Bussando alle porte del cuore
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Different Staff- Admin
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Re: Bussando alle porte del cuore
Il racconto non mi ha entusiasmato. Il suo limite principale è che mi sembra freddo, celebrale, troppo studiato. Una straordinaria opera di ricamo che rivela doti di scrittura non comuni e molto probabilmente superiori alle mie.
Mentre leggendo il tuo racconto il cervello viene stuzzicato, il cuore meno.
Non sono riuscito a emozionarmi. Forse non ti sei emozionata/o neanche tu scrivendola, è stato più un esercizio che un’esperienza catartica.
Alla prossima
gipoviani- Padawan
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Re: Bussando alle porte del cuore
E non me ne frega niente di capire tutto se c'è Syd.
Grazie mille autore, potessi ti abbraccerei.
tommybe- Cavaliere Jedi
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Re: Bussando alle porte del cuore
tommybe- Cavaliere Jedi
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Re: Bussando alle porte del cuore
Antonio Borghesi- Cavaliere Jedi
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Re: Bussando alle porte del cuore
Arianna 2016- Cavaliere Jedi
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Re: Bussando alle porte del cuore
La nota finale è stata ciò che mi ha colpito di più; non conoscevo questa storia, quindi mi documenterò, ma se non testo non ci fosse stata quella nota non mi sarebbe venuta quella curiosità.
Ammetto che l'idea è veramente originale e di certo merita di essere raccontata ma, a mio parere, non così.
in sostanza se il racconto fosse stato più narrato (credo che lo spezzettamento non sia voluto dall'autore) e fluido, la storia sarebbe uscita meglio e sarebbe stata più potente."
ImaGiraffe- Cavaliere Jedi
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Re: Bussando alle porte del cuore
Far parlare un pacemaker non è una cosa da tutti, ecco. Anch'io all'inizio pensavo fosse il nascituro, a parlare, poi ho capito.
La resa però ha qualcosa che non mi convince del tutto, forse per un eccesso di lirismo, o di enfatizzazione dei concetti.
Mi ha impressionato però il punto in cui l'oggetto descrive la sua condizione attuale, di sepolto "vivo": da brividi. Forse ci avrei calcato di più ancora la mano, per renderlo davvero straziante.
Lo stile di scrittura, tolte alcune ampollosità, è adatto al contesto. Si fa leggere, scorre bene, a volte indulge in qualche espressione ricercata di troppo (ma alcune sono molto evocative, va detto).
Non mi è piaciuta la nota finale. C'era già l'incipit, a dare un'indicazione di cosa si stava parlando, la nota sembra un terzo tempo anticipato che spezza del tutto la tensione creata.
Fante Scelto- Cavaliere Jedi
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Re: Bussando alle porte del cuore
Non è un brano che si fa leggere in scioltezza, oltretutto bisogna avere una certa “cassetta degli attrezzi” che io non possiedo e non voglio andare in rete a cercare. Tuttavia anche cogliendo in modo molto parziale i riferimenti che il testo, con ogni probabilità, contiene, la narrazione affascina. Una storia da meditazione, da leggere col sottofondo sonoro dell’opera citata (non oso definirlo “disco” o LP)
con un bicchiere di buon vino o di un buon whiskey, quando si è in stato di grazia per farlo. Brav.
Petunia- Moderatore
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Re: Bussando alle porte del cuore
L'idea è più che originale e non sapevo l'origine del titolo, ma il racconto non mi ha trasmesso molto. Alla fine l'ho trovato piuttosto artificiale.
Anche staccare così, i paragrafi, tutti i paragrafi, lascia del vuoto, non del ritmo e fatichi a giungere alla fine.
Comunque cercherò nella mia autorimessa se trovo ancora il vinile con la mucca in copertina.
FedericoChiesa- Padawan
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Re: Bussando alle porte del cuore
Mi è arrivato poco dal punto di vista emotivo, non mi sono sentito coinvolto da una scrittura che sembra voler essere poetica senza riuscirci del tutto; ma poi mi sono detto: "e se fosse proprio questo l'obiettivo dell'aut*? Dopotutto è una macchina che parla, che monologa, che tenta di raccontarci emozioni che non può oggettivamente provare". E allora anche questo aspetto troverebbe pieno senso nel tuo racconto.
Scritto bene senza refusi ti segnalo solo uin paio di mie suggestioni:
- anche quando avevo capito che più si brama l’amore e meno ce n’è. Avrei scritto anche quando avevo capito che più si brama l’amore meno c'è
- hai escogitata un’altra umiliazione ai miei confronti, nei miei confronti
Dimenticavo: la spèiegazione finale, a mio parere, è inutile.
