Colpo di fulmine
+26
Susanna
SuperGric
Menico
CharAznable
caipiroska
Asbottino
Byron.RN
Resdei
FedericoChiesa
Claudio Bezzi
Achillu
Gimbo
Molli Redigano
vivonic
CARLA EBLI
gipoviani
Arunachala
M. Mark o'Knee
mirella
Fante Scelto
ImaGiraffe
Giammy
Albemasia
tommybe
Petunia
Different Staff
30 partecipanti
Pagina 2 di 2
Pagina 2 di 2 • 1, 2
Re: Colpo di fulmine
Un racconto che ha un che di infantile, un inizio quasi del percorso “scrittura”, sia nella storia di per sé stessa che per il lessico/lo stile utilizzato, a volte vorrebbe essere forbito (ad esempio nelle frasi assegnate a Zagor) ma che poi ha un che di artificiosamente curato.
Il narratore onnisciente è ben presente, forse troppo nel raccontare i vari antefatti, un po’ da snellire.
La storia non è originalissima, ma non è un difetto riprendere trame già lette, purché ci sia un qualche elemento di novità, che non ho trovato: un ragazzino che a causa di un fulmine si ritrova con capacità innate che vorrebbe gestire per il bene del suo bosco, della natura. I genitori che lo vorrebbero ragazzino normale.Il cattivo di turno che subisce il giusto castigo, la moglie perfida, il momento della guarigione ecc. Tutto troppo stereotipato, mi spiace Penna, senza uno spunto che dia quel qualcosa in più. Anche i personaggi non escono dal classico binario, ne sono quasi impriginati, obbligati a determinati comportamenti.
Anche la chiusa, con il percorso di Agata successivo alle vicende, non aggiunge nulla al racconto, forse è stato inserita per amor di precisione.
Le mie note:
La punteggiatura è davvero molto ballerina, c’è parecchio su cui lavorare per cui non riprendo i vari passaggi: le virgole sono troppe.
capacità sensitive e curative - le capacità curative le vedo più legate a un’erba, una sostanza.
Allontanamento volontario non voluto... come può essere non voluto e volontario allo stesso tempo?
Per tutti eccetto CHE per Zagor
il ragazzino grida --- Leggo meglio incita
dell’Ingegnere Stracchi -- meglio ingegner e comunque per come viene usato il titolo nel racconto, va in minuscolo e non occorrerebbe neanche ripeterlo, così come ripetere anche il nome.
Un racconto da riprendere, se la Pe
di numerosi e piccoli miracoli -- miracoli mi sembra esagerato
Il tono di Agata, la moglie del paziente -- che sia la moglie è già stato specificato
Solo la prospettiva di una serata con l’amante la rincuorano -- la rincuora
Si quando è affermazione va accentato
Dottoressa Magnini (all’ospedale) e oltre “sua volta chiama la dottoressa Magnini” qui avrei omesso il titolo accademico, che non serve proprio a nulla, meglio semplicemente Agata o la moglie.
Il narratore onnisciente è ben presente, forse troppo nel raccontare i vari antefatti, un po’ da snellire.
La storia non è originalissima, ma non è un difetto riprendere trame già lette, purché ci sia un qualche elemento di novità, che non ho trovato: un ragazzino che a causa di un fulmine si ritrova con capacità innate che vorrebbe gestire per il bene del suo bosco, della natura. I genitori che lo vorrebbero ragazzino normale.Il cattivo di turno che subisce il giusto castigo, la moglie perfida, il momento della guarigione ecc. Tutto troppo stereotipato, mi spiace Penna, senza uno spunto che dia quel qualcosa in più. Anche i personaggi non escono dal classico binario, ne sono quasi impriginati, obbligati a determinati comportamenti.
Anche la chiusa, con il percorso di Agata successivo alle vicende, non aggiunge nulla al racconto, forse è stato inserita per amor di precisione.
Le mie note:
La punteggiatura è davvero molto ballerina, c’è parecchio su cui lavorare per cui non riprendo i vari passaggi: le virgole sono troppe.
capacità sensitive e curative - le capacità curative le vedo più legate a un’erba, una sostanza.
Allontanamento volontario non voluto... come può essere non voluto e volontario allo stesso tempo?
Per tutti eccetto CHE per Zagor
il ragazzino grida --- Leggo meglio incita
dell’Ingegnere Stracchi -- meglio ingegner e comunque per come viene usato il titolo nel racconto, va in minuscolo e non occorrerebbe neanche ripeterlo, così come ripetere anche il nome.
