Gloriosi santi, se le cose stanno così… addio!
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Gloriosi santi, se le cose stanno così… addio!
Gloriosi, pii, santi e devoti servitori dell’Onnipotente, ho chiesto la parola per un’ultima spiegazione. Un ultimo saluto a tutti voi, che conosco uno per uno da un’eternità, coi quali ho condiviso tutte le battaglie, tutti i trionfi, tutte le glorie… Un commiato, sì, dovete concedermelo. Dopo quanto è successo, dopo gli inutili tentativi di farvi ragionare, di farvi comprendere… dopo l’isolamento cui avete costretto me e i miei fratelli… Isolamento. Abbandono, ostracismo, rifiuto. Guardate, miei splendidi pari, miei luminosissimi amici, non potete capire, dopo tutto questo tempo assieme, quanto pesi nel mio cuore, nel nostro cuore, codesto isolamento.
Non siamo più noi, noi, da meritare ciò? O siete voi che non siete più voi?
Cosa ci è accaduto? Cosa ci ha divisi? Quando è stato che le nostre visioni hanno iniziato, impercettibilmente, a mutare, ad allontanarci gli uni dagli altri? Quando lo Spirito Santo ci ha confusi e divisi, anziché guidarci e mantenerci uniti? E ora eccoci al doloroso epilogo.
Vi guardo, vi sto guardando… Occhi bassi, capi girati… Non avete neppure il coraggio di incrociare il mio sguardo mentre vi saluto… Covate rancore? Delusione? Pietà? Quale sentimento vi domina mentre noi, sparuta minoranza, qui per mio tramite vi salutiamo, abbandonando questo luogo di idee e slanci e battaglie che ci hanno visti a lungo fratelli e, da questo momento, certamente a lungo rivali. Sconosciuti gli uni agli altri, nemici forse, per un tempo infinito in cui perderemo perfino il ricordo del come, del quando… del perché.
Ecco, miei santi compagni, fratelli amati, per quest’ultimo momento ancora ascoltatemi. Fissate bene nella mente il luogo, l’ora, il verbo pronunciato, le ragioni, Santo Iddio, le ragioni. Perché noi siamo cacciati da questo paradiso di fratellanza per l’unica colpa, Iddio ci è testimone, di avere creduto in una strada diversa, di avere mostrato gli errori che si compivano, di avere esortato, pregato, oh, quanto abbiamo pregato!, e supplicato per un momento di sana riflessione, razionale, pacata, illuminata dalla Grazia, sorretta dalla Speranza, alimentata dalla Carità… Noi siamo costretti all’esilio perché voi avete legato i vostri cuori a un progetto che “Dio stesso vuole”, che “Sarà benedetto dal Signore”, che “Canterà in eterno le Sue lodi”. E così avete reso impossibile la ragione. Se “Dio lo vuole” - come voi avete sostenuto - come possiamo noi, miseri membri di questa assemblea, contraddirvi? Non è così? Non dico forse il vero se affermo che “Dio lo vuole” è stato un modo subdolo, disonorevole, per perseguire un progetto disastroso? E adesso, che stiamo per vederne le tragiche conseguenze, invece di riflettere, di correggere, ci cacciate.
Ebbene, addio.
Noi ce ne andiamo, espulsi dalla nostra casa, per non avere accettato la doppia morale imposta a quella povera creatura mortale. Il ricatto tremendo, la pressione furiosa alla quale l’avete condannata, fra libero arbitrio e punizione eterna, dico: eterna!, fra spinta animale e costruzione razionale, fra passione e ragione e soprattutto, soprattutto, dominato da fantasie ferali su coloro che chiamano “Dio” senza conoscere, che li porterà a infelicità, morte e distruzione, e guardate che sono davvero facile profeta.
Io so. Voi sapete che io so. Io sono colui che porta la Luce, e che per eoni è stato al fianco di Colui che È. Io so.
Ora noi andremo, e nel salutarvi guardo alla nostra nuova dimora, laggiù, dove strisciano quelle creature da voi rese timorose e confuse. Laggiù troveremo una nuova casa, una nuova ragione di esistere. Laggiù aiuteremo gli umani a vincere, con la ragione, le vostre maledette paure.
Non siamo più noi, noi, da meritare ciò? O siete voi che non siete più voi?
Cosa ci è accaduto? Cosa ci ha divisi? Quando è stato che le nostre visioni hanno iniziato, impercettibilmente, a mutare, ad allontanarci gli uni dagli altri? Quando lo Spirito Santo ci ha confusi e divisi, anziché guidarci e mantenerci uniti? E ora eccoci al doloroso epilogo.
