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Come ombre nel vento

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1Come ombre nel vento Empty Come ombre nel vento Mar Ott 08, 2024 6:35 pm

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17 settembre
Oggi il vento soffiava forte. Dalla finestra ho notato un ragazzo, sui vent’anni, che camminava avanti e indietro vicino a una panchina nel parco. Sembrava agitato, come se stesse aspettando qualcuno o qualcosa, ma non si allontanava mai troppo da quel punto. Indossava auricolari con il cavo, un dettaglio che mi ha colpita perché è insolito al giorno d’oggi.
I suoi capelli scuri erano continuamente scompigliati. Ogni tanto cercava di tirarsi su il cappuccio della felpa grigia, ma il vento glielo faceva subito ricadere. Continuava a controllare l’ingresso del parco, fermandosi ogni tanto per guardare meglio, ma non si è mai seduto. Non ho visto nessuno avvicinarsi a lui né salutarlo.
Poco dopo, ho notato una berlina nera rallentare vicino all’ingresso del parco. Pensavo che si sarebbe fermata, invece ha proseguito oltre. Quando ho distolto lo sguardo dalla macchina, il ragazzo era scomparso. Al suo posto, accanto alla panchina, c’era una vecchia borsa di tela, con una cinghia che pendeva da un lato, mossa a tratti dal vento. Non credo fosse sua: non l’avevo notata prima.

18 settembre
Questa mattina la tempesta è arrivata all’improvviso, come se il cielo avesse deciso di riversare tutto il suo peso sulla Terra. Il vento era così forte che piegava i rami e le foglie volavano ovunque, come impazzite. Quando finalmente si è calmato, ho guardato fuori e ho notato che la borsa scura accanto alla panchina era sparita. Non ricordo di aver visto nessuno prenderla, ma con la tempesta poteva essere successa qualsiasi cosa.
Accanto alla panchina si era formata una pozzanghera e qualcosa sembrava affiorare, come se fosse stata portata dal vento. Non riuscivo a distinguere cosa fosse. Poco dopo, ho visto una figura nel parco: forse una ragazza, dato che era piuttosto bassa. Non l’avevo mai vista prima. Camminava nervosamente vicino alla panchina e continuava a guardare verso l’ingresso del parco, proprio come il ragazzo di ieri. Alla fine si è chinata, ha raccolto l’oggetto che spuntava dalla pozzanghera e se n’è andata in fretta.

19 settembre
Oggi il vento era più calmo, ma il cielo rimaneva grigio. La berlina nera è tornata. Si è avvicinata all’ingresso del parco, proprio come l’altro giorno, ma stavolta si è fermata del tutto. Mi aspettavo che qualcuno scendesse, ma non è successo. La macchina è rimasta lì per qualche minuto, immobile. Poi è ripartita senza fretta, scomparendo oltre l’angolo della strada.
Intanto il vento aveva ripreso a soffiare più forte, facendo tremare gli scuri della finestra. Anche i cespugli nel parco si agitavano. Poi, come per magia, accanto alla panchina era riapparsa la borsa scura! Era esattamente nello stesso punto in cui l’avevo vista l’altro giorno, come se non fosse mai sparita. Non ho idea di come sia possibile. Nessuno l’ha portata e non c’era nessuno nei dintorni.
Mi sono chiesta se fosse sempre stata lì, nascosta, o se c’è dell’altro che mi sfugge. C’è qualcosa che mi fa sentire inquieta in tutto questo, come se il vento stesse giocando con la mia mente.

20 settembre
Oggi ho visto i due ragazzi dei giorni scorsi arrivare al parco da direzioni opposte. Lui veniva dall’ingresso principale, lei da un sentiero laterale. Si muovevano come se volessero evitarsi, ma allo stesso tempo si studiavano a distanza, cercando di intuire le intenzioni l’uno dell’altra. Si sono aggirati intorno alla panchina, senza incrociare gli sguardi, ma era evidente che qualcosa li attirava proprio lì.
Alla fine si sono fermati e hanno cominciato a parlare. Sembravano cauti, misurandosi con attenzione. Dopo qualche minuto, la ragazza ha infilato una mano nei tasconi della sua felpa viola e ha tirato fuori un oggetto. Sembrava lo stesso che aveva raccolto l’altro giorno dalla pozzanghera. Non riuscivo a capire cosa fosse, ma l’hanno osservato insieme, chinandosi per esaminarlo meglio.
Dopo un po’, l’hanno rimesso dov’era stato trovato, accanto alla panchina. A quel punto, il ragazzo le ha passato uno dei suoi auricolari e ha smanettato sul suo smartphone, probabilmente cercando una playlist o una canzone. Poi sono usciti insieme dal parco, fianco a fianco, mentre il vento riprendeva forza.
Sono sicura che nessuno dei due avesse con sé la borsa scura. Eppure, quando ho guardato di nuovo verso la panchina, era scomparsa. Di nuovo. Non so come sia possibile. È come se la borsa continuasse a giocare a nascondino, parte di questo mistero che il vento porta con sé.

21 settembre
Questa mattina il telegiornale locale ha riportato una notizia che mi ha sconvolta. Due giovani, un ragazzo e una ragazza, sono stati investiti mentre erano in moto, travolti da una berlina nera con i vetri oscurati, proprio come quella che ho visto nei giorni scorsi. Sembra che abbiano perso il controllo a causa di una raffica di vento improvvisa. Entrambi sono ora in rianimazione. Hanno intervistato le famiglie, scavando in ogni emozione, evidenziando il fatto che i due ragazzi non si conoscessero. Ma nessuna parola su chi fosse alla guida della macchina.
Questa coincidenza mi ha lasciata inquieta. Non può essere stato solo il vento. C’è qualcos’altro che mi sfugge. L’oggetto che i due ragazzi stavano esaminando ieri è ancora lì, accanto alla panchina. Nessuno sembra farci caso, e la borsa scura non è più riapparsa.
Non posso più rimanere a guardare da lontano. Domani, costi quel che costi, scenderò al parco. Devo vedere con i miei occhi cos’è quell’oggetto e capire cosa sta succedendo. Il vento non può essere soltanto una coincidenza.

