Non riesco a dormire
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Different Tales :: Off Topic :: Archivio :: Different Rooms - Tutti i racconti :: Step 2 - Camera da Letto
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Non riesco a dormire
Pare che oggi mi son proprio svegliato col piede giusto, son diventato padre di uno splendido bambino e insieme a mia moglie abbiamo deciso di chiamarlo Santiago, proprio come lo stadio di Madrid dove sempre oggi, 11 luglio, l'Italia ha vinto 3-1 con la Germania, anche se sono stato costretto a guardare questa finale mondiale proprio dalle stanze biancastre dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma.
Diventare padre significa cambiare, subire mutazioni una dopo l'altra.
Inizialmente non capisci nulla, senti le grida di tua moglie, senti la stretta delle mani mentre lei spinge, arrivi a sentire un po' del dolore che prova, anche se quello che provano i padri non è un vero e proprio dolore, è più una soddisfazione interiore.
Il tutto è interrotto da un intenso ma breve silenzio assordante, animato in seguito dal pianto di un bambino pieno di vita.
Ed è nato il mio primogenito, un pacioccone di tre chili e mezzo, con qualche ricciolino rossastro sparso tra quella testolina, abbiamo già molte somiglianze!
Continui comunque a non capirci nulla, ma senti un brivido dentro, credo che come me, si pensa che quella nuova vita fa parte di te, è una parte di te.
Ridi, piangi, guardo negli occhi mia moglie e non so più chi sono.
Adesso sento questo.
Sono entusiasta, ma allo stesso tempo mi sento incredibilmente in colpa e adesso in più sento questa pazzia che mi sta proprio portando giù.
In realtà non so dove porta la follia, ma so per certo che farà cadere la mia maschera prima o poi, lei è troppo sicura di sé, spiegazione senza logica di ciò che eri e ciò che sei.
Torno nella mia camera da letto a casa, domani mattina ritorno da mia moglie e dal mio bambino eppure mi sento questo nodo in gola, un pugno in pancia e mi distendo.
Continuo a pensare, a distruggermi.
Sono un peccatore, un peccatore carnale.
Non riesco a dormire perché penso sempre a quei maledetti giorni, all'infermiera e al mio fuoco.
Quel fuoco che sa di lussuria, che puzza di vizio, che lascia un senso di incompletezza.
Lei mi completava?
E mia moglie?
E adesso Santiago?
Cosa sto facendo per le mie insoddisfazioni carnali?
Pecco.
Seguo i miei vizi, non è amare?
L'amore va al di là dei vizi, al di là dei peccati, ma forse solo già l'amore stesso è un peccato.
E così pecco.
Il mio 1982 è così pieno di continue insoddisfazioni e felicità enormi, come la nascita di Santiago, per il padre che sono, per quello che sarò, e la vittoria dell'Italia al campionato mondiale, per il tifoso che sono sempre stato e spero davvero tanto di riuscire a tramandare questa grande passione al mio bambino.
Domani la rivedrò, l'infermiera che mi ha fatto impazzire, mi ha fatto perdere il senno, proprio in tutti i sensi, Valentina.
Avrà più o meno 30 anni, non gliel'ho chiesto mai, è tanto bella, ha i capelli lunghi, ricci e neri, mi fa proprio impazzire.
I suoi occhi mi fanno perdere le staffe e pecco.
Continuo a peccare anche perché già solo quando i nostri occhi s'incrociano, creano sfide audaci, piene di passioni, ma soprattutto indomabili tentazioni.
Sono pazzo, ma voglio continuare a peccare, voglio rischiare tutto, mettermi a nudo.
Voglio giocarmi persino il paradiso per una Valentina che alla fine nemmeno conosco, ma ciò che provo per lei va oltre le conoscenze, va oltre il sesso nei giardini dell'ospedale ogni volta che mia moglie aveva una visita da fare.
Non maledico la prima volta che mi ritrovai in quel giardino, un posto meraviglioso, capace di far spostare l'arte della natura in un misero foglio bianco sporco, maledico piuttosto l'arte.
Maledico la mia passione tramutata in mestiere.
E ho voglia di urlarlo che la maledico, arte meravigliosamente distruggente, un continuo sapore dolceamaro.
Arte era ed è anche Valentina con il suo corpo sinuoso, coi suoi movimenti dolcemente ritmici; mi faceva venire una voglia matta di dipingerla, disegnare le sue forme e darle vita con dei semplici pastelli.
Sono pazzo, ma non chiamiamo ciò che faccio errore, non chiamiamolo tradimento, è semplicemente un peccato.
E chi pecca poi non riesce a dormire, vivrà fino all'ultimo giorno con questa pena, una pena degna d'esser vissuta.
"Accidenti! Chi sarà mai alla porta?"
Quasi cado, è lei!
Il mio cuore sta uscendo dal petto per legarsi con quello suo.
La caccio via?
Io voglio questo?
Portarla nel letto condiviso con mia moglie per più di cinque anni?
Ma credo che fa tutto lei, mi sta trascinando in camera, il suo istinto ha pure trovato la stanza giusta.
E io non resisto più.
Pecco ancora, pecco più di prima.
Ci stiamo spogliando, sento nuovamente quel fuoco travolgermi.
Lei fa paura, lei è come il diavolo che mi apre le porte dell'Inferno e io vi entro.
Entro e non voglio uscire più, voglio stare con lei.
Lei è sempre bella, in tutte le posizioni o persino mentre ha il camice azzurrino e svolge il suo lavoro.
