Dell'ultimo giorno (o della prima sera)
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Dell'ultimo giorno (o della prima sera)
La sta aspettando.
Da un’ora, ormai, continua ad alzarsi dal divano, andare alla finestra, sedersi di nuovo, non trova pace.
Cerca le parole giuste, quelle che vorrebbe dirle, ma non riesce a trovarle
Sul tavolino ha preparato una bottiglia di spumante e due flûtes.
Sente la chiave nella toppa e se la trova davanti, gli occhi lucidi.
“Abbracciami e non dire nulla”.
La accoglie tra le sue braccia, la stringe e scopre che non servono parole.
Sa che stasera è dura, ci è già passato; ma sa anche che da domani si sentirà libera e felice, proprio come lui.
Da un’ora, ormai, continua ad alzarsi dal divano, andare alla finestra, sedersi di nuovo, non trova pace.
Cerca le parole giuste, quelle che vorrebbe dirle, ma non riesce a trovarle
Sul tavolino ha preparato una bottiglia di spumante e due flûtes.
Sente la chiave nella toppa e se la trova davanti, gli occhi lucidi.
“Abbracciami e non dire nulla”.
La accoglie tra le sue braccia, la stringe e scopre che non servono parole.
Sa che stasera è dura, ci è già passato; ma sa anche che da domani si sentirà libera e felice, proprio come lui.
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Re: Dell'ultimo giorno (o della prima sera)
Quanta tenerezza in questo pensionato che aspetta il ritorno della moglie e rivive qualcosa di già accaduto eppure non trova le parole per accoglierla come vorrebbe. Sembra di vederlo, come un neo papà fuori dalla sala parto in attesa che l'infermiera venga finalmente a dirgli che è nato/a. Mi è piaciuta l'immagine dell'abbracvio che sostituisce le parole: quanto è vera!
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paluca66- Maestro Jedi
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Re: Dell'ultimo giorno (o della prima sera)
Pensionati da tutte le parti. Beati loro.
Detto questo, ritengo che il plus di questo 100 stia nel suo aspetto prettamente realistico. Mi riferisco al "dispiacere" per aver lasciato il lavoro e al "piacere" che si ritroverà una volta metabolizzato il tutto.
Lo scorso ventinove dicembre, dopo quarant'anni, è andata in pensione una mia collega. Io la conosco da poco meno di un anno, ma vi assicuro che aveva la faccia scura scura, sembrava che non se ne volesse andare, che non credesse fosse giunto il momento. A distanza di pochi giorni vi assicuro che ha metabolizzato e sta benone.
Grazie
Detto questo, ritengo che il plus di questo 100 stia nel suo aspetto prettamente realistico. Mi riferisco al "dispiacere" per aver lasciato il lavoro e al "piacere" che si ritroverà una volta metabolizzato il tutto.
Lo scorso ventinove dicembre, dopo quarant'anni, è andata in pensione una mia collega. Io la conosco da poco meno di un anno, ma vi assicuro che aveva la faccia scura scura, sembrava che non se ne volesse andare, che non credesse fosse giunto il momento. A distanza di pochi giorni vi assicuro che ha metabolizzato e sta benone.
Grazie
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"Omne tulit punctum qui miscuit utile dulci lectorem delectando pariterque monendo."
"Ottiene il risultato migliore chi - nell'opera letteraria - ha saputo unire l'utile col piacevole, divertendo e ammaestrando nello stesso momento il lettore."
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Re: Dell'ultimo giorno (o della prima sera)
Ciao Penna. Hai scritto un 100 efficace e comprensibile, ben costruito. Hai descritto una situazione plausibile, a molti prende questo senso di vuoto al momento di andare in pensione, ad altri accade il contrario di quanto hai descritto, vale a dire che ci si tuffa nell'immediato entusiasmo per poi annoiarsi. A rileggerti.
digitoergosum- Cavaliere Jedi
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Re: Dell'ultimo giorno (o della prima sera)
Una coppia di pensionati, anche se non all'unisono.
Lui sembra uno spaventapasseri in ansia, libero e felice proprio no.
Lei si prepara ad avere cento tristezze.
Bravo autore, hai reso bene la faccenda.
Lui sembra uno spaventapasseri in ansia, libero e felice proprio no.
Lei si prepara ad avere cento tristezze.
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tommybe- Maestro Jedi
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Re: Dell'ultimo giorno (o della prima sera)
Reale. Sembra un racconto positivista, verghiano, se non fosse per quell'abbraccio che apre la porta ad un futuro tutto da ricostruire ma ancora possibile.
... quando noi stessi, senza accorgerci, viviamo in simbiosi con il nostro lavoro!
