Una poesia al giorno - Novembre 2021
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Hellionor
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Re: Una poesia al giorno - Novembre 2021
La scelta poetica di oggi è qualcosa di sublime @Different Staff.
Al di là del significato dei versi che arriva dritto al cuore senza bisogno di tante spiegazioni, vorrei che @Giancarlo Gravili, @Achillu e chi tra di noi ė più ferrato in metrica, ci facesse un’analisi del testo dal punto di vista letterario.
Scopiazzo quello che ho reperito in rete ma che vi chiederei di aiutarmi a comprendere a fondo.
La poesia è composta da due strofe libere di versi novenari
I diciannove versi che compongono questa poesia sono scanditi da numerose figure retoriche. Ecco le principali:
Al di là del significato dei versi che arriva dritto al cuore senza bisogno di tante spiegazioni, vorrei che @Giancarlo Gravili, @Achillu e chi tra di noi ė più ferrato in metrica, ci facesse un’analisi del testo dal punto di vista letterario.
Scopiazzo quello che ho reperito in rete ma che vi chiederei di aiutarmi a comprendere a fondo.
La poesia è composta da due strofe libere di versi novenari
I diciannove versi che compongono questa poesia sono scanditi da numerose figure retoriche. Ecco le principali:
- Anafore e ripetizioni dell’intero verso: il 14esimo verso ripete interamente il primo; tra la prima e la seconda strofa tornano alcune parole (tra cui “occhi”, “specchio”, “vizio”); i vv. 6 e 16 si aprono con una variatio ("saranno"-"sarà").
- Similitudini: “come un vecchio rimorso” (v. 4), “come vedere” (v. 16), “come ascoltare” (v. 18).
- Metafore: “cara speranza” (v. 10), “gorgo” (v. 19).
- Personificazione: la morte è personificata ("verrà" e “avrà i tuoi occhi” v. 1).
- Apostrofe: “o cara speranza” (v. 10).
- Ossimoro: “grido taciuto” (v. 7).
- Climax: "vana parola, “grido taciuto”, “silenzio” (vv. 6-7) tra loro costituiscono una climax ascendente.
- Chiasmo: “vana parola” e “grido taciuto” (vv. 6-7) sono disposti tra loro in modo da formare un chiasmo aggettivo-sostantivo.
- Antitesi: “sei la vita e sei il nulla” (v. 12).
- Ipallage: “insonne” (v. 3) (il pensiero della morte non è insonne, ma rende insonni).
Petunia- Moderatore
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Re: Una poesia al giorno - Novembre 2021
Ho provato umilmente a recitare il testo per ascoltare e guardare (concetti fondamentali in questa poesia) con attenzione. Oltre all'analisi riportata da Pet ho trovato un'allitterazione tra questi parole: "I tuoi occhi"... "Nello Specchio".
E credo che non sia casuale in quanto va a richiamare il concetto fondamentale che corre dentro tutto il componimento, negli ultimi sei versi che sono la chiusa ritroviamo i due verbi guardare e ascoltare.
Per tutti la morte ha uno sguardo.
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi.
Sarà come smettere un vizio,
come vedere nello specchio
riemergere un viso morto,
come ascoltare un labbro chiuso.
Scenderemo nel gorgo muti.
Il sapiente uso delle metafore in realtà spezza l'intero componimento in due parti, quella personale e direttamente legata all'amore non corrisposto d'una donna di cui l'autore s'era invaghito e l'altro il concetto generalista di di morte e vita che riguarda tutti.
Associando le parole chiave abbiamo proprio l'intero ossimoro su cui verte il pensiero
Morte-Vita
Mattino-Sera
Labbro chiuso-Vana parola
Vita-Nulla
Te sola-Noi tutti (questo è il passaggio dal rivolgersi al personale accadimento a quello sguardo ampio che dà il morire, la solitudine estrema dentro ognuno)
La parola "Muti" in realtà rivive tutta la vita dell'autore, sempre circondata da un senso di depressione e da morti vicine. Il significato letterale della parola: "Di suono scritto e non pronunciato", "Di persona, incapace di pronunciare i suoni articolati che costituiscono la parola".