Che stupido che sono, mentre stiamo per raggiungere il culmine del piacere non riesco a non pensare, non riesco a non pensare a quanto lei sia importante per me, a quanto sia così indescrivibile, e riesco a perdere delle lacrime.
Piangere è come perdere un po' di sé, ma per lei potrei anche scomparire.
Si ferma, mi guarda e si sente in colpa.
Ci sentiamo entrambi in colpa, soprattutto per Santiago.
Sta andando via e io mi sento strappato, sta uscendo dalla porta con un bel po' di mia pelle addosso e non solo, ma il cuore è sicuro che lo sta portando tutto con sé.
Sarà una lunga notte, prendo del whisky e bevo.
Non riesco a dormire, spero almeno di poter continuare a guardare mia moglie negli occhi.
Non so più cosa sia l'amore, forse non ho mai amato veramente nessuno...
Riesco solo a peccare sempre, senza mai pentirmi.
Condannato per sempre al non esser mai perdonato.
Non riesco a dormire, è la coscienza secondo me.
Almeno è sicuro che ho una coscienza, ma il mio animo è più inarrestabile, tramato di passione e guazzabugli.
Domani mi alzerò presto, prima di andare in ospedale, devo passare in ufficio, inviare il mio ultimo lavoro per una campagna pubblicitaria, perciò dovrei addormentarmi.
Se avessi la possibilità di tenere un telecomando, spegnerei i miei pensieri, ma essi mi divorano e io stramaledettamente non riesco a dormire.
Different Staff- Admin
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Re: Non riesco a dormire
Eh già... non riesci a dormire. Hai reso bene il tormento interiore di questo neo-papà “peccatore”.
Cos’è? Lussuria? Amore? O forse è solo essere uomo. (uomo nel senso di essere umano, non maschio tanto per spiegarmi) E allora questo uomo lo vogliamo condannare dopo una confessione che poi confessione non è visto che manca il pentimento? Forse questo racconto ė stato scritto da mano femminile. Ci trovo una visione un po’ stereotipata del maschio e quasi quasi mi viene voglia di mettermi dalla sua parte.
Ho trovato inutile la precisazione della professione di lui. Non era necessaria e neppure funzionale al racconto.
Non so, mi manca qualcosa. Forse ci dormirò sopra e poi ti dirò.
Questi i passaggi indiziati di femminilità: (ma non sono i soli)
Dubito che un maschio faccia questo tipo di ragionamenti.
Cos’è? Lussuria? Amore? O forse è solo essere uomo. (uomo nel senso di essere umano, non maschio tanto per spiegarmi) E allora questo uomo lo vogliamo condannare dopo una confessione che poi confessione non è visto che manca il pentimento? Forse questo racconto ė stato scritto da mano femminile. Ci trovo una visione un po’ stereotipata del maschio e quasi quasi mi viene voglia di mettermi dalla sua parte.
Ho trovato inutile la precisazione della professione di lui. Non era necessaria e neppure funzionale al racconto.
Non so, mi manca qualcosa. Forse ci dormirò sopra e poi ti dirò.
Questi i passaggi indiziati di femminilità: (ma non sono i soli)
Il mio cuore sta uscendo dal petto per legarsi con quello suo.
La caccio via?
Io voglio questo?
Portarla nel letto condiviso con mia moglie per più di cinque anni?
Dubito che un maschio faccia questo tipo di ragionamenti.
Petunia- Moderatore
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Re: Non riesco a dormire
In effetti gli uomini, quelli che fanno schifo, non tutti, quelle domande non se le fanno. Colpiscono e basta. A loro servono conferme continue. Sono spietati nel loro cinismo. Ma cambia poco se il racconto l'ha scritto una donna. Lo scrittore, la scrittrice, sono pagati per questo, per essere degli impostori.
L'unica preoccupazione dell'uomo è l'insonnia, e per uno che non rispetta uno dei momenti più importanti della vita, questa cosa fa ridere.
Valentina ha il corpo sinuoso.
Traduco, ha culo e seno prorompente.
L' uomo non ha niente di bello.
Santiago, povero piccolo, si ritrova il nome di uno stadio.
E poca voglia di giocare.
L'unica preoccupazione dell'uomo è l'insonnia, e per uno che non rispetta uno dei momenti più importanti della vita, questa cosa fa ridere.
Valentina ha il corpo sinuoso.
Traduco, ha culo e seno prorompente.
L' uomo non ha niente di bello.
Santiago, povero piccolo, si ritrova il nome di uno stadio.
E poca voglia di giocare.
Ospite- Ospite
Re: Non riesco a dormire
Questo è il primo racconto che commento, dopo averne letti altri, perché rispecchia in pieno la mia interpretazione – personale – di monologo.
Monologo inteso come occasione per far uscire emozioni, stati d’animo, ricordi, paure e non un semplice raccontarsi. E senza affidare il tutto ad un personaggio che funga da mediatore tra noi e gli altri.
Quasi un flusso di coscienza organizzato. All’inizio pare un racconto in prima persona, più che un monologo, che invece poi prende corpo e si sviluppa, trascinando con sé anche un momento di confessione, che non è facile affrontare. Una confessione implica sempre un giudizio, che lo so voglia o no, per cui occorre anche coraggio.
Ma il coraggio di aprirsi comporta anche conseguenza, ad es. la consapevolezza del peccato, che ora toglie il sonno e obbliga a riflessioni che forse dovevano essere fatte prima.
