MAGGIO 2023
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MAGGIO 2023
La prima discoteca con le mie amiche, sono felice; pantaloni lunghi e un top non troppo scollato.
Ballo, rido, mi diverto; balli con me, sei simpatico, ti sorrido.
“Dopo ti accompagno a casa” - “No grazie, sono con le mie amiche” - “Ma dai, ti porto volentieri”.
Non hai accettato il mio “no” gentile, hai aspettato l’attimo in cui ero sola, eri una furia.
Era la mia prima discoteca; il top strappato, i pantaloni abbassati; ero felice, bastardo!
Ballo, rido, mi diverto; balli con me, sei simpatico, ti sorrido.
“Dopo ti accompagno a casa” - “No grazie, sono con le mie amiche” - “Ma dai, ti porto volentieri”.
Non hai accettato il mio “no” gentile, hai aspettato l’attimo in cui ero sola, eri una furia.
Era la mia prima discoteca; il top strappato, i pantaloni abbassati; ero felice, bastardo!
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paluca66- Maestro Jedi
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Re: MAGGIO 2023
Ciao, Luca.
Parto dal titolo: MAGGIO 2023 che potrebbe non significare niente perché è anche il titolo del contest (un modo alternativo per dire "senza titolo"); ma potrebbe anche significare che ti sei fatto ispirare da un fatto di cronaca recente (di cui non sono a conoscenza).
Mi prendo il rischio di commentare, perché potrebbe essere che il racconto non sia solo ispirato, ma potrebbe anche essere che hai riportato una testimonianza. Non voglio sapere se è una testimonianza oppure no, voglio che sia chiaro che qui intendo commentare il racconto e non voglio dare nessun giudizio sulla testimonianza stessa, soprattutto se è genuina ed è venuta fuori così come la riporti. Un conto è descrivere/riportare la realtà, ma è un lavoro diverso scriverci un racconto sopra, anche se è un racconto di denuncia.
Il racconto è sbilanciato: poca rabbia, poco sconforto, nel senso che è confinato nell'ultima riga. Si tratta di un racconto in prima persona presente di un fatto drammatico, c'è poco tempo per le riflessioni. Per esempio "Non hai accettato il mio “no” gentile" è una riflessione.
Un'altra riflessione è "pantaloni lunghi e un top non troppo scollato". La narratrice è felice, e in prima persona presente non deve giustificare il proprio abbigliamento perché il futuro ancora non lo conosce. Se deve giustificarsi in quel momento, bisogna darle un motivo: per esempio tante ragazze hanno paura di essere stuprate e questa paura potrebbe essere un motivo. In alternativa potrebbe giustificare il proprio abbigliamento per l'inesperienza, essendo la prima discoteca non ha idea se l'abbigliamento che indossa è adatto oppure no all'evento. Se invece preferisci mettere l'accento sulla felicità, allora la ragazza non si deve giustificare: deve descrivere il proprio abbigliamento e sentirsi strafiga! Soprattutto perché è un'occasione speciale.
Grazie e alla prossima.
Parto dal titolo: MAGGIO 2023 che potrebbe non significare niente perché è anche il titolo del contest (un modo alternativo per dire "senza titolo"); ma potrebbe anche significare che ti sei fatto ispirare da un fatto di cronaca recente (di cui non sono a conoscenza).
Mi prendo il rischio di commentare, perché potrebbe essere che il racconto non sia solo ispirato, ma potrebbe anche essere che hai riportato una testimonianza. Non voglio sapere se è una testimonianza oppure no, voglio che sia chiaro che qui intendo commentare il racconto e non voglio dare nessun giudizio sulla testimonianza stessa, soprattutto se è genuina ed è venuta fuori così come la riporti. Un conto è descrivere/riportare la realtà, ma è un lavoro diverso scriverci un racconto sopra, anche se è un racconto di denuncia.
Il racconto è sbilanciato: poca rabbia, poco sconforto, nel senso che è confinato nell'ultima riga. Si tratta di un racconto in prima persona presente di un fatto drammatico, c'è poco tempo per le riflessioni. Per esempio "Non hai accettato il mio “no” gentile" è una riflessione.
Un'altra riflessione è "pantaloni lunghi e un top non troppo scollato". La narratrice è felice, e in prima persona presente non deve giustificare il proprio abbigliamento perché il futuro ancora non lo conosce. Se deve giustificarsi in quel momento, bisogna darle un motivo: per esempio tante ragazze hanno paura di essere stuprate e questa paura potrebbe essere un motivo. In alternativa potrebbe giustificare il proprio abbigliamento per l'inesperienza, essendo la prima discoteca non ha idea se l'abbigliamento che indossa è adatto oppure no all'evento. Se invece preferisci mettere l'accento sulla felicità, allora la ragazza non si deve giustificare: deve descrivere il proprio abbigliamento e sentirsi strafiga! Soprattutto perché è un'occasione speciale.
