Eppure una mattina
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Eppure una mattina
Eppure stamattina è successo.
Apro gli occhi e la luce di una domenica di marzo filtra dolce dalle fessure delle persiane.
E tu non ci sei.
Mi alzo, mi faccio una doccia rapida e fredda, vado in cucina a prepararmi un caffe doppio, doppiamente cancerogeno.
E tu non ci sei.
Ginger balza sul tavolo miagolando, strofinandosi contro la bottiglia del latte appena aperto.
E tu non ci sei: non ti ho sognato stanotte, non ti desidero stamattina.
Entra una insetto ronzando dalla finestra, Ginger ne segue il volo con attenzione e a me viene da ridere: giorni sprecati, mesi sprecati, anni sprecati.
E adesso tu non ci sei.
Era ora.
Arunachala- Admin
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Re: Eppure una mattina
Ti vedo mentre in punta di piedi cerchi il caffè, che sta in alto. Cerco una rappresentazione più femminile, più romantica della tua. Non per farti un favore, per farlo a me.
Tu parli di caffè cancerogeno.
E sei contenta che lui non ci sia.
Potrebbe anche essere che ho sbagliato soggetto e tu sia una donna.
Non cambierebbe nulla.
Già lo eri una donna?
Pardon.
Tu parli di caffè cancerogeno.
E sei contenta che lui non ci sia.
Potrebbe anche essere che ho sbagliato soggetto e tu sia una donna.
Non cambierebbe nulla.
Già lo eri una donna?
Pardon.
Ospite- Ospite
Re: Eppure una mattina
Non so se l'io narrante sia uomo o donna, ma il finale è di una crudezza devastante.
Chiunque sia la persona che è venuta a mancare, doveva essere una persona orribile se il/la sua compagna pensa che "era ora", come fosse una liberazione.
In genere, quando una persona muore, se ne parla solo bene.
In questo caso, così non è.
Se questo 100 fosse una quarta di copertina, leggerei l'intero libro, per capire.
Magari, la persona che pensa "era ora" non è la parte lesa, ma colui/colei che aveva da guadagnarci qualcosa dalla morte di un'altra persona.
"Era ora", due parole che aprono infinite prospettive.
Tanti complimenti all'autore.
Chiunque sia la persona che è venuta a mancare, doveva essere una persona orribile se il/la sua compagna pensa che "era ora", come fosse una liberazione.
In genere, quando una persona muore, se ne parla solo bene.
In questo caso, così non è.
Se questo 100 fosse una quarta di copertina, leggerei l'intero libro, per capire.
Magari, la persona che pensa "era ora" non è la parte lesa, ma colui/colei che aveva da guadagnarci qualcosa dalla morte di un'altra persona.
"Era ora", due parole che aprono infinite prospettive.
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"Impari a sentire la barca, ascolti la sua voce. Entri in sintonia e finisci per stabilire un rapporto che non è solo materiale. Anche quando sei mezzo addormentato, stravolto dalla stanchezza, quando cucini sballottato dalle onde, quando ti chiudi sotto coperta, con lo scafo che sfreccia a 20 nodi, e leggi qualche pagina di un libro. Ecco, in quei momenti senti di non essere solo. Lei, la barca, è sempre lì, con te." - Giovanni Soldini, velista.
Re: Eppure una mattina
Non si sa se uomo o donna, ma di certo una liberazione è avvenuta, con successiva rinascita si spera.
Duro, ma efficace.
Duro, ma efficace.
Ospite- Ospite
Re: Eppure una mattina
che sia maschio o femmina è relativo, quel che conta è che si sente libera/o per la prima volta, dopo mesi, anni.
e pronta/o a ripartire, rinascere, magari cercando di non ricadere in certi errori.
buone le sensazioni, nonostante la brevità obbligata del testo.
potrebbe essere una buona partenza per qualcosa di più lungo e complesso.
pensaci.
e pronta/o a ripartire, rinascere, magari cercando di non ricadere in certi errori.
buone le sensazioni, nonostante la brevità obbligata del testo.
potrebbe essere una buona partenza per qualcosa di più lungo e complesso.
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Arunachala- Admin
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Re: Eppure una mattina
Un bel 100s, scritto bene. Quasi biografico (?) lascia quella bella sensazione di rinascere, finalmente.
Nessun refuso da segnalarti.
Un punto in più per il finale a due parole, secche, precise e decise.
Complimenti!
Ps: vorrei sapere poi l'esito della caccia all'insetto di Ginger.
Nessun refuso da segnalarti.
Un punto in più per il finale a due parole, secche, precise e decise.
Complimenti!
Ps: vorrei sapere poi l'esito della caccia all'insetto di Ginger.