I personaggi paletto ci sono, ben presentati e importanti, la camera c’è, il giardino è più sfumato ma è parte della trama. Il periodo è stato inserito come da paletti, ma poteva essere qualsiasi altro momento di quell’anno. Da cancellare la scelta del nome del bambino, poverino. La situazione descritta rispecchia esperienze di vita, con le loto varie sfaccettature: debolezza, egoismo, dubbi, soprattutto legati ad un evento così importante come la nascita di un figlio, momento da cui la vita avrà altri significati e impegno morale.
Ho trovato la lettura scorrevole, non ho rilevato refusi o cedimenti.
Ottimo direi, se mi scordo del nome dato al bimbo.
Monologo inteso come occasione per far uscire emozioni, stati d’animo, ricordi, paure e non un semplice raccontarsi. E senza affidare il tutto ad un personaggio che funga da mediatore tra noi e gli altri.
Quasi un flusso di coscienza organizzato. All’inizio pare un racconto in prima persona, più che un monologo, che invece poi prende corpo e si sviluppa, trascinando con sé anche un momento di confessione, che non è facile affrontare. Una confessione implica sempre un giudizio, che lo so voglia o no, per cui occorre anche coraggio.
Ma il coraggio di aprirsi comporta anche conseguenza, ad es. la consapevolezza del peccato, che ora toglie il sonno e obbliga a riflessioni che forse dovevano essere fatte prima.
I personaggi paletto ci sono, ben presentati e importanti, la camera c’è, il giardino è più sfumato ma è parte della trama. Il periodo è stato inserito come da paletti, ma poteva essere qualsiasi altro momento di quell’anno. Da cancellare la scelta del nome del bambino, poverino. La situazione descritta rispecchia esperienze di vita, con le loto varie sfaccettature: debolezza, egoismo, dubbi, soprattutto legati ad un evento così importante come la nascita di un figlio, momento da cui la vita avrà altri significati e impegno morale.
Ho trovato la lettura scorrevole, non ho rilevato refusi o cedimenti.
Ottimo direi, se mi scordo del nome dato al bimbo.
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"Quindi sappiatelo, e consideratemi pure presuntuoso, ma io non scrivo per voi. Scrivo per me e, al limite, per un'altra persona che può capire. Spero di conoscerla un giorno… G. Laquaniti"
Susanna- Maestro Jedi
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Re: Non riesco a dormire
Questo racconto esprime bene l'ossessione del protagonista, ossessione incarnata in quel peccato che il protagonista si sente addosso, sino allo sfinimento.
Non credo che lui ami l'infermiera, lui ama sua moglie, si vergogna per ciò che fa, ma i suoi sensi non riescono a venire a patti con la ragione. I suoi sensi sono comandati dall'infermiera che in quel momento potrebbe fare di lui ciò che vuole.
Proprio per questa presa di coscienza, questa ammissione di debolezza, penso che l'autore sia un uomo.
Ti segnalo questa mancata coincidenza di soggetti:
Ridi, piangi, guardo negli occhi mia moglie e non so più chi sono.
Non credo che lui ami l'infermiera, lui ama sua moglie, si vergogna per ciò che fa, ma i suoi sensi non riescono a venire a patti con la ragione. I suoi sensi sono comandati dall'infermiera che in quel momento potrebbe fare di lui ciò che vuole.
Proprio per questa presa di coscienza, questa ammissione di debolezza, penso che l'autore sia un uomo.
Ti segnalo questa mancata coincidenza di soggetti:
Ridi, piangi, guardo negli occhi mia moglie e non so più chi sono.
Forse manca qualcosina, un guizzo, uno spunto decisivo, però la reputo una prova senz'altro positiva.
Byron.RN- Maestro Jedi
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Re: Non riesco a dormire
Sembra quasi che il protagonista sia più colpito dall’infermiera che dalla nascita di Santiago. Mentre invece la nascita di un figlio, questo sì, è un avvenimento così importante da suscitare emozioni forti da togliere il sonno. Non riesco a simpatizzare con questo personaggio così superficiale da eccitarsi per una partita di calcio o per il fascino dell’infermiera.
Comunque, non male; le richieste dello step sono rispettate.
Comunque, non male; le richieste dello step sono rispettate.
mirella- Padawan
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Re: Non riesco a dormire
Questo è un vero e proprio "monologo"; nella definizione classica del termine, quindi il gente lo hai centrato in pieno e anche i paletti sono stati rispettati tutti quanti.
Nonostante questo però, non mi convince appieno, questo protagonista.
Credo sia per quel "pecco" ripetuto così tante volte.
Se non fosse stato per la moglie e il figlio, avrei quasi pensato di avere a che fare con un prete o un seminarista. Perché giusto loro possono riferirsi a un tradimento coniugale chiamandolo "peccato". Non credo proprio che un uomo che dovesse ammettere a se stesso di aver tradito la moglie, o confessare a lei il tradimento, userebbe mai queste parole.
Ti segnalo anche un passaggio che non mi convince:
"credo che come me, si pensa che quella nuova vita fa parte di te". Qui secondo me c'è un problema di consecutio temporum.
Nonostante questo però, non mi convince appieno, questo protagonista.
Credo sia per quel "pecco" ripetuto così tante volte.
Se non fosse stato per la moglie e il figlio, avrei quasi pensato di avere a che fare con un prete o un seminarista. Perché giusto loro possono riferirsi a un tradimento coniugale chiamandolo "peccato". Non credo proprio che un uomo che dovesse ammettere a se stesso di aver tradito la moglie, o confessare a lei il tradimento, userebbe mai queste parole.
Ti segnalo anche un passaggio che non mi convince:
"credo che come me, si pensa che quella nuova vita fa parte di te". Qui secondo me c'è un problema di consecutio temporum.