***

Stavo sistemando le cose di Nadia, cercando di mettere ordine nel caos che mi ha lasciato la sua perdita. L’ho seppellita solo qualche giorno fa. Un incidente banale, assurdo. Stava cercando di salire sul marciapiede con la sedia a rotelle, proprio davanti al parco. Non so come abbia fatto a cadere, ma ha sbattuto la testa violentemente e non si è più svegliata. È morta così, senza un perché, lontana da me. Continuo a chiedermi cosa stesse facendo lì, da sola. Mi sento in colpa per non essere stata con lei, per non averla protetta, per averle permesso di uscire e lasciarmi un vuoto innaturale che ora mi strazia il cuore.
Poi ho trovato quegli appunti sul suo tablet. Li ho letti d’un fiato, cercando disperatamente di capire. Il parco… è inagibile da mesi. C’è un cartello fuori, il cancello è sempre chiuso. Una parte di me vorrebbe credere che si tratti solo di un sogno, di un’allucinazione, il prodotto di una mente stanca e intrappolata. Ma Nadia non era il tipo da inventarsi storie.
Così mi sono affacciata alla finestra, proprio come faceva lei ogni giorno, e il cuore mi si è fermato. La borsa scura. Quella di cui parla nei suoi appunti… era lì. Accanto alla panchina. Esattamente dove e come l’aveva descritta. Come può essere? Non ci ho pensato due volte. Ho lasciato tutto e mi sono precipitata giù per le scale. Il cuore batteva all’impazzata mentre attraversavo la strada, tremando.
Con tutte le mie forze cerco di aprire il cancello. È bloccato da una catena con un lucchetto arrugginito. Spingo, tiro, grido, ma niente. Il parco è deserto, il vento soffia leggero, e quella borsa oltre l’ingresso sembra sfidarmi con la sua presenza.
Aggrappata al cancello, le mani che tremano, la gola stretta da un senso di impotenza che mi soffoca, sento un ronzio alle mie spalle. Mi giro e la vedo.
La berlina nera.
È ferma, proprio qui accanto al marciapiede. Sembra uscita dal nulla, come un’ombra. Il cuore accelera. I vetri oscurati riflettono il cielo grigio sopra di me, non posso vedere dentro. Il vento, sempre più forte, fa frusciare le foglie e agita i miei capelli, mentre la macchina resta immobile.
Aspetto, ma non succede nulla. Nessuno scende. Nessun suono. Solo il vento che cresce d’intensità, quasi a voler spazzare via ogni cosa. Mi sento osservata, e un brivido mi corre lungo la schiena. Il freddo mi penetra nelle ossa e tremo all’idea che quella macchina possa custodire una risposta.
Alla fine, con il cuore in gola, decido di avvicinarmi. Grido: «Ehi! Chiunque voi siate… per favore! Perché siete qui? Cosa volete ancora da me?»
Il vento soffia, spingendomi i capelli davanti agli occhi. Rimango con la mano sollevata, indecisa se batterla sulla fiancata della berlina.
L’auto riparte lentamente, scivolando via lungo la strada.
Con la voce spezzata, urlo: «Rispondete! Vi prego.»
Una raffica improvvisa di vento mi colpisce, facendomi barcollare. In quel momento, sento un tintinnio dietro di me. Mi giro di scatto, il cuore che mi balza in gola.
La catena che teneva chiuso il cancello… è spezzata. Intorno, però, non c’è anima viva! Resto lì, paralizzata, per un tempo interminabile. La borsa scura è ancora accanto alla panchina. E ora il cancello è aperto, un invito silenzioso a entrare, a guardare più da vicino.
Non riesco a crederci. Con il cuore in gola attraverso l’ingresso.

Non so più da quanto tempo sono qui, sul vialetto che porta alla panchina. Tutto sembra immobile, come se il tempo stesso si fosse congelato. Solo il vento continua a soffiare. Ogni passo mi sembra un’eco lontana, mentre i miei occhi restano fissi sulla borsa scura.
Una giovane donna in sedia a rotelle si avvicina dall’ingresso laterale. Ci guardiamo. Nei suoi occhi c’è qualcosa di familiare, ma non riesco a capire cosa. Ci muoviamo intorno alla panchina, entrambe in silenzio. Non ci sono parole, solo sguardi che s’incrociano e si evitano. Lei si ferma davanti alla borsa, la osserva per un lungo momento. Per un attimo guarda verso l’ingresso principale, poi allunga una mano e la raccoglie, come se fosse sua da sempre. Un gesto che mi sembra di riconoscere.
Ho un tuffo al cuore e un brivido lungo la schiena. Possibile che…?
«N… Nadia?» riesco a sussurrare.
La giovane mi guarda. «Scusi?» Ha una bella voce, armoniosa. Sconosciuta, almeno credo.
«Mi scusi lei.» Arrossisco. «L’ho scambiata per un’altra persona.»
La giovane se ne va borbottando qualcosa sottovoce.
Una folata improvvisa di vento colpisce la borsa scura, e un oggetto cade al suolo con un tonfo sordo. Mi si ferma il cuore. Vorrei chiamarla, ma la voce mi si blocca in gola, e la giovane sparisce da dov’era venuta.
Mi avvicino all’oggetto caduto. È un portadocumenti. Mi guardo intorno, soprattutto verso l’ingresso del parco, temendo che qualcuno possa vedermi o che la giovane torni. Lo raccolgo con le mani che tremano.
Decido che è il momento di andarmene. Stringendo il portadocumenti al petto, mi incammino verso l’uscita, sperando di trovare finalmente le risposte che cerco.