Vi guardo, vi sto guardando… Occhi bassi, capi girati… Non avete neppure il coraggio di incrociare il mio sguardo mentre vi saluto… Covate rancore? Delusione? Pietà? Quale sentimento vi domina mentre noi, sparuta minoranza, qui per mio tramite vi salutiamo, abbandonando questo luogo di idee e slanci e battaglie che ci hanno visti a lungo fratelli e, da questo momento, certamente a lungo rivali. Sconosciuti gli uni agli altri, nemici forse, per un tempo infinito in cui perderemo perfino il ricordo del come, del quando… del perché.
Ecco, miei santi compagni, fratelli amati, per quest’ultimo momento ancora ascoltatemi. Fissate bene nella mente il luogo, l’ora, il verbo pronunciato, le ragioni, Santo Iddio, le ragioni. Perché noi siamo cacciati da questo paradiso di fratellanza per l’unica colpa, Iddio ci è testimone, di avere creduto in una strada diversa, di avere mostrato gli errori che si compivano, di avere esortato, pregato, oh, quanto abbiamo pregato!, e supplicato per un momento di sana riflessione, razionale, pacata, illuminata dalla Grazia, sorretta dalla Speranza, alimentata dalla Carità… Noi siamo costretti all’esilio perché voi avete legato i vostri cuori a un progetto che “Dio stesso vuole”, che “Sarà benedetto dal Signore”, che “Canterà in eterno le Sue lodi”. E così avete reso impossibile la ragione. Se “Dio lo vuole” - come voi avete sostenuto - come possiamo noi, miseri membri di questa assemblea, contraddirvi? Non è così? Non dico forse il vero se affermo che “Dio lo vuole” è stato un modo subdolo, disonorevole, per perseguire un progetto disastroso? E adesso, che stiamo per vederne le tragiche conseguenze, invece di riflettere, di correggere, ci cacciate.
Ebbene, addio.
Noi ce ne andiamo, espulsi dalla nostra casa, per non avere accettato la doppia morale imposta a quella povera creatura mortale. Il ricatto tremendo, la pressione furiosa alla quale l’avete condannata, fra libero arbitrio e punizione eterna, dico: eterna!, fra spinta animale e costruzione razionale, fra passione e ragione e soprattutto, soprattutto, dominato da fantasie ferali su coloro che chiamano “Dio” senza conoscere, che li porterà a infelicità, morte e distruzione, e guardate che sono davvero facile profeta.
Io so. Voi sapete che io so. Io sono colui che porta la Luce, e che per eoni è stato al fianco di Colui che È. Io so.
Ora noi andremo, e nel salutarvi guardo alla nostra nuova dimora, laggiù, dove strisciano quelle creature da voi rese timorose e confuse. Laggiù troveremo una nuova casa, una nuova ragione di esistere. Laggiù aiuteremo gli umani a vincere, con la ragione, le vostre maledette paure.
Re: Gloriosi santi, se le cose stanno così… addio!
Vecchio raccontino che ho un po' ripulito, stimolato da quello di @Andrea Bernardi
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I racconti non si abbandonano come cani in autostrada. Si riprendono, si tolgono le pulci e li si rimette in sesto (rubata a Susanna)
A Andrea Bernardi garba questo messaggio
Re: Gloriosi santi, se le cose stanno così… addio!
Uomo... centro della tue esperienza e centro del senso di umanità che non trovi nelle ragioni dell'esistenza o meglio...
Se dall'etereo che noi dobbiamo "accettare" viene il diniego per l'esistenza e la consistenza e perfino nel luogo reputato immacolato sorgono dubbi, beh allora qual è il senso dell'esistenza posta tra l'essere e l'essere in quell'arbitrio che forse troppo libero non è se legato tra corporeità razionale e anima eterea e impalpabile.
La sofferenza dell'uomo nel suo eterno dualismo non accettata dai fratelli santi che vogliono ritornare umani per condividere.
Ecco i due concetti principe: l'uomo e la condivisione che l'uomo stesso deve fare di sé e per potersi condividere bisogna essere uomini e possedere materialità.
Il tuo testo è meraviglioso e già me lo immagino recitato a teatro, veramente un bel monologo da accarezzare con le variazioni della voce per dargli solennità.
E scorre d'un fiato che un bel po' di diaframma se lo beve letteralmente fino a metà... in accorata recitazione ci si arriva appagati.
