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L'inverno sul cuore, e ritorno

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Messaggio Da Different Staff Ven Feb 18, 2022 4:48 pm

Isra, dalla veranda fiorita, guarda l’unico angolo di mondo che conosce, le curve sterrate che salgono lungo il lato della collina. Il verde della campagna.
Aggrappata a se stessa, le mani torte l’una con l’altra, lo scialle tirato fin sul capo: fissa il fuoristrada salire, pigro, nel sole del pomeriggio.
Cemil gratta sul legno della porta dietro di lei, brivido, poggiato al bastone. “Vai dentro, donna.”
Isra ubbidisce, entra ma si trattiene accanto alla finestra, per guardare dalle tende.
Mamma,” la voce tremula di Sonay le dà un altro brivido: hanno gli stessi occhi chiari e la medesima espressione sofferente.
Vai di sopra.”

Tabib ferma il vetusto Isuzu nello spiazzo erboso davanti alla casa e si rivolge all’uomo seduto a fianco, “Lui è il padre, okay?”
Cemil li guarda entrambi dalla veranda, gli occhi vecchie braci: grigio come certi corvi di Istanbul.
Lo conosco, è rude ma è okay.”
Il passeggero guarda la casa, la veranda colma di fiori. Abbassa i Ray-Ban quando Tabib ne pretende l’attenzione. “Ascolta, capo, noi andiamo lì e parliamo, così Cemil vede che sei una persona per bene.”
Tu sei sicuro,” lo straniero replica, “che vale la fatica?”
Io li conosco, okay? La ragazza vale il prezzo. Lo vale, garantito. Vedi,” un altro accenno a Cemil, “non cammina più, non può arare, coltivare, non può fare niente con quella gamba. Ascolta me: lui chiede una cifra alta, ma tu offri il dovuto. Lui sa che quello è il prezzo finale, okay? La trattativa è abitudine, qui. Mantieni il prezzo e lei è tua. Okay?”
Respiro profondo.
“Okay.”
Tabib fa un segno d’intesa, poi scendono dall’auto.

Sonay, dallo spiraglio della tenda, fissa a occhi sbarrati il fuoristrada, le due figure.
Qual è?” Alara scruta a sua volta.
Quello a sinistra.” Non l’ha scorto bene, un colpo d’occhio sull’abbigliamento, maglietta chiara e pantaloni cargo beige. Occhiali da sole.
Non è vecchio.” Sua sorella sorride.

Sonay.”
Sente freddo, un freddo atroce.
La figura di sua madre, volto livido e voce rotta, rende tutto ancora più invernale.
Vieni.”
Alara le stringe di più la mano, poi deve lasciarla.
Sonay s’avvia con la madre giù per la scala di legno: hanno lo stesso passo insicuro.
Il salotto di casa le si disegna davanti un pezzo alla volta: camino, tappeto, cuscini ricamati. Suo padre sul divano.
Il faccendiere Tabib.
Lo straniero.
Incrociano le iridi per qualcosa più d’un battito del cuore, mentre lei scende i gradini tremando, con la veste lunga, il velo alzato sui capelli.
Lo sguardo di lui è per un attimo caldo, poi ghiacciato.
L’uomo chiede un momento, s’alza, chiama Tabib con sé: escono sulla veranda.

Forse non gli piaci.
Sonay ha addosso lo sguardo amaro di sua madre e quello violento di suo padre.
Volesse Dio che non gli piaccio.
Alara, in cima alle scale, guarda.
Volesse Dio.

L’avevo detto, Tabib,” lui ha l’indice sollevato, “Niente bambine. L’avevo detto, cazzo!”
Non è una bambina, okay?”
Quella non ha 20 anni!”
Ha 20 anni, capo, sicuro, li conosco, okay? Ha 20 anni, è solo che il viso è molto così, da ragazzina.”
Cristo.” Dita premute alle tempie. “Ero stato chiaro, Tabib, doveva avere 20 fottuti anni.”
Ne ha 18, capo, okay? 18. Che differenza fa? È per i documenti?”
Non me la fanno portare fuori dal paese se è minorenne!”
Ha 18 anni, capo, okay? Giuro su Dio.”
Cristo Santo.”
Ci penso io, okay? Sento uno che conosco a Istanbul, okay? Aiuta lui con i documenti per l’aeroporto, fa tutto lui, problemi zero, okay?”
Ero stato chiaro.”
No, no, capo, non mi puoi mandare a vuoto tutto. Ascoltami.”
Tabib, no.”
No, ascoltami: ti piace la ragazza, lo vedo. È bella, okay? È molto bella. L’hai vista? Pelle chiara, occhi chiari, okay?”
Non basta che sia bella. Io ho un preciso…” Gesto di stizza. “Cristo.”
Prendila, capo, ascoltami. Facciamo l’affare, è tutto okay.”
Sospiro grave. “Ne ha 18? Me l’assicuri, cazzo?”
Sicuro, capo. Dio mi punisca.”
Una mano tra i capelli scuri. “Va bene.”
Tabib sorride, applauso di soddisfazione.
Ritornano in casa.

La stretta di Cemil è ancora forte nonostante l’età.
Le darò una vita dignitosa.” Lo straniero ha occhi che parlano di posti lontani e con meno colori.
Sonay, eretta in un angolo del modesto salotto, ha il petto divorato dai singhiozzi. Sua madre è lo specchio perfetto delle stesse emozioni.
Tabib la passa a prendere domani e vi consegna i soldi.”
S’alzano in piedi, la trattativa è finita.
La sua vita è finita.

*

Isra, sulla veranda fiorita, saluta il sole che sorge e, più ancora, sua figlia che va via su un vecchio fuoristrada.
Hanno gli stessi occhi gonfi e chiari.

