Naftalina alle urne
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Different Tales :: Off Topic :: Archivio :: LA FOLGORE! :: 3 - Le elezioni
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Naftalina alle urne
Plinio e Maria erano nati all’inizio del ‘900 e avevano sempre vissuto e lavorato in campagna, quando le stagioni erano stagioni, con vanga, zappa e l’aratro tirato dal cavallo. E poi l’orto, le galline e i conigli… due mucche e un maiale che, tirato su da lattonzolo, aveva il destino segnato da pastoni nutrienti.
I visi scuriti dal sole e le mani ruvide dicevano delle tante ore passate sui campi.
Entrambi avevano fatto solo la seconda elementare: andare a scuola era un lusso, si imparava a scrivere il proprio nome, leggere e far di conto quel che bastava per non farsi imbrogliare e poi via, nei campi o nelle stalle!
Il resto gliel’aveva insegnato la vita.
Meriterebbero una laurea honoris causa per essere sopravvissuti a stravolgimenti epocali sempre coi piedi ben piantati per terra, guardando dritto negli occhi chiunque, senza vergognarsi della propria ignoranza.
Avevano vissuto due guerre. Plinio non era stato soldato: troppo piccolo per la prima, con una famiglia sua, una madre vedova con altri due figli in guerra nella seconda. Si era occupato di tutti, com’era dovere del buon padre di famiglia.
I due erano sempre andati a votare assieme: Maria accompagnava il marito anche quando, fino al ’45, lei non aveva diritto al voto. Appena diciottenne, la nipote le raccontò l’emozione dell’essere andata a votare per la prima volta e le chiese come si fosse sentita lei, la prima volta alle urne:
«Ah, al seggio sembrava non avessero mai visto una donna! Mah, tante votavano come comandava il marito, mica con la loro testa, come fate voi adesso!»
Le elezioni erano per loro un evento importante, guai a mancare, anche se in casa si parlava poco di politica.
Avvicinandosi la data fatidica, Plinio andava a farsi un giro in piazza, ascoltando senza intervenire tutti quelli a caccia di voti; se i sostenitori dei candidati bussavano alla porta, distribuendo promesse e giornali di partito, un bicchiere di vino o un caffè lo offrivano, ma non esprimevano mai il loro pensiero politico.
Comunque, quale che fosse il colore politico dei giornali, tagliati della giusta misura finivano inesorabilmente infilati in un gancio, nel gabinetto in fondo al cortile…
Il giorno prima delle votazioni Plinio andava dal barbiere, lei dalla pettinatrice, se poteva permetterselo, altrimenti si metteva da sola i bigodini. Poi stirava bene la camicia bianca del marito, dava aria al vestito buono, togliendo le palline di naftalina dalle tasche. Era un abito da trattare con cura: andava bene dai battesimi ai funerali, passando per gli sposalizi.
Anche Maria indossava il vestito buono, con la borsetta che avrebbe contenuto un fazzoletto, il borsellino, le carte d’identità e qualche caramella alla menta.
Un po’ come l’andar per cimiteri nel giorno dei morti: la gente si metteva in ghingheri, coniugi a braccetto, saluti e strette di mano, inchini al prete, al dottore e al farmacista.
Plinio era uno che, convinto di una cosa, non cambiava idea. Gli avevano detto che il voto era segreto? E allora segreto doveva essere. Neanche Maria sapeva con certezza per chi votava il marito. Ogni volta che si apprestavano a entrare al seggio, lui si raccomandava:
«Veh Maria di votare bene! Non sbagliare!»
«E tu per chi voti, eh?»
«Per quelli che vincono!» e ridacchiava sornione.
Quella frase aveva sempre fatto sorridere in famiglia, ma alle ultime tornare elettorali Plinio scuoteva la testa, perplesso:
«Che balossi! Chi perde dice di aver vinto lo stesso e chi vince si prende anche i punti degli altri! Bah, ai miei tempi c’era più serietà. Adesso mi fa un po’ senso andare a votare.»
