Un ricordo

ma che bel racconto  @AurelianoLaLeggera mi hai trasportato nella tua "notte agitata". Bello sognare il nonno, vivide le immagini e le sensazioni che riesci a condividere col lettore. Complimenti.

Tenero, ben scritto.

Ma quanto sei bravo, Aureliano. Complimenti per le immagini e la commozione che ci regali con i tuoi ricordi.
I nostri ricordi.

Che belle sensazioni che hai trasmesso!
Complimenti

Grazie davvero a tutti!

Davvero un bel racconto. Un ricordo che si posa leggero sugli occhi di chi legge e, sull'onda di un'atmosfera un po' malinconica, leggermente nostalgica, mai stucchevole, dà la stura ad attimi che ognuno penso possa aver vissuto. E che spesso, proprio come accade al protagonista della storia, appaiono, più vividi che mai, nel breve istante che precede il sonno.
La scrittura è ben calibrata e il testo si legge senza alcuno sforzo. Tutto, dalla scelta dei vocaboli al ritmo pacato e avvolgente, tende a evocare la dolcezza di un bel ricordo: un'atmosfera che hai piacevolmente deciso di condividere.
Aggiungo un paio di annotazioni sui punti critici che ho notato.
Penso che prima di tutto dovresti limitare l'uso degli aggettivi (o pronomi) dimostrativi. Ne ho trovati parecchi nel testo (quel tenue chiarore - quelle grandi - questa / quella sensazione - non è quella la parte - quel lettone ecc...) e non sono di grande aiuto nella lettura.
Il secondo appunto riguarda le d eufoniche, che dovrebbero essere utilizzate solo davanti a vocale uguale (p. es. "ed è", non "ed un’altra").
Per il resto, una lettura piacevolissima della quale ti ringrazio.
M.

M. Mark o'Knee ha scritto:Davvero un bel racconto. Un ricordo che si posa leggero sugli occhi di chi legge e, sull'onda di un'atmosfera un po' malinconica, leggermente nostalgica, mai stucchevole, dà la stura ad attimi che ognuno penso possa aver vissuto. E che spesso, proprio come accade al protagonista della storia, appaiono, più vividi che mai, nel breve istante che precede il sonno.
La scrittura è ben calibrata e il testo si legge senza alcuno sforzo. Tutto, dalla scelta dei vocaboli al ritmo pacato e avvolgente, tende a evocare la dolcezza di un bel ricordo: un'atmosfera che hai piacevolmente deciso di condividere.
Aggiungo un paio di annotazioni sui punti critici che ho notato.
Penso che prima di tutto dovresti limitare l'uso degli aggettivi (o pronomi) dimostrativi. Ne ho trovati parecchi nel testo (quel tenue chiarore - quelle grandi - questa / quella sensazione - non è quella la parte - quel lettone ecc...) e non sono di grande aiuto nella lettura.
Il secondo appunto riguarda le d eufoniche, che dovrebbero essere utilizzate solo davanti a vocale uguale (p. es. "ed è", non "ed un’altra").
Per il resto, una lettura piacevolissima della quale ti ringrazio.
M.

Grazie mille M.
Riguardo le annotazioni: hai ragione! Spesso, in fase di rilettura e riscrittura, tolgo un mare di dimostrativi. In questo racconto, di qualche anno fa, me ne sono sfuggiti un po'. Evidentemente è una mia tendenza con la quale devo fari i conti. 
La d eufonica: hai ragione anche qui. 
Per il resto non posso che ringraziarti.

Aureliano.

Un piccolo dipinto onirico ma talmente grande da oltrepassare i confini dei due mondi che ci contraddistinguono.
Sogno è realtà infine parlano la stessa lingua e si fondono in un unico afflato delicato che sa di solitudine e di ricerca di quell'amore vero e puro che esisteva da bambino.
Complimenti piaciutissimo!

Con parole semplici sei riuscito a dipingere il quadro di un sogno. Commevente e realistico, leggero e profondo. Quei sogni dai quali non vorresti più svegliarti. Un piacere immenso aver letto un pensiero così intimo.
Complimenti.