*

Sonay si guarda nello specchio della hall del centro estetico: è cambiata, il viso più luminoso e curato, sopracciglia delineate con tratto d’artista. I capelli sono lucenti, profumati. Mai avuto unghie così perfette né una pelle che sembra panno di seta, depilata. Ce l’ha portata Tabib al mattino presto, tutto prenotato e pagato.
Lui, invece, aspetta fuori.
Non lo vede dal giorno prima e l’idea d’uscire e trovarselo davanti è come fronteggiare il diavolo.
Sonay esce dalle porte scorrevoli senza salutare: i morituri non salutano.
Lui è lì.
Se ne sta poggiato a una grossa Camaro gialla. Non è alto né massiccio ma la maglietta grigia in qualche modo lo esalta, così come i calzoni neri e le sneakers bianche. Occhiali da sole e capelli scuri pettinati.
Non dice una parola; apre la portiera per lei, la richiude quando s’è accomodata. L’interno profuma di nuovo e di note talcate.
Lui siede alla guida, avvia il motore che ha il suono di molti più cavalli del maneggio di Mansiz.
L’uomo la guarda per un lungo attimo. Muove la mano e Sonay sente la gamba tremare nell’attesa del tocco, ma il tocco non c’è. La mano va al cambio, inserisce la marcia.
Hai paura?”
Parla un turco fortemente accentato ma il tono è calmo, composto. Lei deglutisce.
Sonay,” il modo in cui abbassa i Ray-Ban a goccia è ipnotico: le iridi al di sotto sono scure, serene. “Io non farò mai nulla che tu non vuoi.”
Annuisce dopo un tempo interminabile, ma sembra bastargli.
L’auto si muove, s’immette nel traffico: palazzi, negozi, tutto scorre dal finestrino come la vita che è stata fino a quel giorno. Scorre e si sfilaccia, perdendosi veloce alle spalle.
Ti va?” La domanda la prende alla sprovvista, persa nel flusso dei pensieri. Lo guarda senza capire.
Se facciamo incazzare Istanbul, ti va?”
Non sa cosa rispondere ma non serve: lui sorride, cambia marcia. L’auto inizia a correre.
Scarta un paio di furgoni, poi tira uno sprint che l’incolla al sedile.
Rallenta, piega a sinistra, fa inversione sul corso. Guidatori suonano e berciano dal finestrino: sgommate e rombi li lasciano indietro talmente in breve che Sonay deve voltarsi per cercarli.
Quando torna a guardare avanti le è uscito un sorriso stralunato. “Sei pazzo,” mormora.
Dove vuoi andare?”
Non lo so!”
Lo so io.”

Sonay si guarda nei finestrini delle auto. Non le bastano due mani per tenere tutti i sacchetti dello shopping: magliette, jeans, scarpe di marca. È tutto suo.
Le tremano le gambe ma non è più solo paura.
Quando siedono di nuovo in macchina non riesce a tenersi dentro la domanda che le gira tra cuore e stomaco. “Quindi io diventerò tua moglie?”
Lui ha solo un vago sorriso. “Se lo vorrai.”
E se non lo vorrò?”
Ti riporterò a casa.”
Non è vero. Ha pagato molti soldi a suo padre. L’ha comprata, gli appartiene.
Anche se la sta coprendo di regali costosi, gli appartiene.
Non so il tuo nome,” mormora con la paura di chiederlo.
Rex.”
Rex?”
Sì.”
Ci sono cose che le si agitano dentro. La voglia di dirgli riportami a casa s’intreccia con quella di non dir niente e lasciare che tutto segua il suo corso. Paura, ansia, fame di vita.
Ripartono tra i colorati viali di Istanbul.

