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1Colpo di fulmine Empty Colpo di fulmine Ven Mar 01, 2024 11:59 pm

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Perché gli adulti sono così testardi e non ascoltano mai i bambini? Non è giusto! Spirito del bosco aiutami, ti prego.”
Zagor non riesce a darsi pace. Lui, anima semplice, abituato a muoversi, in totale libertà, tra le strade di Montefalco, un incantevole borgo medioevale umbro, si ritrova prigioniero, nella sua cameretta di pochi metri quadrati. Ha solo dieci anni, ma tutti gli abitanti del paese lo considerano un fenomeno, a causa delle sue capacità sensitive e curative. Ora, ritengo corretto, prima di proseguire, rispondere ad alcuni quesiti che al lettore sorgeranno spontanei: mi riferisco al motivo della segregazione del ragazzino e da chi è stata operata, ma, soprattutto, l’origine delle sue straordinarie abilità accennate in precedenza.
Partiamo dall’ultima questione. Un pomeriggio di cinque anni prima, Zagor, impegnato a giocare nel bosco, nei pressi della sua abitazione, scompare nel nulla. Un forte temporale impedisce alle forze dell’ordine di iniziare le ricerche e il bambino trascorre tutta la notte, da solo, lontano da casa. Grande è la sorpresa quando, la mattina del giorno seguente, ricompare completamente nudo. Le indagini, dopo una prima fase in cui si ipotizza il rapimento da parte di uno o più pedofili, vengono archiviate e catalogate sotto la dicitura “allontanamento volontario non voluto”. In sostanza, si è perso nel bosco, eppure la versione narrata dal ragazzino, ai suoi genitori e agli investigatori, è un’altra, a cui nessuno, però, crede; anzi, le sue parole vengono omesse, bollate come le fantasie di un bambino. Aldilà della versione ufficiale, con il passare degli anni risulta chiaro a tutti che, Zagor, in seguito alla drammatica esperienza vissuta, è cambiato: in ogni suo discorso è più maturo e saggio, in particolare, nelle conoscenze delle erbe e delle loro capacità curative. Detto ciò, è bene prendere in considerazione i primi quesiti, ovvero, rivelare chi sono i colpevoli del castigo imposto al ragazzino e le motivazioni di tale gesto. Incolpare i genitori, contadini da generazioni e persone umili e semplici, sarebbe scorretto. In realtà, il ruolo di “carcerieri” viene loro imposto da Giovanni Della Vedova Stracchi, Ingegnere, Amministratore e Presidente della “Stracchi Costruzioni S.P.A.”, attraverso il suo avvocato. Grazie all’acquisto, da parte del noto imprenditore, di una vasta area, che comprende il bosco e alcuni terreni agricoli, l’abitato di Montefalco viene invaso da operai, escavatori e bulldozer, con l’obiettivo di costruire un centro commerciale. Per tutti il nuovo insediamento è una opportunità da cogliere senza indugi. Per tutti eccetto per Zagor, l’unico a fomentare il dissenso, tramite la raccolta delle firme a scuola e durante le manifestazioni di protesta, davanti al cantiere e ai luoghi simbolo del paese.
«Avvicinatevi e firmate contro il disboscamento e la distruzione del patrimonio naturale. Il bosco è figlio della nostra madre terra, rifugio di tante specie animali e di numerose varietà di fiori e di piante.»
Come una persona adulta, il ragazzino grida ai passanti di aderire all’iniziativa. Con il passare dei giorni, la sua tenacia e la sua determinazione vengono premiate da un discreto successo, fino ad attirare le attenzioni dell’Ingegnere Stracchi. In principio, la reazione del potente uomo di affari è caratterizzata dal sarcasmo; sarcasmo che si trasforma in rabbia quando apprende del superamento della soglia minima di mille firme, da presentare in Comune, per il referendum, a favore della cancellazione del progetto. A questo punto, la visita ai genitori, da parte dell’avvocato, è inevitabile. Dopo i convenevoli, è sufficiente una frase per convincere la coppia di contadini.
«Vostro figlio deve assolutamente fermare la protesta, altrimenti la “Stracchi Costruzioni S.P.A. non verserà nemmeno un euro per il terreno da voi venduto alla suddetta società.»
Ecco spiegata la reclusione di Zagor in camera sua, a causa del rifiuto di eseguire quanto richiesto.
Ora, per approfondire le abilità e le conoscenze del ragazzino, ritengo sensato procedere con la narrazione degli eventi successivi. Trascorsa una settimana in totale isolamento, mamma Carla entra nella camera di Zagor per la consegna del pranzo e comunica al figlio una notizia inaspettata.
«L’Ingegnere Stracchi è ricoverato in ospedale, in gravi condizioni. Con noi è stato scorretto, ma non si augura il male a nessuno.»
«Tutto ha un senso mamma. Ti prometto che non farò più nessuna forma di protesta.»
«Bene. Prima di farti uscire è meglio sentire il parere di tuo padre.»
Dopo il benestare di papà Adelmo, il ragazzino, oltre a riprendere a frequentare la scuola, inizia a trascorrere tutti i pomeriggi nel bosco. Una sera, durante la cena, i genitori affrontano l’argomento e chiedono il motivo della sua, quotidiana, presenza in quel luogo.
«Da quando sono stato colpito dal fulmine, sento la necessità di vivere a contatto con la natura. È una esigenza vitale che non posso ignorare. Inoltre, trascorro molte ore a invocare lo Spirito del bosco, affinché la sua energia convinca gli uomini a fermare i lavori per il centro commerciale.»
«Ancora con questa storia del fulmine? Non è possibile sopravvivere a una simile scarica. Smettila, Zagor, di raccontare bugie.»
«Papà mi devi credere, è la verità. Sono rimasto un po’ di tempo svenuto e quando mi sono svegliato ho sentito l’esigenza di togliermi i vestiti e le scarpe, per entrare in contatto diretto con l’energia creatrice.»
La diffidenza dei genitori verso il racconto del figlio è comprensibile. Soltanto in alcune aree del mondo è naturale riconoscere l’acquisizione dei poteri sciamanici, in seguito ad eventi naturali estremi, come la scarica, non mortale, di un fulmine. Eppure, con il passare dei giorni, la loro opinione muta, in particolare quella della mamma, testimone di numerosi e piccoli miracoli operati da Zagor, a partire dalla scomparsa del dolore cronico alla spalla, grazie a un misterioso impacco di erbe, fino alla guarigione della zampa della cagnolina Kira, dopo mesi di inutili tentativi da parte del veterinario.