Arrivata sul marciapiede, una forte raffica di vento fa sbattere violentemente il cancello dietro di me. Trasalisco, il cuore che batte all’impazzata. Mi giro di scatto.
Il cancello è di nuovo chiuso. E la borsa scura… è di nuovo accanto alla panchina, proprio dove l’avevo vista la prima volta.
Rimango lì, incredula, mentre un brivido mi corre lungo la schiena. Mi guardo intorno, ma non c’è nessuno. Solo il vento, che continua a soffiare implacabile.
Mi tocco il petto, cercando un senso di realtà, e sento ancora il portadocumenti tra le mani. Non ho sognato. Con le dita tremanti lo apro e trovo una foto. La mia bocca si apre in un sospiro strozzato.
È la finestra di casa mia, vista dall’esterno. Nadia è lì, con lo sguardo rivolto verso il parco.
Le lacrime mi riempiono gli occhi e non riesco a trattenerle.
Grido tra i singhiozzi: «Perché? Figlia mia! Nadia… Perché?»
Accarezzo la foto, sentendo il peso della perdita e della confusione che mi travolgono. Le gambe cedono e mi inginocchio sul marciapiede, senza smettere di piangere e urlare.
Poi, con la coda dell’occhio, noto un movimento. Mi giro e vedo la berlina nera allontanarsi, silenziosa. Come un’ombra, si dissolve nel vento che piano piano si placa.

2Come ombre nel vento Empty Re: Come ombre nel vento Gio Ott 10, 2024 1:43 pm

CharAznable

CharAznable
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Il racconto parte sullo stile hitchcockiano de "Una finestra sul cortile" incuriosendo il lettore su quanto la voce narrante, impossibilitata (o limitata) nello spostamento vede dalla sua postazione privilegiata. Poi la conclusione narrativa della mamma che abbandona il "diario" elettronico per infilarsi in una specie di quadro di Escher dove tutto non è quello che sembra. O forse sì? Qui un po' si rimane spiazzati e pieni di domande. Ammetto che il finale non mi ha convinto moltissimo. Però è sicuramente una lettura piacevole e interessante.


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I giorni indimenticabili della vita di un uomo sono cinque o sei in tutto. Gli altri fanno volume.

3Come ombre nel vento Empty Re: Come ombre nel vento Ven Ott 11, 2024 12:05 am

Albemasia

Albemasia
Padawan
Padawan

Un racconto dall’atmosfera inquietante, dove in un climax ascendente si parte da un dato di realtà per finire nel mistero.
La berlina “porta” il vento, la berlina è portata dal vento.
Il brano si legge bene, è indubbio, con la sensazione dapprima di avere compreso le dinamiche che animano la storia, ma a mano a mano che si procede le certezze cadono fino allo sviluppo finale, il cui significato, però, mi sfugge.
Resta l’inquietudine, quella sì.

4Come ombre nel vento Empty Re: Come ombre nel vento Sab Ott 12, 2024 6:15 pm

paluca66

paluca66
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Racconto che mi è piaciuto moltissimo per l'atmosfera inquietante che lo pervade dall'inizio alla fine e con quel finale aperto che ogni lettore può interpretare come meglio ritiene.
Io, nella mia semplicità, non ho potuto fare a meno di vedere nella limousine nera una metafora della morte che passa e raccatta le sue vittime magnificamente accompagnata da un vento molto protagonista che si alza e si quieta a seconda delle circostanze.
Molto ben riuscito anche il passaggio di consegne tra figlia e madre che si è avvalso di una bella scrittura priva di errori o refusi di qualsiasi tipo e che ha seguito il lettore passo passo non facendo venire mai meno la tensione.
A mio gusto personale in questa frase:
Poi, come per magia, accanto alla panchina era riapparsa la borsa scura!
avrei messo "è" al posto di "era"


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Come ombre nel vento Badge-3

5Come ombre nel vento Empty Re: Come ombre nel vento Dom Ott 13, 2024 5:16 pm

Byron.RN

Byron.RN
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Devo dire che questo racconto non mi ha convinto molto.
È come trovarsi seduti a una tavola ben apparecchiata, con un bel servizio, ma col cibo che tarda ad arrivare e tu ti guardi in giro, osservando gli altri che mangiano.
L'autore è riuscito a creare un'atmosfera misteriosa, anche inquietante, ma la sensazione che ho avuto e che non sapesse bene come quagliare il tutto.
Non ci sono punti fermi, molte cose, troppe cose, sono lasciate all'immaginazione del lettore che deve lui crearsi una storia, o quantomeno un finale che possa aderire a quanto letto in precedenza.
Se non qualche spiegazione ci sarebbero voluti degli input in più per riuscire a costruire qualcosa di tangibile. Così è tutto troppo fumoso, come i vetri della berlina. Quella berlina mi ha ricordato un film degli anni '70, La macchina nera.
Sono curioso di sapere se il film o il suo ricordo ti abbiano ispirato o se si tratta solo di una coincidenza.
Un'altra cosa, ho notato qualche ripetizione di troppo, soprattutto nella descrizione dello stato d'animo della madre della protagonista.
In sostanza ho riscontrato un buono spunto, un'ottimo punto di partenza, ma il resto non mi ha soddisfatto molto.