«Allora non andarci, nonno! Astieniti se proprio non sei convinto. Adesso non mettono più il nome degli astenuti sull’albo del comune, fregatene.»
«Eh no, cari miei, io ci vado eccome! Se non metto la mia croce, dopo dovrei stare zitto e accettare quel che viene. E la cosa a novant’anni non mi va bene!»
Ed entrava deciso al seggio, presentando con dignità certificato elettorale e carta d’identità.
Plinio e Maria erano miei nonni.
Different Staff- Admin
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Re: Naftalina alle urne
Ma non è che per Plinio il voto era segreto ma poi diceva alla Maria per chi votare? Magari sì, ovvero per quelli che vincono.
Il testo è scritto bene: riconosco, sia tecnicamente che emotivamente, lo stile dell'Autrice.
Per chi ha vissuto la guerra, anzi le guerre, il voto ha certamente giocato come possibilità concreta di partecipazione attiva alla vita politica di un paese. Il fatto che, dopo tanti anni, anche a un novantenne vengano dei dubbi, è più che eloquente. Che poi nonno Plinio, a votare, ci vada comunque, è un altro discorso. Cosa fanno tutti gli altri? Astensionismo alle stelle. Io credo che la colpa non sia dei non votanti, ma della politica. O del modo di farla. Questo racconto ci spiega bene tutto questo secondo me.
Grazie
Il testo è scritto bene: riconosco, sia tecnicamente che emotivamente, lo stile dell'Autrice.
Per chi ha vissuto la guerra, anzi le guerre, il voto ha certamente giocato come possibilità concreta di partecipazione attiva alla vita politica di un paese. Il fatto che, dopo tanti anni, anche a un novantenne vengano dei dubbi, è più che eloquente. Che poi nonno Plinio, a votare, ci vada comunque, è un altro discorso. Cosa fanno tutti gli altri? Astensionismo alle stelle. Io credo che la colpa non sia dei non votanti, ma della politica. O del modo di farla. Questo racconto ci spiega bene tutto questo secondo me.
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"Già credo che in qualunque punto dell'universo ci si stabilisca si finisce coll'inquinarsi. Bisogna moversi. La vita ha dei veleni, ma anche degli altri veleni che servono di contravveleni. Solo correndo si può sottrarsi ai primi e giovarsi degli altri."
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Molli Redigano- Cavaliere Jedi
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Re: Naftalina alle urne
Che bel racconto.
Che bel ricordo.
Che belle persone.
Che bella serietà
Che altissimo senso civico.
Tutto è reale, tutto è cosi delicato che ognuno di noi può trovare in questi personaggi qualcuno che conosco.
Forse rimane solo un bel ricordo e di racconto ha poco... ma onestamente chi se ne frega!
Grazie.
Che bel ricordo.
Che belle persone.
Che bella serietà
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Tutto è reale, tutto è cosi delicato che ognuno di noi può trovare in questi personaggi qualcuno che conosco.
Forse rimane solo un bel ricordo e di racconto ha poco... ma onestamente chi se ne frega!
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ImaGiraffe- Cavaliere Jedi
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Re: Naftalina alle urne
Una storia semplice, delicata per certi versi, che ci riporta indietro nel passato, con quelle convenzioni, quei comportamenti che oggi si sono completamente persi.
Errori non ne ho trovati, solo questo passaggio non mi suona bene:
Meriterebbero una laurea honoris causa per essere sopravvissuti a stravolgimenti epocali
Secondo me ci sta meglio Avrebbero meritato.
A fine lettura mi sono chiesto se gli anziani futuri ragioneranno come Plinio.
Io credo di no, chi non ha passato un certo periodo storico, chi non ha vissuto la guerra in prima persona, da al voto un significato meno importante.
Anche i rappresentanti da eleggere però sono diversi, non hanno più le stesse qualità, e qui mi fermo.