Nel frattempo, la salute dell’imprenditore è sempre più compromessa. Un virus sconosciuto ne debilita il fisico, persino i sanitari lo considerano un paziente dal destino segnato. Molti membri del Consiglio di Amministrazione della “Stracchi Costruzioni S.P.A.” premono per riaprire il cantiere, a partire dalla moglie, la dottoressa Agata Magnini, una donna sensuale, avida e ambiziosa.
Un giorno, al termine delle lezioni, Zagor decide di andare in ospedale: sale sul pullman e raggiunge il nosocomio, a Perugia. Senza chiedere nulla a nessuno, arriva fino all’ultimo piano e trova la stanza in cui è ricoverato l’Ingegnere, dove resta, per molti minuti in preghiera, ai piedi del letto. Il malato ha gli occhi chiusi; le gocce della flebo scendono lente; il respiro è affannoso.
«Chi sei? Esci subito da questa stanza.»
«Ho pregato per lui. Presto guarirà.»
«Che scemate sono queste? Sparisci dalla mia vista, ragazzino. Vattene, non sei gradito.»
Il tono di Agata, la moglie del paziente, non ammette repliche e nemmeno giustificazioni. La donna è molto nervosa. Infatti, poco prima, il primario le ha comunicato che il marito è stabile e che la situazione potrebbe restare identica per molte settimane. Una notizia per lei nefasta, uno stallo che non si può permettere.
Ci mancava soltanto quel ragazzino, con il dono della profezia, a completare una pessima giornata. Per fortuna che stasera vedo Alex”. Solo la prospettiva di una serata con l’amante la rincuorano. In cuore suo spera di seppellire presto il marito e prendere il controllo della società. Con lei al comando, i cantieri si sarebbero moltiplicati. Per una donna intelligente e conscia del potere del proprio corpo, tutto è possibile.
Nei giorni successivi, in assenza di sviluppi a lei positivi, Agata convoca il Consiglio di Amministrazione. Nonostante l’opposizione di alcuni membri fedeli all’Ingegnere, la maggioranza appoggia la sua mozione, con la ripresa dei lavori e l’abbattimento degli alberi che formano il bosco.
La mattina seguente, mamma Carla nota un insolito movimento nel cantiere.
«Adelmo, sono tornati gli operai. È un buon segno, significa che l’Ingegnere Stracchi sta meglio.»
«No, Carla. Ieri sera, al bar, hanno detto che la situazione è sempre drammatica e attendono soltanto la sua morte. Tuttavia, nel frattempo, hanno deciso di riprendere i lavori, a partire dai prossimi giorni. Davanti ai soldi, purtroppo, tutto passa in secondo piano. Rassegnati, la fine del bosco è vicina. Spero che la notizia non turbi troppo Zagor.»
«A proposito di Zagor, l’hai visto? È tornato da scuola?»
«Si e mi ha detto che doveva uscire, di nuovo, per una cosa importante.»
«Benedetto figliolo, ma quando studia?»
«Lo sai, Adelmo, che Zagor è un figlio speciale.»
«Certo, Carla. Proprio a noi doveva capitare un figlio simile? Non poteva essere semplicemente normale, fare i compiti e aiutarci a lavorare la terra?»
«Ti prego, non parlare così. È un ragazzino sensibile e generoso.»
«Si, con tutti, esclusi i genitori.»
Quel ragazzino, così particolare, è di nuovo in viaggio, sul pullman, verso l’ospedale. Raggiunge l’ultimo piano dell’edificio e resta nascosto, per almeno tre ore in una stanza adiacente e vuota. Con la loro presenza, prima le infermiere, poi un dottore, quindi due membri del Consiglio di Amministrazione, gli impediscono di procedere con il suo piano. Il sole è tramontato, la via è libera. Di fronte a lui, l’imprenditore più potente e temuto della regione è inerme nel letto; colui che ha dettato legge per decenni ora subisce, a sua volta, la dura legge della vita. Dopo averlo denudato e ricoperto il suo corpo con una poltiglia, ottenuta con le erbe del bosco, Zagor tira il lenzuolo verso l’alto, fino a coprire le spalle dell’uomo. Quindi, appoggia le proprie mani sulla fronte del paziente e inizia a cantare una nenia. Dopo circa mezzora, l’Ingegnere Stracchi apre gli occhi.
«Buonasera, Giovanni, mi riconosce?»
«Si, anche se non ricordo il tuo nome.»
«Sono Zagor. L’aspetto domani pomeriggio nel bosco.»
«Sono gravemente malato e bloccato in questo stupido letto. Te ne rendi conto, ragazzino?»
«Domani sarà in perfetta forma. Ci vediamo.»
«Dove vai, aspetta.»
Percorsi i primi metri, Zagor incrocia Agata, la moglie dell’Ingegnere Stracchi. Quando la donna entra in camera e si rende conto che le condizioni di salute del marito sono migliorate, esce nel balconcino e chiama subito il capocantiere.
«Pronto, De Paola, dovete riprendere i lavori già domani, non possiamo più rimandare.»
«Dottoressa, è impossibile convocare tutto il personale in così poco tempo. Servono diversi giorni, molti operai arrivano da lontano.»
«Organizzi subito una squadra, anche di poche persone, almeno per iniziare. Domani pomeriggio voglio vedere sradicati i primi alberi. Mi sono spiegata?»
«Va bene, domani mi attivo.»
«Domani è tardi, inizi stasera a fare il giro di telefonate. Ci vediamo al cantiere.»
La donna fissa l’orizzonte pensierosa. La situazione rischia di sfuggirle di mano e distruggere tutti i suoi progetti. Non c’è tempo da perdere, il marito deve morire. Ritorna in camera, preleva dall’armadio un cuscino e si avvicina al letto.
«Ciao Agata». L’Ingegnere fissa la moglie, ne capisce le intenzioni. È la sua fine.
All’improvviso compare una infermiera, come un angelo arrivato dal paradiso.
«Presto, chiami un medico, mio marito si è svegliato.»
La Dottoressa Magnini è incazzata. Le bastava soltanto un minuto per raggiungere il suo scopo. Il suo piano, anche se improvvisato, era diabolico: soffocare l’Ingegnere e dare la colpa al ragazzino.
Ritornato a Montefalco, Zagor entra in casa. I genitori hanno già cenato e sono molto agitati.