6Come ombre nel vento Empty Re: Come ombre nel vento Dom Ott 13, 2024 5:43 pm

Susanna

Susanna
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Un racconto che trasmette ansia, giorno dopo giorno, per qualcosa che dài, deve accadere, una spiegazione ci vuole! Da lettrice ho cercato di intravedere o di immaginare una spiegazione logica per eventi così strani; il pagamento di un riscatto, qualcosa di rubato che deve essere restituito... All’inizio mi sono chiesta come mai il narratore iniziale stia sempre alla finestra e poi, almeno questa spiegazione arriva. È un pezzo che ricorda molto le trame di alcuni romanzi di Stephen King, dove c’è mescolanza tra realtà ed eventi non spiegabili razionalmente, ma che producono effetti devastanti questi sì molto reali. Forse anche i ragazzi avranno trovato in quel portadocumenti la loro foto, o una foto che rimanda a qualcosa che loro sanno, inconsapevolemente, visto che non si conoscono? La mitica figura della morte impersonata da una figura con la falce oggi è una berlina nera che, ermeticamente, annuncia una morte? O un serial killer dallo stile molto sofisticato? Quale che sia lo spunto, la trama e il ritmo tengono molto bene e il titolo è azzeccatissimo; il vento è ben presente, un elemento costante, quasi un segnale premonitore: qualcosa che squassa alberi e cespugli forse prepara i protagonisti alla devastazione della loro vita. Complimenti, a me è piaciuto molto, soprattutto per la tensione che hai saputo gestire.


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"Quindi sappiatelo, e consideratemi pure presuntuoso, ma io non scrivo per voi. Scrivo per me e, al limite, per un'altra persona che può capire. Spero di conoscerla un giorno… G. Laquaniti"

7Come ombre nel vento Empty Re: Come ombre nel vento Dom Ott 13, 2024 5:57 pm

tommybe

tommybe
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Scomparse, apparizioni, fanno rientrare questo bel racconto più nel fantasy. Voglio intendere che tutti quei colpi di scena appartengono poco a un giallo, soprattutto perché non svelano nemmeno un capello del mistero.
L' ho letto tutto di un fiato proprio per sbrigarmi a conoscere l'identità della macchina nera, o almeno il suo significato e sono rimasto con in mano i semi di due mandarini che ho divorato, e basta.
Sei molto bravo autore, tutto è fatto apposta per farci arrabbiare. 
E ora tu stai ridendo. Ci scommetto.
E io per dispetto ti infilo nella mia cinquina, così dovrai spiegare a tutti di chi è quella macchina nera.
E se l'ha pagata a rate o in contanti.
Ora rido io, un abbraccio.
Mi è venuta in mente una frase di Murakami : tutto dipende dall' angolo da cui si osservano le cose, l' ombra può diventare luce e la luce può diventare ombra.
Non c'entra nulla, ma forse ci fa avvicinare alla verità, la tua verità.



Ultima modifica di tommybe il Mar Ott 22, 2024 7:33 pm - modificato 1 volta.

8Come ombre nel vento Empty Re: Come ombre nel vento Mer Ott 16, 2024 10:31 pm

M. Mark o'Knee

M. Mark o'Knee
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Una berlina nera; una borsa scura; un oggetto misterioso, che scopriamo - almeno quello - essere un portadocumenti con una foto: la vittima predestinata? Dell'auto e della borsa, invece, non si sa niente, come non si sa niente del perché ci sia tutto quel via vai vicino a una certa panchina, in un parco "inagibile da mesi.".
Sappiamo invece che chiunque ha a che fare con quegli oggetti, con quella panchina nel parco, con quella borsa, con quella berlina nera, presto andrà incontro a guai seri: i due ragazzi "sono ora in rianimazione"; Nadia addirittura muore. Non accade niente invece alla madre di Nadia. Perché? Forse non è lei la vittima predestinata, ma la ragazza sulla sedia a rotelle? E allora, perché le viene aperto il cancello del parco?
Molte domande e nessuna risposta. Solo l'inspiegabile, l'irrazionale, che irrompe in modo prepotente nella realtà e, in qualche modo, la piega ai suoi comandi. Il tema perfetto di ogni horror che si rispetti. Ma, in ogni horror, anche il più ingenuo, alla fine tutte le domande, in un modo o nell'altro, trovano una risposta; l'inspiegabile ha una sua spiegazione per quanto assurda possa sembrare. Se è "il male", in qualunque sua forma, che fa la sua apparizione sulla scena, qualcosa o qualcuno ne ha fatto da catalizzatore, perché magari il male se lo porta dentro. Tanto per fare un esempio.
Niente di tutto ciò accade in questo racconto. Tutto resta indefinito.
Non si può non ammirare la capacità dell'autore di creare un'atmosfera di suspance, di attesa, nella quale il lettore viene inevitabilmente risucchiato. Al termine della lettura, però, al lettore non resta niente se non una sorta di effetto ottovolante, la sensazione di essere stato preso in un vortice e risputato fuori, con l'unica consolazione che, almeno, non si è fatto male.
E dunque, si riappoggiano i piedi per terra, si fa un bel respiro, ci si squote con le dita un po' di polvere (immaginaria) di dosso e si passa oltre.
M.


______________________________________________________
"E perché è più utile scrivere di ciò che vuoi conoscere meglio, invece di ciò che credi di conoscere già." - Matteo Bussola

9Come ombre nel vento Empty Re: Come ombre nel vento Gio Ott 17, 2024 11:32 am

Akimizu

Akimizu
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Un racconto accattivante, mi ha preso parecchio, il ritmo è altissimo, la tensione cresce come in un thriller brillante, eppure non saprei darne un giudizio pienamente soddisfacente se non tralasciando il fatto che alla fine non si capisce dove si sia andato a parare. E, sarà concorde anche l'autore, questo non si può fare. Ho cercato di darne una lettura personale, ma ho fatica anche in questo caso, perché comunque i margini di manovra dati alla fantasia del lettore non sono tanti, mentre sono tanti i buchi che si lasciano da riempire. Mi consola che anche gli altri lettori qua sopra non hanno svelato l'arcano, sono in ottima compagnia perlomeno. Quindi nulla, bella scrittura, costruzione del racconto degna di un professionista navigato, atmosfere ottime, ma il fatto di essere rimasto col cerino in mano mi deprime. A rileggerci!