Un racconto da riprendere, se la Pe
di numerosi e piccoli miracoli -- miracoli mi sembra esagerato
Il tono di Agata, la moglie del paziente -- che sia la moglie è già stato specificato
Solo la prospettiva di una serata con l’amante la rincuorano -- la rincuora
Si quando è affermazione va accentato
Dottoressa Magnini (all’ospedale) e oltre “sua volta chiama la dottoressa Magnini” qui avrei omesso il titolo accademico, che non serve proprio a nulla, meglio semplicemente Agata o la moglie.
______________________________________________________
"Quindi sappiatelo, e consideratemi pure presuntuoso, ma io non scrivo per voi. Scrivo per me e, al limite, per un'altra persona che può capire. Spero di conoscerla un giorno… G. Laquaniti"
Susanna- Maestro Jedi
- Messaggi : 2477
Punti : 2737
Infamia o lode : 23
Data di iscrizione : 03.02.21
Età : 67
Località : Rumo (TN)
Re: Colpo di fulmine
Eccomi arrivata all’ultimo commento.
Di nuovo, sono colpita dalle coincidenze, quasi a livello archetipico, che si creano a ogni step di questi concorsi. Anche qui, come in altro racconto, un ragazzino che si inoltra in un bosco dove trova uno Spirito del Bosco, da cui è “arruolato” per una missione salvifica. Poi, in altro racconto ancora, un ragazzino che attraversa un’esperienza quasi mortale e che un giorno, forse, diventerà sciamano.
Veniamo al racconto.
Prima cosa che mi colpisce, è l’uso del nome “Zagor”, lo “Spirito con la scure” del fumetto della Bonelli. È un nome talmente particolare che non può essere stato scelto a caso. Sono andata a cercare un po’ su internet. Ho trovato che in realtà il nome è del tutto inventato, l’etimologia algonchina “Za-gor-te-nay” è inventata di sana pianta dall’autore. Però è vero che per tutti noi Zagor è lo Spirito con la scure, le cui vicende prendono le mosse da una foresta, quella di Darkwood, che si colloca in una zona tra realtà e mondo del fantastico.
E questa è un po’ la caratteristica anche della foresta dello Zagor del racconto.
Quindi, a meno di non volere spiegare l’attribuzione del nome solo al fatto che il padre contadino di Zagor sia un accanito lettore del fumetto, mi viene da pensare che il legame che l’autore ha voluto creare sia proprio tra queste due foreste e tra queste due dimensioni della realtà. Comunque, aspetto le spiegazioni dell’autore a fine contest.
La storia è piena di elementi interessanti, che potrebbero coinvolgere il lettore; purtroppo è penalizzata dalla resa stilistica.
Avrei preferito l’uso del passato remoto: mi sembra che il presente crei una sensazione di distacco tra il testo e il lettore, renda la narrazione quasi asettica, facendo morire sul nascere l’emozione che vorrebbe suscitare, tanto da sembrare a tratti quasi una telecronaca, effetto accentuato da tanti passaggi.
Ti riporto alcuni di quelli che suonano particolarmente “burocratici”, che creano distanza emotiva:
- “ritengo corretto, prima di proseguire, rispondere ad alcuni quesiti che al lettore sorgeranno spontanei”
- “Partiamo dall’ultima questione”
- “Detto ciò, è bene prendere in considerazione i primi quesiti, ovvero,”
- “Ora, per approfondire le abilità e le conoscenze del ragazzino, ritengo sensato procedere con la narrazione degli eventi successivi.”
Non so perché tu abbia fatto questa scelta stilistica, se sia volontaria e nata a monte oppure ti sia sembrata imposta dal ricercare di realizzare tecnicamente il “narratore onnisciente”, ma a me sembra che sia stata penalizzante per la tua storia.
Ci sono alcune virgole da sistemare.
“la prospettiva di una serata con l’amante la rincuorano”: la rincuora
“i cantieri si sarebbero moltiplicati”: si moltiplicheranno (per rispettare la concordanza dei tempi verbali)
Si: Sì
Ciao Agata: Ciao, Agata
Comunque, ripeto che l’idea della storia secondo me è buona ed è interessante questa trasposizione di una suggestione fumettistica della frontiera americana in un paesino dell’Umbria.