*

Sonay si guarda nello specchio della stanza d’albergo. Il top bianco Levi’s non le copre il ventre, gli shorts Versace neanche metà delle cosce e le Nike Air Force a malapena le caviglie.
Ha l’aspetto di quelle dive di Instagram che a volte vede passare sul telefono di Miriya.
Rex attende seduto su un letto che è una bianca piazzaforte.
Più dei regali, dell’auto sportiva, d’un aspetto che non riesce a decidere quanto l’attragga, è la calma. La gentilezza. Il modo in cui parla con le persone, i camerieri, i commessi, un passante sgarbato, un mendicante.
Il modo in cui le ha tenuto la mano passeggiando per il Beyoğlu.
Come sto?” Gli sfila davanti a passo da modella, apre le braccia, fa un giro ed è il mondo nuovo.
Rex sorride. “Sei felice?”
Sonay arrossisce, ravvia i bei capelli castani, mossi in punta, annuisce. C’è un richiamo, nel profondo, che la spinge ad andargli vicino, sederglisi accanto.
Il momento, quel momento, forse è arrivato.
È che non lo so fare,” mormora sul prosieguo del pensiero, torcendosi le mani col cuore che sbatte più forte.
Neanch’io.”
Come?”
Sorriso. “Scherzo.”
Sonay si sente piccola in un confronto che non è solo fisico. Non riesce a guardarlo, non sa cosa dire, se fare o non fare, la testa che viaggia su sentieri roventi e il corpo che accelera il ritmo.
Ricordi?” Rex sussurra accanto alla sua guancia, “Nulla che tu non vuoi.”
Si volta nell’impulso di stare viso a viso, urto di labbra, si ritrae: poi ritorna.
Il bacio è breve, fugace, la paura lo interrompe e l’emozione lo fa ricominciare. La carezza di lui al lato del volto è delicata.
Si lascia guidare nel sedersi sulle sue gambe, a cavalcioni, viso a viso. Paura, tensione, le mani che non sa dove mettere: lui gliele guida ai propri fianchi, sotto la maglietta. La sua pelle è calda, piacevole.
Sonay respira forte.
Si lascia condurre nel sollevargli la t-shirt, nel toglierla via, con qualche impaccio che la fa ridere d’imbarazzo: ha il corpo magro ma fibroso, colorato dal sole del Bosforo anche se arriva da più lontano.
Trema quando le stesse mani le cingono i fianchi nudi, poi l’orlo del top.
Nulla,” un sussurro alla base del collo, “che tu non vuoi.”
Annuisce, il respiro sempre forte ma ora più ritmato, come i battiti del cuore. Le braccia sollevate, il top sfilato via in una carezza, come la vita di prima, sulle colline, tra i campi, il vuoto dei giorni.
L’ira e l’alcol di suo padre.
Le braccia calate, le mani dietro la schiena, il reggiseno Iris blu sganciato: è un fremito che inizia dal basso, un senso di calura, d’agosto, è il petto che s’alza e abbassa, i seni che adesso vorrebbe più ampi, più carichi, più donna, più tutto.
L’ansia è un martello, il tocco delle sue mani sui capezzoli salvezza e ritorno. E ancora un bacio, furioso, sontuoso, il torace premuto al suo per esserne parte. Annullarsi.
Cancellarsi e ricominciare. La vita di prima, di adesso, tutto assieme.
Scivolare avanti sul letto, lei sopra lui sotto, e poi smanacciarsi indietro, a sfilare le Air Force che ora son solo un impaccio.
Bacio dopo bacio, saliva su saliva, il gioco della lingua che impara a conoscere e replicare.
Un respiro più lungo e poi lei va sotto, tutto cambia inclinazione.
Vita di prima, vita d’adesso.
Stesa a guardare il soffitto, sognante, le lenzuola spiegazzate, i seni che s’alzano e abbassano liberi. Labbra sull’ombelico, labbra sul ventre, linea alba, fianchi, petto, capezzoli, e ridiscendere.
Senza fretta, moderata foga, ogni tocco un affondo.
Occhi negli occhi e quelli di Rex sono gli stessi dei lupi d’Anatolia, anche se lui viene da più lontano.
Il bottone del jeans aperto.
Niente che tu non vuoi.
Il brivido della vita che passa e ripassa dietro le retine e poi sulle curve del corpo, come certi sogni estivi. Sono gli shorts calati lungo le cosce, le gambe, senza fretta.
È un bacio sul ginocchio, lo stinco, la caviglia. È il fruscio delle calzette nere sfilate.
Sono le labbra che si poggiano sulle sue dita, sui talloni, le caviglie e poi a salire, stinco, ginocchio, coscia, interno coscia.
Baci accanto e intorno quel che resta di custodito tra le mutandine nere griffate.
Sono quelle onde senza nome che le fanno inarcare la schiena a ogni tocco, brancicare le lenzuola, incendiare il respiro.
È tutta un’estate degli altopiani riversata sulle anse e i rilievi del suo corpo disteso.
Vita di prima, vita di adesso.
Sono i calzoni scuri di Rex sul pavimento, occhi anche più cupi immersi nei suoi. Le mani all’orlo delle mutandine griffate, barriera, scudo, ultimo baluardo: scivolano via come ricordi d’infanzia troppo stretti, lungo gambe lucide e magre.
Vita di prima, vita di adesso.
È lo zenit d’un bacio sulla vagina, liscia e lucente. L’estate più torrida di sempre.
Lei s’alza a sedere, lenta, poi sulle ginocchia. Lo vuole e lo cerca, viso a viso, labbra su labbra, e abbracciarlo, percorrerne il tronco fibroso, conoscere, esplorare, scoprire.
È il mondo proibito di prima che brucia e s’annienta sulla pira del suo corpo sudato.
Rex la guida e conduce a mano ferma, come la Camaro per le vie di Istanbul.
Gattoni sulle lenzuola in tumulto, Sonay s’inarca al tocco preciso delle sue mani; sono carezze, massaggi, pressioni, esperte e modulate. Seni, ventre, fianchi, forme, curve: il suo corpo risponde come fa la creta, modellandosi e assecondando il creatore, fremendo e pulsando, mischiandosi con esso.
Stille di umori profondi pungono e vibrano quando prende a baciarla sulla schiena nuda, sulla curva prima dei glutei. Quando i baci diventano più lunghi e le percorrono le natiche, al lato e sopra, poi nel mezzo, portando il picco del calore a una nuova vetta.
C’è rugiada a bagnarle l’inguine ed è la pioggia dei giorni d’agosto, le colline in fiore.
Non resta più nulla del mondo di prima che ancora resista al cambiamento, non un filo di paura, timore, sconforto.
Sonay cede alla tempesta che ha dentro, s’accoscia e poi sdraia, occhi al soffitto che adesso è un immenso sogno, scagliato nel futuro del mondo che verrà.
Rex coricato addosso è l’unico velo che desidera tra sé e ciò che è stato, tra prima e dopo.
Lo sente entrare in lei al ritmo ora più intenso dei baci ai suoi modesti seni, con lo stesso garbo che ha avuto per tutti, in quella frazione di giorno speso insieme.
Sonay lo accoglie con gli onori che la sua inesperta casa può offrire, le gambe allacciate contro le sue, la schiena contratta e rilassata a ogni impulso, ogni moto cadenzato, lento e forte.
Lento e forte.
Il palpito d’adrenalina che le scorre dentro è l’ultimo atto prima di chiudere gli occhi e abbandonarsi alla corrente.
Mondo di prima, mondo di adesso.
Sua madre sulla terrazza fiorita ha i suoi stessi occhi.
Sonay sorride e, nel tepore dell’incendio, diventa una donna.

*

Pronto.”
Riso tetro. “Hai la voce strana, Rex.”
Freddo.
Lui sporge dal salotto alla camera da letto: Sonay dorme.
Dove sei?”
Respiro pieno. “A Istanbul.”
Sono due giorni che t’aspetto, testa di cazzo. Cosa fai ancora a Istanbul?”
Ho avuto problemi.”
Sì, lo so. Tabib mi ha detto, ti porti in giro la ragazza.”
Quel bastardo non sa niente.”
Oh, mi ha detto che come l’hai vista sei andato fuori. Che non eri lucido.”
“Ho seguito il protocollo, per intero. Ci ho solo messo più del dovuto. Lei… non ha vent’anni, Tabib ha mentito. Ci stava rifilando una ragazzina, non corrisponde alla richiesta.”
Non ha importanza. Ho parlato col compratore, gli va bene comunque. Hai ragione, è bella, e lo capisco se te la sei scopata: Rex, ci siamo passati tutti. Ma tu ora devi mettere il culo sull’aereo e portarmela. Perché ho già dovuto togliere troppi euro dal prezzo finale causa ritardo nella consegna.”
Non lo so, Alfa, non…”
Silenzio cupo, poi un accenno di riso. “Ascoltami bene, coglione. Se non sei da me con la ragazza entro domani sera, quello che i cani non ti strapperanno dalle ossa lo butterò in fondo al Tirreno. Usa la testa e non le gonadi, Rex: fammi la cortesia. A domani.”