Bene questa parola analizzata nel suo significato semantico ci aiuta non solo ad avere la chiave di lettura di tutto il senso del componimento ma ci apre e svela la natura profonda che è insita in tutta la poetica dell'autore che attinge a piene mani per trasporre se stesso, la propria vita e la propria idea di vita.
Ecco perché analizzare le parole che compongono, oltre alla mera constatazione metrica consentono di avere a disposizione le chiavi per aprire molte altre porte.
Giustamente Petunia ha sottolineato questo aspetto.
Aggiungo che le poesie in versi liberi consentono una maggiore espressione e trasposizione proprio dell'intimo sentire, quasi come se l'anima si liberasse da determinati vincoli e l'uso delle metafore è il basamento per trasporre e fondare il proprio costrutto letterario.
Vi lascio una semplice recitazione del testo se questo può agevolare ad ulteriori e approfondite analisi letterarie. Grazie e perdonate la voce...
E credo che non sia casuale in quanto va a richiamare il concetto fondamentale che corre dentro tutto il componimento, negli ultimi sei versi che sono la chiusa ritroviamo i due verbi guardare e ascoltare.
Per tutti la morte ha uno sguardo.
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi.
Sarà come smettere un vizio,
come vedere nello specchio
riemergere un viso morto,
come ascoltare un labbro chiuso.
Scenderemo nel gorgo muti.
Il sapiente uso delle metafore in realtà spezza l'intero componimento in due parti, quella personale e direttamente legata all'amore non corrisposto d'una donna di cui l'autore s'era invaghito e l'altro il concetto generalista di di morte e vita che riguarda tutti.
Associando le parole chiave abbiamo proprio l'intero ossimoro su cui verte il pensiero
Morte-Vita
Mattino-Sera
Labbro chiuso-Vana parola
Vita-Nulla
Te sola-Noi tutti (questo è il passaggio dal rivolgersi al personale accadimento a quello sguardo ampio che dà il morire, la solitudine estrema dentro ognuno)
La parola "Muti" in realtà rivive tutta la vita dell'autore, sempre circondata da un senso di depressione e da morti vicine. Il significato letterale della parola: "Di suono scritto e non pronunciato", "Di persona, incapace di pronunciare i suoni articolati che costituiscono la parola".
Bene questa parola analizzata nel suo significato semantico ci aiuta non solo ad avere la chiave di lettura di tutto il senso del componimento ma ci apre e svela la natura profonda che è insita in tutta la poetica dell'autore che attinge a piene mani per trasporre se stesso, la propria vita e la propria idea di vita.
Ecco perché analizzare le parole che compongono, oltre alla mera constatazione metrica consentono di avere a disposizione le chiavi per aprire molte altre porte.
Giustamente Petunia ha sottolineato questo aspetto.
Aggiungo che le poesie in versi liberi consentono una maggiore espressione e trasposizione proprio dell'intimo sentire, quasi come se l'anima si liberasse da determinati vincoli e l'uso delle metafore è il basamento per trasporre e fondare il proprio costrutto letterario.
Vi lascio una semplice recitazione del testo se questo può agevolare ad ulteriori e approfondite analisi letterarie. Grazie e perdonate la voce...
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Re: Una poesia al giorno - Novembre 2021
Non la capisco tutta, ma mi piace lo stesso.
Pet e Giancarlo, mi alimento con la vostra bravura.
Con orgoglio.
Spero che dietro la delusione non ci sia la volontà di vederla morta quella donna.
Spero, con tutto il cuore, di sbagliarmi.
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Con orgoglio.
Spero che dietro la delusione non ci sia la volontà di vederla morta quella donna.
Spero, con tutto il cuore, di sbagliarmi.
tommybe- Maestro Jedi
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Re: Una poesia al giorno - Novembre 2021
Sono nato e cresciuto come scrittore cercando di imitare Bukowski. Ho bevuto, ho frequentato ippodromi. Ho avuto lo stesso drammatico disagio.