Arianna 2016- Maestro Jedi
- Messaggi : 1133
Punti : 1193
Infamia o lode : 7
Data di iscrizione : 07.01.21
Età : 55
Re: Colpo di fulmine
Car autor.
Parto con il dirti che temo che mi sfugga qualcosa sul.nome del protagonista, ma spero che non sia così. Non conosco bene il fumetto di Zagor, e non vorrei perdermi qualche passaggio importante, quindi faccio l indifferente e non ci penso.
La storia è intrigante e ha un po' lo spirito del fumetto. Ci chiedi di sospendere l incredulità e di credere che Zagor sia sopravvissuto al fulmine (ma quello non era Flash? Vedi come mi hai fatta entrare in confusione?), io la sospendo e ci credo. Ma il tuo testo deve osare un pochino di più perché tu al lettore chiedi tanto, e in cambio devi fornire qualche elemento aggiuntivo. Penso sia una storia che può conquistare qualsiasi fascia di età, proprio come i fumetti, e questa è la sua forza. Vanno sistemati alcuni piccoli passaggi che rendono la storia poco credibile (il rito in ospedale, la guarigione repentina, tutti troppo belli e bravi alla fine). Ma potenzialmente c'è tanta roba qui, e basta poco per rendere il tutto un gioiello inestimabile.
Ele
Parto con il dirti che temo che mi sfugga qualcosa sul.nome del protagonista, ma spero che non sia così. Non conosco bene il fumetto di Zagor, e non vorrei perdermi qualche passaggio importante, quindi faccio l indifferente e non ci penso.
La storia è intrigante e ha un po' lo spirito del fumetto. Ci chiedi di sospendere l incredulità e di credere che Zagor sia sopravvissuto al fulmine (ma quello non era Flash? Vedi come mi hai fatta entrare in confusione?), io la sospendo e ci credo. Ma il tuo testo deve osare un pochino di più perché tu al lettore chiedi tanto, e in cambio devi fornire qualche elemento aggiuntivo. Penso sia una storia che può conquistare qualsiasi fascia di età, proprio come i fumetti, e questa è la sua forza. Vanno sistemati alcuni piccoli passaggi che rendono la storia poco credibile (il rito in ospedale, la guarigione repentina, tutti troppo belli e bravi alla fine). Ma potenzialmente c'è tanta roba qui, e basta poco per rendere il tutto un gioiello inestimabile.
Ele
Hellionor- Admin
- Messaggi : 845
Punti : 915
Infamia o lode : 14
Data di iscrizione : 17.10.20
Età : 44
Località : torino
Re: Colpo di fulmine
Un racconto probabilmente destinato a un pubblico molto giovane, bambini, al massimo ragazzini; questo spiegherebbe un certo tono ingenuo che lo accompagna dall’inizio alla fine e la presenza di avvenimenti decisamente poco credibili come il sopravvivere a un fulmine o la scienza all’ospedale quando Zagor denuda e cosparge di erbe Giovanni senza che nessuno si accorga di nulla.
Mi sono permesso (l’aut* spero non me ne voglia) di far leggere il racconto a una bambina di 10 anni ed effettivamente non ha fatto osservazioni particolari sulla trama (mi ha solo chiesto “ma davvero se un fulmine ti colpisce non muori?”) e le è piaciuto molto il fatto che alla fine in qualche modo tutti sono contenti e Zagor riesce a salvare la foresta.
Da adulto ovviamente le perplessità sono molte di più e quel bel finale stona un po’ (magari fosse davvero così semplice!), soprattutto il cambiamento di Agata appare un po’ troppo forzato e semplicistico.
La scrittura è semplice, adeguata al racconto e non ho riscontrato grossi problemi a parte un paio di segnalazioni che ti faccio.
- Solo la prospettiva di una serata con l’amante la rincuorano la rincuora
- «Adelmo, sono tornati gli operai. È un buon segno, significa che l’Ingegnere Stracchi sta meglio.» Carla
- «No, Carla. Ieri sera, al bar, hanno detto che la situazione è sempre drammatica e attendono soltanto la sua morte. Tuttavia, nel frattempo, hanno deciso di riprendere i lavori, a partire dai prossimi giorni. Davanti ai soldi, purtroppo, tutto passa in secondo piano. Rassegnati, la fine del bosco è vicina. Spero che la notizia non turbi troppo Zagor.» Adelmo
- «A proposito di Zagor, l’hai visto? È tornato da scuola?» Carla o di nuovo Adelmo?