Grazie e alla prossima.
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Re: MAGGIO 2023
Tema delicato @paluca66 affrontato con penna delicata, senza eccessi. Condivido l’analisi di @Achillu forse un po’ compassata e composta la reazione (visto che parli in prima persona puoi osare di più) si avverte distacco dagli eventi (che può anche essere un modo per auto difendersi) un distacco fisico e mentale come se la vittima guadasse gli accadimenti dall’esterno ma senza esserne scalfita nel profondo.
Può essere una precisa scelta narrativo proprio come se un narratore esterno raccontasse le emozioni e non partecipasse attivamente per non soffrire oltre.
E questo ci può stare…
Può essere una precisa scelta narrativo proprio come se un narratore esterno raccontasse le emozioni e non partecipasse attivamente per non soffrire oltre.
E questo ci può stare…
Petunia- Moderatore
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Re: MAGGIO 2023
@Achi, @Pet innanzitutto grazie per il passaggio e per il tempo che avete dedicato a commentare.
Ho letto e compreso le vostre osservazioni e mettendomi dalla aprte del lettore le condivido, grazie davvero.
Il racconto l'ho scritto di getto, senza pensarci troppo, è figlio della rabbia sulle notizie di questi giorni e sulle paure di papà di una diciassettenne che comincia a uscire, ad andare in discoteca o sui navigli con le amiche: questo è anche il motivo del titolo, Maggio 2023 e siamo ancora e sempre allo stesso punto, il maschio che crede che la donna sia proprietà privata, che non sa accettare il rifiuto, insomma tutto quello che sappiamo.
E quando leggo che "ehh però la ragazza poteva vestirsi diversamente, poteva evitare di mettere in mostra le tette, le gambe..." provo una rabbia e una tristezza verso questo tipo di mentalità...
Il racconto era nato tutto al passato, poi prima di pubblicarlo ho corretto tutto al presente e mi rendo conto che si è un po' perso, come avete fatto ben notare.
L'idea era quella di esaltare i due stati d'animo della ragazza felice e spensierata alla sua prima uscita e poi tradita nella maniera più crudele dal primo "bastardo" di passaggio.
Provo a rimetterci mano per vedere se riesco a farne qualcosa d'altro.
Ho letto e compreso le vostre osservazioni e mettendomi dalla aprte del lettore le condivido, grazie davvero.
Il racconto l'ho scritto di getto, senza pensarci troppo, è figlio della rabbia sulle notizie di questi giorni e sulle paure di papà di una diciassettenne che comincia a uscire, ad andare in discoteca o sui navigli con le amiche: questo è anche il motivo del titolo, Maggio 2023 e siamo ancora e sempre allo stesso punto, il maschio che crede che la donna sia proprietà privata, che non sa accettare il rifiuto, insomma tutto quello che sappiamo.
E quando leggo che "ehh però la ragazza poteva vestirsi diversamente, poteva evitare di mettere in mostra le tette, le gambe..." provo una rabbia e una tristezza verso questo tipo di mentalità...
Il racconto era nato tutto al passato, poi prima di pubblicarlo ho corretto tutto al presente e mi rendo conto che si è un po' perso, come avete fatto ben notare.
L'idea era quella di esaltare i due stati d'animo della ragazza felice e spensierata alla sua prima uscita e poi tradita nella maniera più crudele dal primo "bastardo" di passaggio.
Provo a rimetterci mano per vedere se riesco a farne qualcosa d'altro.
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paluca66- Maestro Jedi
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Re: MAGGIO 2023
Per me il racconto è a tutto tondo. Una ragazza che pure vive la sua età, che interagisce con le amiche, magari un po' più grandi, può anche decidere di andare in discoteca coi pantaloni. E' la sua prima volta, potrebbe non sentirsi a suo agio con abiti meno "castigati" (passatemi il termine ma si vedono ragazzine che escono (s)vestite volendosi sentire più accettate - potremmo parlarne per ore). Così come il tono quasi distaccato del finale ci può stare: un'esperienza del genere può annichile, soprattutto perchè ti senti tradita, usata e poi buttata.
Bravo @paluca66 ! E capisco le tue paure di genitore, soprattutto vivendo in una metropoli.
Bravo @paluca66 ! E capisco le tue paure di genitore, soprattutto vivendo in una metropoli.
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"Quindi sappiatelo, e consideratemi pure presuntuoso, ma io non scrivo per voi. Scrivo per me e, al limite, per un'altra persona che può capire. Spero di conoscerla un giorno… G. Laquaniti"
Susanna- Maestro Jedi
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