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Messaggio Da Susanna Lun Ott 16, 2023 12:31 am

Premessa: ho letto solo oggi i vari spezzoni, ma non ancora i commenti. Lo farò dopo. Pertanto ho lavorato sui singoli “atti”, puri e semplici, riassumendo i commenti che avrei fatto ad ogni tappa.
Incipit: non è che i topi godano della mia simpatia. Saranno anche carini, con quei musetti simpatici, ma li ho sempre messi in relazione alla sporcizia, a tante malattie, ma l’incipit questo era quindi andiamo avanti.
@Asbottino : hai delineato bene visivamente la ragazza, utilizzandone le caratteristiche per dare l’idea di una città/un mondo in cui qualcosa di molto grave deve essere accaduto: rovine, razzie, devastazioni. E qui i topi ci vanno a nozze: sono esperti nella sopravvivenza.
@Stefy continua la descrizione di un mondo devastato, bella e al contempo tremenda l’immagine di stanze distrutte dove tutte le “cose” di chi le abitava sono sotto gli occhi di sconosciuti. Immagini sempre drammaticamente di attualità, e non si può che condividerne la tristezza. La tensione della narrazione viene mantenuta e ovviamente il lettore si aspetta una qualche spiegazione.
Crollò la testa: leggo meglio scrollò.
@Byron.RN la scena che hai descritto è davvero inquietante. Penso che un regista come Hitchcock, tanto per citarne uno ma ce ne sono altri più contemporanei di cui ora non mi sovviene il nome che, grazie anche a tanti effetti speciali e una buona fotografia, ne tirerebbero fuori dei capolavori, con una scena dai contorni oltremodo sinistri.
L’idea di un’incantatrice rende ancora più “horror” il tutto. Diciamo che Stephen King docet?
Però a questo punto mi aspetterei che la vicenda vada oltre la descrizione di una fuga, che mi si vengano squarciati un po’ di veli.
@paluca66 : qualcosa si muove, qualcosa di altrettanto inquietante. Quasi che il tempo del prima e del dopo – per  i due protagonisti – convivessero in modo “maligno”, con gli esseri bambini dotati di qualche potere che va oltre l’umana comprensione. L’incantatrice sa fare bene il suo lavoro? Bello il titolo, copie conformi rende l’idea. Quell’ “Ancora non capisci?” mi pare proprio l’esca per la prossima Penna: adesso vediamo cosa tiri fuori dal cassetto.
@Petunia il tuo incipit ricorda molto l’Inferno di Dante. L’idea di un mondo in cui le persone possano viaggiare nel tempo non era poi tanto balzana, ma qui le cose le hai complicate. Viaggiano in settori di tempo, da cui si può tornare indietro, per provare forse a cambiare quanto è successo nel passato. Di solito si consiglia di non farlo…
Bella trovata quella dei settori, prendendo spunto dal primo pezzo hai saputo darne una spiegazione tutto sommato valida e accettabile. Ma l’incantatrice, il suo ruolo si perde o ne viene rafforzata la figura.
@M. Mark o'Knee : This is the End? Giusto il punto interrogative. Come in tanti romanzo o film, alla fine l’ultima immagine insinua un dubbio nel lettore/spettatore, che pensava invece di aver trovato le risposte che mettevano a posto tutto. E qui mi dico: chi comanda ora sulla Terra? Un nuovo ordine Orwelliano coi topi al posto dei maiali? L’incantatrice di Byron è a sua volta uno strumento dei topi o il contrario.
In tutti gli spezzono c’è il richiamo se non all’amore vero e proprio, ai brividi della sessualità, che potrebbe essere fine alla procreazione, semplicemente, senza troppi sentimentalismi.
Come i topi che proliferano per garantire la sopravvivenza della specie.
Diciamo che come chiusura ci può stare, un po’ romanzo rosa dopo thriller, horror e c.
Bisogna anche considerare ovviamente il poco spazio con cui ogni atto ha potuto svilupparsi e chiudere tante descrizioni, tante esche lanciate da chi ti ha preceduto proprio semplice non era. Petunia ha spianato una gran bella strada comunque.
Bravi a tutti: nessuno si è smentito quanto a stile e buona scrittura.

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"Quindi sappiatelo, e consideratemi pure presuntuoso, ma io non scrivo per voi. Scrivo per me e, al limite, per un'altra persona che può capire. Spero di conoscerla un giorno… G. Laquaniti"
Susanna
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