Un buon affare
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Un buon affare
Entrai nello studio e percepii, dall’espressione facciale del tale seduto dietro la scrivania, che quello non sarebbe stato un buon affare.
Ero un assicuratore e dovevo subentrare al titolare.
«Non possiamo rischiare di perdere gli assicurati».
Queste le parole del capo area.
E così andò, con l’aggiunta d’una appendice: rilevai pure la gestione dello “Studio di circolazione per i mezzi di trasporto”, l’operazione mi costò quaranta milioni di lire.
Ma la cattiva sorte e poi la mafia decretarono la mia fine.
Nel giro di tre anni persi tutto, tranne un bell’attestato di consulente per la circolazione dei mezzi di trasporto.
Carta dal valore simbolico elevatissimo.
Ero un assicuratore e dovevo subentrare al titolare.
«Non possiamo rischiare di perdere gli assicurati».
Queste le parole del capo area.
E così andò, con l’aggiunta d’una appendice: rilevai pure la gestione dello “Studio di circolazione per i mezzi di trasporto”, l’operazione mi costò quaranta milioni di lire.
Ma la cattiva sorte e poi la mafia decretarono la mia fine.
Nel giro di tre anni persi tutto, tranne un bell’attestato di consulente per la circolazione dei mezzi di trasporto.
Carta dal valore simbolico elevatissimo.
Different Staff- Admin
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Re: Un buon affare
Non sono riuscito, sono onesto, a seguire la trama di questo cento in cui forse hai voluto raccontare troppo in così poco spazio. Visto il tipo di storia, avresti potuto ottenere maggiore efficacia virando decisamente sul comico o, meglio ancora, sul sarcastico.
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paluca66- Maestro Jedi
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Re: Un buon affare
Ciao autore, a me sembra quasi tu stia raccontando una storia vera, biografica, che poi di sicuro non è così, ma il modo in cui l'hai messa su carta è molto credibile. Sono però d'accordo con Luca, avresti dovuto essere più caustico, ironico, perché è vero che sei credibile, ma sei anche poco incisivo. A rileggerci!
Akimizu- Cavaliere Jedi
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Re: Un buon affare
Ciao Penna. Rileggere cinque - sei volte un cento per capirci qualcosa, e uscirne malconcio, mi fa dubitare tanto delle mie capacità di fruitore quanto delle tue a esprimerti efficacemente. Mi dà l'impressione di un testo tecnico comprensibile principalmente a chi lavora in un determinato settore. Non capisco cosa c'entri la mafia, ma forse alludi a un comportamento scorretto da parte di altri assicuratori. Se così fosse, il termine "mafia" sarebbe stato più funzionale tra virgolette. Non avendolo capito ne consegue che non mi ha mosso più di tanto. A rileggerti.
digitoergosum- Cavaliere Jedi
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Re: Un buon affare
Il difetto di questo 100 è che non è immediato.
Un 100 dovrebbe venire subito al punto, fare capire tutto in poche pennellate, qui invece il lettore legge e alla fine ha la sensazione che gli sia sfuggito qualcosa.
Un 100 dovrebbe venire subito al punto, fare capire tutto in poche pennellate, qui invece il lettore legge e alla fine ha la sensazione che gli sia sfuggito qualcosa.
Byron.RN- Cavaliere Jedi
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Re: Un buon affare
Un mini un po' amaro che però non riesce a essere molto incisivo.
Riassumere una carriera lavorativa in cento parole ne sminuisce troppo il valore e non riesce a far risaltare il dramma del fallimento del protagonista.
La frase ... dall'espressione facciale del tale seduto dietro la scrivania... a mio parere poteva essere omessa, in quanto si capisce sotto chi sia e in questo modo si guadagnavano molte parole, utili per descrivere la frustrazione del protagonista oppure per gettare un po' di luce sulla questione.
C'è una parola in particolare che lascia una traccia importante, anche se rimane un po' sospesa nel vuoto, cioè dovevo: sembra quasi che il tizio sia obbligato a subentrare, che non abbia scelta o che sia stato messo di mezzo in qualche affare poco chiaro. Questo aspetto, che un po' traspare dal mini (sfortuna, mafia...) aveva bisogno di qualche delucidazione in più, altrimenti pare poco giustificata l'amarezza del testo.