SisypheMalheureux- Padawan
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Località : Ravenna
Re: Non riesco a dormire
Sono un vecchio cinico che ne ha viste proprio tante e qui sarò pure cattivo. Non credo in assoluto in quel stracciarsi l'anima per lo scopare con l'infermiera mentre la moglie partorisce (o quasi). Un uomo con sentimenti tali al tuo se ne frega e non si pente mai di quello che fa. E' pure contento che gli nasca un figlio e magari si fa anche l'infermiera il giorno del battesimo (una mia aggiunta). Per dirti che il tuo è un ottimo racconto ma poco credibile. Un suggerimento da prima linea (quella scritta qui): se cambi il verbo peccare con scopare tutto torna meglio. Il tuo lui non è un cattolico cristiano che si pente. Sorry.
Antonio Borghesi- Cavaliere Jedi
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Località : Firenze
Re: Non riesco a dormire
Ciao.
Aspetta che Santiago torni a casa e poi vedi se la notte riesce a dormire!
A parte la battuta, il monologo rispetta pali e paletti.
Camera da letto, tra l’altro individuata subito anche dall’infermiera, il campionato del mondo con nome alla creatura incorporato.
Allora cosa non mi convince? Probabilmente i termini che hai usato. Ripetere in modo ossessivo peccato e peccatore non mi rende più umano il tuo protagonista. Non so se mi spiego.
Insomma, sta facendo una porcata, di cui al momento né si pente né pensa di interrompere. E questo gli toglie il sonno. Sembra che riduca la sua passione sfrenata al fatto che non riesca a dormire, basterebbe un lorazepam da 1 mg. per risolvere il problema.
Non pensa magari che si sta perdendo momenti unici,
o forse, se lo fa, mi sembra in modo molto debole.
Aspetta che Santiago torni a casa e poi vedi se la notte riesce a dormire!
A parte la battuta, il monologo rispetta pali e paletti.
Camera da letto, tra l’altro individuata subito anche dall’infermiera, il campionato del mondo con nome alla creatura incorporato.
Allora cosa non mi convince? Probabilmente i termini che hai usato. Ripetere in modo ossessivo peccato e peccatore non mi rende più umano il tuo protagonista. Non so se mi spiego.
Insomma, sta facendo una porcata, di cui al momento né si pente né pensa di interrompere. E questo gli toglie il sonno. Sembra che riduca la sua passione sfrenata al fatto che non riesca a dormire, basterebbe un lorazepam da 1 mg. per risolvere il problema.
Non pensa magari che si sta perdendo momenti unici,
o forse, se lo fa, mi sembra in modo molto debole.
Resdei- Maestro Jedi
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Re: Non riesco a dormire
Paletti: ci sono tutti, anche se i mondiali sono un po’ posticci e il mestiere di lui risulta superfluo, tanto c’era già l’infermiera.
La forma è altalenante: corretta per buona parte del monologo, poi però ci sono degli errori che non capisco se siano voluti, per rendere una forma parlata non corretta, o siano proprio errori:
Pare che oggi mi son= sia
sparso tra quella testolina= su quella testolina
credo che come me, si pensa che quella nuova vita fa parte di te= sintassi scorretta
Ridi, piangi, guardo= cambio di soggetto
lei è troppo sicura di sé, spiegazione senza logica di ciò che eri e ciò che sei.= frase in effetti un po’ oscura
capace di far spostare l'arte della natura in un misero foglio bianco sporco= frase oscura e confusa, forse non hai usato le parole giuste
Ma credo che fa= che faccia
Dato che per quasi tutto il racconto usi correttamente i congiuntivi, propendo per la prima ipotesi.
Il ritmo è abbastanza buono, porta avanti la lettura fino alla fine.
La vicenda non mi ha preso, ma questo dipende dai gusti personali.
Arianna 2016- Maestro Jedi
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Re: Non riesco a dormire
Ciao Aut*
Mi piace molto che tu abbia fatto una scelta controcorrente svolgendo la vicenda nell'estate del 82 ma dopo la finale dei mondiali.
Devo essere sincero io non credo a quello che dice il protagonista, ma proprio per niente. Non credo gli dispiaccia sul serio e sai perchè? perché continua a ripetere "Pecco" come se lo dicesse per convincersi della cosa.
il ritmo è serrato, forse troppo serrato.
però alla fine manca qualcosa, non so bene dire cosa ma qualcosa mi è mancato.
Una prova sufficiente che rispetta i paletti imposti dallo step.
Mi piace molto che tu abbia fatto una scelta controcorrente svolgendo la vicenda nell'estate del 82 ma dopo la finale dei mondiali.
Devo essere sincero io non credo a quello che dice il protagonista, ma proprio per niente. Non credo gli dispiaccia sul serio e sai perchè? perché continua a ripetere "Pecco" come se lo dicesse per convincersi della cosa.
il ritmo è serrato, forse troppo serrato.
però alla fine manca qualcosa, non so bene dire cosa ma qualcosa mi è mancato.
Una prova sufficiente che rispetta i paletti imposti dallo step.
ImaGiraffe- Cavaliere Jedi
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Re: Non riesco a dormire
Io spezzo una lancia a favore della credibilità del personaggio. E' troppo facile bollare qualcuno come senza onore o scopatore professionale, ma non va dimenticato che una ampia categoria di persone fa quello che fa non solo per il piacere che ne ricava, ma anche (e forse soprattutto) per poi starci male dopo coi sensi di colpa.
E' una cosa in realtà molto femminile, ma non esclusivamente.