Sonay lo osserva rientrare in camera da letto. Ha lo sguardo cupo, diverso. È sorpreso di trovarla sveglia.
Nuda, stende di più le gambe, la schiena un poco incurvata, tra le lenzuola, per mostrarsi meglio. Tentarlo, forse. Non è sicura di chi o cosa sia ora.
Rex le si accosta, siede accanto; le copre i fianchi con un lembo della coperta.
Perché?” La voce di lei è perplessa e impastata dal sonno. “Perché mi copri?”
Perché sì.”
Un brivido che non ha niente a che fare con l’estate della sera prima. “Chi era al telefono?”
Nessuno. Ho fatto un casino.”
È per colpa mia?”
No.” Sorriso incerto ma sincero. “No.”
Lei guarda senza capire. Lascia che la sua mano, ora molto meno sicura, le accarezzi una gamba, la caviglia.
Ti devo portare in un posto, Sonay.”
Che posto?”
Devi fidarti di me.”
Che posto?” Si alza a sedere, il lembo del lenzuolo tirato fino al petto, le gambe nude raccolte. Non è lo stesso uomo cui ha donato tutto quella notte.
Rex sorride appena. “Devo farlo.”

*

Isra, dalla veranda fiorita, guarda l’unico angolo di mondo che conosce, le curve sterrate che salgono lungo il lato della collina. Il verde della campagna.
Aggrappata a se stessa, le mani torte l’una con l’altra, lo scialle tirato fin sul capo: fissa la grossa coupé gialla salire, rabbiosa e impacciata, nel sole del pomeriggio.
L’auto si ferma, sporca, impolverata, nello spiazzo erboso davanti casa.
Mamma!” La ragazza che ne scende è ma non è sua figlia, senza più il velo, coi vestiti costosi, da città: la abbraccia forte.
Sonay sta piangendo e Isra a sua volta: hanno gli stessi occhi ma, ora, finali diversi.
Cemil compare sulla porta, appoggiato al bastone; guarda sua figlia, la coupé, lo straniero alla guida. Alara, dietro di lui, è incredula.
Mamma,” Sonay guida sua madre accanto al finestrino abbassato dell’auto, perché questa volta non sarà il despota a condurre la trattativa.
Rex guarda entrambe con gli occhi del morituro e assieme una vena d’emozione.
Faglielo promettere, mamma.”
Isra guarda entrambi senza capire.
Tornerò,” Rex fissa il volante, loro, il mondo. “Devo mettere delle cose a posto, ma tornerò.”
Sonay singhiozza, il bel viso rigato. “Faglielo promettere, mamma!”
Lo prometto.” Rex sorride, i Ray-Ban abbassati sul naso. “Tornerò.”
Poggia un bacio sulla curva dell’indice, Sonay lo accoglie come già ha fatto quella notte.
Tornerò per te.”
La Camaro fa inversione sull’erba, s’avvia giù per la strada sterrata, tra le colline.
Mondo di prima, mondo di adesso.
L’inverno sul cuore, e ritorno.

Un’estate ancora da venire.
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Messaggio Da Petunia Sab Feb 19, 2022 11:07 am

Bello, bello, bello autor@, proprio una bella storia scritta bene e che ti lascia pienamente soddisfatto dopo la lettura.  Mi è piaciuto molto, la scrittura è solida i personaggi ben caratterizzati. 
La componente erotica del testo è trattata con delicatezza, mai volgare. Trai i due si instaura una bella complicità ben mostrata. 
La vena di mistero per la tremenda sorte della ragazza è trasversale a tutta la narrazione e lascia un senso di inquietudine. Per una ragazza salvata, altre andranno incontro al loro triste destino.
Brav@, un racconto che si lascia ricordare.
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Messaggio Da Akimizu Sab Feb 19, 2022 11:36 am

Che meraviglia. Ho già trovato uno dei miei preferiti? Direi proprio di sì. Amico mio hai scritto una bomba. Forse esageri ancora con i "ritornelli", che come cifra stilistica ci stanno, io gli apprezzo per dire, ma bisogna giocarseli bene, perché c'è del rischio sotto: come "mondo di prima, mondo di adesso" che hai usato tanto nella scena nella camera e poi era un po' sgonfio nel finale. Ma a parte questo il resto è tutto perfetto. Curatissima l'ambientazione, i personaggi, vivissimi, anche i minori, bella la trama, un quasi Pretty woman, diciamo, soprattutto le scene dello shopping (che non so, forse avrei evitato, perché sembra che Rex la faccia innamorare col denaro e io sono un romantico, anche se so che la realtà è diversa). Scrittura impeccabile.
Complimenti!

P.S: non modifico il mio commento, perché sarebbe stato di sicuro tra i miei preferiti, ma scopro solo ora che questo racconto è fuori concorso leggendo i commenti degli altri, perché collegandosi col cellulare non te li segnala e quindi niente, ci sono rimasto malissimo...


Ultima modifica di Akimizu il Sab Feb 19, 2022 6:21 pm - modificato 1 volta.
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Messaggio Da tommybe Sab Feb 19, 2022 12:29 pm

Splendido racconto, vagamente ispirato alla vicenda della bella ragazza di origini pakistane che non ha avuto molta fortuna con l'amore. Coincide pure l'età, diciotto anni, e il colore degli occhi.
Rex è fin troppo generoso, e questo, per fortuna, fa allontanare il racconto dalla vicenda.
La prima cosa che mi sono chiesto è stata: che bisogno ha un uomo così dolce elegante, gentile, come Rex di barattare il cuore di una ragazza con il denaro? Lui da solo basta e avanza per conquistarne a frotte.
Si fa pure carico di chiederle se è felice. Poi la bacia, la prende nel miglior modo possibile, fa sparire da quel volto delicato la paura.
Poi Rex prova a trasformarsi, a tornare nel suo ruolo di traghettatore, e non è più l'uomo di quella notte di felicità e attenzioni, e questo un po' stona.
Ma tornerà, Rex, tornerà a essere lo stesso, pure la sua macchina sportiva tornerà per la strada sterrata, tra le colline.
Questo è un bel messaggio che aggiusta le cose.
L'autore non ha solo qualità di scrittura.
Ha qualità dell'anima.  
Complimenti, soprattutto per non aver fatto rivivere le brutture della vita a quella ragazza.
Per avergliele risparmiate lasciando tutto sospeso.

