Senza ritorno

Sono arrivata nel punto più alto
ho scelto lo stelo
a cui affidare il mio corpo.
Ho nutrito le membra
dalla bocca sono usciti
fili di logica compostezza
che mi hanno avvolta
per non cadere nelle debolezze.
Ho resistito agli attacchi del tempo
alle stagioni calde
all'impeto della pioggia.
Sono cresciuta
ho preso spessore
ho superato e rotto
il mio semplice essere.
Quando è accaduto
non hanno riconosciuto la bellezza
hanno visto solo la stranezza.
Volevano che ritornassi
quella che ero.
Non si erano accorti
che mi erano spuntate le ali.

Splendida metafora.
La trasformazione del bruco in farfalla.
Nessuno la nota, nessuno si accorge delle ali che la porteranno in alto con distacco.
Le conviene restare nella propria forma.
In disparte.
Su quello stelo.

Quanto amaro disincanto in questi versi. Una poesia intima, quasi uno sfogo personale. A volte si fa di tutto per essere considerati “bravi ragazzi” ci si attiene alle regole, si fa tutto quello che gli altri si aspettano (oppure quello che crediamo che gli altri si aspettino da noi). Poi, a volte è per fortuna, si cresce, si aprono gli occhi, si capisce di voler prima di tutto “essere” e non apparire. Allora il rischio è che “gli altri” non ti riconoscano più. Ma una volta spiccato il volo, conviene seguire la propria corrente.
Una poesia che mi ha fatto pensare. Piaciuta.

Ciao
una poesia che nasce da un intimità genuina,
in liberi versi.

Molto bello questo componimento che utilizza la trasfromazione da baco a farfalla per una metafora molto più ampia e profonda ma anche intrisa di disillusione e malinconia.
Eppure alla fine riesco a intravedere in quelle ali spuntate la via per liberarsi dai legacci e per spiccare il volo definitivamente alla faccia di invidie e ipocrisie.

Bella la prima parte.

descrittiva ma intensa. Il finale ripaga di tutta la spiegazione precedente anche per qualche parte interessante come la rottura cadendo. Lo sforzo di ammantarsi di logica mi appartiene e lo capisco bene. Semanticamente e in relazione con la rivalsa che c'è dopo, mi dispiace quel "ho resistito" perché avrei visto meglio "mi ha forgiato" ma siamo tutte figlie del patriarcato ed alla continua lotta al sottendergli.
Brava (io ci vedo una donna, poi magari mi sbaglio).

Poesia intensa ed evocativa. Sofferta, introspettiva e, nella sua semplicità, capace di comunicare molto bene. Se posso consigliarti, proverei a togliere i tre versi che vanno da "Quando è accaduto" fino a "stranezza". Il senso viene fuori lo stesso, ma l'impatto colpirebbe di più. Ottima poesia, in ogni caso.

Bella la metafora

Bella la metafora, la compostezza nei versi è la fluidità che li compone
. Mi piace

Ciao Penna. Hai proposto una poesia ricca di intuizioni e belle figure. La quasi assenza di punteggiatura mi ha costretto a "correre" per arrivare in fondo, e questa tua scelta non mi ha convinto pienamente. Il tuo sentire è bello e scritto con un fervore genuino, però è un sentire già "sentito", che non riesce a farmi alzare il sopracciglio. Si vede, in ogni caso, che c'è una buona stoffa.

Belle le immagini evocative della nascita di una farfalla: una nascita che costa fatica, fatta di tanti passaggi impegnativi che, superati, portano alla bellezza di ali che si dispiegano.
Un po’ come la nostra vita: non tutti i momenti sono leggeri, ci sono giorni, spesso tanti giorni, bui in cui nulla sembra valere la fatica di andare avanti. Ma poi arriva il momento in cui dispieghiamo le nostre ali, le nostre fatiche assumono un significato che trova compimento.
Forse non era così complicato il significato, ma questo mi è arrivato.