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Tutti devono morire. Tutti devono servire.
Midgardsormr- Padawan
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Re: Eppure una mattina
Scritto molto bene con la scelta accurata delle parole incasellate una dopo l'altra in maniera efficace. Credo che sia la fine di una storia che dopo mesi , anni di incomprensioni e patimenti porta alla protagonista (credo sia donna) un senso di liberazione. Ottimo cento.
gemma vitali- Padawan
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Re: Eppure una mattina
Doppio binario psicologico: assenza e presenza. Corse parallele tra sogno e realtà, il sogno confonde e illude, la realtà svela e ciò che deve essere svelato è che la realtà appare e deve essere meglio del sogno indotto. Indotto da un palese contrastato amore che combatte interiormente e che la mente lucida vuole estirpare dal cuore innamorato. Meglio così forse, a volte essere crudeli con se stessi aiuta a vivere.
Ospite- Ospite
Re: Eppure una mattina
Avrei sostituito l' "Eppure" iniziale con "Finalmente": nella mia testa sarebbe stato più coerente con la storia.
Io non trovo connotazioni negative a questo testo: la rinascita si può avere anche dopo la dipartita di una persona amata o dopo un divorzio più o meno doloroso.
Io l'ho vissuto esattamente come il sole di marzo che filtra dalle persiane, come un sospiro di sollievo, come il peso che se ne va dalle spalle. In cento parole mi hai coinvolto.
Ottima prova.
Io non trovo connotazioni negative a questo testo: la rinascita si può avere anche dopo la dipartita di una persona amata o dopo un divorzio più o meno doloroso.
Io l'ho vissuto esattamente come il sole di marzo che filtra dalle persiane, come un sospiro di sollievo, come il peso che se ne va dalle spalle. In cento parole mi hai coinvolto.
Ottima prova.
Stefy- Padawan
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A vivonic garba questo messaggio
Re: Eppure una mattina
Beh, non sono d'accordo con la protagonista: lui ancora c'è eccome... Rivive in ogni azione, ovunque si posi lo sguardo. Lei, secondo me, spera di essersene liberata, ma le cose che fanno male sono pervicaci, dure a morire. Adoro Ginger . Fossi la sua padrona, affilerei le unghie di entrambi. Molto bello.
bucaneve88- Younglings
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Re: Eppure una mattina
Quell'era ora è veramente lo schiaffo che non ti aspetti ma... impossibile! Hai fatto una bella battuta. Non puoi veramente credere che, da come scrivi, sembrerebbe che ogni mattina nella routine ti venga in mente che lui non c'è e allora ne gioisci!
Antonio Borghesi- Cavaliere Jedi
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Re: Eppure una mattina
L'unica delusione è stata il caffè "cancerogeno" a cui sono debitore di vari momenti di stacco e di relax durante la giornata. Per il resto tutto di mio gradimento, compreso il finale a sorpresa. Come si fa a non solidarizzare con il senso di liberazione da questa presenza ingombrante? Perfino Ginger sembra gioirne!
Danilo Nucci- Cavaliere Jedi
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Re: Eppure una mattina
Sarò una voce fuori dal coro. Il racconto mi è piaciuto è scritto davvero bene, ma il finale non mi ha soddisfatta. Mi è sembrato una sorta di battuta, non lo so... Hai costruito benissimo ll tutto ma la chiusa “ha mandato in vacca” le sensazioni che avevo provato fino ad allora.
Petunia- Moderatore
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Re: Eppure una mattina
Un cento assai particolare e a renderlo tale è proprio la chiusa: Era ora. Durante la lettura, dietro i gesti quotidiani del personaggio — ho immaginato una donna, potrei però sbagliarmi — non ho avvertito (forse è un limite mio) la rinascita quanto la resistenza al dolore per la perdita. Non considerarmi matta, car@ autor@, ma ho immaginato che quell'insetto fosse una reincarnazione di quella persona che non c'è più. Nella mia interpretazione, quel "era ora" significava che finalmente la rivedeva. Sicuramente è un'interpretazione errata, e tirata per i capelli, però non riesco — per ora — a liberarmi da quella sensazione. Ripasserò.
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Piccoli Grandi Sognatori
Without faith, without hope, there can be no peace of mind. [cit.]
Re: Eppure una mattina
Bellissimo il finale risolutivo e come il lettore ci viene accompagnato, con quel dubbio che rimane vivo fino all'ultimo... Liberazione o nostalgia? Davvero ben scritto e con quel filo di ironia che esplode con le due ultime parole. Piaciuto molto.
dalcapa- Viandante
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Re: Eppure una mattina
Un racconto che mi ha stupito per la lucida freddezza della narrazione, un sospiro di sollievo per qualcuno che era solo un peso, un intruso come quell'insetto che ronza, un buon cento!