Un abbraccio
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Messaggio Da Arianna 2016 Sab Feb 19, 2022 4:41 pm

Mi dispiace un sacco che tu sia fuori concorso (immagino che sia per la mancata presenza di qualche paletto). Il racconto è davvero bello e prende molto.
Suggestivo, ben scritto, ben condotto, un bel dosaggio delle informazioni: hai costruito un percorso e una crescita di tensione.
Un percorso a step, a gradini, ognuno che porta a una fase successiva, tutto collegato.
La parte erotica è insieme sensuale e dolce, coinvolge senza mai disturbare (e ti dirò che io sono abbastanza sensibile, da questo punto di vista).
Sinceramente, secondo me potresti fare una bella fortuna nel ramo della narrativa di questo tipo, magari sotto pseudonimo, se non vuoi usare il tuo nome. Magari lo stai già facendo 😊.
Anche il finale è bello, solo che ho parecchi dubbi che Rex riesca a farla franca.
 
Come dicevo, davvero ben scritto, ti segnalo solo due cose:
- “dietro di lei, brivido, poggiato”= immagino che tu volessi dire che lei senti un brivido, dato che poi lo dici di nuovo più sotto, ma messo così, quel sostantivo, sembra l’uso errato di un sostantivo come aggettivo riferito all’uomo.
O specifichi che lei sente un brivido, oppure metti la parola tra due trattini. Comunque, in quella posizione è ambigua.
- Non userei l’aggettivo “fibroso” che rimanda a una immagine non gradevole. Ho capito che tu intendi parlare di una muscolatura solida ma sottile, ma fibroso non è bello. Non so quale altra parola potresti usare.
 
Ti faccio i miei più sinceri complimenti!
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Messaggio Da giuseppe.bignozzi Sab Feb 19, 2022 6:11 pm

Davvero bello, personaggi, ambientazione, descrizione, tutto perfetto. Il finale "buonista" mi fa contento, ma mi va stretto nella sua irrealtà. Un lenone procacciatore non lo farebbe mai, ma questo è un racconto e si può sognare.
Peccato manchi lo zafferano!
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Messaggio Da Mac Sab Feb 19, 2022 6:17 pm

La storia non è originale, ma hai saputo condurla bene.
Belle le descrizioni, con pochi tratti hai saputo farmi visualizzare i personaggi che ruotano in questa storia.
L’erotismo c’è, elegante, pulito eppure così sensuale. Sei veramente brav@ !
Giusto per fare le pulci ti segnali due piccolezze, ma solo per fare la puntigliosa: brancicare e smanacciarsi, non sono errati, ma in questa poesia che ci hai lasciato stonano un po’.
Tanti complimenti ancora.
Non so per qualche motivo il tuo racconto sia fuori concorso, ma è un vero peccato.
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Messaggio Da SuperGric Dom Feb 20, 2022 7:18 am

Nei primi paragrafi ho faticato un attimo a seguire i personaggi, troppi e con nomi esotici, ma appena uscito dall’impasse ho trovato un racconto splendido. La scrittura è avvolgente e dettagliata, per niente banale. La storia, non originale, è comunque ben condotta, in attesa del finale che è positivo e lascia un bel gusto in bocca. Forse positivo, no: non negativo direi. Perché Sonay ritorna alla famiglia che l’ha venduta e forse maltrattata e Rex mi sa che non farà una bella fine.
L’unico appunto: la l’evoluzione di Sonay è resa benissimo. Rex invece appare all’inizio come un trafficante spietato, sì attento all’età di lei ma solo per evitare problemi in aeroporto, poi improvvisamente ce lo troviamo innamorato pronto a sacrificarsi. Mi è parso uno stacco troppo netto. Mia impressione.
Complimenti. 
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Messaggio Da Antonio Borghesi Lun Feb 21, 2022 3:57 pm

Una vera favola perchè in quella realtà purtroppo le cose non vanno mai così. Ho trovato un po' troppo telegrafica la tua scrittura che peraltro risulta ottima e capace di far vedere sia i personaggi che le scene. Nella descrizione della scena amorosa, sempre con quel tuo stile da punto e linea forse hai dimenticato che lei è ancora vergine. Dettaglio, potevi mettere tra due virgole "grido di dolore". Un altro appunto: perchè lo vogliono buttare nel Tirreno. Che sia sardo lo schiavista finale o magari napoletano o siculo? E come mai invocano sempre Cristo e Dio i turchi? Hai voluto essere politically correct? Malgrado ciò che ti dico mi è piaciuto parecchio anche se far correre una Camaro di giorno nelle strade di Istanbul mi sembra veramente impossibile. L'inverno sul cuore, e ritorno 1f600  L'inverno sul cuore, e ritorno 1f600
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Messaggio Da mirella Gio Feb 24, 2022 12:12 pm

La struttura del racconto si articola in tre parti.
L’esordio mostra una zona di campagna dell’Europa orientale dove si svolge una compravendita particolare. La merce, oggetto della trattativa, è Sonay una ragazza spaventata che il padre Cemil, un contadino anziano e zoppo, è costretto a vendere a due loschi individui.
Nella seconda parte l’azione si sposta in città, a Istambul. Rex, l’uomo descritto come l’uomo dagli occhiali scuri, si mostra gentile con la ragazza; la conduce in un centro estetico e poi in giro per acquisti. Infine in albergo dove la rassicura che niente le
accadrà controvoglia. Sonay ne è attratta, scopre il sesso e l’amore, ma una telefonata interrompe l’idillio. Il capo dell’organizzazione sollecita la merce dovuta, ma Rex non intende consegnarla..
Il terzo tempo si conclude col ritorno a casa di Sonay che cerca di strappare a Rex la promessa di tornare.
L’articolazione della trama ha una sua credibilità, sebbene il finale risulti frettoloso e rimanga sospeso; inoltre non si capisca bene l’epoca in cui il racconto è ambientato. Il genere è rispettato (nella seconda parte) e l’argomento è attuale.
Quello che va curato, come qualche altro commento ha rilevato, è il linguaggio. Nella scrittura serve un lavoro di eliminazione del superfluo come le ripetizioni, ma gioverebbe anche una rivisitazione linguistica in senso più letterario. Una sintassi meno scarna, insomma, una prosa più articolata. Comunque una lettura gradevole.