Psicologia docet.
A parte questo.
Il tuo monologo ha il pregio di partire bene e il difetto di finire in calando. All'inizio mi aveva coinvolto, mi aveva preso, hai fatto scelte lessicali e di ritmo piuttosto valide; poi, diciamo da metà in poi, tutto è diventato meno lineare e un po' meno coinvolgente. Avrebbe forse dovuto essere il contrario, man mano che ci si addentrava nel dilemma del personaggio.
Non bacchetto l'uso dei termini peccare e peccatore, che sembrano fuori contesto ma in realtà poco o nulla sappiamo circa le convinzioni personali della voce narrante, che potrebbe anche aver avuto una rigida educazione cristiana per esempio.
Insomma, è un pezzo con dei pregi ma che non riesce a risaltare rispetto alla nutrita concorrenza.
Pollice su per il nome Santiago, che è veramente figo per un bambino.
M'avete dato una mezza idea per il futuro.
Molto lontano futuro.
...
No, scherzo, tanto ormai ho deciso che mio figlio si chiamerà
E non sto scherzando.
E' una cosa in realtà molto femminile, ma non esclusivamente.
Psicologia docet.
A parte questo.
Il tuo monologo ha il pregio di partire bene e il difetto di finire in calando. All'inizio mi aveva coinvolto, mi aveva preso, hai fatto scelte lessicali e di ritmo piuttosto valide; poi, diciamo da metà in poi, tutto è diventato meno lineare e un po' meno coinvolgente. Avrebbe forse dovuto essere il contrario, man mano che ci si addentrava nel dilemma del personaggio.
Non bacchetto l'uso dei termini peccare e peccatore, che sembrano fuori contesto ma in realtà poco o nulla sappiamo circa le convinzioni personali della voce narrante, che potrebbe anche aver avuto una rigida educazione cristiana per esempio.
Insomma, è un pezzo con dei pregi ma che non riesce a risaltare rispetto alla nutrita concorrenza.
Pollice su per il nome Santiago, che è veramente figo per un bambino.
M'avete dato una mezza idea per il futuro.
Molto lontano futuro.
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No, scherzo, tanto ormai ho deciso che mio figlio si chiamerà
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E non sto scherzando.
Fante Scelto- Cavaliere Jedi
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Re: Non riesco a dormire
@Fantescelto: potrebbe andare bene Curiosity Jane? Lo spoiler mi ha attratto, inevitabilmente. I puntini non vengono accettati all'anagrafe.
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Susanna- Maestro Jedi
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Re: Non riesco a dormire
Susanna ha scritto:@Fantescelto: potrebbe andare bene Curiosity Jane? Lo spoiler mi ha attratto, inevitabilmente. I puntini non vengono accettati all'anagrafe.
Non sapevo.
Allora lo chiamerò solo Deacon.
Fante Scelto- Cavaliere Jedi
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Re: Non riesco a dormire
Un tradimento tormentato da sensi di colpa, è una buona idea ed è bene sviluppata.
La cosa che invece mi ha lasciato perplesso è quel continuo ripetersi di: “Sono un peccatore, un peccatore carnale, insoddisfazioni carnali, l'amore stesso è un peccato. E così pecco. Voglio continuare a peccare. Pecco ancora, pecco più di prima. Riesco solo a peccare sempre…”
L’unica spiegazione che riesco a darmi è che il senso del peccato rappresenti per il protagonista la vera molla del tradimento e della trasgressione, una specie di fascino del proibito, ma la ripetizione del concetto mi pare comunque eccessiva.
Mi viene da dire: “Goditi questo benedetto tradimento e pecca sereno!”
Un consiglio, anche se non credo di averne titolo: eviterei l’uso di espressioni sul tipo “silenzio assordante” che mi è piaciuta la prima volta che l’ho sentita, ma che ora mi causa brividi da abuso.
La cosa che invece mi ha lasciato perplesso è quel continuo ripetersi di: “Sono un peccatore, un peccatore carnale, insoddisfazioni carnali, l'amore stesso è un peccato. E così pecco. Voglio continuare a peccare. Pecco ancora, pecco più di prima. Riesco solo a peccare sempre…”
L’unica spiegazione che riesco a darmi è che il senso del peccato rappresenti per il protagonista la vera molla del tradimento e della trasgressione, una specie di fascino del proibito, ma la ripetizione del concetto mi pare comunque eccessiva.
Mi viene da dire: “Goditi questo benedetto tradimento e pecca sereno!”
Un consiglio, anche se non credo di averne titolo: eviterei l’uso di espressioni sul tipo “silenzio assordante” che mi è piaciuta la prima volta che l’ho sentita, ma che ora mi causa brividi da abuso.
Danilo Nucci- Cavaliere Jedi
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Re: Non riesco a dormire
Il monologo c'è. I paletti sono rispettati. Il nome Santiago lo trovo molto carino, chissà se anche a Valentina piace .
A parte le battute, non riesco a trovare molto credibile il personaggio. La frase "Cosa sto facendo per le mie insoddisfazioni carnali?" mi ha fatto rabbrividire. Non credo che una persona possa pensare realmente di tradire per le sue insoddisfazioni carnali. Non in questi termini almeno . Detto questo, il monologo scorre correttamente ma, a mio parere, manca di un crescendo che lo renda più forte.
A parte le battute, non riesco a trovare molto credibile il personaggio. La frase "Cosa sto facendo per le mie insoddisfazioni carnali?" mi ha fatto rabbrividire. Non credo che una persona possa pensare realmente di tradire per le sue insoddisfazioni carnali. Non in questi termini almeno . Detto questo, il monologo scorre correttamente ma, a mio parere, manca di un crescendo che lo renda più forte.