«Dove vai? Vieni subito qui. Ti sembra l’ora di tornare? La devi finire di fare quello che vuoi, sei ancora piccolo, devi ubbidire ai tuoi genitori. Hai capito?» Papà Adelmo è molto arrabbiato.
«Sono andato in ospedale a trovare Giovanni, l’Ingegnere. Ho parlato con lui, sta meglio e domani pomeriggio verrà nel bosco, nel mio luogo magico. Ho fame, avete lasciato qualcosa per me?»
«Hai finito di raccontare bugie? L’Ingegnere sta per morire. Vai subito in camera tua, stasera resterai a digiuno.»
Dopo qualche minuto, la mamma si reca in cucina e prende il vassoio con il cibo lasciato per Zagor.
«Carla, cosa stai facendo? Non hai sentito quello che ho detto?»
«Adelmo, stai tranquillo. È ora di accettare che abbiamo un figlio diverso dagli altri. Credo alle sue parole. Ascoltami, diamogli fiducia, almeno fino a domani e vediamo cosa succede. Se ha mentito si meriterà di essere punito. Ora lasciami andare da lui.»
Il giorno dopo c’è fermento nel cantiere. Dopo una mattinata di preparativi, una squadra di operai è pronta per abbattere il primo albero. Compare Zagor e come uno scoiattolo si arrampica sul tronco, fino a incontrare un grosso ramo, su cui si siede, sorridente, a cavalcioni.
«Scendi subito, è pericoloso.»
«Venitemi a prendere se ci riuscite.»
Il caposquadra telefona al capocantiere che a sua volta chiama la dottoressa Magnini. Dopo circa mezzora, la donna scende dall’auto e raggiunge, con molta fatica, il limitare del bosco; del resto, camminare con i tacchi, in mezzo alla natura, è complicato.
«Ancora tu? Ragazzino, scendi subito.»
«Solo se vi allontanate dal mio bosco.»
«Il tuo bosco? Il terreno è stato acquistato dalla mia società, quindi fanculo, te ne devi andare.»
«Sei insensibile, non hai rispetto per nessuno. Io resto qui. Qualcuno ha il coraggio di venire a prendermi?»
La donna, visibilmente contrariata, si rivolge al caposquadra.
«Lasciate la scimmietta sul ramo e passate oltre.»
Mentre gli operai predispongono tutto per l’abbattimento della pianta successiva, Zagor, scende, con una velocità sorprendente, per poi risalire sul secondo albero. Agata, in preda all’ira, inizia a gridare.
«Ragazzino, se non vieni giù da solo cadrai a terra insieme a questo ammasso di legna. Non ti conviene insistere.»
«Non mi muovo da qui.»
«E voi, cosa aspettate? Procedete con il taglio. Ora!»
Gli operai sono titubanti. Agata, in preda a un delirio di onnipotenza, minaccia i suoi dipendenti.
«Se non eseguite i miei ordini vi licenzio e segnalo i vostri nomi a tutte le imprese della zona. Nessuno vi assumerà più. È chiara la situazione?»
In contemporanea, Zagor intona un antico canto che parla di amore per la madre terra.
«Ora la smetterai di cantare e di prenderci in giro». Poi, rivolgendosi agli operai: «Tirate giù questo maledetto albero. Subito!»
Un fuoristrada raggiunge il cantiere. Dal mezzo scende una persona. Tutti riconoscono la figura dell’Ingegnere Giovanni Stracchi.
«Fermatevi subito, per oggi avete finito di lavorare. Vi sarà comunque corrisposta l’intera giornata, non vi dovete preoccupare. E tu, ragazzino, scendi. Io e te dobbiamo parlare.»
Zagor scivola veloce, lungo il tronco, fino a terra. Tutti gli occhi sono puntati su di lui.
«Giovanni sei impazzito? Blocchi il progetto soltanto per i capricci di questo moccioso? Non sei più in grado di dirigere i lavori. Sei uscito dall’ospedale troppo in fretta, hai ancora bisogno di cure, cerca di ragionare.»
Agata è in preda a una crisi isterica. Non si capacita della presa di posizione del marito.
«Il tuo entusiasmo per la mia guarigione è commuovente. È solo per merito di questo ragazzino se sono vivo. È mio dovere ascoltare le sue argomentazioni. Ora, vattene, il tuo comportamento è vergognoso.»
Zagor stringe la mano al suo nuovo amico, Giovanni e lo invita a seguirlo nel bosco, fino a fermarsi in una radura, dove la luce è maggiore e i fiori colorano il terreno.
«Come hai fatto? Ho bisogno di sapere.»
Zagor non risponde, si toglie le scarpe e chiude gli occhi. È un momento bellissimo. La pelle viene coccolata da una leggera brezza, il naso si inebria dei numerosi profumi che la natura offre, le orecchie si cullano al canto degli uccelli, i piedi nudi vibrano al contatto con l’energia di Madre Terra.
«La malattia mi ha messo con le spalle al muro. Ero a conoscenza delle tue qualità, ma non ci credevo». Giovanni ha gli occhi lucidi. È emozionato.
«Ti prego, resta in silenzio. Socchiudi gli occhi e ascolta lo Spirito del bosco.»
Il sole è ormai al tramonto. L’Ingegnere Stracchi riprende la strada del ritorno verso la sua villa. Ha appena vissuto una esperienza sorprendente e per la prima volta, in vita sua, si sente in pace. È rimasto sorpreso anche dalla spiegazione delle numerose proprietà delle erbe, una vera e propria lezione di erboristeria. Più ci pensa e più non si capacita delle conoscenze di Zagor e della sua sapienza. Non ammetterà mai, pubblicamente, che il potere di quel ragazzo deriva dalla scarica di un fulmine, ma in cuore suo, ci crede. Sorride Giovanni, mentre guida, sorride senza sapere il perché. Ha già deciso di rivedere il progetto del centro commerciale, a partire dalla valutazione di impatto ambientale, e in caso negativo, procedere con la sua eventuale soppressione. Sorride Giovanni, sorride della sua improvvisa, sana, follia.
Per concludere questa storia, ritengo importante dedicare un momento alla dottoressa Agata Magnini. Dopo essere stata demansionata dal marito e ricoverata, più volte, nel reparto psichiatrico dell’ospedale di Perugia, ha iniziato a frequentare Zagor fino a diventare una sua grande amica e in pochi mesi è rinata. Ora, trascorre, parte delle sue giornate, in Croce Rossa e alla Caritas parrocchiale, come volontaria, e non è raro vederla passeggiare, felice, nel bosco; proprio in quel bosco che voleva eliminare.
Caro lettore, senza ombra di dubbio, possiamo affermare che a Montefalco si è verificato un grande miracolo. O, meglio, per essere più precisi, un colpo di fulmine.