Questo autore mi commuove pure se cambia una gomma.
In modo esagerato.
I suoi libri costano poco e costavano poco pure quando tutti li leggevano.
Leggenda. Autore, sei leggenda.
Questo autore mi commuove pure se cambia una gomma.
In modo esagerato.
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tommybe- Maestro Jedi
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Re: Una poesia al giorno - Novembre 2021
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20 novembre
CHISSÀ SE UN GIORNO BUTTEREMO LE MASCHERE
Eugenio Montale
Chissà se un giorno butteremo le maschere
che portiamo sul volto senza saperlo.
Per questo è tanto difficile identificare
gli uomini che incontriamo.
Forse fra i tanti, fra i milioni c’è
quello in cui viso e maschera coincidono
e lui solo potrebbe dirci la parola
che attendiamo da sempre. Ma è probabile
che egli stesso non sappia il suo privilegio.
Chi l’ha saputo, se uno ne fu mai,
pagò il suo dono con balbuzie o peggio.
Non valeva la pena di trovarlo. Il suo nome
fu sempre impronunciabile per cause
non solo di fonetica. La scienza
ha ben altro da fare o da non fare.
che portiamo sul volto senza saperlo.
Per questo è tanto difficile identificare
gli uomini che incontriamo.
Forse fra i tanti, fra i milioni c’è
quello in cui viso e maschera coincidono
e lui solo potrebbe dirci la parola
che attendiamo da sempre. Ma è probabile
che egli stesso non sappia il suo privilegio.
Chi l’ha saputo, se uno ne fu mai,
pagò il suo dono con balbuzie o peggio.
Non valeva la pena di trovarlo. Il suo nome
fu sempre impronunciabile per cause
non solo di fonetica. La scienza
ha ben altro da fare o da non fare.
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Re: Una poesia al giorno - Novembre 2021
già, chissà se un giorno le butteremo.
il problema è che questa società quasi le impone, le maschere.
se la togli e cerchi di essere te stesso rischi molto, spesso troppo.
per questo invece di diminuire aumentano...
il problema è che questa società quasi le impone, le maschere.
se la togli e cerchi di essere te stesso rischi molto, spesso troppo.
per questo invece di diminuire aumentano...
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L'unico modo per non rimpiangere il passato e non pensare al futuro è vivere il presente
Non si può toccare l'alba se non si sono percorsi i sentieri della notte.
Kahlil Gibran
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Re: Una poesia al giorno - Novembre 2021
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21 novembre
Una parola muore
Emily Dickinson
Quando è detta
dice qualcuno −
Io dico che proprio
quel giorno
comincia a vivere.
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Re: Una poesia al giorno - Novembre 2021
Un pensiero poetico che pone l’accento sullo strumento della parola.
La prima parte presenta la punteggiatura e sottolinea la
distanza dell’autrice da quello chi la pensa in quel modo (dice qualcuno). Lei infatti la pensa diversamente. Le parole, una volta dette (o scritte) iniziano un viaggio, un percorso di vita, iniziano a produrre effetti.
Io mi sento molto in sintonia con questa visione…
La prima parte presenta la punteggiatura e sottolinea la
distanza dell’autrice da quello chi la pensa in quel modo (dice qualcuno). Lei infatti la pensa diversamente. Le parole, una volta dette (o scritte) iniziano un viaggio, un percorso di vita, iniziano a produrre effetti.
Io mi sento molto in sintonia con questa visione…
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Re: Una poesia al giorno - Novembre 2021
concordo pienamente con il tuo commento, petunia.Petunia ha scritto:Un pensiero poetico che pone l’accento sullo strumento della parola.
La prima parte presenta la punteggiatura e sottolinea la
distanza dell’autrice da quello chi la pensa in quel modo (dice qualcuno). Lei infatti la pensa diversamente. Le parole, una volta dette (o scritte) iniziano un viaggio, un percorso di vita, iniziano a produrre effetti.