Yoghi69- Viandante
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Re: Non riesco a dormire
Ciao aut@. È un racconto scritto bene, con pochi refusi, alcune frasi che sembrano sbagliate ad hoc, cioè volute per comunicare qualcosa. Il tormento interiore, così come descritto, non mi ha convinto e non mi ha appassionato. Anche la forma, che ci sta ma che va a confrontarsi con splendidi racconti di questa rassegna, non riesce pienamente a coinvolgermi. I paletti ci sono, ma a parte la camera da letto sembrano pretestuosi. La stessa infermiera, pur fondamentale, è pretestuosa, potrebbe essere una insegnante, una designer, una colf. Devo anche ammettere che forse, nella mia valutazione, pesa il fatto di aver letto il tuo dopo averne letti tanti così belli che mi hanno tolto il respiro. Perdonami, ho voglia di rileggerti con altre prove. E mi stupirai, ne sono certo. Un abbraccio.
digitoergosum- Cavaliere Jedi
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Re: Non riesco a dormire
Pronti via e ci si imbatte in una frase lunghissima e faticosa con in più un errore nell'uso del congiuntivo
Oltre a tutti i rilievi già fatti da @Arianna 2016 che se non sono voluti sono davvero troppi...
Ancora, l'uso delle parole "peccato", "peccatore", del verbo "peccare" è a mio parer eccessivo, mi ha disturbato e ha tolto credibilità al personaggio che già di suo non è che stia proprio simpaticissimo (ma questo non è un difetto, per rendere un personaggio realmente antipatico bisogna essere bravi!)
In compenso devo dire che questo è forse il più "monologo" di tutto questo step, è quel flusso di coscienza che io immagino quando penso a un monologo; e anche glia ltri paletti sono tutti ben centrati e armonizzati nel racconto senza apparire forzati (a parte il disegnatore che però non era necessario essendoci già l'infermiera).
Di conseguenza tutta la lettura mi è riuscita difficoltosa anche perché ho trovato altre frasi troppo lunghe in cui anche la punteggiatura non aiuta.Pare che oggi mi son proprio svegliato col piede giusto, son diventato padre di uno splendido bambino e insieme a mia moglie abbiamo deciso di chiamarlo Santiago, proprio come lo stadio di Madrid dove sempre oggi, 11 luglio, l'Italia ha vinto 3-1 con la Germania, anche se sono stato costretto a guardare questa finale mondiale proprio dalle stanze biancastre dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma.
Oltre a tutti i rilievi già fatti da @Arianna 2016 che se non sono voluti sono davvero troppi...
Ancora, l'uso delle parole "peccato", "peccatore", del verbo "peccare" è a mio parer eccessivo, mi ha disturbato e ha tolto credibilità al personaggio che già di suo non è che stia proprio simpaticissimo (ma questo non è un difetto, per rendere un personaggio realmente antipatico bisogna essere bravi!)
In compenso devo dire che questo è forse il più "monologo" di tutto questo step, è quel flusso di coscienza che io immagino quando penso a un monologo; e anche glia ltri paletti sono tutti ben centrati e armonizzati nel racconto senza apparire forzati (a parte il disegnatore che però non era necessario essendoci già l'infermiera).
paluca66- Maestro Jedi
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Re: Non riesco a dormire
Molto strano questo racconto...
All'inizio sono stata presa dal ritmo della storia e, anche se con qualche incongruenza lessicale e grammaticale, mi è piaciuta la fontana di emozione che sgorga da quest'uomo.
Poi il registro cambia e l'attenzione si sposta su tutta questa faccenda del peccare e delle insoddisfazioni carnali: qui il racconto perde qualcosa.
Non trovo ben collegate le due cose: l'euforia della nascita del primo figlio e il senso di colpa per fare sesso con una donna diversa dalla moglie, cioè le vedrei collegate se lui all'apice della felicità festeggia il momento con l'infermiera.
E' tutta la questione del senso di colpa che non mi convince, anzi, lo trovo fuori luogo.
Con questo personaggio si definisce un archetipo ben definito: difficilmente troverà qualcosa di sbagliato in se stesso e non basterà di sicuro la nascita di un figlio per farlo sentire in colpa per il suo comportamento.
Nobilitarsi nel diventare padre è qualcosa che non tutti gli uomini avvertono e non è nemmeno una chiave di svolta per "mettere la testa a posto" e diventare responsabile (per quello poteva essere un buon motivo il fatto di essersi sposato...).
Molto ben gestito il tormento interiore, ma più che sul peccare lo avrei impostato sull'ossessione per la bella infermiera, la voglia di lei, solo lei, sempre lei.
Sarebbe stato un antieroe perfetto che avrebbe suscitato della sana, vivissima rabbia nei suoi confronti: nasce il figlio e lui festeggia con l'amante.
E invece, a mio parere, parlare di peccato e ventilare un labile senso di colpa fa perdere qualcosa in potenza al testo.
Mica dobbiamo scrivere solo di personaggi positivi, no?
All'inizio sono stata presa dal ritmo della storia e, anche se con qualche incongruenza lessicale e grammaticale, mi è piaciuta la fontana di emozione che sgorga da quest'uomo.
Poi il registro cambia e l'attenzione si sposta su tutta questa faccenda del peccare e delle insoddisfazioni carnali: qui il racconto perde qualcosa.