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Messaggio Da FedericoChiesa Sab Feb 26, 2022 2:59 pm

Peccato sia fuori concorso, avresti gareggiato per il podio.
Un piccolo appunto sull’inizio, frammentato, in cui si fa fatica ad inserire i personaggi e a capire che direzione il racconto voglia prendere.
La scrittura così telegrafica aggiunge molto a una trama che, nel mondo reale, faticherebbe ad essere veramente credibile.
Complimenti.
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Messaggio Da Byron.RN Sab Feb 26, 2022 4:58 pm

Devo essere sincero, storie di questo genere non mi appassionano tantissimo e non rientrano assolutamente nel mio ventaglio di letture.
Però devo ammettere che l'autore è stato bravo a creare una storia che fila, sincera e delicata.
L'erotismo è presente, declinato in modo delicato e mai volgare. La figura della ragazza mi pare davvero ben tratteggiata, così come quella di Rex.
L'unica cosa che posso dire è che la storia probabilmente non è il massimo dell'originalità, per il resto non so proprio che obiezioni sollevare. Credo che se il racconto fosse stato in gara avrebbe fatto la sua figura nella classifica finale. In ultimo ti faccio i complimenti per la tua scrittura, pulita, semplice e allo stesso tempo efficace.
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Messaggio Da Arunachala Dom Feb 27, 2022 6:53 pm

questo mi è piaciuto davvero tanto, peccato sia fuori gara.
credo sia uno dei più belli in assoluto di questo step.
ben scritto, ben esposto e raccontato, forse troppo positivista, visto il finale, però davvero una storia stupenda.
ben caratterizzati i protagonisti, in primis Rex, che cambia la visuale del suo mondo in maniera inaspettata quando vede lei.
posso solo farti i complimenti per la storia, peccato non ci siano tutti i paletti.

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Messaggio Da paluca66 Dom Feb 27, 2022 9:48 pm

Che bello scrivere un racconto erotico con tutta questa poesia!
Mi è piaciuto davvero tanto e mi dispiace che, immagino per la mancanza di qualche paletto (contadino solo intuito, veranda troppo marginale, inquadramento temporale sconosciuto), non sia entrato in concorso perché, almeno nella mia cinquina, ci sarebbe entrato di sicuro.
Ti segnalo anch'io quel "brivido" tra due virgole all'inizio che crea problemi al lettore (io l'ho riletto tre volte prima di lasciarlo lì) e una certa fatica in generale nel prologo a seguire troppi nomi esotici.
Io, al contrario di altri, non vedo il finale buonista, mi sembra fin troppo chiaro che Rex salva la vita alla ragazza in cambio della propria, purtroppo.
Attenzione quando vai a capo con il giustificato!

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Messaggio Da Susanna Mer Mar 02, 2022 11:22 pm

Titolo: Ecco un gran bel titolo per un racconto altrettanto bello.
 
Paletti: l’unico paletto ben presente è il paese dell’est, contadino e veranda sono talmente solo accennati che non hanno peso.
Non credo che l’intermediario, sempre a caccia di belle ragazze da commerciare, possa essere considerato anche una spia. Non credo, ma l’idea è arrivata. In fondo per trovare la “merce”, deve girare e cercare e ottenere informazioni.
 
Il genere: la componente erotica è ben presente, trattata con estrema delicatezza, un’immagine dietro l’altra, senza tanti termini espliciti che, per lo stile del racconto, sarebbero stati “disturbanti”; il tutto arriva attraverso frasi molto curate, corte ma dense di contenuto.
 
La storia: vicende purtroppo all’ordine del giorno: famiglie povere che vendono le figlie - unica ricchezze e al contempo maledizione, la loro bellezza – a gente per cui la parola coscienza non ha significato alcuno. Probabilmente sarà capitato che qualcuno degli intermediari si innamori di una di queste ragazze, concediamo un minimo di beneficio del dubbio, ma non ci vedo finali del tipo “e vissero felici e contenti”.
Il finale ha una vena di profonda amarezza, nel riproporre la stessa scena iniziale, sia pure con un ritorno anziché una partenza: l’ho letto come l’anticipo di un futuro nuovo arrivo: la merce è ancora disponibile, il pezzo si abbasserà e arriverà un’altra automobile, su per la strada polverosa.
Ma non sarà Rex a tornare, per un futuro degno di essere finalmente vissuto. La sua sorte è segnata.


I personaggi: molto intriganti, presentati non solo fisicamente ma soprattutto psicologicamente, attraverso i dialoghi e anche attraverso il raccontato, i verbi, i gesti che ne sottolineano le personalità. Sono davvero curatissimi e non si può che farti i complimenti, cara Penna, per questa bravura.
 
Una lettura tutta d’un fiato: un inizio con quel qualcosa di scontato che traspare dai dialoghi, la parte centrale che non ti aspetti, degna di una bella storia d’amore che – ad un certo punto – ho letto quasi come parte di un inganno per tranquillizzare Sonay, e il finale che presagisce morte.
È proprio la bellezza del momento erotico tra i protagonisti, da cui traspare l’innamoramento di Rex per la ragazza, che mi ha fatto cancellare una nota che mi ero appuntata per un dubbio, un’incongruenza: di solito le ragazze “comprate” non hanno libertà di movimenti per lo shopping, l’estetista, ma vengono subito rese edotte di quello che le aspetta e non vivono momenti d’amore così. La speranza di un futuro migliore si infrange prestissimo, e non su un letto comodo e dalle lenzuola candide.
Un tocco di classe questa alternativa.
 