2Colpo di fulmine Empty Re: Colpo di fulmine Dom Mar 03, 2024 12:12 pm

Petunia

Petunia
Moderatore
Moderatore

E dire che fino a oggi conoscevo Montefalco solo per il suo fantastico “sagrantino”! 
Una buona novella con tanto di lieto fine (scontato) visto l’andamento della storia. La cattivona di turno anziché subire una meritata punizione alla fine trova il riscatto personale e il perdono. Bontà a manciate.
Il fatto che la storia sia “raccontata” al lettore dal cantastorie narratore, alla fine, è pure simpatico considerato il tipo di genere scelto.
C’è qualche piccola imperfezione formale, tipo un si (sì) e qualche virgola da rivedere, ma in generale la scrittura è buona e scorrevole.
Meno efficace la sospensione di incredulità. Passi che Zagor (come l’eroe dei fumetti) abbia acquisito poteri speciali dal fulmine, ma non possono passare le scene all’ospedale, sopratutto quando lui fa il cataplasma di erbe all’imprenditore moribondo. Mi obietterai che è una favola, tuttavia é una favola che ha radici profonde nella realtà e dunque alcuni aspetti mi sembrano poco azzeccati.
Bello resta il messaggio e il retro gusto positivo dopo la lettura.
Vado a bermi un sagrantino, vah.

3Colpo di fulmine Empty Re: Colpo di fulmine Dom Mar 03, 2024 7:54 pm

tommybe

tommybe
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Si capisce che il racconto lo hai scritto a braccio, strada facendo, invenzione dopo invenzione. E il risultato non è male anche se fai diventare la foresta un minuscolo giardino dove il buon Zagor colleziona capacità miracolose. 
Zagor non si sogna nemmeno di nascondere il fatto di essere stato colpito da un fulmine che ha amplificato le sue capacità e ne sa qualcosa pure la dottoressa Agata Magnini investita da improvvisa salute e felicità.
Piaciuto molto per malcelata ironia e felicità dell'autore.
Finalmente qualcuno che si è divertito a scriverlo.
Il racconto. E quel divertimento feconderà il mio giudizio.

4Colpo di fulmine Empty Re: Colpo di fulmine Dom Mar 03, 2024 10:43 pm

Albemasia

Albemasia
Padawan
Padawan

Un racconto in cui - mi viene da dire - c'è tanta carne al fuoco. 
Sospese tra fiaba e realtà le vicende si susseguono rincorrendosi, tanto che in alcuni punti sembra di leggere una sinossi di un romanzo articolato, piuttosto che un racconto.
L'uso eccessivo delle virgole, soprattutto nel voler sottolineare alcuni incisi che incisi non sono, rende un po' faticosa la lettura che, a parte questo aspetto, procede abbastanza bene. 
Interessante anche l'uso della metanarrazione che aggiunge ironia al testo.

5Colpo di fulmine Empty Re: Colpo di fulmine Lun Mar 04, 2024 1:47 pm

Giammy

Giammy
Padawan
Padawan

Nei racconti letti da me finora, il narratore onnisciente era presente in modo misurato. In “Colpo di fulmine”, invece, è debordante e risulta quasi antipatico nella sua finta gentilezza. A parte qualche passaggio non sempre così chiaro, la storia scorre a una velocità folle. È una corsa che al lettore fa venire il fiatone, un “Frecciarossa” che lascia poco spazio all’approfondimento dei personaggi e alle descrizioni stucchevoli.  Il cerchio si chiude con un finale abbastanza scontato, una "curva sicura" che impedisce al convoglio di deragliare e permette di arrivare in stazione.

6Colpo di fulmine Empty Re: Colpo di fulmine Mer Mar 06, 2024 10:42 am

ImaGiraffe

ImaGiraffe
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Parto dalla "pancia".
Il racconto è tremendamente freddo e metallico. Sembra il resoconto di un'indagine della polizia, il che non è di fatto un problema (mi piacciono i testi così) ma per questo concorso in cui la protagonista è la natura, non lo trovo così efficace. L'ambientazione è azzeccata, ma quello che mi rimane non è qualcosa di avvolgente e vitale.
Per evitare questa sensazione di distacco e rendere il racconto più coinvolgente, sarebbe stato utile che l'autore inserisse una scena nel bosco, magari durante la preparazione dell'unguento curativo. In questa scena, avremmo potuto vedere Zagor (ma perché lo hanno chiamato così?)  interagire profondamente con la natura, dando al lettore un senso più tangibile della connessione tra il personaggio e l'ambiente circostante.
La trama è abbastanza scontata. Qui mi sento di fare un commento sul genere. Non riesco a capire cosa sia, perché se dovesse essere una fiaba, la trovo troppo poco coinvolgente, ma se non è una fiaba, allora il racconto rasenta l'assurdo, perché sembra tutto poco credibile.
Tutto questo è dovuto al fatto che il testo sia totalmente raccontato; questo mi ha allontanato e fatto notare cose che, se mi fossi sentito coinvolto, non avrei notato.