GENOVEFFA FRAU- Younglings
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Re: Eppure una mattina
Pezzo ben scritto, con garbo. Non mi prende molto la tematica, per cui non mi ha coinvolto, ma è una cosa mia, tu hai lavorato bene.
Non sapevo che il caffè (con l’accento) fosse cancerogeno.
Arianna 2016- Maestro Jedi
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Re: Eppure una mattina
100 di rinascita sofferta
La storia è racchiusa tra il titolo che trovo azzeccato Eppure una mattina e la frase finale, Era ora.
In mezzo solo l’autore sa, una convivenza sofferta, un tradimento, la pesantezza di un rapporto, una dipendenza malata...non so.
non ti ho sognato stanotte, non ti desidero stamattina...
Ma, comunque, descrivi molto bene la nuova situazione e la rinascita c’è.
piaciuto
La storia è racchiusa tra il titolo che trovo azzeccato Eppure una mattina e la frase finale, Era ora.
In mezzo solo l’autore sa, una convivenza sofferta, un tradimento, la pesantezza di un rapporto, una dipendenza malata...non so.
non ti ho sognato stanotte, non ti desidero stamattina...
Ma, comunque, descrivi molto bene la nuova situazione e la rinascita c’è.
piaciuto
Resdei- Cavaliere Jedi
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Re: Eppure una mattina
Mi piace più l'inizio che la fine. Quel "eppure" per attaccare è bellissimo. Ho contato quattro "tu non ci sei". Forse potevi chiudere con il quarto e gestire diversamente il sollievo di quel "era ora" finale. Piaciuto, però, perché rende bene secondo me certi risvegli in cui ti chiedi se qualcosa è successo davvero o te lo sei soltanto sognato e prendi consapevolezza pian piano della realtà.
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Asbottino- Cavaliere Jedi
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Re: Eppure una mattina
Ciao Aut-
Non mi è piaciuta la ripetizione di "e tu non ci sei", in particolare la seconda che, a mio gusto, non aggiunge niente alla narrazione. Diversa e molto positiva la mia considerazione di "E tu non ci sei: non ti ho sognato stanotte, non ti desidero stamattina." Aggiunge molto alla narrazione; questo periodo è la chiave di volta che fa capire dove andrà a parare il racconto, rendendo forse superflua la chiusa "Era ora" che comunque non mi dispiace. "doppiamente cancerogeno" lo interpreto come un omaggio a Tommy, perché suona tanto come uno dei suoi incisi significativi. Lo scrivo perché Tommy è stato il primo a commentare, quindi escludo che questo possa essere il suo racconto.
Grazie e alla prossima.
PS: "non ti ho sognato" suggerisce che il "tu" sia un maschio, ma questo non dice nulla sul sesso dell'"io".
Non mi è piaciuta la ripetizione di "e tu non ci sei", in particolare la seconda che, a mio gusto, non aggiunge niente alla narrazione. Diversa e molto positiva la mia considerazione di "E tu non ci sei: non ti ho sognato stanotte, non ti desidero stamattina." Aggiunge molto alla narrazione; questo periodo è la chiave di volta che fa capire dove andrà a parare il racconto, rendendo forse superflua la chiusa "Era ora" che comunque non mi dispiace. "doppiamente cancerogeno" lo interpreto come un omaggio a Tommy, perché suona tanto come uno dei suoi incisi significativi. Lo scrivo perché Tommy è stato il primo a commentare, quindi escludo che questo possa essere il suo racconto.
Grazie e alla prossima.
PS: "non ti ho sognato" suggerisce che il "tu" sia un maschio, ma questo non dice nulla sul sesso dell'"io".
Re: Eppure una mattina
Già leggendolo la prima volta questo 100 mi ha preso per il suo ritmo, i suoi "spazi". Tornandolo a rileggere ho ammirato la costruzione di questo notevole racconto con tanti spunti che voglio citare:
.
.
Eppure stamattina è successo.
Felicissima intro che con "eppure" offre una chiave che non permette di capire come andrà a finire.
.E tu non ci sei.
Che stupore in queste parole scoprendo che la vita continua anche se non ci sei. Ma ancora non sappiamo se è uno stupore dolente o rinfrancante... lo scopriremo.
.un caffe doppio, doppiamente cancerogeno.
in queste critica al caffè "sento" il commento che il tu assente sempre faceva all'io protagonista: il caffè fa male, è cancerogeno, meglio una spremuta!
.Ginger ne segue il volo con attenzione e a me viene da ridere: giorni sprecati, mesi sprecati, anni sprecati.