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Re: Dell'ultimo giorno (o della prima sera)
Una nota positiva in questo cento.
Nota familiare che descrive le emozioni che corrono dentro quando un accadimento si vive due volte: una per sé e un'altra per un'altra persona. Il coinvolgimento è eguale e in questo caso vale l'esperienza d'aver già vissuto il medesimo momento.
A fondo della scrittura compaiono prepotenti i sentimenti che rendono il racconto vero e toccante. Ottimo lavoro, alla prossima.
Nota familiare che descrive le emozioni che corrono dentro quando un accadimento si vive due volte: una per sé e un'altra per un'altra persona. Il coinvolgimento è eguale e in questo caso vale l'esperienza d'aver già vissuto il medesimo momento.
A fondo della scrittura compaiono prepotenti i sentimenti che rendono il racconto vero e toccante. Ottimo lavoro, alla prossima.
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Re: Dell'ultimo giorno (o della prima sera)
Il testo è lineare, realistico e dolce. Racchiude in poche parole uno spaccato grandissimo, quindi non posso che apprezzare.
P.S. Permettetemi di fare ironia, questo è il sequel di 'Finché l'INPS non vi separi'.
P.S. Permettetemi di fare ironia, questo è il sequel di 'Finché l'INPS non vi separi'.
ImaGiraffe- Cavaliere Jedi
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A Hellionor e Susanna garba questo messaggio
Re: Dell'ultimo giorno (o della prima sera)
Anche qui una compagna più giovane o un’amica che va in pensione dopo di lui. In bilico tra la gioia di un traguardo raggiunto e le paure che accompagnano questo momento. Paure destinate a dissolversi col passare del tempo. Un momento delicato, un racconto che parla con tenerezza.
Manca un punto alla fine di una frase.
Manca un punto alla fine di una frase.
Petunia- Moderatore
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Re: Dell'ultimo giorno (o della prima sera)
Riletto correggo il mio aspro giudizio.
La storia somiglia a quei racconti natalizi che in questo periodo passa la TV, tipo 'amore sotto il vischio' e questo non mi dispiace per niente, non sono qui a fare il duro, tutt'altro.
La storia somiglia a quei racconti natalizi che in questo periodo passa la TV, tipo 'amore sotto il vischio' e questo non mi dispiace per niente, non sono qui a fare il duro, tutt'altro.
tommybe- Maestro Jedi
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Re: Dell'ultimo giorno (o della prima sera)
Titolo molto azzeccato per un momento molto particolare. E sì, il momento di lasciare il lavoro è sempre delicato, soprattutto se il percorso lavorativo è stato interessante e soddisfacente: inizia una nuova fase della vita, l’ultima, che mette di fronte - semmai ce ne fosse bisogno - che il tempo passa. E che bisogna cercare di riempire il nuovo tempo di altre cose e anche di altre persone. Il mio primo giorno da pensionata è stato un 1° maggio e il giorno prima non ho brindato, ma completato il trasloco. E' valso un brindisi.
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"Quindi sappiatelo, e consideratemi pure presuntuoso, ma io non scrivo per voi. Scrivo per me e, al limite, per un'altra persona che può capire. Spero di conoscerla un giorno… G. Laquaniti"
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Re: Dell'ultimo giorno (o della prima sera)
Questo racconto lascia al lettore la possibilità di immaginare che sia accaduto qualsiasi evento e solo il fatto che il contest abbia un tema da rispettare dà una traccia su quale sia la causa di questa ansia angosciosa.
Il testo è fluido, scorrevole e ben scritto ma non è riuscito a farmi sentire partecipe del momento.
Il testo è fluido, scorrevole e ben scritto ma non è riuscito a farmi sentire partecipe del momento.
Stefy- Padawan
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Re: Dell'ultimo giorno (o della prima sera)
Molti hanno trovato realistico il 100, magari perché sono passati davvero attraverso quel particolare momento.
Io, forse perché più giovane, l'ho sentito al contrario molto distante, molto artefatto.
Davvero tutta questa agitazione perché il giorno dopo si è in pensione?
E poi in realtà il sentimento non viene affatto da lei, della quale non trapela quasi nulla, ma soltanto da lui, che in pensione ci è già, e non sappiamo se la sua preoccupazione sia fondata o stia solo trasferendo sulla compagna/moglie i propri affanni.
Quando sono andati in pensione i miei, a distanza di alcuni anni l'uno dall'altra, non ricordo nessun tipo di sconvolgimento o ansia da "cosa farò da domani".
Insomma, il 100 non mi ha convinto.
Io, forse perché più giovane, l'ho sentito al contrario molto distante, molto artefatto.