7Colpo di fulmine Empty Re: Colpo di fulmine Mer Mar 06, 2024 12:23 pm

Fante Scelto

Fante Scelto
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

La seconda fiaba in cui mi imbatto nei pochi racconti letti finora. D'altra parte il bosco suscita facilmente riferimenti fiabeschi.
A differenza di una fiaba classica, però, l'ambientazione moderna e il lieto fine un poco troppo voluto e cercato, alla fine lascia un po' di insoddisfazione.
Non che uno voglia sempre il sangue e la rivalsa, però la redenzione finale di entrambi i cattivi, specie di Agata che si era dimostrata profondamente crudele e insensibile, lascia un po' di insipidità.

La storia è abbastanza coerente, però utilizza alcuni espedienti troppo, secondo me, forzati. In particolare il pezzo all'ospedale, dove tra sotterfugi e infermiera provvidenziale, tutto si risolve in maniera semplicistica. 
Parlando del piano diabolico di Agata per uccidere il marito e incolpare Zagor, non riesco a immaginare chi mai potrebbe credere a questa versione dei fatti, né a dimostrarla peraltro. Vero è che Agata ha, stando al finale, disturbi psichiatrici, ma tant'è.
Idem il fatto che una squadra di operai si faccia tenere in scacco da un ragazzino su un albero, ma anche qui il fiabesco obbliga a stringere un po' la cinghia della credibilità.

Il virus misterioso che colpisce l'ingegnere pensavo fosse opera di Zagor e dei suoi riti sciamanici, e mi ero prefigurato una vicenda piuttosto folle e intrigante. Invece no, sembrerebbe un altro deus ex machina fiabesco.

Non mi è chiaro tra l'altro perché la malattia dell'ingegnere obblighi il cantiere a fermarsi. Non penso che una azienda importante blocchi tutto perché l'A.D. è indisposto. Allo stesso modo, Agata ha tutto l'interesse a che il marito non si riprenda più, al punto di progettare di ucciderlo, ma il nesso con il far ripartire a tutti i costi i lavori non lo trovo pertinente.

Non mi sono piaciuti molto i dialoghi, davvero tanto fiabeschi e rigidi: manca anche qualche punto esclamativo qua e là che avrebbe dato loro più verve.
Bene invece la scrittura, che si lascia leggere senza intoppi pur evitando grandi virtuosismi o uno stile particolarmente fluido. Ci sono però alcuni inserti tra virgole che in effetti mi sembrano proprio sbagliati a livello concettuale.
Molto, forse troppo, intenso il narratore onnisciente. 

Ti segnalo, infine, alcuni piccoli errori in cui mi sono imbattuto.
Solo la prospettiva di una serata con l’amante la rincuorano. 
Rincuora.

esce nel balconcino 
Sul balconcino.


In questo scambio di battute:
«No, Carla. Ieri sera, al bar, hanno detto che la situazione è sempre drammatica e attendono soltanto la sua morte. Tuttavia, nel frattempo, hanno deciso di riprendere i lavori, a partire dai prossimi giorni. Davanti ai soldi, purtroppo, tutto passa in secondo piano. Rassegnati, la fine del bosco è vicina. Spero che la notizia non turbi troppo Zagor.»
«A proposito di Zagor, l’hai visto? È tornato da scuola?»
«Si e mi ha detto che doveva uscire, di nuovo, per una cosa importante.»
«Benedetto figliolo, ma quando studia?»
«Lo sai, Adelmo, che Zagor è un figlio speciale.»
«Certo, Carla. Proprio a noi doveva capitare un figlio simile? Non poteva essere semplicemente normale, fare i compiti e aiutarci a lavorare la terra?»

credo che sia saltata una battuta, o che manchi una pausa, o che siano state erroneamente chiuse le virgolette dopo la seconda, oppure una specifica che è sempre Adelmo a pronunciare le prime due.
Così come è scritto, infatti, sembra che sia Carla a chiedere se il figlio è tornato da scuola, ma 3 battute dopo la risposta di Adelmo in realtà è pronunciata da Carla.


In definitiva, una fiaba che poteva dare di più se avesse osato maggiormente e/o avesse spezzato qualche schema.
Buona invece la scrittura, come detto.

8Colpo di fulmine Empty Re: Colpo di fulmine Ven Mar 08, 2024 8:34 am

mirella


Padawan
Padawan

La lettura del testo mi lascia perplessa ed evidenzia – a mio parere - una certa incertezza di stile. Come se il narratore onnisciente si trovasse a un bivio tra due percorsi narrativi, fantasioso o realistico, e scegliesse infine di miscelarli.
Il protagonista viene colpito da un fulmine e rimane vivo. In realtà è possibile; ma la scarica elettrica produce danni fisici e psichici  a seconda della intensità. Nel protagonista produce un cambiamento più che fantasioso e poco credibile.
Difficile pensare che un ragazzino di dieci anni riesca a entrare nella stanza di un malato in fin di vita, eludendo la sorveglianza del personale ; difficile che ci resti il tempo necessario per coprire di erbe – magiche?-  il corpo del moribondo, salvandogli la vita. E così via. 
La narrazione prosegue con continui salti tra realtà e prodigio; perfino la trasformazione dello spietato speculatore e dell’avida moglie, da malvagi a benefattori ha dell’incredibile. Mi spiace, malgrado la scrittura fluida, non mi convince.