A fine step ci verrà detto come mai questo racconto è fuori concorso: che alcuni paletti non siano stati rispettati è chiaro, ma la curiosità penso non sia fuori posto.
Peccato non poterti votare, cara Penna, perché il tuo stile così asciutto e pieno al contempo, la sicurezza con cui hai utilizzato tanti verbi, tante immagini, tante parole senza essere mai ripetitivo, eh beh, quando lo incontri, questo stile, puoi solo che ammirarlo e sognare di poterlo imparare.
 
Ho solo una nota da farti
della porta dietro di lei, brivido, poggiato al bastone--- quel brivido non sono riuscita a leggerne il significato in questa frase.
Dubito sia un refuso, il racconto deve essere stato riletto attentamente, ma... me lo spiegheresti? Grazie

______________________________________________________
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Messaggio Da Nellone Ven Mar 04, 2022 8:43 am

Non tutto il male viene per nuocere, verrebbe da dire leggendo questo racconto. Devo ammettere che, fra tutte le storie lette, questa è quella che mi è piaciuta di più per la conduzione della scena erotica, con quella vena poetica che denota un vero atto d'amore e non una mera funzione corporale. La storia è interessante e tocca tematiche reali; molto ben delineata la ragazza, Rex mi pare invece un po' forzato sul sentimentale (forse troppo, per quello che a tutti gli effetti dovrebbe essere un delinquente). Scrittura d'effetto, con frasi brevi e incisive ma che non nascondono nulla al lettore. Se fosse stato in gara, avrebbe sicuramente potuto essere fra i papabili.

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Messaggio Da Danilo Nucci Lun Mar 07, 2022 10:25 pm

Immagino che la ragione del fuori concorso sia la mancanza di uno o più fra gli elementi richiesti: Certamente manca la collocazione temporale e probabilmente il contadino (a meno che non si possa definire tale il padre di Sonay. L’est Europa può considerarsi rispettato visto che Istanbul è parte Europa e parte Asia.
Per il genere erotico non avrei dubbi, anzi, considero lo sviluppo del tema uno dei migliori fra i racconti letti in questo step.
La veranda, più volte citata, c’è ma non assume la rilevanza che dovrebbe avere.
A parte queste annotazioni il racconto, valutato al di fuori dei limiti imposti dalla prova, mi ha veramente colpito per la qualità della scrittura e l’uso della parola sempre adeguato, senza cadute e mai sopra le righe.
Complimenti! Bravo/a.
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Messaggio Da M. Mark o'Knee Mar Mar 08, 2022 6:31 pm

Ma, mi domando autore, perché cavolo non hai ficcato ben bene i vari paletti dentro a qusto piccolo capolavoro? Perché hai voluto nasconderli, renderli così evanescenti?
La veranda purtroppo è marginale, così come il personaggio del contadino; l'erotismo c'è, ed è gestito benissimo; l'ambientazione in Est-Europa c'è. Quello che proprio manca sembra essere la giusta collocazione temporale: se dovevano servire da indicazionele, le Nike Air Force esistono dagli anni 80 del secolo scorso, mentre per la Camaro dovevi almeno specificare "sesta serie".
Una storia come questa, scritta così bene e senza refusi (io, almeno, non ne ho trovati), senza inciampi se non qualche termine leggermente improprio ("brivido" non inserito fra i trattini; "fibroso" usato un paio di volte per descrivere il fisico; e poi uno "smanacciare" e un "brancicare")... be', una storia come questa penso avrebbe raccolto parecchie preferenze - la mia di sicuro, anche se non posso dire di essere un appassionato del genere.
Forse è una favola già sentita, un quadro già dipinto e già visto, ma in questa cornice è racchiuso del talento.
Complimenti e... peccato!

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Messaggio Da ImaGiraffe Lun Mar 14, 2022 11:25 am

Approfitto del "fuori concorso" per dire delle cose. 
Questo è il classico racconto che nel Forum piace molto. Infatti come posso vedere dai commenti degli altri utenti, è proprio così. 
Purtroppo "il pesce fuor d'acqua" mi sento io perché questo genere di racconti a me non piacciono.
Ammetto che è scritto bene e lo si legge con molto piacere. Questo indica un autore/ autrice che sa scrivere e in un forum di scrittura è molto importante. 
Sulla storia non ho nulla da dire perché non ci sono cose che non vanno è solo che non la trovo così originale e in più non mi da quel pugno allo stomaco che mi aspetto.
la scena erotica, anche se è descritta molto bene, io l'ho trovata molto anonima quasi noiosa. Ma è un gusto totalmente mio. 
Questo è il classico racconto che mi fa riflettere maggiormente sulla mia posizione nel forum. 
È un argomento che affronterò altrove e da cui vorrei creare una conversazione con tutti gli utenti. 
In conclusione, complimenti per la scrittura e per il racconto ma come avrai capito non incontrano i miei gusti.
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Messaggio Da Fante Scelto Lun Mar 21, 2022 1:49 am

Un erotico molto poetico, dove la delicatezza delle descrizioni, pur non esenti da qualche passaggio un po' troppo arzigogolato, predomina rispetto al mero atto sessuale. Forse qualche ripetizione di troppo nelle frasi "a effetto".

La trama mi ha coinvolto. Al di là dell'aspetto cinematografico, o "rosa", del criminale che diventa buono (e io non amo i criminali che diventano buoni), alla fine anche un cinico come me s'intenerisce per questi due personaggi e finisce per tifare per loro.
Parlando di Rex, ci sono due cose che non ho colto pienamente circa il nostro eroe.
1) Ma è davvero innamorato di Sonay? Forse solo infatuato? O prima no e solo nel finale sì?
Quello che non sono riuscito a capire è dove finisca il Rex esecutore del citato protocollo (?) e il Rex infatuato. In quale punto della vicenda avviene il passaggio? Subito all'inizio o solo a storia inoltrata?
Perché, se Sonay passa dalla paura al coinvolgimento emotivo in maniera graduale, Rex sembra sempre lo stesso. Non cambia, non evolve, agisce come un elemento statico, o perlomeno, io non ho percepito questo senso di cambiamento.
2) Il finale.
So che non è fondamentale per l'economia del racconto, ma cosa succede esattamente? Cioè, qual è il piano di Rex?
Ho letto gli altri commenti per vedere se trovavo delle illuminazioni, e vedo che più o meno tutti concordano nel darlo per spacciato.
A me questa cosa non torna. Se davvero Rex sta tornando a casa per sacrificarsi, la trovo la mossa più illogica del mondo. Voglio dire, che fai? Ti fai ammazzare a che scopo? Far promettere a un capo criminale che non toccherà più la ragazza? Sei serio?
Non ci metteranno molto a mandare un altro a recuperare la mercanzia, o no?
Per me i casi sono due. O Rex se la sta battendo per salvarsi la vita, e quindi ciaone alla promessa di ritornare, oppure ha davvero un piano per salvare capra e cavoli.
La prima soluzione non mi convince del tutto per il semplice fatto che Sonay rimane esposta al pericolo. Quindi o lui non è innamorato e quindi chissene di lei, oppure c'è dell'altro.
La seconda mi garba di più, ma potevi darci un indizio.
Così, invece, con un finale che appare davvero "buonista", o comunque poco realistico, rimango sospeso e con una sottilissima punta di insoddisfazione.