Io mi sento molto in sintonia con questa visione…
anche per me la parola parte per un viaggio nel momento in cui viene pronunciata o scritta.
quanto lungo sarà non è dato sapere, l'importante è che ci sia.
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Re: Una poesia al giorno - Novembre 2021
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22 novembre
Le stelle
Edith Södergran
Quando viene la notte,
io sto sulla scala e ascolto,
le stelle sciamano in giardino
ed io sto nel buio.
Senti, una stella è caduta risuonando!
Non andare a piedi nudi sull’erba,
il mio giardino è pieno di schegge.
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A Hellionor, Arunachala, Petunia e Susanna garba questo messaggio
Re: Una poesia al giorno - Novembre 2021
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23 novembre
Antonella Anedda "L'aria è piena di grida"
Pensi davvero che basti non avere colpe per non essere puniti,
ma tu hai colpe.
L’aria è piena di grida. Sono attaccate ai muri,
basta sfregare leggermente.
Dai mattoni salgono respiri, brandelli di parole.
Ferri di cavalli morti circondano immagini di battaglie
Le trattengono prima che vadano in un futuro senza cornici.
ma tu hai colpe.
L’aria è piena di grida. Sono attaccate ai muri,
basta sfregare leggermente.
Dai mattoni salgono respiri, brandelli di parole.
Ferri di cavalli morti circondano immagini di battaglie
Le trattengono prima che vadano in un futuro senza cornici.
Cosa ci rende tanto crudeli gli uni con gli altri?
Cosa rende alcuni più crudeli di altri?
Le crudeltà subite e poi inghiottite fino a formare una guaina
con aculei sul corpo ferito?
O semplicemente siamo predestinati al male,
e la vita è solo fatta di tregue dove sostiamo
per non odiare e non colpire?
Cosa rende alcuni più crudeli di altri?
Le crudeltà subite e poi inghiottite fino a formare una guaina
con aculei sul corpo ferito?
O semplicemente siamo predestinati al male,
e la vita è solo fatta di tregue dove sostiamo
per non odiare e non colpire?
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IN GRAN SILENZIO OGNI PARTIGIANO GUARDAVA QUEL BASTONE SU IN COLLINA.
REACH OUT AND TOUCH FAITH! Sembrano di sognante demoni gli occhi, e i rai
del lume ognor disegnano l’ombra sul pavimento,
né l’alma da quell’ombra lunga sul pavimento
sarà libera mai!
Quel vizio che ti ucciderà
non sarà fumare o bere,
ma è qualcosa che ti porti dentro,
cioè vivere.
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A Hellionor garba questo messaggio
Re: Una poesia al giorno - Novembre 2021
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24 novembre
P. P. Pasolini
"Frammento Epistolare
Al Ragazzo Codignola"
"Frammento Epistolare
Al Ragazzo Codignola"
Caro ragazzo, sì, certo, incontriamoci,
ma non aspettarti nulla da questo incontro.
Se mai, una nuova delusione, un nuovo
vuoto: di quelli che fanno bene
alla dignità narcissica, come un dolore.
A quarant'anni io sono come a diciassette.
Frustrati, il quarantenne e il diciassettenne
si possono, certo, incontrare, balbettando
idee convergenti, su problemi
tra cui si aprono due decenni, un'intera vita,
e che pure apparentemente sono gli stessi.
Finché una parola, uscita dalle gole incerte,
inaridita di pianto e voglia d'esser soli —
ne rivela l'immedicabile disparità.
E, insieme, dovrò pure fare il poeta
padre, e allora ripiegherò sull'ironia
— che t'imbarazzerà: essendo il quarantenne
più allegro e giovane del diciassettenne,
lui, ormai padrone della vita.
Oltre a questa apparenza, a questa parvenza,
non ho niente altro da dirti.
Sono avaro, quel poco che possiedo
me lo tengo stretto al cuore diabolico.