9Colpo di fulmine Empty Re: Colpo di fulmine Lun Mar 11, 2024 4:35 pm

M. Mark o'Knee

M. Mark o'Knee
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Ci sono parecchie stranezze in questo racconto, a partire dalla forte commistione fra realtà e magia che confluisce nei poteri taumaturgici del piccolo Zagor; poteri acquisiti (altra stranezza) dopo essere sopravvissuto alla scarica di un fulmine.
È poco verosimile che Zagor riesca a intrufolarsi in ospedale e arrivare indisturbato fino alla camera dell'ingegnere, la cui malattia, pur grave, non mi sembra un motivo sufficiente a far sospendere i lavori del cantiere.
E una malattia, ancora, che non si capisce da dove arrivi: in un primo momento sembra quasi opera del ragazzino, ma niente e nessuno (narratore compreso) ne danno conferma. Sembra anch'essa l'ennesimo deus ex machina, come pure l'infermiera che, col suo arrivo, risolve la situazione che stava virando sul tragico.
Altre imprecisioni aumentano le difficoltà nella lettura.
- Buona parte della punteggiatura andrebbe rivista, cominciando dalla quantità incredibile di virgole usate per indicare falsi incisi;
- "le sue parole vengono omesse": omettere, in questo caso, non mi sembra appropriato;
- "Aldilà" scritto tutto attaccato ha il significato di oltretomba => "al di là";
- in caso di affermazione, "sì" è accentato ("Si e mi ha detto / Si, con tutti / Si, anche se");
- "la prospettiva [...] la rincuorano => rincuora;
- nel dialogo fra i genitori di Zagor queste due battute sono in realtà una sola, pronunciata dal padre: «Spero che la notizia non turbi troppo Zagor.» / «A proposito di Zagor, l’hai visto? È tornato da scuola?»;
- "esce nel balconcino" => sul
- "commuovente" è sbagliato, la forma corretta è senza la u.
In pratica, tutta la narrazione sembra correre a perdifiato verso un finale edificante e piuttosto scontato, tralasciando, nella concitazione, un qualunque approfondimento su vicenda e personaggi.
L'idea di fondo non è male, ma viene lasciata in equilibrio precario fra la favola e una sorta di realismo magico. Una sterzata decisa del testo verso uno dei due poli penso gioverebbe molto.
Grazie
M.

P.S.: Curiosa la scelta del nome "Zagor". Autore appassionato di fumetti?


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"E perché è più utile scrivere di ciò che vuoi conoscere meglio, invece di ciò che credi di conoscere già." - Matteo Bussola

10Colpo di fulmine Empty Re: Colpo di fulmine Mar Mar 12, 2024 9:32 am

Arunachala

Arunachala
Admin
Admin

per il momento è il racconto con il miglior narratore onnisciente in assoluto.
la scelta di far raccontare a lui proprio ogni scena, viene premiata.
il risultato è un bel racconto, con un messaggio di fondo perfettamente condivisibile.
ci sono da segnalare alcuni refusi, ma roba di poco conto.
quello che mi lascia perplesso è quanto accade in ospedale. d'accordo che è una specie di fiaba, però mi pare esagerato far guarire un moribondo in un solo giorno.
e fare in modo che esca subito dall'ospedale.
ultima perplessità: il nome del ragazzo, Zagor. mah...


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L'unico modo per non rimpiangere il passato e non pensare al futuro è vivere il presente

Colpo di fulmine Namaste

Non si può toccare l'alba se non si sono percorsi i sentieri della notte.

Kahlil Gibran

11Colpo di fulmine Empty Re: Colpo di fulmine Gio Mar 14, 2024 4:34 pm

gipoviani


Padawan
Padawan

Visto che l'ambientazione è boschiva, inizio col dire che è tutto tagliato con l'accetta: i buoni da un parte e i cattivi dall'altra. Generalmente questo è un feroce limite in un opera narrativa.
Ma qui appare tutto talmente naive da apparire anche tutto credibile.
Una bellissima favola per bambini. Un cartone animato da vedere tornati da scuola, avvincente ed educativo.
Forse hai un po' esagerato con la storia del narratore onnisciente, rendendolo troppo esplicito.  
Ci sono diversi erroretti qui e lì ma che si possono sistemare.
in ultimo ti devo confessare che all'interno della famiglia bonelliana, io però ero molto più per Tex che per Zagor.

12Colpo di fulmine Empty Re: Colpo di fulmine Ven Mar 15, 2024 8:12 am

CARLA EBLI


Younglings
Younglings

Un racconto abbastanza scontato con un narratore troppo onnisciente che invade la narrazione senza delicatezza.
Non mi ha emozionata più di tanto anche se la lettura scorre fluida anche nei dialoghi.


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dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori

13Colpo di fulmine Empty Re: Colpo di fulmine Sab Mar 16, 2024 11:55 am

vivonic

vivonic
Admin
Admin

Ciao, Autore. 
In un racconto (in un'opera d'arte in generale) cerco sempre il messaggio, che è poi ciò che di più importante possa trasmettere la nostra capacità creativa. Devo dire che questo racconto soddisfa la possibilità di avere più binari di lettura, e sarebbe bello che ci fosse anche una platea di più piccoli a "giudicare" il tuo lavoro. Io trovo che sia una fiaba con tutti i crismi, e quindi molte considerazioni lasciano il tempo che trovano.
Quello che mi interessa dirti è che hai trovato un modo facile per catturare l'attenzione del lettore di Pachamama, quindi sicuramente potevi osare di più nell'esplicitare il tuo messaggio, magari con qualche plot twist o con qualche finezza caratteriale in più; invece sei andato in pieno comfort, senza troppi colpi di scena, tutto abbastanza prevedibile.
Questo non è un male, ma sicuramente il tuo racconto potrebbe essere meno scelto rispetto ad altri sentiti come più originali.
A me è piaciuto molto e lo ritengo un buon lavoro, quindi ti faccio i miei complimenti. 
Unico consiglio: rileggi una volta in più, in modo da eliminare qualche piccolo refuso e sistemare meglio la punteggiatura.
Grazie di averci regalato questa storia.