Stile buono, un po' telegrafico soprattutto all'inizio.

Insomma, non era male come lavoro, peccato il fuori concorso.
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Messaggio Da Asbottino Lun Mar 21, 2022 5:18 pm

La scrittura è splendida. Una volta adoravo le ripetizioni. Adesso forse le patisco un po' ma fanno parte integrante di questo modo di scrivere che si affida completamente alla scrittura più che alla storia, al potere delle parole piuttosto che a quello delle situazioni. La scena erotica è emblematica in tal senso. Di base non è che la prima esperienza sessuale di una ragazza, ma come la racconti la trasforma in un acquazzone di parole, di immagini, che investe il lettore con quel continuo prima/dopo, quasi dei punti fermi a cui attaccarsi per non perdersi nel diluvio.
Mi sono chiesto: potevi fare qualcosa per renderlo in concorso? Per quanto riguarda la veranda forse sì. Per quanto riguarda il personaggio contadino/spia forse no. Alla fine ci dirai tutto in proposito, immagino.
Molto bello comunque. Grazie per averlo scritto. E per averci dato la possibilità di leggerlo.

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Messaggio Da Menico Lun Mar 21, 2022 7:50 pm

Un inizio confuso, troppi personaggi e, di conseguenza, 
dialoghi non facilmente comprensibili.
In seguito la scrittura diventa scorrevole e le situazioni perfettamente descritte.
Le scene erotiche sono garbate, mai volgari e con una punta di romanticismo. 
Il lieto fine, solo apparente, da un senso di  realtà a tutta la storia.
A parte l'inizio un ottimo lavoro.

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Messaggio Da SisypheMalheureux Mar Mar 22, 2022 12:13 am

Peccato che in questo racconto manchino dei paletti e sia finito fuori concorso, perché è scritto veramente bene. Devo dire la verità, nella prima parte del racconto ho faticato a inquadrare i personaggi. Erano molti, con nomi a me estranei che non mi permettevano nemmeno di capire esattamente se si trattasse di personaggi maschili o femminili, e sono entrati in gioco tutti insieme creando moltissima confusione. Quindi, per quel che mi riguarda, la prima parte la rivedrei. 
Però poi, quando Rex e Sonay restano solo tutto si fa più chiaro e, per il resto del racconto, non ho molto da criticare, posso farti solo i complimenti. Un bel racconto erotico "edificante", con una sua morale che si legge benissimo e ricorda un po' pretty woman.
Davvero peccato per il "fuori concorso".

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Messaggio Da Molli Redigano Mar Mar 22, 2022 3:11 am

Un bel racconto, scritto molto bene, non c'è che dire.

Ciò che ho apprezzato di più è la trama nascosta in un linguaggio ultra ricercato, ai limiti del poetico. Non ho ben capito a quale scopo c'è la compravendita della giovane per cui colui che ha condotto la trattativa e deve trasportare la "merce" finisce per innamorarsene. Ed è la stessa ragazza a innamorarsi di lui. L'amore è veramente imprevedibile e cambia le sorti del mondo, cavando la redenzione persino dal mercimonio più spietato e cinico. 

Credo che il fuori concorso riguardi la stanza, ovvero la veranda, decisamente non centrale nel racconto. Peccato, perché il testo merita davvero.

Grazie!

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Orazio, Ars Poetica, vv. 343-344


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Messaggio Da vivonic Mar Mar 22, 2022 8:32 am

Ciao, Autore. Non dirò "peccato per il fuori concorso" perché mi suonerebbe abbastanza retorico, visto che ho contribuito io a mettertici. Un peccato, però, lo dico: aver inviato il tuo racconto a ridosso della scadenza (insieme a tanti altri). Il perché è facilmente intuibile: in questo step abbiamo rimandato indietro una percentuale pazzesca di racconti! Il tuo non avrebbe fatto eccezione, e ti avremmo chiesto di sistemare i requisiti mancanti. Tu saresti stato regolarmente in gara, e il resto si sarebbe visto.
Purtroppo, l'invio all'ultimo giorno non prevede questa possibilità, altrimenti rischieremmo di aprire gli step a una settimana dalla chiusura.
Ti aggiungo anche che io non ho rilevato la marginalità della veranda. Nel mio modo di vedere, Iris non solo è sempre lì, ma il ruolo della veranda in questo racconto lo trovo fondamentale, senza contare che la stessa assume anche un valore simbolico. Ma ero in minoranza. 
Quello che invece abbiamo rilevato all'unanimità è stato il difetto del paletto temporale. Su quello non c'era niente da fare: tutti i riferimenti temporali di questo racconto appartengono più al XX che al XXI secolo, quindi non c'era da dove attribuire alla temporalità richiesta dallo step il tuo racconto. Non abbiamo potuto far altro che comunicarti la non ammissione, ma sono contento che tu - a differenza di altri Autori - abbia deciso di partecipare fuori concorso e far leggere a tutti il racconto che avevi scritto apposta per lo step. Grazie.
Mi fa riflettere anche che qualche commentatore si sia chiesto il perché del fuori concorso, ma questo è un altro discorso Smile

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Un giorno tornerò, e avrò le idee più chiare.
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