Non trovo ben collegate le due cose: l'euforia della nascita del primo figlio e il senso di colpa per fare sesso con una donna diversa dalla moglie, cioè le vedrei collegate se lui all'apice della felicità festeggia il momento con l'infermiera.
E' tutta la questione del senso di colpa che non mi convince, anzi, lo trovo fuori luogo.
Con questo personaggio si definisce un archetipo ben definito: difficilmente troverà qualcosa di sbagliato in se stesso e non basterà di sicuro la nascita di un figlio per farlo sentire in colpa per il suo comportamento.
Nobilitarsi nel diventare padre è qualcosa che non tutti gli uomini avvertono e non è nemmeno una chiave di svolta per "mettere la testa a posto" e diventare responsabile (per quello poteva essere un buon motivo il fatto di essersi sposato...).
Molto ben gestito il tormento interiore, ma più che sul peccare lo avrei impostato sull'ossessione per la bella infermiera, la voglia di lei, solo lei, sempre lei.
Sarebbe stato un antieroe perfetto che avrebbe suscitato della sana, vivissima rabbia nei suoi confronti: nasce il figlio e lui festeggia con l'amante.
E invece, a mio parere, parlare di peccato e ventilare un labile senso di colpa fa perdere qualcosa in potenza al testo.
Mica dobbiamo scrivere solo di personaggi positivi, no?
caipiroska- Cavaliere Jedi
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Re: Non riesco a dormire
Cara Autrice, caro Autore,
che personaggio il tuo. Un debole uomo in balia degli eventi che non può (ma soprattutto non vuole) contrastare. In preda a sensi di colpa dei quali, probabilmente, ha bisogno per sentirsi vivo. Non gli basta un figlio con un nome imbarazzante e una moglie che probabilmente ama. Ha bisogno di altro. E di sentirsi in colpa per questo ( almeno di fingere di esserlo). Non so. Il monologo ha tutte le cose al giusto posto, ma qualcosa non mi convince. Probabilmente il protagonista.
Un buon lavoro comunque.
Complimenti.
Grazie.
che personaggio il tuo. Un debole uomo in balia degli eventi che non può (ma soprattutto non vuole) contrastare. In preda a sensi di colpa dei quali, probabilmente, ha bisogno per sentirsi vivo. Non gli basta un figlio con un nome imbarazzante e una moglie che probabilmente ama. Ha bisogno di altro. E di sentirsi in colpa per questo ( almeno di fingere di esserlo). Non so. Il monologo ha tutte le cose al giusto posto, ma qualcosa non mi convince. Probabilmente il protagonista.
Un buon lavoro comunque.
Complimenti.
Grazie.
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I giorni indimenticabili della vita di un uomo sono cinque o sei in tutto. Gli altri fanno volume.
CharAznable- Maestro Jedi
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Re: Non riesco a dormire
Ho apprezzato il monologo mentre leggevo la prima volta, il ritmo, le frasi spezzate, l'angoscia che emerge dal ripetere ossessivamente "peccato". Poi, arrivato in fondo, mi sono reso conto che di quest'uomo non mi era rimasto niente; la sua ossessione non sta in piedi senza la definizione di peccato, ha senso solo perché come tale lui la vive. Ripresa poi la lettura guidato da questa prima impressione, ho trovato il monologo un po' costruito, le frasi spezzate che inizialmente mi erano sembrate frutto di tensione emotiva, mi hanno dato un a strana sensazione di falso. Faccio davvero fatica a commentare i testi come "oggetto letterario" senza lasciarmi distrarre dalle mie sensazioni. Sono davvero curioso di conoscere il genere dell'aut!
Re: Non riesco a dormire
Il ritmo della prima parte del racconto mi ha catturato subito. E' vero, i termini peccato, peccatore e peccare sono ripetuti molte volte, ma credo che questo aspetto sia voluto, per dare più enfasi all'azione del tradimento, commesso peraltro in un momento particolare della vita del protagonista. Personaggio verosimile a mio parere, poiché l'ho percepito come come consapevole dello sbaglio, del peccato, dal quale cerca di redimersi psicologicamente autocommiserandosi. Il fatto che continui a tradire nonostante tutto, credo sia superfluo nella sua psicologia.
"Accidenti, chi sarà alla porta?"
Da qui il ritmo cambia, è più blando, meno coinvolgente. Il monologo, fino a poco prima molto diretto, diventa improvvisamente più raccontato, perdendo quella verve iniziale che mi aveva conquistato. In ogni caso, la conseguenza fisica del tradimento, ovvero l'insonnia, mi sembra comunque ben resa.
Con i paletti ci siamo. Camera da letto e giardino ci sono. Anche il 1982 con i mondiali. C'è l'infermiera dei desideri e tanto poteva bastare, il protagonista disegnatore è superfluo ai fini del rispetto dei paletti. Monologo? Più flusso di coscienza nella prima parte secondo me.
Santiago non si può sentire.
"Accidenti, chi sarà alla porta?"
Da qui il ritmo cambia, è più blando, meno coinvolgente. Il monologo, fino a poco prima molto diretto, diventa improvvisamente più raccontato, perdendo quella verve iniziale che mi aveva conquistato. In ogni caso, la conseguenza fisica del tradimento, ovvero l'insonnia, mi sembra comunque ben resa.
Con i paletti ci siamo. Camera da letto e giardino ci sono. Anche il 1982 con i mondiali. C'è l'infermiera dei desideri e tanto poteva bastare, il protagonista disegnatore è superfluo ai fini del rispetto dei paletti. Monologo? Più flusso di coscienza nella prima parte secondo me.
Santiago non si può sentire.