A me è piaciuta, mi ha colpito il prendere spessore col tempo. Semplice e traboccante di immagini, complimenti.

ciao
Metafora di trasformazione, quella sì, è chiaramente leggibile.
Ma io ho visto altro, la ricerca della realizzazione di se stessi, come essere, come persona.
Questo, fuori dal gregge, può suscitare invidie, antipatie o portare alla solitudine per non accettazione.
Ma la libertà ottenuta ripaga di ogni fatica.

Il passaggio da bruco a farfalla penso sia una delle metafore più potenti e riuscite della crescita in senso generale e della donna in particolare. È un processo essenzialmente individuale, durante il quale il bozzolo, avvolto in “fili di logica compostezza” si isola dall’esterno per proteggesi e crescere.
Ma per molti, per troppi, questa è una crescita così indipendente, così anomala per un certo modo di ragionare, che viene rinnegata, osteggiata, misconosciuta. Il nostro mondo, la nostra bella società “aperta” non si accorge, non vuole accorgersi, che esiste qualcuno a cui possano spuntare le ali.
In questo contest mi sono imbattuto in vari tentativi di parlare di donne in termini poetici. Questo mi sembra senza dubbio uno dei più riusciti.
Complimenti davvero.
M.

Ciao, Penna.

Analisi metrica: versi sciolti e liberi di lunghezza variabile tra quinario e endecasillabo, più un dodecasillabo "non hanno riconosciuto la bellezza" che ha solo tre accenti quindi ritmicamente leggero. Non ci sono rime evidenti. Punteggiatura assente, solo punti fermi. Ritmicamente la ritengo molto soddisfacente, al momento la migliore tra le composizioni a versi liberi (me ne mancano ancora poche da leggere).

La voce narrante è femminile. Per due terzi della poesia c'è solo la prima persona singolare, poi compaiono dei riferimenti a un coro in terza persona plurale che fa da antagonista alla voce narrante. Questo rappresenta l'io che esce al mondo e lo trovo azzeccato.
Il contenuto è la metafora della crescita e del cambiamento espresso attraverso il bruco che diventa farfalla, a sua volta esposta con metafore che sembrano riportare la narrazione al vissuto della voce narrante. La più pesante di queste metafore è "dalla bocca sono usciti / fili di logica compostezza" che ha un sapore un po' ermetico oppure forzato, mentre tutto il resto della poesia è molto più scorrevole da leggere e da interpretare.
Mi piace molto il finale e soprattutto il titolo scelto; finché la narratrice era come voleva il coro allora il coro l'apprezzava, ma ora la trasformazione è senza ritorno proprio come quella del bruco in farfalla.
Per quanto mi riguarda voto pieno in questo aspetto.

Grazie e alla prossima.

tra quelle che ho letto finora, è una delle più belle, meglio, è una di quelle che mi piacciono di più.
sono parole che contengono amarezza ma anche orgoglio, pace e rivalsa.
credo la si possa leggere sotto più punti di vista, ma il significato è chiaro e nitido.
vola pure, ora che hai le ali.
davvero piaciuta tanto.

Leggendo questa poesia mi sono venuti in mente tanti slunti di riflessione, che hanno come filo conduttore una sorta di accettazione del vero sè. Sarebbe inbteressante capire quale di essi sia davvero alla base dei versi.

Ho ravvisato una cosa, sulla quale nessuno finora si è soffermato, quindi magari è solo una mia personale interpretazione, ed è la rilettura degli ultimi due versi.
Quei due singoli versi hanno una doppia valenza.

Do per scontato che la poesia parli di una persona, presumibilmente femminile, della quale la metamorfosi della farfalla è una metafora, e non dell'insetto personificato.
La prima valenza è che la trasformazione della voce narrante sia in realtà solo immaginaria.
La donna pensa di aver compiuto una trasformazione in meglio, cambiando (o presumendo di esser riuscita a cambiare) quelle parti di sé, immagino caratteriali o di autorealizzazione, che in realtà nessuno riconosce come tali, o al massimo suscitano sentimento di stranezza.
Una trasformazione insomma fittizia, che potrebbe rappresentare la pazzia o il disagio mentale, o comunque la chiusura definitiva verso il mondo esterno.