Una buona prova.
Errori non ne ho trovati, solo questo passaggio non mi suona bene:
Meriterebbero una laurea honoris causa per essere sopravvissuti a stravolgimenti epocali
Secondo me ci sta meglio Avrebbero meritato.
A fine lettura mi sono chiesto se gli anziani futuri ragioneranno come Plinio.
Io credo di no, chi non ha passato un certo periodo storico, chi non ha vissuto la guerra in prima persona, da al voto un significato meno importante.
Anche i rappresentanti da eleggere però sono diversi, non hanno più le stesse qualità, e qui mi fermo.
Una buona prova.
Byron.RN- Cavaliere Jedi
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Re: Naftalina alle urne
Mi hai fatto rivedere mio padre e mia madre.
Il voto era importante, votare era importante e si mettevano in ghingheri come per una cerimonia.
Far rivedere certe persone, certi momenti, dipende dall'abilità dello scrittore, della scrittrice.
Mostrare un mondo sparito è quanto di più prezioso potevi trasmetterci.
Grazie.
Il voto era importante, votare era importante e si mettevano in ghingheri come per una cerimonia.
Far rivedere certe persone, certi momenti, dipende dall'abilità dello scrittore, della scrittrice.
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tommybe- Cavaliere Jedi
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Re: Naftalina alle urne
Bello!
La dignità di questi due personaggi, cosa assai rara, attraversa tutto il racconto e rimane. Perché, nonostante le delusioni politiche e le mancate promesse, il diritto al voto va comunque rispettato, oggi soprattutto.
Una bella prova, la tua, come i tuoi nonni, a cui si può solo volere bene.
La dignità di questi due personaggi, cosa assai rara, attraversa tutto il racconto e rimane. Perché, nonostante le delusioni politiche e le mancate promesse, il diritto al voto va comunque rispettato, oggi soprattutto.
Una bella prova, la tua, come i tuoi nonni, a cui si può solo volere bene.
Resdei- Cavaliere Jedi
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Re: Naftalina alle urne
Immagino, Susanna, che la frase finale dica il vero e che Plinio e Maria fossero davvero i tuoi nonni.
Se non è così, hai costruito una bella narrazione realistica e coerente. Le parti che più mi sono rimaste sono i dettagli che costellano il testo e gli danno vita: le palline di naftalina in tasca, i giornali che finiscono a fare da carta igienica, la borsetta con le carte d’identità e le caramelle alla menta.
Il pezzo parte un po’ lento e pesante, poi però prende ritmo e vita, man mano che procede. È ben scritto e anche ben costruito.
Arianna 2016- Maestro Jedi
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Re: Naftalina alle urne
Bella storia.
Il vestito della festa per andare a votare. Loro avevano capito la sacralità del voto. Allora il voto serviva sempre, anche se votavi per quelli che non vincevano. Il voto contava di più. Sarà forse per questo che era sacro.
Bella storia davvero.
Il vestito della festa per andare a votare. Loro avevano capito la sacralità del voto. Allora il voto serviva sempre, anche se votavi per quelli che non vincevano. Il voto contava di più. Sarà forse per questo che era sacro.
Bella storia davvero.
gipoviani- Padawan
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Re: Naftalina alle urne
Mi piace il modo in cui è scritto: vintage con frasi che ti rimangono, come quando le stagioni erano stagioni, e o far di conto, così bello e così desueto.
C’è nostalgia, di un mondo di valori, di un mondo in cui si dava importanza alle cose vere.
C’è aria di famiglia, di amore tra coniugi ma soprattutto di rispetto.
Complimenti.
C’è nostalgia, di un mondo di valori, di un mondo in cui si dava importanza alle cose vere.
C’è aria di famiglia, di amore tra coniugi ma soprattutto di rispetto.
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FedericoChiesa- Padawan
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Re: Naftalina alle urne
Ciao Susanna.