Molli Redigano- Maestro Jedi
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Re: Non riesco a dormire
sicuramente i paletti sono rispettati e questo è un vero e proprio monologo, la qua lcosa ti da mezzo punto a favore.
il personaggio non è che sia oco credibile, a mio parere è un po' troppo insistente sul peccare (che comunque persegue con vero piacere).
pare quasi un finto pentito, uno che si duole di ciò che fa per sistemare la coscienza ma, in effetti, ci gode proprio.
a parte questo, ho notato qualche refuso all'inizio, nei tempi verbali e nella punteggiatura.
niente altro da segnalare.
mi è piaciuto
il personaggio non è che sia oco credibile, a mio parere è un po' troppo insistente sul peccare (che comunque persegue con vero piacere).
pare quasi un finto pentito, uno che si duole di ciò che fa per sistemare la coscienza ma, in effetti, ci gode proprio.
a parte questo, ho notato qualche refuso all'inizio, nei tempi verbali e nella punteggiatura.
niente altro da segnalare.
mi è piaciuto
Arunachala- Admin
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Re: Non riesco a dormire
Che dire, ho letto questo racconto diverse volte, da quando i bravi admin hanno aperto le letture e mi sono preso il tempo di leggerti più volte perché a ogni lettura avevo un angioletto a destra e un diavoletto a sinistra che volevano scriverlo loro, questo commento. Notevole, un monologo fra i più monologhi dello step e l'uso del peccato come accezione positiva o negativa, se mi passi il termine, mi è piaciuto tantissimo. Non tradimento ma peccato, come se non ci fosse alternativa perché lei è irresistibile. Il peccato, croce o delizia, o entrambi. Sarà che c'è nelle tue intenzioni una semplicità che mi ha disarmato e che mi fa perdonare il fraseggio a volte infelice, qualche disattenzione verbale e il pericoloso ménage fra aggettivo e avverbio in alcuni passaggi. Piaciuto molto, con qualche lavoro di revisione viene fuori una serie Netflix.
The fallen- Younglings
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Re: Non riesco a dormire
"Voglio giocarmi persino il paradiso per una Valentina che alla fine nemmeno conosco, ma ciò che provo per lei va oltre le conoscenze, va oltre il sesso nei giardini dell'ospedale ogni volta che mia moglie aveva una visita da fare."
Uso questa frase per iniziare. Forse rappresenta bene quello che non mi convince di questo racconto. Perché un monologo, credo, non deve essere solo scritto bene, ma deve essere convincente, farti riflettere. Anche farti sentire scomodo, o disgustato, o contrariato. E qui le condizioni ci sarebbero tutte, perché il personaggio che parla, preso per quello che è, ovvero uno che tradisce la moglie da cui ha appena avuto un figlio, ridotto ai minimi termini, per quella che è la mia visione del mondo, è moralmente condannabile. Ma qui resta tutto sulla superficie, tutto si affida alle parole, alla continua ripetizione di termini come pazzia, peccato, colpa, che però restano soltanto parole. Non la conosce ma è pronto a rinunciare a tutto per lei, quel che prova va oltre le conoscenze, oltre il sesso. Però io il sentimento non lo trovo. Mi sembra che ci sia infatuazione, desiderio, una libido piuttosto meschina, ma niente di così trascendentale da giustificare tutto questo sfogo, questo strapparsi i capelli di fronte alla propria debolezza. Insomma non mi convince. E se Valentina tira da una parte, Santiago non tira abbastanza dall'altra. Non sento nemmeno amore per il figlio, un sentimento più puro che faccia da contro altare a quello impuro per l'infermiera. Calcio e 1982 sono appena un pretesto, ma ci sta. Scrittura che ogni tanto cede a qualche errore da lingua parlata, ma talvolta no, dando quindi l'impressione che non si tratti di sviste programmate ma soltanto di sviste. Forma corretta, genere rispettato, paletti passati con successo, ma il personaggio non mi convince proprio.
Uso questa frase per iniziare. Forse rappresenta bene quello che non mi convince di questo racconto. Perché un monologo, credo, non deve essere solo scritto bene, ma deve essere convincente, farti riflettere. Anche farti sentire scomodo, o disgustato, o contrariato. E qui le condizioni ci sarebbero tutte, perché il personaggio che parla, preso per quello che è, ovvero uno che tradisce la moglie da cui ha appena avuto un figlio, ridotto ai minimi termini, per quella che è la mia visione del mondo, è moralmente condannabile. Ma qui resta tutto sulla superficie, tutto si affida alle parole, alla continua ripetizione di termini come pazzia, peccato, colpa, che però restano soltanto parole. Non la conosce ma è pronto a rinunciare a tutto per lei, quel che prova va oltre le conoscenze, oltre il sesso. Però io il sentimento non lo trovo. Mi sembra che ci sia infatuazione, desiderio, una libido piuttosto meschina, ma niente di così trascendentale da giustificare tutto questo sfogo, questo strapparsi i capelli di fronte alla propria debolezza. Insomma non mi convince. E se Valentina tira da una parte, Santiago non tira abbastanza dall'altra. Non sento nemmeno amore per il figlio, un sentimento più puro che faccia da contro altare a quello impuro per l'infermiera. Calcio e 1982 sono appena un pretesto, ma ci sta. Scrittura che ogni tanto cede a qualche errore da lingua parlata, ma talvolta no, dando quindi l'impressione che non si tratti di sviste programmate ma soltanto di sviste. Forma corretta, genere rispettato, paletti passati con successo, ma il personaggio non mi convince proprio.
Asbottino- Cavaliere Jedi
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