La seconda è che invece la trasformazione sia vera ed effettiva, e che viene accolta con freddezza o ostilità dalle altre persone. Ma in questo caso perde di senso l'intera metafora della farfalla.
Chi mai al mondo, eccetto un pazzo, guardando una farfalla direbbe "no, dai, che schifo, preferivo quando eri un bozzolo deforme e brutto."
Meh.
Questo significa che la voce narrante in realtà ha una visione talmente splendida e autocelebrativa di sé da non riconoscere che la sua trasformazione, forse, non è proprio così farfallesca. Magari più in una falena. Quelle sono brutte forte.
Ovviamente è una metafora, perché dubito che il senso della poesia faccia riferimento alla mera bellezza estetica.

Questo è stato il mio pensiero alla lettura dei due versi finali. Ma probabilmente sbaglio e la poesia si limita a parlare di una storia di autorealizzazione femminile incompresa. Nel caso, prendo per buona la seconda interpretazione.

Il grande pregio di questa poesia è quello di avermi fatto riflettere su questa possibile duplice lettura. Mi piace molto ragionare su quella che è la società contemporanea e i modi di pensare che la affliggono, e dei quali vediamo ogni giorno i frutti più o meno maturi.
Formalmente il tuo componimento non è male, al netto di qualche espressione strana, tipo i fili di logica compostezza. Il contenuto invece è ni, proprio perché non sono sicuro della corretta interpretazione e temo un po' la retoricità che a tratti ne traspare.

Ciao
Poesia costruita su una metafora ,ma con dei versi che non hanno niente di poetico. Questo tipo di poesia,secondo me,deve essere più corta e concisa.

La metafora della trasformazione mi è piaciuta.
Con un paio d'ali si può andare dove si vuole, si è indipendenti, e questo ad alcuni non piace, perché non si può più esercitare il controllo.
L'unico dubbio che ho è che questo pezzo mi sembra abbia più una struttura prosaica piuttosto che poetica. Parlo della forma.

Ciao,
hai scelto d'identificare un cambiamento usando una metafora importante, quella di un cambiamento totale, dal quale non si torna più indietro.
Il paragone rientra nella sfera delle suggestioni, di quelle immagini che a una prima lettura sembrano cariche di significato per accorgersi poi che è una metafora difficilissima da gestire.
In generale o ami il bruco o ami la farfalla essendo due realtà completamente diverse, quindi è abbastanza logico che chi ha apprezzato il bruco disprezzi e non comprenda la farfalla: in pochi si rendono conto che sono complementari. In realtà la farfalla fa quello che la natura comanda, quindi nel mondo animale non ci sono disquisizioni sull'argomento.
Per noi è diverso: non accade tutto in poco tempo, ma sono gli anni che ci forgiano e il nostro modo di vivere e di essere è in costante cambiamento; possiamo piacere oppure no, ma non abbiamo una vera e propria voce in capitolo.
Ma questa è una poesia, quindi va interpretata secondo le emozioni, ma il taglio quasi prosaico e descrittivo che dai al testo frenano un pò l'immaginazione: una poesia che delega molto al guizzo finale l'effetto dell'intera composizione ma, a mio avviso, ciò non ottiene l'effetto auspicato perchè la parte iniziale e soprattutto quella centrale, sono troppo descritte, troppo spiegate.
La poesia non è in rima, quindi cambierei bellezza/stranezza.
Riformulerei le due righe finali in modo da evitare i due erano così ravvicinati.

Voglio vederci un messaggio di speranza. Speranza verso chi ha sempre sognato di svegliarsi farfalla ma si è sempre ritrovato bruco. Questi versi insegnano a perseverare nel coltivare i propri sogni. Almeno io la vedo così. Poi, certamente, un cambiamento radicale, morale e soprattutto fisico, presuppone l'aver imboccato una strada senza ritorno. Ma sono questi stessi versi che ci ricordano come ciò che è passato ha ancora un senso determinante per ciò che vorremo fare.

Grazie