Davvero tutta questa agitazione perché il giorno dopo si è in pensione?
E poi in realtà il sentimento non viene affatto da lei, della quale non trapela quasi nulla, ma soltanto da lui, che in pensione ci è già, e non sappiamo se la sua preoccupazione sia fondata o stia solo trasferendo sulla compagna/moglie i propri affanni.
Quando sono andati in pensione i miei, a distanza di alcuni anni l'uno dall'altra, non ricordo nessun tipo di sconvolgimento o ansia da "cosa farò da domani".
Insomma, il 100 non mi ha convinto.
Fante Scelto- Cavaliere Jedi
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Re: Dell'ultimo giorno (o della prima sera)
Ciao autore, particolare la tua scelta di fare vivere l'ansia da pensione (diciamo così) per interposta persona. Tra l'altro la moglie pare non avere bisogno di questo impacciato consolatore, visto che è lei stessa a sbrogliare la situazione con un bell'abbraccio quando rincasa. Ecco, io l'ho trovato per questo motivo poco incisivo. A rileggerci!
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Re: Dell'ultimo giorno (o della prima sera)
io lo trovo dolcissimo, forse perché mi trovo nella medesima situazione di attesa.
e proprio per questo, credo, mi ha colpito forte.
e proprio per questo, credo, mi ha colpito forte.
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Re: Dell'ultimo giorno (o della prima sera)
Ciao Autor.
Immagine tenera, lui che l’aspetta sull’altra sponda emozionato, in quell’abbraccio sembra racchiuso tutto il futuro che li aspetta.
Proprio un bel 100!
Immagine tenera, lui che l’aspetta sull’altra sponda emozionato, in quell’abbraccio sembra racchiuso tutto il futuro che li aspetta.
Proprio un bel 100!
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Re: Dell'ultimo giorno (o della prima sera)
Racconto delicato e molto dolce. Descrive molto bene questo momento di passaggio che, anche se è il passaggio per una nuova "libertà", significa lasciarsi alle spalle un'importante fetta di vita. Un passaggio non facile, ma un abbraccio può aiutare, sempre.
Bello. Grazie.
Bello. Grazie.
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I giorni indimenticabili della vita di un uomo sono cinque o sei in tutto. Gli altri fanno volume.
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Re: Dell'ultimo giorno (o della prima sera)
Lo trovo ben scritto ed efficace, mi è piaciuto molto.
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"Dio è morto, Marx è morto, e nemmeno io mi sento molto bene."
(G. Marx)
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Re: Dell'ultimo giorno (o della prima sera)
Un racconto tenero di cui ho apprezzato molto anche il titolo.
Chiusa una porta si apre un portone, ma spesso ci si mette un po' di tempo a capirlo, e bisogna anche volere che accada veramente: se non ci si impegna, si rischia che accada il contrario.
Chiusa una porta si apre un portone, ma spesso ci si mette un po' di tempo a capirlo, e bisogna anche volere che accada veramente: se non ci si impegna, si rischia che accada il contrario.
FedericoChiesa- Cavaliere Jedi
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Re: Dell'ultimo giorno (o della prima sera)
Un racconto tenero e dolce, non stucchevole, che mi è piaciuto.
Certo che da par mio comprendo certi atteggiamenti, certe reazioni, ma non le capisco sino in fondo.
Andare in pensione è un grosso cambiamento, distrugge la routine creatasi nel corso di decenni e come ogni cambiamento può fare paura.
Certo è che se uno non avesse bisogno di lavorare cosa farebbe? Farebbe ciò che gli piace fare e si terrebbe comunque occupato.
Il lavoro alla fine altro non è che una forma di controllo e di schiavitù, tranne per quelli che fanno ciò che amano e vengono pagati per farlo. Ma quelli non pensano di lavorare.
Certo che da par mio comprendo certi atteggiamenti, certe reazioni, ma non le capisco sino in fondo.
Andare in pensione è un grosso cambiamento, distrugge la routine creatasi nel corso di decenni e come ogni cambiamento può fare paura.
Certo è che se uno non avesse bisogno di lavorare cosa farebbe? Farebbe ciò che gli piace fare e si terrebbe comunque occupato.
Il lavoro alla fine altro non è che una forma di controllo e di schiavitù, tranne per quelli che fanno ciò che amano e vengono pagati per farlo. Ma quelli non pensano di lavorare.
Byron.RN- Cavaliere Jedi
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Data di iscrizione : 07.01.21
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Località : Rimini
A Fante Scelto garba questo messaggio
Re: Dell'ultimo giorno (o della prima sera)
Ciao, Penna.
100 parole.