Parto da ciò che mi è mancato nella lettura, ossia María nel finale. Col mio gusto personale, avrei concesso una frase che magari rievocasse il vestito usato da Maria per votare e poi indossato anche nella bara (perché banalmente immagino che sia sparita dal racconto per questo motivo).
La cosa che mi ha colpito di più, che non mi aspettavo, è il fatto che Plinio e Maria si agghindassero per andare a votare. Vero o no che sia (che fossero i tuoi nonni o meno) è lo spaccato verosimile di un'epoca in cui il voto era un'occasione speciale. Il particolare che, a mio gusto, spicca di più nel testo.
Grazie e alla prossima.
Parto da ciò che mi è mancato nella lettura, ossia María nel finale. Col mio gusto personale, avrei concesso una frase che magari rievocasse il vestito usato da Maria per votare e poi indossato anche nella bara (perché banalmente immagino che sia sparita dal racconto per questo motivo).
La cosa che mi ha colpito di più, che non mi aspettavo, è il fatto che Plinio e Maria si agghindassero per andare a votare. Vero o no che sia (che fossero i tuoi nonni o meno) è lo spaccato verosimile di un'epoca in cui il voto era un'occasione speciale. Il particolare che, a mio gusto, spicca di più nel testo.
Grazie e alla prossima.
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Re: Naftalina alle urne
Non ho alcun dubbio che fossero proprio i tuoi nonni. Alcuni dettagli mi hanno riportato alla memoria alcuni racconti di famiglia che hanno riguardato proprio i miei nonni materni:
Racconto scritto molto bene e partecipato, si sente.
Racconto scritto molto bene e partecipato, si sente.
Danilo Nucci- Cavaliere Jedi
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Località : Barberino di Mugello (FI)
Re: Naftalina alle urne
Racconto molto ben scritto. Delicato, quasi poetico. Con un ritmo misurato, cadenzato, adatto alla situazione.
Davvero molto bello.
Complimeti.
Grazie.
Davvero molto bello.
Complimeti.
Grazie.
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I giorni indimenticabili della vita di un uomo sono cinque o sei in tutto. Gli altri fanno volume.
CharAznable- Cavaliere Jedi
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Località : Magenta
Re: Naftalina alle urne
Non ho bisogno, come quasi tutti i commentatori, di supporre che sia una storia vera. Lo so per certo. Non ho novantanni come nonno Plinio ma sono nella decade anteriore e mi hai fatto rivivere quell'epoca in cui veramente ci si vestiva a festa per andare a votare. Forse un rispetto per le istituzioni oggi certamente perso. Brava Susanna. Il 25 andrò in jeans.
Antonio Borghesi- Cavaliere Jedi
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Data di iscrizione : 08.01.21
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Località : Firenze
Re: Naftalina alle urne
Scritto bene, senza refusi, si legge che è un piacere, con la lentezza dovuta al tempo trascorso dall'epoca narrata, gustando ogni singola frase con un sorriso che diventa un abbraccio per i due protagonisti.
Forse non è un racconto in senso stretto, hai raccontato la storia dei tuoi nonni ma concordo con Giraffa, chissenefrega!
E quella nipote inserita in terza persona è un gioiellino.
piaciuto davvero tantissimo.
Forse non è un racconto in senso stretto, hai raccontato la storia dei tuoi nonni ma concordo con Giraffa, chissenefrega!
E quella nipote inserita in terza persona è un gioiellino.
piaciuto davvero tantissimo.
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paluca66- Maestro Jedi
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Località : Milano
Re: Naftalina alle urne
Non ho ricordo dei miei nonni “al voto” ma dei miei genitori, sì. Ricordo bene che la mia mamma per andare a votare si vestiva di tutto punto mettendo anche (cosa che in tutta la mia vita le ho visto fare poche volte) un filo di rossetto. Il racconto fila via che è un piacere, tenero e caldo.
Una bella folgore, complimenti.
