Amiche- noi quattro

Amiche




Cantare alla luna
ubriache di vita.
Danza su un filo
i giorni da venire.
 
Germana studiava
e preparava giochi
da strappare a giorni vuoti.
Riflessi in ritagli di specchi.
 
Olga ingoiava silenzi
frutti insapore
beveva malinconia
Eppure aveva guizzi di gioia.  
 
Pamela disegnava
arabeschi di realtà
pallidi, in cerca di colori
per dipingere il domani.
 
Nerina aveva già domani
nelle borse dei suoi occhi neri.
Ultima immagine, sposa generosa.
Presto varcò il confine del mistero.
 
Su una terrazza aspettavamo l’alba
sedute su un soffio fugace
Affacciate sull’immenso
ricche di gioventù.

Una poesia molto intima e dai toni malinconici, oltre che presumibilmente autobiografici. Devo dire che non mi dispiace affatto, soprattutto perché in pochi versi sei riuscita a delineare il ritratto di una amicizia che immagino si protragga da parecchio tempo, descrivendo in modo sottile, forse quasi ermetico, le caratteristiche delle tue amiche. Certo, un componimento del genere è maggiormente apprezzato dall'autore stesso e dagli altri protagonisti, ma anche un osservatore esterno può sentirsi partecipe di questo nostalgico quadretto. Ben fatto.

Grazie Martin.

Resta molto della vita vissuta in noi, e quel passato spesso alimenta la vita che non vuole fermarsi. Il ricapitolare spesso induce, insieme alla malinconia, quel senso dell'andare avanti e... i versi hanno bisogno del ricordo per essere veri!

Giancarlo Gravili ha scritto:Resta molto della vita vissuta in noi, e quel passato spesso alimenta la vita che non vuole fermarsi. Il ricapitolare spesso induce, insieme alla malinconia, quel senso dell'andare avanti e... i versi hanno bisogno del ricordo per essere veri!

Sì ne abbiamo bisogno per avere quella forza che a volte viene meno.