10Come ombre nel vento Empty Re: Come ombre nel vento Ven Ott 18, 2024 8:17 am

FedericoChiesa

FedericoChiesa
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Un racconto con ritmo crescente. La tensione tiene incollato il lettore in attesa che succeda qualcosa di definitivo, che venga chiarito il mistero.
Ma alla fine, non ho trovato la soluzione finale, o forse non l'ho capita io.
Così  mi manca qualcosa per poter dire WOW.
Rimane un racconto piacevole, una scrittura impeccabile e una perfett gestione della suspense.

11Come ombre nel vento Empty Re: Come ombre nel vento Ven Ott 18, 2024 3:51 pm

Giammy

Giammy
Padawan
Padawan

Ammetto la mia difficoltà a comprendere il senso di questo racconto.
È scritto bene, tutto è curato nei minimi particolari, cosa che evidenzia la bravura della penna.
Forse la limousine rappresenta la morte e il vento è il suo braccio. Forse… E la borsa scura? Domande a cui la trama non fornisce risposte a me comprensibili.
L’atmosfera comunque è fantastica e ringrazio l’autore di averlo donato a tutti noi.

12Come ombre nel vento Empty Re: Come ombre nel vento Dom Ott 20, 2024 12:53 am

Gimbo

Gimbo
Padawan
Padawan

Il racconto mescola mistero, malinconia e una vena di sovrannaturale, riuscendo a creare un’atmosfera di crescente inquietudine e tensione. La presenza del vento, ricorrente e quasi onnipresente, assume una qualità simbolica, diventando un’entità che sembra agire da filo conduttore tra il mondo reale e quello più oscuro e indefinibile degli eventi che si verificano attorno alla panchina e alla misteriosa borsa scura.
La narrazione crea un clima di tensione sottile, con descrizioni che richiamano i sensi e lasciano in uno stato di attesa, costruendo un senso di inquietudine che cresce in modo naturale, senza forzature.
La voce narrante riflette un crescente disorientamento e dubbio sulla realtà, con una prospettiva sempre più incerta, che aumento la sensazione di mistero.
Il colpo di scena finale, in cui la storia diventa un riflesso del dolore e del senso di colpa della protagonista per la perdita della figlia, dona alla trama una profondità emotiva che risuona con chiunque abbia vissuto un lutto.
Ma se da un lato l'atmosfera di mistero è un punto forte, dall’altro potrebbe risultare frustrante la mancanza di una risoluzione più chiara. Molti elementi restano ambigui e questo potrebbe lasciare insoddisfatti.
I pochi scambi verbali tra i personaggi mancano di impatto, concentrandosi più su descrizioni di gesti e azioni che non su un'interazione reale e coinvolgente. Una maggiore chiarezza in alcuni aspetti della trama e un ritmo più vario avrebbero reso la lettura più coinvolgente.

13Come ombre nel vento Empty Re: Come ombre nel vento Lun Ott 21, 2024 12:54 pm

Fante Scelto

Fante Scelto
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Il punto forte di questa storia è certamente il crescere di tensione e l'atmosfera che l'autore ha saputo creare.
Il punto debole, neanche a dirlo, l'assenza di risposte convincenti a tutte le domande che il racconto porta a crearsi. 
Credo non ci sia una spiegazione razionale ai fatti, ce n'è sicuramente una irrazionale, probabilmente soprannaturale, che però è rimasta nelle intenzioni dell'autore. 
La borsa scompare e ricompare, ed è come se attirasse a sé le persone che sono poi destinate a morire, o anche solo a subire un qualche grave danno (i due ragazzi sono investiti da una berlina nera che potrebbe essere la stessa, ma non muoiono).
Però questo assunto è un po' in contrasto con la madre di Nadia, attirata alla borsa ma che non subisce (apparenti) conseguenze, e col fatto che il parco sia chiuso: se infatti Nadia vede tutto dalla finestra e lo fa di fatto per caso, i ragazzi prima e la invalida poi sembrano invece arrivare sul posto cercando qualcosa. Come se sapessero di dover attendere la fatidica borsa.
Perché?

La risposta sta nel contenuto della borsa, cioè il portadocumenti. In realtà non è detto che il portadocumenti stia sempre dentro la borsa, perché questa appare e scompare in modo fantasy e lo stesso fa il suddetto, ma non importa. 
Se il portadoc. contiene una foto della finestra di Nadia con lei che osserva, si potrebbe concludere che anche i ragazzi abbiano trovato una fotografia che ritrae qualcuno di appena scomparso, magari un parente stretto, e che quindi il loro successivo incidente sia del tutto casuale e non collegato (il fatto che finiscano sotto una berlina nera è stato messo di proposito per depistare il lettore, cosa che crea solo confusione, a parer mio) ma rimane insondabile come facciano a sapere di dover cercare/attendere la borsa nera al parco.
Se questa interpretazione fosse corretta, allora la berlina nera non sarebbe un presagio di morte ma forse una sorta di ultimo contatto con l'aldilà per chi ha di recente subito una perdita.
E' una spiegazione molto lacunosa, ma non ho saputo produrre altro con i (pochi) dati  a disposizione.

Il vento è presente dall'inizio alla fine ma non mi ha convinto come scelta tecnica. Nel senso che sì, è a suo modo legato alla storia, ma in maniera del tutto circostanziale. Non percepisco un collegamento diretto tra la vicenda narrata e la presenza del vento, che sembra più un mero elemento d'atmosfera. Se al posto del vento il fenomeno atmosferico fosse stata la neve, o la nebbia, o la pioggia, non sarebbe cambiato molto.
Perché il vento guadagnasse una valenza significativa in relazione alla storia, sarebbe bastato, secondo me, creare una contrapposizione: giorni senza vento = non succede nulla; giorni in cui si alza il vento = fenomeni inquietanti che si verificano.

Buona invece la scrittura e in generale l'atmosfera, ho però ravvisato tante ripetizioni e certi passaggi appaiono poco disinvolti, come se l'autore fosse stato in difficoltà a esprimere ciò che voleva dire.
In definitiva, una buona idea di fondo ma una realizzazione che ha seguito scelte non sempre all'altezza.