Molto carina la battuta ironica finale.
Riassumere una carriera lavorativa in cento parole ne sminuisce troppo il valore e non riesce a far risaltare il dramma del fallimento del protagonista.
La frase ... dall'espressione facciale del tale seduto dietro la scrivania... a mio parere poteva essere omessa, in quanto si capisce sotto chi sia e in questo modo si guadagnavano molte parole, utili per descrivere la frustrazione del protagonista oppure per gettare un po' di luce sulla questione.
C'è una parola in particolare che lascia una traccia importante, anche se rimane un po' sospesa nel vuoto, cioè dovevo: sembra quasi che il tizio sia obbligato a subentrare, che non abbia scelta o che sia stato messo di mezzo in qualche affare poco chiaro. Questo aspetto, che un po' traspare dal mini (sfortuna, mafia...) aveva bisogno di qualche delucidazione in più, altrimenti pare poco giustificata l'amarezza del testo.
Molto carina la battuta ironica finale.
caipiroska- Cavaliere Jedi
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Re: Un buon affare
Sembra una storia vera, una fregatura vera.
Sei bravo a farci entrare nello studio con te e percepire la tua sofferenza, anche se lo spettacolo non è avvincente.
Sei bravo a farci entrare nello studio con te e percepire la tua sofferenza, anche se lo spettacolo non è avvincente.
tommybe- Maestro Jedi
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Re: Un buon affare
Scatti di vita e di situazioni, in questo frangente bisogna formattarsi con l'immagine e osservare ogni fotogramma per ricomporre lo svolgersi dei fatti.
Tutto sembra premonire e il laconico e ironico finale spiega la percezione con un'amara riflessione. Appare evidente la necessità d'aver più spazio per raccontare ma a volte singole fotografie raccontano di più rispetto a un film, alla prossima autore.
Tutto sembra premonire e il laconico e ironico finale spiega la percezione con un'amara riflessione. Appare evidente la necessità d'aver più spazio per raccontare ma a volte singole fotografie raccontano di più rispetto a un film, alla prossima autore.
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Re: Un buon affare
Ho la sensazione che sia un testo autobiografico o comunque che racconti la vita di qualcuno caro all'autore, perché nel testo si danno per scontate molte cose che noi lettori non conosciamo. Ciò aumenta il nostro senso di confusione.Rimane forte in me l'idea che l'autore sentisse la necessità di raccontare questa storia affinché non solo l'ascoltassimo, ma ne comprendessimo il messaggio di fondo.
ImaGiraffe- Cavaliere Jedi
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Re: Un buon affare
Una disavventura che sembra tu abbia vissuto di persona, autor.
Ne emerge una figura ripiegata su se stessa, un vinto dal destino di verghiana memoria. E il sorriso amaro della chiusa finale non riesce a far scrollare di dosso quella sorta di pesantezza che traspare dalle parole. I soldi guadagnati a fatica, magari presi in prestito dalla banca per l’affare della vita. Una botta di fortuna, in agenzia propria da far crescere. E poi lo scontro con la realtà, coi professionisti della truffa, con chi si fa beffe dei sogni altrui. Quelli nati col pelo sul cuore. Non il tuo caso, autore.
Ne emerge una figura ripiegata su se stessa, un vinto dal destino di verghiana memoria. E il sorriso amaro della chiusa finale non riesce a far scrollare di dosso quella sorta di pesantezza che traspare dalle parole. I soldi guadagnati a fatica, magari presi in prestito dalla banca per l’affare della vita. Una botta di fortuna, in agenzia propria da far crescere. E poi lo scontro con la realtà, coi professionisti della truffa, con chi si fa beffe dei sogni altrui. Quelli nati col pelo sul cuore. Non il tuo caso, autore.
Petunia- Moderatore
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Re: Un buon affare
A me questo sembra un racconto di "vita vissuta" e l'ho pensato nel momento in cui ho letto la cifra espressa in lire. Il testo non mi è sembrato di facile lettura ma forse è perfettamente chiaro nella mente dell'autore e anche questo mi porta a pensare che sia una storia veramente accaduta.