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paluca66- Maestro Jedi
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Re: Bussando alle porte del cuore
digitoergosum- Cavaliere Jedi
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Re: Bussando alle porte del cuore
Nel complesso un racconto con forti luci ma anche qualche tenebrosa ombra, che rischia di far smarrire il lettore
Nellone- Younglings
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Re: Bussando alle porte del cuore
Oltre tutto, sono dell’idea che un congegno meccanico, sia pure “intelligente”, non sarà mai capace di provare sentimenti né emozioni.
mirella- Padawan
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Re: Bussando alle porte del cuore
Certo, ha un che di cerebrale, di artificioso, ma anche una spontaneità che non ho ravvisato in altri racconti, quasi un grido di aiuto sepolto sotto strati e strati di pensieri. Ed è difficile da leggere, davvero difficile, o da ascoltare, come certa musica sperimentale, certe lunghe improvvisazioni che dilatano il tempo e lo spazio, ma allo stesso tempo, pur rischiando continuamente di perderti, non puoi fare a meno di riconoscere una certa maestria dietro a tutto quanto.
Il racconto è scritto bene e ha sicuramente un approccio alla narrazione originale. Chiaro è che dal punto di vista della stanza è un po' carente. Non dico che l'autorimessa non ci sia, ma è come uno strumento di un'orchestra smisurata, un colore in una tavolozza molto ampia: in certi momenti emerge e poi ritorna sotto, persa dentro un flusso di sonorità dove ogni elemento ha la stessa importanza e nessuna prevalenza sugli altri. Quindi non potrei definirlo davvero il racconto di una stanza, ma se la stanza ha portato l'autore a scriverlo, beh è qualcosa che va rispettato a prescindere.
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Re: Bussando alle porte del cuore
Detto questo, il racconto mi è piaciuto molto per due motivi: la scrittura, ricercata è vero, ma se si pensa al soggetto che racconta non mi sarei aspettato qualcosa di diverso. Intendo dire che l'umanizzazione di questo aggeggio parlante è sconvolgente. Non solo parla e pensa come un umano ma come un umano ha una serie di incertezze, di dubbi, che lo confondono, come fosse nell'ombra, con l'ambiente circostante, una vera simbiosi con la protagonista. Ho avuto la sensazione che l'aggeggio avesse addirittura il dubbio di non fare il suo "dovere". Per me questa cosa ha una portata dirompente.
Dirompente, ripeto, ed ecco il secondo motivo per cui promuovo il racconto: assolutamente originale, non ci sono altre parole per definirlo.
Se il racconto, nell'insieme, può risultare asettico, piatto, lo attribuisco (per me soltanto, s'intende) a una lettura non troppo profonda. Ho dovuto rileggerlo con occhio più attento, più lentamente, per cui questo testo ha molto da dire in quanto a riflessioni su come un essere umano possa condurre la propria vita, quasi un'ennesima dimostrazione di come il destino sia esclusivamente nelle nostre mani.
Concordo: excipit da eliminare.
Grazie.
Aggiungo, scusate: spero non si sia incazzato che l'ho chiamato aggeggio.
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Re: Bussando alle porte del cuore
Ecco, anche se lo stile può apparire un pò freddo, anche per la natura stessa dell'io pensante e narrante, io questa passione l'ho avvertita senza dubbio.
Poi c'è il titolo, nessuno credo lo abbia ancora sottolineato, ma a me sembra perfetto, studiato alla perfezione, in un certo senso si può dire che in pochissime parole tratteggia in modo eccezionale il senso del racconto.
Sinceramente ancora non so se lo premierò, non è per mettere le mani avanti, ma solitamente sono portato a leggere e apprezzare cose più fluide, più leggere.
D'altra parte credo che questo tipo di racconto potesse essere scritto solo così e sia perfetto così.
Quello che posso dire è che sono contento di avere letto questa storia, una storia non banale che credo si farà ricordare.
Indipendentemente dai punti che prenderà l'autore deve essere orgoglioso di avere scritto una storia particolare e originale come questa.
Complimenti.
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Re: Bussando alle porte del cuore
punto di vista originale, senza dubbio, con la narrazione fatta dal pacemaker, condita dalla musica dei Pink Floyd, gruppo che amo immensamente, e da descrizioni di un periodo che non tornerà mai più.
bella, l'idea, nulla da eccepire, però a tratti mi è parso un po' troppo freddo e distaccato, nonostante le continue dichiarazioni d'amore.
devo rileggerlo con calma.
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Re: Bussando alle porte del cuore
Comincio subito da quello che non mi convinto: l'autorimessa è davvero marginale, o almeno questo è quanto percepisco.
Per il resto, che ti devo dire? Questo racconto è estremamente particolare, la storia è affascinante e per quanto io non ami gli oggetti che pensano e parlano, in questo caso devo dire che non ho provato alcun tipo di fastidio, non ho neanche storto un pochino il naso: il tuo pacemaker parlante ha qualcosa di umano e insieme meccanico, cerca di provare empatia e di comprendere la sua umana ma fa fatica, si offende a caso, porta rancori, si strugge, ha provato un assaggio di umanità ma non sa gestirla.
Ho trovato davvero ottimo il registro narrativo, l'umanizzazione controllata che sei riuscit ad attribuire.alla tua voce narrante, la maniacalità che traspare tra una parola e l'altra, tutto ben calibrato .
Un ottimo lavoro, originale e a tratti struggente
Brav
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Re: Bussando alle porte del cuore
Ma difficile da commentare, perché se da una parte mi è piaciuto, ne ho apprezzato il tono, l’intimità, il flusso di coscienza, dall’altra ho faticato a capire a chi appartenesse la "voce" e dai commenti non credo di essere stata l’unica. Visto l’argomento molto particolare avrei reso più comprensibile alcuni passaggi per coinvolgere da subito il lettore.