14Come ombre nel vento Empty Re: Come ombre nel vento Mar Ott 22, 2024 5:35 pm

Petunia

Petunia
Moderatore
Moderatore

Un racconto che parte bene con un buon ritmo che cattura e una storia che incuriosisce. Alla fine però la narrazione prende una strada “fantastica”  che non conduce da alcuna parte se non portare il lettore a fare delle congetture che, come le giri le giri, non trovano una valida soluzione al mistero. Quindi si resta un po’ delusi.
La scrittura è buona anche se in alcuni passaggi l’ho trovata ripetitiva e un po’ troppo enfatica (per esempio in questo passaggio che proprio non mi ha convinta: Grido tra i singhiozzi: «Perché? Figlia mia! Nadia… Perché?»
Comunque resta una buona prova 

15Come ombre nel vento Empty Re: Come ombre nel vento Mer Ott 23, 2024 9:41 am

Claudio Bezzi

Claudio Bezzi
Padawan
Padawan

Scrittura (sotto il profilo formale: correttezza ortografica e sintattica, punteggiatura sintatticamente corretta…): buona, con qualche virgola e qualche puntino di sospensione in eccesso.
  • il sostantivo ‘parco’ è ripetuto troppe volte, anche in frasi ravvicinate.

Trama (originalità, ritmo, logica degli eventi, spessore personaggi, plausibilità narrativa, finale…): a metà fra fantasy e thriller, con un’aura di mistero irrisolto (questo mi piace); potrebbe essere un film di Pupi Avati, per dire. Ciò che mi piace meno è che ancora una volta (come in molti racconti di questo step) il vento non è il protagonista ma poco più di un oggetto di scena, giusto per rispettare i vincoli della gara.
Qualità narrativa (scelte lessicali, punteggiatura funzionale, prosodia, poeticità, dialoghi, “morale”…):  buon ritmo, tensione coltivata nel modo giusto, la narrazione non crolla sui cliché della madre addolorata… Bene. Non ho capito il doppio registro nella parte sulla madre: la prima in corsivo dove lei sembra raccontare le vicende a qualcuno, e la seconda in cui il racconto si svolge in tempo reale (quindi è il suo pensiero?). Boh… 


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L'uomo fa il male come l'ape il miele (William Golding).
https://alamagoozlum.blog

16Come ombre nel vento Empty Re: Come ombre nel vento Mer Ott 23, 2024 11:59 am

vivonic

vivonic
Admin
Admin

Ciao, Autore. Un lettore europeo può restare un po' deluso da una lettura del genere, ma io ho amato dal principio alla fine il tuo racconto, che mi ricorda un'autrice che probabilmente in Italia conosciamo in pochi, ma che è un punto di riferimento per la letteratura senegalese. Un'aura di mistero antropologico, qualcosa che non c'è bisogno di spiegare e che non bisogna affatto spiegare se non lo si vuole uccidere.
Una scrittura pulita e accattivante completano il connubio per una lettura che mi ha incuriosito e conquistato. Complimenti, e grazie!


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Un giorno tornerò, e avrò le idee più chiare.

17Come ombre nel vento Empty Re: Come ombre nel vento Mer Ott 23, 2024 6:35 pm

Menico

Menico
Padawan
Padawan

Racconto ben scritto, personaggi ben delineati, trama inquietante e lettura fluida e comprensibile.
Ci si chiede cosa rappresenti la borsa nera, chi la fa apparire e sparire, chi sono i due ragazzi e perché sono morti, chi conduce l'automobile, chi ha fotografato la finestra, chi apre e chiude il cancello del parco.
Troppe domande senza risposta.
Intrigante ma ti lascia insoddisfatto.


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Come l'acqua che scorre, sono un viandante in cerca del mare. Z. M.

18Come ombre nel vento Empty Re: Come ombre nel vento Gio Ott 24, 2024 8:34 am

AurelianoLaLeggera

AurelianoLaLeggera
Younglings
Younglings

No, mi dispiace. 
Quando si scrive un racconto immagino che si abbia una vaga idea di dove si voglia andare. Che poi mentre si scrive si può anche stravolgere per andare da qualche altra parte, a me capita spesso.
Però da qualche parte si va.
Qui mi sembra che non ci fosse proprio un'idea di partenza. Ho l'impressione che ti sia seduta/o davanti alla tastiera, abbia guardato per la centesima volta i paletti e abbia iniziato a scrivere: Oggi il vento soffiava forte...
In alternativa, invece, potevi avere un'idea che però non sei riuscita/o a rendere visto che quasi tutti i commenti denunciano che ci sono troppe domande senza risposta.
  
Ovviamente le mie sono supposizioni, magari è tutto voluto e volevi soltanto chiederti cosa avrebbe suscitato un racconto di questo tipo.

Sono davvero curioso di sapere qualcosa in più nel terzo tempo.
Inutile sottolineare la capacità di creare suspence, anche lì condivido il giudizio degli altri.

Grazie

19Come ombre nel vento Empty Re: Come ombre nel vento Ven Ott 25, 2024 9:12 am

ImaGiraffe

ImaGiraffe
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Leggendo le prime righe, mi son detto: "Che bello, un mistero!" Manca un racconto di questo genere nello step, e qui la suspense è resa benissimo, cresce e ti tiene attaccato. Ma… tutto rimane irrisolto, e questo rovina l'esperienza. 
Non ho tempo di leggere i commenti degli altri, quindi non so se qualcuno ha trovato una soluzione. Credo che non ci sia, e per la prima volta non ho nemmeno una mia teoria, solo idee vaghe. La berlina, il borsone che appare e scompare, l'oggetto… Mi hanno ricordato "gli Osservatori" della serie Fringe con la loro tecnologia avanzata e i loro scopi. Però lì, almeno, una risposta c'era; qui purtroppo no.