In poche righe sei riuscito a farci entrare l'iniziale speranza di portare avanti una attività in proprio, le difficoltà che questo comporta, la tragedia e una chiusura ironica (un sorriso a denti stretti).
Non è per niente male riuscire a stipare tutto in cento parole.
In poche righe sei riuscito a farci entrare l'iniziale speranza di portare avanti una attività in proprio, le difficoltà che questo comporta, la tragedia e una chiusura ironica (un sorriso a denti stretti).
Non è per niente male riuscire a stipare tutto in cento parole.
Stefy- Padawan
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Re: Un buon affare
Da questo racconto mi arriva poco, purtroppo. Una gran brutta disavventura professionale e personale, su questo non ci piove, ma è tutto troppo compresso perché arrivino al lettore le emozioni, le ansie e il senso del fallimento globale e la presa in giro dell’attestato.
Uno spunto per un racconto più lungo.
Dal primo periodo toglierei “facciale”, è scontato.
Che poi, se era chiaro fosse un brutto affare, perché accettare? Certo la speranza di fare meglio, di avere più potenzialità perchè magari l'età è dalla tua parte e riuscire dove altri hanno fallito può essere una motivazione, ma se sei del mestiere...
Uno spunto per un racconto più lungo.
Dal primo periodo toglierei “facciale”, è scontato.
Che poi, se era chiaro fosse un brutto affare, perché accettare? Certo la speranza di fare meglio, di avere più potenzialità perchè magari l'età è dalla tua parte e riuscire dove altri hanno fallito può essere una motivazione, ma se sei del mestiere...
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"Quindi sappiatelo, e consideratemi pure presuntuoso, ma io non scrivo per voi. Scrivo per me e, al limite, per un'altra persona che può capire. Spero di conoscerla un giorno… G. Laquaniti"
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Re: Un buon affare
Qualcuno l'ha già detto, ma anch'io ci vedo una storia reale accaduta, se non direttamente all'Autore, magari a un suo parente, amico. Si parla di "lire", quindi si va abbastanza indietro nel tempo.
Sì, quando poi arrivi alla fine ti chiedi: quindi? Vero, in cento parole bisogna fare i miracoli per farci stare tutto e qui mi sembra che manchi qualcosa.
Grazie
Sì, quando poi arrivi alla fine ti chiedi: quindi? Vero, in cento parole bisogna fare i miracoli per farci stare tutto e qui mi sembra che manchi qualcosa.
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"Omne tulit punctum qui miscuit utile dulci lectorem delectando pariterque monendo."
"Ottiene il risultato migliore chi - nell'opera letteraria - ha saputo unire l'utile col piacevole, divertendo e ammaestrando nello stesso momento il lettore."
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Re: Un buon affare
deo dire che non ho capito molto della storia.
pare autobiografica, e spero di no, però non comprendo appieno il significato del racconto.
forse sarebbe opportuno, sempre che tu lo voglia fare, ampliare il pezzo arricchendolo con qualche particolare, così da capire meglio cosa vuoi dire.
pare autobiografica, e spero di no, però non comprendo appieno il significato del racconto.
forse sarebbe opportuno, sempre che tu lo voglia fare, ampliare il pezzo arricchendolo con qualche particolare, così da capire meglio cosa vuoi dire.
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Re: Un buon affare
Ciao Autor. Un affare che tanto buono non è stato.
Amaramente ironico, in tre anni un soggetto vede andare in fumo soldi investiti e attività.
Un’altra faccia dolorosa di chi lavora onestamente.
Bella prova.
Amaramente ironico, in tre anni un soggetto vede andare in fumo soldi investiti e attività.
Un’altra faccia dolorosa di chi lavora onestamente.
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Resdei- Maestro Jedi
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Re: Un buon affare
No, non è stato per nulla un buon affare.
Il tuo racconto ha il pregio di raccontare molto in pochissimo spazio/tempo. Il difetto di risultare troppo macchinoso e poco fluido. Ci sono troppi troppi dettagli, forse trascurabili e tralasciabili, che ostacolano la lettura e obbligano il lettore ad acrobazie da quadrato svedese per potersi districare.