Alla fine, rimane un grande senso di angoscia anche per la vita dolorosa di Costance e del suo cuore, separato da lei e che continua a pulsare.
Non mi piacciono le spiegazioni finali, il racconto è tuo, ispirato da una canzone, da una situazione particolare, ma alla fine è solo tuo.
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Re: Bussando alle porte del cuore
Nella letteratura le macchine che s'innamorano degli umani hanno per me un fascino particolare e terribile, con quella venatura incestuosa che rende l'argomento orribile e frizzante insieme.
Mr. Tambourine è un personaggio davvero interessante completamente incentrato su di sè (tipico delle macchine, alla fine, che non riescono davvero a provare empatia per gli esseri umani).
In pratica fa tutto da solo; s'innamora di Costance e alimenta quell'amore con strane paranoie (ritiene addirittura che lei gli abbia mancato di rispetto...), pensa di capirla ascoltando le sue sedute dallo psicologo, pensa di avere un legame con lei, e poi odia suo figlio.
Impossibile sapere da dove attinga tutte queste informazioni e come possa essersi innamorato di lei, ma in un racconto di fantascienza tutto è possibile.
Questo Romeo sbocciato dal nulla non riesce a trasmettere il suo amore, a far capire a Costance quanto lui la ami. Lei avrebbe capito? Le sarebbe bastato essere amata da un Coratomic?
Mr. Tambourine fa tanta tenerezza: prima chiuso al buio nel corpo di Costance, poi dimenticato in un'autorimessa, senza che nessuno possa venire a conoscenza del suo variegato spettro emotivo.
La storia può essere anche interessante anche se rimane un filino sdolcinata (ma d'altronde si parla di amore non corrisposto, quindi va bene così), ma mi sfugge un pò il messaggio finale: l'amore si nasconde dove meno te lo aspetti? Se non vuoi salvarti da sola non riuscirà a farlo nemmeno chi ti ama?
caipiroska- Cavaliere Jedi
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Re: Bussando alle porte del cuore
Tornando al racconto, confesso a voi Penne che subito ho pensato all’io narrante come a un innamorato o comunque a una persona che aveva molto a cuore (?!) la situazione della protagonista, tanto da entrare nella sua vita in modo importante e quasi invasivo, anzi invasivo come può essere un pacemaker, per cercare di aiutarla a trovare gli stimoli giusti per (ri)prendere la vita nelle sue mani.
Questo perché non avevo voluto approfondire quanto l’incipit diceva.
Un incipit che è servito per inserite nel testo i riferimenti al brano musicale dei Pink Floyd, ma che - a racconto finito - può togliere un po’ di suspence.
Il brano musicale diventa anch’esso un protagonista, ed è una scelta che può pagare o meno a seconda di come il lettore chiuda il cerchio di quanto sta leggendo. In questo caso c’è anche il particolare io narrante, un pakemaker atomico, un prototipo portatore di tanta speranza di vita ma anche di tante incognite - troppo pesanti per la protagonista - che trova a sua volta in una canzone tanti stimoli, come quelli che prova a trasmettere.
Un racconto che mi è piaciuto, pur nella sua “semplice” complessità: la contrapposizione tra chi la vita vuol preservarla, un meccanismo che ha anche tanta umanità in sé, e la protagonista che invece vive buttando la vita, forse pensando di viverla intensamente per le tante esperienze estreme fatte, ma che con la vita non riesce a trovare la giusta sintonia, tanto da decidere di chiudere con essa.
Che poi i racconti o i film di fantascienza con "macchine" che interagiscono umanamente con gli uomini mi intrigano sempre.
Le mie note
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Susanna- Maestro Jedi
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Re: Bussando alle porte del cuore
Come la musica dei Pink Floyd credo che questo racconto non sia per tutti.
Grazie.
CharAznable- Cavaliere Jedi
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Re: Bussando alle porte del cuore
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Come l'acqua che scorre, sono un viandante in cerca del mare. Z. M.
Menico- Younglings
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Re: Bussando alle porte del cuore
Devo essere sincero: io ho votato per l'inammissibilità del tuo racconto. Per me, l'autorimessa non era centrale, e continuo a essere dello stesso avviso anche adesso che il concorso è ormai volto al termine. Per fortuna, ad ogni modo, il CdL è composto da più persone, e io sono rimasto in minoranza.
Il tuo racconto, che mi ha fatto immediatamente venire in mente uno dei miei artisti preferiti al mondo, ha poi un po' deluso le aspettative nella lettura, in quanto non mi sono appassionato alla tua trama e ho fatto veramente fatica a finirlo.
Devo riconoscere una grande bravura da parte tua nell'incastrare tutti i tasselli e rendere un racconto così difficile perfettamente a suo agio in un concorso letterario, ma per me resta una lettura un po' ostica. Mi dispiace.
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Un giorno tornerò, e avrò le idee più chiare.
vivonic- Admin
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