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Petunia- Moderatore
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Re: Naftalina alle urne
Perdonami Susanna, tanto ormai ho guadagnato la nomina di tuo detrattore ufficiale, ma non ho apprezzato molto questo tuo scritto; probabilmente perché non riesco a entrare in ottica racconto. Cioè, se fossimo dal vivo (al raduno, per esempio), farei notte fonda ad ascoltarti rievoca ricordi come questo; ma non è assolutamente quello che mi aspetto quando mi siedo a leggere un racconto. Non posso riuscire a rendere mie le tue emozioni se non entrando nella storia; e, se anche il finale mi ricorda che io sono estraneo a essa, l'epilogo è abbastanza prevedibile...
Mi spiace.
Davvero
Mi spiace.
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Un giorno tornerò, e avrò le idee più chiare.
vivonic- Admin
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Re: Naftalina alle urne
Mi concedo un mini terzo tempo per ringraziare dei voti ma soprattutto dei bei commenti, che davvero non mi aspettavo così tanti.
Certo poi è arrivato il "detrattore"........... ma ogni opinione va rispettata.
Sì, Plinio e Maria sono davvero i miei nonni - vissuti nella campagna della Lomellina - e io la loro prima nipote, sempre curiosa di sapere com'erano da ragazzini, cosa facevano a scuola... Plinio poi sapeva essere anche una sagoma, quando ci si metteva!
Ho messo assieme tanti ricordi per qualcosa che ho vissuto con loro e per altre che mi hanno raccontato. Sono state figure speciali, semplici contadini ma saggi.
Certo poi è arrivato il "detrattore"........... ma ogni opinione va rispettata.
Sì, Plinio e Maria sono davvero i miei nonni - vissuti nella campagna della Lomellina - e io la loro prima nipote, sempre curiosa di sapere com'erano da ragazzini, cosa facevano a scuola... Plinio poi sapeva essere anche una sagoma, quando ci si metteva!
Ho messo assieme tanti ricordi per qualcosa che ho vissuto con loro e per altre che mi hanno raccontato. Sono state figure speciali, semplici contadini ma saggi.
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"Quindi sappiatelo, e consideratemi pure presuntuoso, ma io non scrivo per voi. Scrivo per me e, al limite, per un'altra persona che può capire. Spero di conoscerla un giorno… G. Laquaniti"
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Re: Naftalina alle urne
Almeno per questa volta ci sarebbe voluto un podio smisurato, i racconti erano belli e questo più di tutti.
Resterà il ricordo di quello che hai scritto, resterà in molti di noi, Susanna cara.
Resterà il ricordo di quello che hai scritto, resterà in molti di noi, Susanna cara.
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Re: Naftalina alle urne
Grazie Tommy, grazie di cuore. La speranza che quello che scriviamo rimanga in chi legge, magari solo come un velo di sensazioni, di emozioni è forse lo stimolo più forte che ci spinge a provarci ogni volta. Sappi che i tuoi racconti, i tuoi personaggi colpiscono sempre e quindi... non mancare ai prossimi appuntamenti. Ci vediamo in autogrill: col prezzo dei carburanti e delle merci in vendita, un piccolo investimentotommybe ha scritto:Almeno per questa volta ci sarebbe voluto un podio smisurato, i racconti erano belli e questo più di tutti.
Resterà il ricordo di quello che hai scritto, resterà in molti di noi, Susanna cara.


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Re: Naftalina alle urne
La tua è una lettura amichevole, mai troppo didascalica.
Mi fa sentire la mano di un' amica sulla spalla non di qualcuno che è qui solo per giudicarmi.
Non mancare nemmeno tu ai prossimi appuntamenti.
Mi fa sentire la mano di un' amica sulla spalla non di qualcuno che è qui solo per giudicarmi.
Non mancare nemmeno tu ai prossimi appuntamenti.
tommybe- Cavaliere Jedi
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