Il tuo racconto ha il pregio di raccontare molto in pochissimo spazio/tempo. Il difetto di risultare troppo macchinoso e poco fluido. Ci sono troppi troppi dettagli, forse trascurabili e tralasciabili, che ostacolano la lettura e obbligano il lettore ad acrobazie da quadrato svedese per potersi districare.
Ultima modifica di CharAznable il Ven Gen 19, 2024 3:59 pm - modificato 1 volta.
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Re: Un buon affare
Poca incisività e immediatezza, come già hanno suggerito altri. Aggiungo che mi sembra un resoconto biografico o cronachistico, piuttosto che un racconto.
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Re: Un buon affare
Dopo le prime letture mi era rimasta l’impressione che dietro il cento ci fosse un fatto della storia recente o di cronaca di cui non sapevo niente, così ho letto gli altri commenti, ma non ho trovato lumi.
Forse voleva essere solo questo, il racconto di una frequente storia di corruzione e fallimento. Rimangono però molti punti oscuri.
“Espressione facciale”= meglio solo “espressione”.
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Re: Un buon affare
Non riesco ad apprezzare un racconto di poche righe se devo rileggerlo tre o quattro volte.
C'è troppo per essere raccontato con 100 parole, però in un contest più lungo, tra cattiva sorte e mafia, una trama interessante si potrebbe sviluppare.
C'è troppo per essere raccontato con 100 parole, però in un contest più lungo, tra cattiva sorte e mafia, una trama interessante si potrebbe sviluppare.
FedericoChiesa- Cavaliere Jedi
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Re: Un buon affare
Ciao, Penna.
110 parole.
Mi sembra, questa è la mia impressione, che ci siano due cose che dovrebbero essere legate fra loro ma che mi arrivano slegate: l'attività di assicuratore e quella di consulente. Una premiata con il raggiungimento dell'obiettivo di non perdere gli assicurati, l'altra con un attestato. In tutto questo non mi è chiaro se sia stata solo l'appendice o entrambe le attività a decretare la fine della voce narrante. Anche il titolo contrasta con le prime righe: è un buon affare oppure no?
La presenza dell'ironia anche nella frase che chiude il racconto non aiuta a capire quali elementi vanno presi alla lettera e quali invece vanno interpretati diversamente. Mi trovo dunque in presenza di una voce narrante non affidabile e questo non aiuta a farmi un quadro della situazione.
Grazie e alla prossima.
110 parole.
Mi sembra, questa è la mia impressione, che ci siano due cose che dovrebbero essere legate fra loro ma che mi arrivano slegate: l'attività di assicuratore e quella di consulente. Una premiata con il raggiungimento dell'obiettivo di non perdere gli assicurati, l'altra con un attestato. In tutto questo non mi è chiaro se sia stata solo l'appendice o entrambe le attività a decretare la fine della voce narrante. Anche il titolo contrasta con le prime righe: è un buon affare oppure no?
La presenza dell'ironia anche nella frase che chiude il racconto non aiuta a capire quali elementi vanno presi alla lettera e quali invece vanno interpretati diversamente. Mi trovo dunque in presenza di una voce narrante non affidabile e questo non aiuta a farmi un quadro della situazione.
Grazie e alla prossima.
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Re: Un buon affare
A me personalmente piace capire e comprendere tutti i meccanismi che stanno dietro una storia, seppure brevissima, salvo ove lasciati all'immaginazione senza che questo danneggi l'insieme.
Qui non ho compreso quasi niente, purtroppo.
Leggo che il protagonista è un assicuratore, e credo anche dipendente, visto che ha un capo area e un titolare che evidentemente se n'è andato. Perché un normale assicuratore invece di un "graduato" sia scelto per subentrare al titolare non mi è proprio chiaro.
Che poi, non sono agenzie private? Il titolare non dovrebbe vendere a qualcuno?
Forse allora l'assicuratore è un "indipendente" ed è per questo che l'operazione gli costa 40 milioni di lire, e avrebbe senso, ma allora mi sfugge perché all'inizio il protagonista "debba" subentrare al titolare. La sensazione che ho avuto leggendo è che sia stato scelto da altri per questo incarico, contro la sua volontà o comunque raggirato, e questo cozza col fatto che stia sborsando di tasca sua.