Ho provato ed è veramente veramente tutta da recitare e l'enfasi è data da quanto accorato è l'appello nel tuo monologo!
Se dall'etereo che noi dobbiamo "accettare" viene il diniego per l'esistenza e la consistenza e perfino nel luogo reputato immacolato sorgono dubbi, beh allora qual è il senso dell'esistenza posta tra l'essere e l'essere in quell'arbitrio che forse troppo libero non è se legato tra corporeità razionale e anima eterea e impalpabile.
La sofferenza dell'uomo nel suo eterno dualismo non accettata dai fratelli santi che vogliono ritornare umani per condividere.
Ecco i due concetti principe: l'uomo e la condivisione che l'uomo stesso deve fare di sé e per potersi condividere bisogna essere uomini e possedere materialità.
Il tuo testo è meraviglioso e già me lo immagino recitato a teatro, veramente un bel monologo da accarezzare con le variazioni della voce per dargli solennità.
E scorre d'un fiato che un bel po' di diaframma se lo beve letteralmente fino a metà... in accorata recitazione ci si arriva appagati.
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Lascia che l'anima trovi se stessa...
Flash Gordon- Padawan
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Re: Gloriosi santi, se le cose stanno così… addio!
Grazie. Tu sei generoso quanto io stronzo. Grazie. Grazie.Flash Gordon ha scritto:Uomo... centro della tue esperienza e centro del senso di umanità che non trovi nelle ragioni dell'esistenza o meglio...
Se dall'etereo che noi dobbiamo "accettare" viene il diniego per l'esistenza e la consistenza e perfino nel luogo reputato immacolato sorgono dubbi, beh allora qual è il senso dell'esistenza posta tra l'essere e l'essere in quell'arbitrio che forse troppo libero non è se legato tra corporeità razionale e anima eterea e impalpabile.
La sofferenza dell'uomo nel suo eterno dualismo non accettata dai fratelli santi che vogliono ritornare umani per condividere.
Ecco i due concetti principe: l'uomo e la condivisione che l'uomo stesso deve fare di sé e per potersi condividere bisogna essere uomini e possedere materialità.
Il tuo testo è meraviglioso e già me lo immagino recitato a teatro, veramente un bel monologo da accarezzare con le variazioni della voce per dargli solennità.
E scorre d'un fiato che un bel po' di diaframma se lo beve letteralmente fino a metà... in accorata recitazione ci si arriva appagati.
Ho provato ed è veramente veramente tutta da recitare e l'enfasi è data da quanto accorato è l'appello nel tuo monologo!
Re: Gloriosi santi, se le cose stanno così… addio!
Sei una persona vera e da stimare...
E anche in questa realtà la condivisione e lo scambio di idee nella più onesta e sincera motivazione personale sono importanti e necessarie.
Ci si confronta, si scambiano i pareri e quando c'è stima della persona non importa che le idee siano contrarie anzi... l'arricchimento è grande, più grande di quanto ci si possa immaginare.
E anche in questa realtà la condivisione e lo scambio di idee nella più onesta e sincera motivazione personale sono importanti e necessarie.
Ci si confronta, si scambiano i pareri e quando c'è stima della persona non importa che le idee siano contrarie anzi... l'arricchimento è grande, più grande di quanto ci si possa immaginare.
Ultima modifica di Flash Gordon il Ven Mar 22, 2024 2:19 pm - modificato 1 volta.
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Re: Gloriosi santi, se le cose stanno così… addio!
Mi hai steso...Flash Gordon ha scritto:Sei un persona vera e da stimare...
E anche in questa realtà la condivisione e lo scambio di idee nella più onesta e sincera motivazione personale sono importanti e necessarie.
Ci si confronta, si scambiano i pareri e quando c'è stima della persona non importa che le idee siano contrarie anzi... l'arricchimento è grande, più grande di quanto ci si possa immaginare.
Re: Gloriosi santi, se le cose stanno così… addio!
Serate a ingresso libero, è molto bello ascoltarvi.
Non c'è gara, non c'è rivalità tra voi due.
C'è tramonto, quello bello, e mi ci ficco pure io.
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C'è tramonto, quello bello, e mi ci ficco pure io.
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Re: Gloriosi santi, se le cose stanno così… addio!
C'è posto... accomodati.tommybe ha scritto:Serate a ingresso libero, è molto bello ascoltarvi.
Non c'è gara, non c'è rivalità tra voi due.
C'è tramonto, quello bello, e mi ci ficco pure io.
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