E i due palmi di pelle tra zigomo e mento,
sotto la bocca distorta a furia di sorrisi
di timidezza, e l'occhio che ha perso
il suo dolce, come un fico inacidito,
ti apparirebbero il ritratto
proprio di quella maturità che ti fa male,
maturità non fraterna. A che può servirti
un coetaneo — semplicemente intristito
nella magrezza che gli divora la carne?
Ciò ch'egli ha dato ha dato, il resto
è arida pietà.
ma non aspettarti nulla da questo incontro.
Se mai, una nuova delusione, un nuovo
vuoto: di quelli che fanno bene
alla dignità narcissica, come un dolore.
A quarant'anni io sono come a diciassette.
Frustrati, il quarantenne e il diciassettenne
si possono, certo, incontrare, balbettando
idee convergenti, su problemi
tra cui si aprono due decenni, un'intera vita,
e che pure apparentemente sono gli stessi.
Finché una parola, uscita dalle gole incerte,
inaridita di pianto e voglia d'esser soli —
ne rivela l'immedicabile disparità.
E, insieme, dovrò pure fare il poeta
padre, e allora ripiegherò sull'ironia
— che t'imbarazzerà: essendo il quarantenne
più allegro e giovane del diciassettenne,
lui, ormai padrone della vita.
Oltre a questa apparenza, a questa parvenza,
non ho niente altro da dirti.
Sono avaro, quel poco che possiedo
me lo tengo stretto al cuore diabolico.
E i due palmi di pelle tra zigomo e mento,
sotto la bocca distorta a furia di sorrisi
di timidezza, e l'occhio che ha perso
il suo dolce, come un fico inacidito,
ti apparirebbero il ritratto
proprio di quella maturità che ti fa male,
maturità non fraterna. A che può servirti
un coetaneo — semplicemente intristito
nella magrezza che gli divora la carne?
Ciò ch'egli ha dato ha dato, il resto
è arida pietà.
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A Hellionor e Petunia garba questo messaggio
Re: Una poesia al giorno - Novembre 2021
Faccio un passo indietro per commentare la poesia di Antonella Anedda.The Raven ha scritto:🅄🄽🄰 🄿🄾🄴🅂🄸🄰 🄰🄻 🄶🄸🄾🅁🄽🄾
23 novembreAntonella Anedda "L'aria è piena di grida"Pensi davvero che basti non avere colpe per non essere puniti,
ma tu hai colpe.
L’aria è piena di grida. Sono attaccate ai muri,
basta sfregare leggermente.
Dai mattoni salgono respiri, brandelli di parole.
Ferri di cavalli morti circondano immagini di battaglie
Le trattengono prima che vadano in un futuro senza cornici.Cosa ci rende tanto crudeli gli uni con gli altri?
Cosa rende alcuni più crudeli di altri?
Le crudeltà subite e poi inghiottite fino a formare una guaina
con aculei sul corpo ferito?
O semplicemente siamo predestinati al male,
e la vita è solo fatta di tregue dove sostiamo
per non odiare e non colpire?
Antonella è una poetessa vivente e, in effetti, trovo nei suoi versi un gusto contemporaneo che privilegia il parlare per immagini.
Questa poesia ne è ricca. Ho trovato molto forte l’idea del muro sul quale rimangono attaccate le grida, quei brandelli di parole e di respiri che salgono dai mattoni.
La seconda parte è una serie di interrogativi universali che ben rappresentano i tormenti dell’uomo di oggi ma anche di quello di ieri.
GRAZIE @Different Staff
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Re: Una poesia al giorno - Novembre 2021
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25 novembre
Salvatore Quasimodo "S'ode ancora il mare"
Già da più notti s’ode ancora il mare,
lieve, su e giù, lungo le sabbie lisce.
Eco d’una voce chiusa nella mente
che risale dal tempo; ed anche questo
lamento assiduo di gabbiani: forse
d’uccelli delle torri, che l’aprile
sospinge verso la pianura. Già
m’eri vicina tu con quella voce;
ed io vorrei che pure a te venisse,
ora, di me un’eco di memoria,
come quel buio murmure di mare.
lieve, su e giù, lungo le sabbie lisce.