Non avevo idea esistesse un titolo di consulente o uno studio per la "circolazione dei mezzi di trasporto": suona quasi caricaturale, a dire il vero.
Infine, il legame con la mafia rimane solo sfiorato e lascia (troppo) all'immaginazione tutte le possibili connessioni.
Non mi torna neppure perché, un attestato che pare (salvo sarcasmo) di valore, non permetta al protagonista di farsi assumere in un'altra compagnia assicurativa per ricominciare da capo senza l'incombenza di avere in mano le redini di tutto.
Qui non ho compreso quasi niente, purtroppo.
Leggo che il protagonista è un assicuratore, e credo anche dipendente, visto che ha un capo area e un titolare che evidentemente se n'è andato. Perché un normale assicuratore invece di un "graduato" sia scelto per subentrare al titolare non mi è proprio chiaro.
Che poi, non sono agenzie private? Il titolare non dovrebbe vendere a qualcuno?
Forse allora l'assicuratore è un "indipendente" ed è per questo che l'operazione gli costa 40 milioni di lire, e avrebbe senso, ma allora mi sfugge perché all'inizio il protagonista "debba" subentrare al titolare. La sensazione che ho avuto leggendo è che sia stato scelto da altri per questo incarico, contro la sua volontà o comunque raggirato, e questo cozza col fatto che stia sborsando di tasca sua.
Non avevo idea esistesse un titolo di consulente o uno studio per la "circolazione dei mezzi di trasporto": suona quasi caricaturale, a dire il vero.
Infine, il legame con la mafia rimane solo sfiorato e lascia (troppo) all'immaginazione tutte le possibili connessioni.
Non mi torna neppure perché, un attestato che pare (salvo sarcasmo) di valore, non permetta al protagonista di farsi assumere in un'altra compagnia assicurativa per ricominciare da capo senza l'incombenza di avere in mano le redini di tutto.
Fante Scelto- Cavaliere Jedi
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Re: Un buon affare
Ciao Autore.
Il titolo e la riga finale mandano in confusione il lettore. Il tuo 100 bisogna leggerlo e rileggerlo e comunque non si capisce fino in fondo, il che porta infatti a pensare che ci sia un quid di biografico perché evidentemente, nella tua testa di autore, è tutto chiaro.
Non serve comunque capire fino in fondo la storia per cogliere il tuo messaggio. Ma per un 100 ritengo sia davvero troppo parlare di cattiva sorte e mafia in un tragico connubio che rovinano la vita, senza aver capito come né perché.
Ecco perché non ho apprezzato pienamente il tuo lavoro. Mi dispiace.
Il titolo e la riga finale mandano in confusione il lettore. Il tuo 100 bisogna leggerlo e rileggerlo e comunque non si capisce fino in fondo, il che porta infatti a pensare che ci sia un quid di biografico perché evidentemente, nella tua testa di autore, è tutto chiaro.
Non serve comunque capire fino in fondo la storia per cogliere il tuo messaggio. Ma per un 100 ritengo sia davvero troppo parlare di cattiva sorte e mafia in un tragico connubio che rovinano la vita, senza aver capito come né perché.
Ecco perché non ho apprezzato pienamente il tuo lavoro. Mi dispiace.
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Un giorno tornerò, e avrò le idee più chiare.
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Re: Un buon affare
Racconto che avrebbe bisogno di più spazio per essere gustato. Troppa carne al fuoco per un cento.
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Menico- Padawan
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Re: Un buon affare
Un racconto intrigante che si sviluppa in modo imprevedibile. La prospettiva dell'assicuratore che subentra al titolare crea una tensione fin dall'inizio. Il cambio di proprietà, inizialmente presentato come una mossa strategica, si trasforma in una tragedia con la perdita di tutto, tranne l'attestato di consulente. La narrazione ben bilanciata e la svolta inattesa mantengono l'attenzione, mentre il valore simbolico dell'attestato aggiunge una profondità emozionale. Un racconto che riflette sulla precarietà della fortuna.
Gimbo- Younglings
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Re: Un buon affare
Sembrerebbe un fatto avvenuto . La descrizione è molto giornalistica, anzi più da denuncia. Mancano i presupposti per essere definito un vero e proprio racconto.
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dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori
CARLA EBLI- Younglings
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