Fantastica immagine che illumina la riflessione dell'io protagonista. Come guardandosi in uno specchio si rende conto della inanità del suo impegno: ha seguito, inseguito e ascoltato con attenzione un tu imprevedibile e scocciante come un insetto (fastidioso).
.E adesso tu non ci sei.
"E adesso", ancora una indica la questione aperta: dolente rimpianto o gioiosa liberazione?
."E adesso", ancora una indica la questione aperta: dolente rimpianto o gioiosa liberazione?
Era ora.
La risposta che illumina tutto il racconto, grazie ai "segni" lasciati ad arte nel testo.
Vittorio Veneto- Younglings
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Re: Eppure una mattina
Un racconto molto più semplice e lineare di quanto possa sembrare, lei è schiava di un amore che non c'è più da un pezzo eppure continua ad essere ingombrante, fino alla mattina in cui si sveglia e scopre di non averlo sognato e allora forse finalmente si sente libera... e certo, allora, che "era ora"!
Pensa che figura di "palta" se ho sbagliato tutto... Eppure mi sono voluto lanciare
Più seriamente, non mi è piaciuto l'"Eppure" iniziale, non ho capito perché il caffè sia cancerogeno e avrei omesso il terzo "E tu non ci sei".
Giudizio complessivo più che positivo.
P.S.: la nostra (perché di famiglia) Ginger si chiama Sally
Pensa che figura di "palta" se ho sbagliato tutto... Eppure mi sono voluto lanciare
Più seriamente, non mi è piaciuto l'"Eppure" iniziale, non ho capito perché il caffè sia cancerogeno e avrei omesso il terzo "E tu non ci sei".
Giudizio complessivo più che positivo.
P.S.: la nostra (perché di famiglia) Ginger si chiama Sally
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paluca66- Maestro Jedi
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Re: Eppure una mattina
Sicuramente è un 100 efficace e che suggerisce molto bene la “rinascita”, anche se per farlo del tutto ti sono servite quelle ultime due parole. Forse avresti potuto nascondere di più il senso nel testo del racconto, oppure hai voluto il twist finale perché credevi fosse più efficace.
Sto leggendo da molto tempo il tuo 100. Ci sono immagini bellissime, come Ginger, e altre che forse stonano un po’, come il caffè cancerogeno. Però è innegabile che il 100 funzioni nella sua interezza, anche grazie a una scrittura capace che valorizza il ritmo e il climax.
Secondo me, questo testo può piazzarsi bene in classifica. A me è piaciuto molto, anche se non lo avrei scritto così. E questo, probabilmente, è un punto in più per te.
Complimenti!
Sto leggendo da molto tempo il tuo 100. Ci sono immagini bellissime, come Ginger, e altre che forse stonano un po’, come il caffè cancerogeno. Però è innegabile che il 100 funzioni nella sua interezza, anche grazie a una scrittura capace che valorizza il ritmo e il climax.
Secondo me, questo testo può piazzarsi bene in classifica. A me è piaciuto molto, anche se non lo avrei scritto così. E questo, probabilmente, è un punto in più per te.
Complimenti!
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Un giorno tornerò, e avrò le idee più chiare.
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Re: Eppure una mattina
Un pezzo interessante, che scorre bene.
Poi c'è Ginger, figura che serve a ravvivare il pezzo, a movimentare un pò la scena e distrarre per qualche secondo il lettore dal tema del racconto.
Poi arriva la chiusa, netta, ad effetto. Forse è un pò troppo brusca, però ci può stare.
Poi c'è Ginger, figura che serve a ravvivare il pezzo, a movimentare un pò la scena e distrarre per qualche secondo il lettore dal tema del racconto.
Poi arriva la chiusa, netta, ad effetto. Forse è un pò troppo brusca, però ci può stare.
Byron.RN- Cavaliere Jedi
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Re: Eppure una mattina
Che importa se è omo o donna?
Finalmente libero/a, ovvia, non credo per la morte di qualcuno ma magari per la fine di una relazione di merda. Cioè dico non è che ti svegli di mattina e lui non lo trovi perché è morto. E se anche lo fosse non puoi ancora saperlo, sennò festeggiavi la sera prima, no?
Bel 100's, aut
Finalmente libero/a, ovvia, non credo per la morte di qualcuno ma magari per la fine di una relazione di merda. Cioè dico non è che ti svegli di mattina e lui non lo trovi perché è morto. E se anche lo fosse non puoi ancora saperlo, sennò festeggiavi la sera prima, no?
Bel 100's, aut
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La gloria o il merito di certi uomini è scrivere bene; di altri, non scrivere affatto.
Jean de La Bruyère
Phoenix- Admin
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