- «Si e mi ha detto che doveva uscire, di nuovo, per una cosa importante.»
- «Benedetto figliolo, ma quando studia?»
- «Lo sai, Adelmo, che Zagor è un figlio speciale.»
- «Certo, Carla. Proprio a noi doveva capitare un figlio simile? Non poteva essere semplicemente normale, fare i compiti e aiutarci a lavorare la terra?»
- «Ti prego, non parlare così. È un ragazzino sensibile e generoso.»
- «Si, con tutti, esclusi i genitori.»
In questo dialogo a un certo punto mi sono perso e credo che il punto sia quello che ho evidenziato con il punto di domanda perché se fosse Carla a parlare dopo l’alternanza dei dialoghi salta quando c’è la frase “Lo sai Adelmo…”
Mi sono permesso (l’aut* spero non me ne voglia) di far leggere il racconto a una bambina di 10 anni ed effettivamente non ha fatto osservazioni particolari sulla trama (mi ha solo chiesto “ma davvero se un fulmine ti colpisce non muori?”) e le è piaciuto molto il fatto che alla fine in qualche modo tutti sono contenti e Zagor riesce a salvare la foresta.
Da adulto ovviamente le perplessità sono molte di più e quel bel finale stona un po’ (magari fosse davvero così semplice!), soprattutto il cambiamento di Agata appare un po’ troppo forzato e semplicistico.
La scrittura è semplice, adeguata al racconto e non ho riscontrato grossi problemi a parte un paio di segnalazioni che ti faccio.
- Solo la prospettiva di una serata con l’amante la rincuorano la rincuora
- «Adelmo, sono tornati gli operai. È un buon segno, significa che l’Ingegnere Stracchi sta meglio.» Carla
- «No, Carla. Ieri sera, al bar, hanno detto che la situazione è sempre drammatica e attendono soltanto la sua morte. Tuttavia, nel frattempo, hanno deciso di riprendere i lavori, a partire dai prossimi giorni. Davanti ai soldi, purtroppo, tutto passa in secondo piano. Rassegnati, la fine del bosco è vicina. Spero che la notizia non turbi troppo Zagor.» Adelmo
- «A proposito di Zagor, l’hai visto? È tornato da scuola?» Carla o di nuovo Adelmo?
- «Si e mi ha detto che doveva uscire, di nuovo, per una cosa importante.»
- «Benedetto figliolo, ma quando studia?»
- «Lo sai, Adelmo, che Zagor è un figlio speciale.»
- «Certo, Carla. Proprio a noi doveva capitare un figlio simile? Non poteva essere semplicemente normale, fare i compiti e aiutarci a lavorare la terra?»
- «Ti prego, non parlare così. È un ragazzino sensibile e generoso.»
- «Si, con tutti, esclusi i genitori.»
In questo dialogo a un certo punto mi sono perso e credo che il punto sia quello che ho evidenziato con il punto di domanda perché se fosse Carla a parlare dopo l’alternanza dei dialoghi salta quando c’è la frase “Lo sai Adelmo…”
______________________________________________________
paluca66- Maestro Jedi
- Messaggi : 1483
Punti : 1600
Infamia o lode : 8
Data di iscrizione : 07.01.21
Età : 58
Località : Milano
Re: Colpo di fulmine
Un tono molto novellistico/fiabesco, di quelli che, personalmente, di catturano, mi ha colpito anche il ritmo del racconto e il finale, che, per quanto sia considerato un po' buonista mi è piaciuto
Fenix- Viandante
- Messaggi : 28
Punti : 30
Infamia o lode : 0
Data di iscrizione : 29.02.24
Pagina 2 di 2 • 1, 2
Pagina 2 di 2
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.
|
|
Oggi alle 6:15 pm Da Claudio Bezzi
» Come ombre nel vento
Oggi alle 5:35 pm Da Petunia
» Il sorriso dell'aquilone
Oggi alle 5:03 pm Da Achillu
» Messaggi per il cielo
Oggi alle 4:36 pm Da Petunia
» Un caso particolare
Oggi alle 4:28 pm Da Petunia
» Il vento della vita
Oggi alle 4:24 pm Da FedericoChiesa
» Appunti al buio
Oggi alle 4:17 pm Da Petunia
» Il quaderno
Oggi alle 3:57 pm Da Petunia
» Il ribelle annoiato
Oggi alle 3:53 pm Da Achillu