20Come ombre nel vento Empty Re: Come ombre nel vento Dom Ott 27, 2024 1:44 pm

Hellionor

Hellionor
Admin
Admin

Sono un po' perplessa, non ho compreso tutto ma nonostante questo il tuo racconto ha lasciato il segno, dentro di me, perché l'ho riletto un tot di volte alla ricerca di una chiave di lettura che potesse aprire tutte le porte del mistero.
Non l'ho trovata ma mi hai lo stesso conquistata, il ritmo è davvero alto, la costruzione surreale regge  bene per tutto il testo.
Una lettura intricata e intrigante.
Certo vorrei capire di più, e questo non mi fa apprezzare al cento per cento il racconto. Qualche riferimento aggiuntivo, forse?
Non lo so, ne parleremo a fine step
A rileggerti
Ele

21Come ombre nel vento Empty Re: Come ombre nel vento Lun Ott 28, 2024 12:34 am

caipiroska

caipiroska
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Davvero degna di nota la tensione e la suspence di questo racconto!
Tutto cresce, si espande, conquista sempre più spazio: leggo e mi rendo conto di essere stata catturata in una spirale conturbante, in un vortice di adrenalina di notevole spessore.
Poi però il racconto finisce e tutto ciò che era cresciuto con lui, tutte le aspettative, tutte le ipotesi, si sgonfiano all'improvviso.
Ora, a me piacciono i racconti che tirano dentro il lettore e lo fanno interagire in qualche modo, i racconti che suggeriscono in parte un finale o una conclusione che il lettore integra con la fantasia, ma in questo testo mancano un pò troppi elementi per tirare le somme finali.
L'ho riletto più volte e ho atteso i commenti degli altri per fare un pò più chiarezza, ma sono rimasta con i miei dubbi.
Ho sempre ammirato chi propone racconti criptici: probabilmente per l'autore è tutto chiaro e cristallino, dinamiche e perchè sono evidenti e inequivocabili e la trama segue la sua naturale evoluzione.
Però questo non capire è un pò frustrante...
Non ho capito nemmeno a cosa si riferisce l'uso del corsivo...
Nel testo ci sono alcune incongruenze con i tempi verbali
Intanto il vento aveva ripreso a soffiare più forte, facendo tremare gli scuri della finestra. Anche i cespugli nel parco si agitavano.

22Come ombre nel vento Empty Re: Come ombre nel vento Lun Ott 28, 2024 11:36 am

Molli Redigano

Molli Redigano
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Un racconto ben scritto e ben gestito per la tensione crescente che l'Autore ha creato con grande savoir faire. 

Tuttavia rimangono diversi punti oscuri, in primis il ruolo della protagonista Nadia. Per via della sua disabilità si ritrova spettatrice di qualcosa che accade nel parco sotto la sua finestra. Una borsa, un ragazzo e una ragazza, la berlina nera, il vento.  Poi c'è l'incidente per cui Nadia, spinta dalla curiosità, esce di casa per fugare i suoi dubbi trovando invece la morte. Successivamente, sua madre, ritrova gli appunti e quanto narrato in precedenza sembra ripetersi, come fosse un ciclo ben definito. 

Molto difficile dare un giudizio coerente di fronte a una storia senz'altro ben costruita e carica di suspence, ma mancante a mio avviso di alcuni particolari necessari a chiudere il cerchio nei confronti delle molte domande che restano senza risposta.

Arvedse!

23Come ombre nel vento Empty Re: Come ombre nel vento Ven Nov 01, 2024 11:49 am

Gimbo

Gimbo
Padawan
Padawan

@CharAznable  Grazie per l'interessante parallelismo con "Una finestra sul cortile"! Volevo proprio che il lettore si immedesimasse in un osservatore limitato ma affascinato dal mistero, mantenendo una costante tensione tra realtà e illusioni. Il finale volutamente ambiguo è pensato per lasciare spazio a più interpretazioni, e capisco che possa non soddisfare tutti, ma sono felice che tu l'abbia trovato intrigante nel complesso.

@Albemasia  L'inquietudine crescente è uno degli obiettivi principali del racconto, e sono contento che questo elemento ti abbia colpito. L'idea di giocare con le percezioni e con la confusione tra realtà e immaginazione era fondamentale, sebbene alcune risposte non siano del tutto evidenti. Forse, come suggerisci, il mistero è parte integrante dell'esperienza.

@paluca66  Grazie mille! La tua interpretazione della berlina nera come una metafora della morte è molto interessante e si sposa bene con il tema della tensione costante. Sono contento che il passaggio tra madre e figlia ti sia piaciuto e che la suspense sia rimasta intatta fino alla fine. È proprio questa ambiguità aperta che ho voluto lasciare ai lettori per stimolare riflessioni personali. Grazie per avere inserito il racconto nella tua cinquina.

@Byron.RN  La tua metafora della tavola ben apparecchiata mi ha fatto sorridere: posso capire la sensazione di aspettativa insoddisfatta che descrivi. La berlina nera è un elemento volutamente enigmatico, e no, non mi sono ispirato a "La macchina nera," anche se il paragone è affascinante. Cercherò di considerare il feedback sulla necessità di fornire più elementi per far quadrare meglio la storia.

@Susanna  Mi fa piacere che il racconto abbia trasmesso la tensione e l'ansia che volevo creare! Ho voluto giocare con il mistero e il paranormale, come nelle storie di Stephen King, lasciando che il lettore facesse ipotesi proprie. Il vento è pensato come un elemento inquietante e onnipresente, e sono felice che tu abbia apprezzato l'atmosfera. Grazie per avere inserito il racconto nella tua cinquina.

@tommybe  Mi hai fatto sorridere con la tua ironia! È vero, il mistero della berlina e della borsa è volutamente costruito per far discutere e immaginare diverse possibilità. Forse la tua citazione di Murakami cattura il senso di ambiguità e del sottile gioco di ombre e luci che ho voluto ricreare. Grazie per aver colto lo spirito del racconto!