Una scena familiare con un rapporto fatto di attenzioni o magari è l'unica attenzione che c'è e viene proposta per quello che è. Poco importa. È un racconto che dice più della singola scena, racconta anche della reazione del protagonista quando è andato in pensione, oltre che della reazione di sua moglie.
La frase finale è più un auspicio che un'anticipazione; ognuno reagisce a modo suo e non è detto che la moglie reagisca nello stesso modo, rappresenta direi molto bene un narratore focalizzato sul marito protagonista.
Grazie e alla prossima.
100 parole.
Una scena familiare con un rapporto fatto di attenzioni o magari è l'unica attenzione che c'è e viene proposta per quello che è. Poco importa. È un racconto che dice più della singola scena, racconta anche della reazione del protagonista quando è andato in pensione, oltre che della reazione di sua moglie.
La frase finale è più un auspicio che un'anticipazione; ognuno reagisce a modo suo e non è detto che la moglie reagisca nello stesso modo, rappresenta direi molto bene un narratore focalizzato sul marito protagonista.
Grazie e alla prossima.
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Re: Dell'ultimo giorno (o della prima sera)
Vedi mo’, questi ce la fanno, a essere felici in pensione! Finalmente un racconto con un “happy end”.
Romantico.
Arianna 2016- Maestro Jedi
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Re: Dell'ultimo giorno (o della prima sera)
Ciao autore.
Ti confesso che, se non conoscessi il tema del contest, non avrei capito niente. E infatti, siccome quando leggo non ho in mente il tema, non ho capito perché un padre dovesse aspettare la figlia che rincasa in ritardo, preoccupato le sia successo qualcosa, con spumante e flutes.
Riletto alla luce del contest, si capisce che lei ha finito l’ultimo giorno di lavoro e lui l’aspetta per festeggiare il pensionamento. Ma come si dovrebbe avere questa chiave di lettura se non ci fosse il must?
Credo quindi che il tuo racconto sia valido per questa edizione del 100x100, ma non sia universalmente valido come 100. E questo mi dispiace un po’. Basterebbe aggiungere qualche parola, un’indicazione che dia la chiave di lettura universale e si eviterebbe qualsiasi fraintendimento.
Ti confesso che, se non conoscessi il tema del contest, non avrei capito niente. E infatti, siccome quando leggo non ho in mente il tema, non ho capito perché un padre dovesse aspettare la figlia che rincasa in ritardo, preoccupato le sia successo qualcosa, con spumante e flutes.
Riletto alla luce del contest, si capisce che lei ha finito l’ultimo giorno di lavoro e lui l’aspetta per festeggiare il pensionamento. Ma come si dovrebbe avere questa chiave di lettura se non ci fosse il must?
Credo quindi che il tuo racconto sia valido per questa edizione del 100x100, ma non sia universalmente valido come 100. E questo mi dispiace un po’. Basterebbe aggiungere qualche parola, un’indicazione che dia la chiave di lettura universale e si eviterebbe qualsiasi fraintendimento.
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Un giorno tornerò, e avrò le idee più chiare.
vivonic- Admin
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Data di iscrizione : 06.01.21
Età : 38
Località : Cesena
Re: Dell'ultimo giorno (o della prima sera)
Gradevole e tenero.
Sarò anche cinico, ma devo dire che contrariamente ai personaggi io mi sono sentito subito libero e felice, ma dopo qualche tempo ho sentito la mancanza dei colleghi e del mio lavoro.
Sarò anche cinico, ma devo dire che contrariamente ai personaggi io mi sono sentito subito libero e felice, ma dopo qualche tempo ho sentito la mancanza dei colleghi e del mio lavoro.
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Come l'acqua che scorre, sono un viandante in cerca del mare. Z. M.
Menico- Padawan
- Messaggi : 190
Punti : 208
Infamia o lode : 0
Data di iscrizione : 11.02.22
Re: Dell'ultimo giorno (o della prima sera)
Un racconto intenso che cattura l'attesa e l'emozione di un incontro significativo. La narrazione delicata e attenta ai dettagli trasmette l'ansia e l'agitazione del protagonista, che si prepara per un momento speciale. La preparazione del tavolino con la bottiglia di spumante e le flûtes crea un'atmosfera di attesa e romanticismo. Quando finalmente la persona aspettata arriva, le emozioni si fondono in un abbraccio senza bisogno di parole. Il racconto suggerisce un senso di rinnovamento e felicità imminenti, facendo intravedere un futuro promettente per entrambi i protagonisti. Il racconto offre un'immagine di un momento significativo, ricco di emozioni intense e di speranze per il futuro.
Gimbo- Younglings
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