______________________________________________________
Un giorno tornerò, e avrò le idee più chiare.

14Colpo di fulmine Empty Re: Colpo di fulmine Lun Mar 18, 2024 10:58 pm

Molli Redigano

Molli Redigano
Maestro Jedi
Maestro Jedi

A parte refusi e piccole imprecisioni già segnalate e per le quali non mi ripeto, devo dire che il racconto è scritto bene. Leggendo, ho spesso pensato al "muro di parole" ma l'ho fatto presuntuosamente, perché in realtà la lettura è filata via liscia. Il narratore è così onnisciente che risulta quasi disturbante mentre ci racconta le avventure di Zagor. 

Una sorta di cronaca a filo tra il reale e il fiabesco. A pensarci bene credo che questa sia una fiaba realistica: anch'io, come l'Ing. Stracchi, credo nei poteri del ragazzo acquisiti dopo essere stato colpito da un fulmine, ma non lo dico in giro.

Vero, il lieto fine si percepiva già dall'ingresso nella storia di Agata Magnini e, visti i poteri Zagor, si intuiva nell'aria la guarigione del morituro ingegnere, con tanto di netto cambio di rotta circa l'erigendo centro commerciale. 

La morale è molto ampia e mi piace generalizzarla e strereotiparla in "salviamo sempre la natura".

Grazie

15Colpo di fulmine Empty Re: Colpo di fulmine Mar Mar 19, 2024 3:28 pm

Gimbo

Gimbo
Padawan
Padawan

Ho apprezzato la narrazione fluida e il lieto fine, pur notando alcune imperfezioni formali, in particolare le discrepanze nella punteggiatura. Mi sono piaciute l'ironia e il divertimento nella narrazione la storia. Tuttavia, alcune scene mancano di credibilità, come l'episodio dell'ospedale e i poteri del protagonista, c'è poca coerenza tra realismo e magia. Ottima la presenza del narratore onnisciente. Nel complesso, apprezzo il messaggio positivo del racconto e l'approccio fiabesco.

16Colpo di fulmine Empty Re: Colpo di fulmine Mer Mar 20, 2024 11:49 am

Achillu

Achillu
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Ciao, Penna.

Ho notato qualche inceppamento nella lettura dovuta a refusi o a virgole invadenti, ma nulla di grave né di memorabile e infatti non me lo sono nemmeno segnato. Devo dire che c'è tutto, per quanto conosciuto e a volte stereotipato: il bambino che può salvare il bosco ma non viene creduto e messo in punizione, ma poi trova il modo comunque di evadere e di mettere in atto il suo piano. Con la signora Agata che fa da villain instancabile. E secondo me, in quanto villain instancabile, mi dispiace che poi sia tornata da Zagor pentita e convertita come nei peggiori finali hollywoodiani. Preferisco i finali in cui il villain viene sì preso, o demansionato come in questo caso; se poi andasse a fare volontariato, lo farebbe comunque controvoglia, con la convinzione di subire un'ingiustizia e meditando piuttosto di tornare all'attacco.
Ma tu hai finito il racconto in modo diverso e va benissimo così, non cambia il mio giudizio complessivo. Anzi, sottolineo che nel racconto si assiste all'evoluzione del signor Giovanni e questo per me è soddisfacente.

Grazie e alla prossima.


______________________________________________________
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17Colpo di fulmine Empty Re: Colpo di fulmine Gio Mar 21, 2024 9:35 am

Claudio Bezzi

Claudio Bezzi
Padawan
Padawan

La storia non mi convince, con cose, fatti, discorsi che si susseguono di corsa, non si sa bene perché, personaggi poco credibili e una tesi ovvia, politicamente corretta, che viene sviluppata in maniera lineare. Il narratore è troppo presente e spezza il flusso narrativo. Sintassi complicata.


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L'uomo fa il male come l'ape il miele (William Golding).
https://alamagoozlum.blog

18Colpo di fulmine Empty Re: Colpo di fulmine Gio Mar 21, 2024 9:33 pm

FedericoChiesa

FedericoChiesa
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Ho trovato la narrazione un po' prolissa e dispersiva, con una struttura frammentata che rende difficile seguire il filo conduttore. l personaggi sono piuttosto stereotipati, mancando di profondità psicologica e risultando poco convincenti nelle loro azioni e motivazioni, come il repentino cambio di atteggiamento dell'ingegnere e della moglie.
Scusa, non mi ha convinto.

19Colpo di fulmine Empty Re: Colpo di fulmine Ven Mar 22, 2024 3:50 pm

Resdei

Resdei
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Scrittura pulita, racconto che si legge con tranquillità, senza troppo trasporto o colpi di scena, e arriva fino in fondo in modo coerente. 
Le uniche perplessità che mi hanno fatto storcere il naso sono quando ti rivolgi al lettore, più che per spiegare il fatto sembra che tu chieda conferma per quello che stai scrivendo. 
Altra cosa se Giovanni è così grave quasi in fin di vita, starà sicuramente in terapia intensiva quindi difficilmente raggiungibile da Zagor. 
Il lieto fine dà un’impronta fiabesca e allora tutto diviene possibile.
 
Ti segnalo :Solo la prospettiva di una serata con l’amante la rincuorano

P.S.: conosco Montefalco grazie a un noto chef. Sono stata al suo ristorante, lo consiglio.