Eco d’una voce chiusa nella mente
che risale dal tempo; ed anche questo
lamento assiduo di gabbiani: forse
d’uccelli delle torri, che l’aprile
sospinge verso la pianura. Già
m’eri vicina tu con quella voce;
ed io vorrei che pure a te venisse,
ora, di me un’eco di memoria,
come quel buio murmure di mare.
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Re: Una poesia al giorno - Novembre 2021
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26 novembre
Tre fiammiferi accesi
“Tre fiammiferi accesi uno per uno nella notte
Il primo per vederti tutto il viso
Il secondo per vederti gli occhi
L'ultimo per vedere la tua bocca
E tutto il buio per ricordarmi queste cose
Mentre ti stringo fra le braccia.”
Jacques Prévert
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A Arunachala garba questo messaggio
Re: Una poesia al giorno - Novembre 2021
Dopo aver latitato qualche giorno dalle poesie, ecco che mi ritrovo alle prese con questa poesia. Alle prese nel senso di volerne capire il significato, non per altro.
Mi sono chiesta se abbiamo davvero bisogno di vedere le persone prima di abbracciarle: certo il viso mostra tanto di noi, della nostra vita, con le rughe che possono dire risate o pianto, giovinezza o vecchiaia; gli occhi parlano, sono sempre sinceri, nonostante si cerchi di ammaestrarli; la bocca parla, ma qualche volta non dice nulla sia pure tra tante parole. Ma un abbraccio! Se non è sincero, al buio lo senti, e davvero tornano i ricordi di quello che hai visto di una persona.
Ma quando il "vedere" manca? Quando tutti i fiammiferi del mondo non servono a nulla? Cosa abbiamo per popolare il buio? Solo il tepore di un abbraccio.
E' una poesia strana, l'ho vissuta con tristezza. Ma non so spiegarvi bene perchè.
Mi sono chiesta se abbiamo davvero bisogno di vedere le persone prima di abbracciarle: certo il viso mostra tanto di noi, della nostra vita, con le rughe che possono dire risate o pianto, giovinezza o vecchiaia; gli occhi parlano, sono sempre sinceri, nonostante si cerchi di ammaestrarli; la bocca parla, ma qualche volta non dice nulla sia pure tra tante parole. Ma un abbraccio! Se non è sincero, al buio lo senti, e davvero tornano i ricordi di quello che hai visto di una persona.
Ma quando il "vedere" manca? Quando tutti i fiammiferi del mondo non servono a nulla? Cosa abbiamo per popolare il buio? Solo il tepore di un abbraccio.
E' una poesia strana, l'ho vissuta con tristezza. Ma non so spiegarvi bene perchè.
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"Quindi sappiatelo, e consideratemi pure presuntuoso, ma io non scrivo per voi. Scrivo per me e, al limite, per un'altra persona che può capire. Spero di conoscerla un giorno… G. Laquaniti"
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Re: Una poesia al giorno - Novembre 2021
Credo che sia una gran bella dichiarazione d'amore: mi è bastato poco tempo per vederti, pochissimo tempo affinchè tu entrassi nella mia mente, e da allora in poi ti vedo anche quando c'è buio. Il che non vuol dire che se c'è buio tu non ci sia. Tu ci sei sempre, e io lo so.
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Re: Una poesia al giorno - Novembre 2021
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27 novembre
Io accarezzo il silenzio
Io accarezzo il silenzio.
Non ci sono feriti
né annunci di sciagura
solo noi da convincere
a lasciar perdere il miraggio
di una vita rettilinea, di un
orizzonte, lasciarsi curvare,
piegare alla tenerezza
delle anse del destino.