@M. Mark o'Knee  La tua analisi è molto dettagliata, e capisco le tue frustrazioni. La borsa e la berlina sono simboli volutamente sfuggenti, e mi piace l'idea che abbiano innescato così tante domande e teorie. Il vento, come giustamente osservi, è un elemento più atmosferico che narrativo, e magari poteva avere un ruolo più decisivo. Grazie per aver colto comunque l'atmosfera e per le tue osservazioni sul ritmo e le scelte stilistiche.

@Akimizu Sono d'accordo che un finale poco chiaro può lasciare insoddisfatti, e mi fa piacere che tu abbia comunque apprezzato la costruzione della tensione. L'idea era proprio quella di dare ai lettori un'esperienza intensa, anche se enigmatica. Le tue osservazioni sono preziose per capire cosa migliorare in termini di chiarezza.

@FedericoChiesa  Capisco la tua sensazione di incompletezza, e mi fa piacere che tu abbia comunque trovato il racconto coinvolgente. La mancanza di una chiusura definitiva è una scelta consapevole, volta a far riflettere, ma prenderò in considerazione il tuo feedback. Grazie per avere inserito il racconto nella tua cinquina.

@Giammy  Grazie per aver apprezzato la scrittura! È vero che ci sono molte domande senza risposta, e questo può essere frustrante. La limousine e il vento sono metafore lasciate alla libera interpretazione, e mi fa piacere che l'atmosfera ti abbia colpito.

@Fante Scelto  Hai fatto un'analisi molto acuta. Le tue riflessioni sui temi e sulla mancanza di risposte concrete mi sono utili, e cercherò di riflettere su come rendere il mistero più soddisfacente per i lettori. Apprezzo che tu abbia colto la costruzione della suspense e la gestione dell'atmosfera.

@Petunia  Grazie per il complimento sulla scrittura! Il finale volutamente enigmatico può lasciare delusi, e capisco che alcune ripetizioni possano essere fastidiose. Il tuo feedback mi aiuterà a migliorare la narrazione.

@Claudio Bezzi  Grazie per i consigli tecnici! L'atmosfera e il mistero erano le mie priorità, e prenderò in considerazione il tuo suggerimento di rendere il vento più significativo. Grazie per avere inserito il racconto nella tua cinquina.

@vivonic È bellissimo sentire che il racconto ti ha ricordato la letteratura senegalese, e sono onorato dal paragone. L'intenzione era proprio quella di creare un mistero che non avesse bisogno di essere del tutto spiegato per mantenere il suo fascino. Grazie mille per le belle parole!

@Menico  Sono felice che tu abbia trovato la trama inquietante e i personaggi ben delineati. La mancanza di risposte è voluta, ma capisco come possa risultare insoddisfacente. Grazie per aver condiviso la tua impressione.

@AurelianoLaLeggera  Le tue osservazioni sulla necessità di un'idea chiara di partenza sono pertinenti. L'atmosfera di suspense era un obiettivo, ma mi rendo conto che una maggiore coerenza narrativa avrebbe giovato al racconto. Grazie per la franchezza e per aver apprezzato comunque la tensione.

@ImaGiraffe  Grazie per aver sottolineato la suspense iniziale! Capisco che l'assenza di una risoluzione possa essere frustrante, e apprezzo che tu abbia comunque cercato di trovare un'interpretazione. Il riferimento agli Osservatori di "Fringe" è intrigante!

@Hellionor  Mi fa piacere che il racconto ti abbia lasciato un'impressione forte, anche se non tutto è chiaro. L'intreccio surreale è voluto, ma cercherò di offrire più chiavi di lettura per evitare troppa frustrazione. Grazie per il feedback costruttivo!

@caipiroska Grazie per aver colto la tensione e il vortice di emozioni! Capisco che il finale aperto possa lasciare con un senso di insoddisfazione. Proverò a chiarire meglio i punti fondamentali in futuro.

@Molli Redigano  Grazie per aver sottolineato la gestione della tensione! Capisco che il ruolo di Nadia e il senso generale della storia abbiano lasciato dubbi, e apprezzo che tu abbia colto comunque l’atmosfera. Il tuo feedback mi sarà utile per affinare le mie scelte narrative.

Vorrei ringraziare sentitamente anche lo staff per i punti ricevuti.

La scelta del corsivo è stata un modo per distinguere chiaramente la parte del racconto ambientata nel passato da quella sviluppata nel presente, così da facilitare la comprensione della sequenza temporale.

Scrivere questo racconto è stato un grande divertimento, anche perché mi ha sorpreso il fatto di riuscire a creare un senso di suspense che non pensavo di saper rendere così bene. Mi ha dato una grande soddisfazione scoprire questa nuova capacità narrativa!

Un saluto caloroso a tutti e grazie ancora per l'attenzione e il supporto!

A Hellionor, vivonic, Petunia, Molli Redigano, Achillu, paluca66, Akimizu e ad altri garba questo messaggio

24Come ombre nel vento Empty Re: Come ombre nel vento Ven Nov 01, 2024 4:34 pm

tommybe

tommybe
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Sei un gran bel personaggio, Gimbo.
Hai ringraziato tutti con educazione antica e pregevole.
Grazie

A vivonic, paluca66 e Gimbo garba questo messaggio

25Come ombre nel vento Empty Re: Come ombre nel vento Sab Nov 02, 2024 11:32 am

vivonic

vivonic
Admin
Admin

Uno dei terzi tempi più piacevoli di sempre, il tuo.
Grazie di esserci!
E complimenti ancora per questo tuo racconto. Sapere che ti sei divertito a scriverlo fa bene al cuore. Credo che sia lo scopo che ci prefiggiamo tutti noi come staff: inserire un po' di bellezza in un mondo che sempre bello non è.


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Un giorno tornerò, e avrò le idee più chiare.

A paluca66, Gimbo e Albemasia garba questo messaggio

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