20Colpo di fulmine Empty Re: Colpo di fulmine Sab Mar 23, 2024 6:33 pm

Byron.RN

Byron.RN
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Credo che il nome del protagonista abbia suscitato in tutti una grande curiosità.
Magari c'è un significato, oppure si tratta solo di un omaggio al popolare protagonista dei fumetti della Bonelli.
Io, vista la location, lo avrei chiamato Giorgione, anche perché da qualche settimana sono in fissa con i video degli sdigiunini.
Comunque, venendo al racconto, sono due le cose che a mio avviso lo penalizzano.
Il narratore onnisciente era espressamente previsto dal concorso, qui c'è, ma risulta essere troppo ossessivo, dando al racconto un taglio troppo freddo e distaccato, quasi cronachistico.
Poi i fatti, seguendo sempre questa impostazione, sono molti veloci, si susseguono un dopo l'altro che potersi soffermare troppo in profondità sugli aspetti, sulle motivazioni che spingono i personaggi.
Sulla credibilità della storia, o per meglio dire di alcuni aspetti della stessa, io personalmente non ho rimostranze da fare. La realtà ci dà continuamente in pasto atti umani che si fa fatica a riconoscere come possibili, invece ogni giorno è una grottesca scoperta. Come dico sino alla noia in una storia parlare di credibilità ha poco senso, tutto può succedere e tutto si può verificare, nessuno lo vieta. Se una cosa ancora non è successa non significa che un giorno accadrà, è solo questione di tempo. Piuttosto bisognerebbe parlare di coerenza e mi sembra che qui qualsiasi episodio sia coerente con l'impronta data ai personaggi del racconto.

21Colpo di fulmine Empty Re: Colpo di fulmine Gio Mar 28, 2024 2:12 pm

Asbottino

Asbottino
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Allora, a me è piaciuto. Credo più che altro per lo stile e non tanto per la storia. Quella segue canali abbastanza prevedibili, ma poco importa perché la lettura è estremamente piacevole e finalmente c'è un narratore onnisciente che davvero prende per mano il lettore e lo porta fino al lieto fine della storia. Ecco, forse la redenzione della moglie l'avrei saltata, così come certi dialoghi tra madre e padre sulla natura di Zagor. Forse è proprio il protagonista quello ad avere meno spazio. Agisce, ma non sembra avere dei pensieri suoi al di là della necessità di salvare il bosco. Insomma quello che gli passa per la testa più di tanto non viene fuori. Ho notato un eccesso di virgole, quasi a voler guidare il lettore anche nella pause tra una parola e l'altra. Troppe, ma niente che non si possa correggere.
Lo giudico un buon lavoro e mi sono divertito a leggerlo, quindi complimenti.


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Colpo di fulmine Senza_10

22Colpo di fulmine Empty Re: Colpo di fulmine Gio Mar 28, 2024 11:42 pm

caipiroska

caipiroska
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Direi un buon racconto di realismo magico.
Alcuni dialoghi (soprattutto alcune risposte di Zagor), mi sembrano un po' troppo mature per un ragazzino della sua età, anche se è stato investito da una sorta di "potere".
Nel testo ci sono alcune cose che tornano e altre meno, ma in sostanza si sente la forza di una storia robusta e convincente che sostiene tutta la struttura narrativa. Il potere misterioso della natura è ben presente e il riscatto finale contribuisce a dare una bella sensazione a fine lettura.
Ho trovato il narratore un pochino troppo invadente, ma è questione di gusti.
Credo che la storia, per essere più incisiva, abbia bisogno di una velatura più intrigante: nel testo viene tutto troppo raccontato e spiegato per incuriosire fino in fondo il lettore.

23Colpo di fulmine Empty Re: Colpo di fulmine Ven Mar 29, 2024 10:33 am

CharAznable

CharAznable
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Trovo particolare e centrale, in questo racconto, la figura del narratore onnisciente. E' il vero protagonista che cattura il lettore, all'inizio, sfondando quella che in teatro chiameremmo la quarta parete. Si rivolge direttamente al lettore con un invito. Seguimi che ti voglio raccontare una storia. E in parte funziona, perché davvero cattura l'attenzione. Il lettore accetta l'invito e si lascia guidare. Poi, almeno dal mio punto di vista, il narratore, da onnisicente, diventa invadente. La sua narrazione copre la vicenda stessa, toglie sorpresa, energia. Insomma, un buon racconto, con una trama un pochino scontata e a volte inverosimile, ma in questo genere di racconti ci sta ("realismo magico", ho imparato qualcosa di nuovo anch'io in questo step), con un narratore interessante ma spesso troppo invadente.


______________________________________________________

I giorni indimenticabili della vita di un uomo sono cinque o sei in tutto. Gli altri fanno volume.

24Colpo di fulmine Empty Re: Colpo di fulmine Ven Mar 29, 2024 11:35 am

Menico

Menico
Padawan
Padawan

Già letto anzi già visto al cinema ed in televisione.
La lettura e scorrevole ma non mi piace il rivolgersi al lettore da parte della voce narrante.
Senza infamia né lode.


______________________________________________________
Come l'acqua che scorre, sono un viandante in cerca del mare. Z. M.

25Colpo di fulmine Empty Re: Colpo di fulmine Dom Mar 31, 2024 9:15 am

SuperGric

SuperGric
Padawan
Padawan

Un racconto un po’ naif nella scrittura e nella trama ma che, superata la prima parte, si lascia leggere bene e coinvolge.
La prima parte (fino a “ai luoghi simbolo del paese”) è un riassuntone delle puntate precedenti che stanca in fretta, non trascina nella narrazione e allontana il lettore (almeno me). Poi certi incisi (es. Montefalco, un incantevole borgo medioevale umbro,) sono veramente superflui e fanno tanto wikipedia. Tante altre spiegazioni sarebbero da togliere, secondo me.
Il nome Zagor è troppo improbabile, crea una certa curiosità non spiegata (il ragazzo è nato predestinato?) ma visto che il tono generale del racconto è da cronaca, questo nome particolare stona.
Alcuni aspetti della trama sono un po’ oscuri: perché Agata vuole far ripartire il cantiere a tutti i costi il cantiere? Dal punto di vista della forma ci sono troppe virgole che spezzano il ritmo e il narratore onnisciente che si rivolge al lettore lo trovo un po’ fantasioso. Sarebbe stato carino se il narratore si fosse presentato anche: magari un’espediente poteva essere che fosse la stessa foresta a raccontare la storia e questo avrebbe giustificato un narratore così intrusivo.
Il finale è carino, e la moglie demansionata mi ha fatto sorridere.

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