Chandra Livia Candiani
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Re: Una poesia al giorno - Novembre 2021
Molto bella, dolce e profonda al contempo.
lasciarsi andare sarebbe la cosa migliore, ma serve tanto coraggio
lasciarsi andare sarebbe la cosa migliore, ma serve tanto coraggio
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Re: Una poesia al giorno - Novembre 2021
Una vita rettilineo, senza sorprese, senza curve oltre le quali non si vede niente alla fine è noia, niente stimoli, niente curiosità da soddisfare. Niente dolori... sarebbe bello, ma anche il dolore, la difficoltà, l'ansia servono. Lo si capisce dopo, quando in un attimo di silenzio rivedi "quei" momenti e li ascolti.
Grazie staff per le scelte.
Grazie staff per le scelte.
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Re: Una poesia al giorno - Novembre 2021
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29 novembre
Eugenio Montale "Non chiederci la parola che squadri da ogni lato"
Non chiederci la parola che squadri da ogni lato
l’animo nostro informe, e a lettere di fuoco
lo dichiari e risplenda come un croco
perduto in mezzo a un polveroso prato.
Ah l’uomo che se ne va sicuro,
agli altri ed a se stesso amico,
e l’ombra sua non cura che la canicola
stampa sopra uno scalcinato muro!
Non domandarci la formula che mondi possa aprirti,
sì qualche storta sillaba e secca come un ramo.
Codesto solo oggi possiamo dirti,
ciò che non siamo, ciò che non vogliamo.
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A Arunachala garba questo messaggio
Re: Una poesia al giorno - Novembre 2021
Sono particolarmente legato ad alcuni di questi versi, perchè sono stati ripresi da Claudio Lolli in un bellissimo pezzo inciso l'anno prima di morire. Il pezzo è di una potenza per me travolgente, come travolgente sono i versi del Montale che ne hanno ispirato il ritornello.
Ve la lascio qui:
Ve la lascio qui:
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IN GRAN SILENZIO OGNI PARTIGIANO GUARDAVA QUEL BASTONE SU IN COLLINA.
REACH OUT AND TOUCH FAITH! Sembrano di sognante demoni gli occhi, e i rai
del lume ognor disegnano l’ombra sul pavimento,
né l’alma da quell’ombra lunga sul pavimento
sarà libera mai!
Quel vizio che ti ucciderà
non sarà fumare o bere,
ma è qualcosa che ti porti dentro,
cioè vivere.
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A Arunachala e Petunia garba questo messaggio
Re: Una poesia al giorno - Novembre 2021
quanto mi manca Claudio Lolli
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L'unico modo per non rimpiangere il passato e non pensare al futuro è vivere il presente
Non si può toccare l'alba se non si sono percorsi i sentieri della notte.
Kahlil Gibran
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Re: Una poesia al giorno - Novembre 2021
🅄🄽🄰 🄿🄾🄴🅂🄸🄰 🄰🄻 🄶🄸🄾🅁🄽🄾
30 novembre
Sii gentile
di Charles Bukowski
Ci viene sempre chiesto
di comprendere l'altrui
punto di vista,
non importa quanto sia
antiquato
stupido o
disgustoso.
Uno dovrebbe
guardare
agli errori degli altri
e alle loro vite sprecate
con
gentilezza,
specialmente se si tratta di
anziani.
Ma l'età è la somma
delle nostre azioni.
Sono invecchiati
malamente
perché hanno
vissuto
senza mettere mai a fuoco,
hanno rifiutato di
vedere.
Non è colpa loro?
Di chi è la colpa?
Mia?
A me si chiede di mascherare
il mio punto di vista
agli altri
per paura della loro
paura.
L'età non è un crimine
ma l'infamia
di un'esistenza
deliberatamente
sprecata
in mezzo a tante
esistenze
deliberatamente
sprecate lo è.
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A Hellionor e Arunachala garba questo messaggio
Re: Una poesia al giorno - Novembre 2021
splendida, non la conoscevo
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L'unico modo per non rimpiangere il passato e non pensare al futuro è vivere il presente
Non si può toccare l'alba se non si sono percorsi i sentieri della notte.
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A Hellionor garba questo messaggio
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