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1Il viaggio del cavaliere Empty Il viaggio del cavaliere Ven Apr 29, 2022 2:34 pm

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L’uomo sbatté il viso a terra. La pelle dello zigomo si spaccò, il sangue si mescolò allo sporco del pavimento della cella. L’uomo alzò le braccia incatenate a proteggersi la testa dalle bastonate e dai calci che colpivano con violenza il corpo contratto. Non riusciva a respirare. Poteva solo aspettare che la tempesta finisse.
Le guardie iniziarono ad ansimare. I colpi rallentarono. Si fermarono.
Piaciuta la cena, signore? Meglio della colazione e del pranzo?
L’uomo rimase in silenzio.
Nuovi calci. L’uomo questa volta non riuscì a trattenere il dolore.
Le guardie risero: ‒ Forse il signore è finalmente sazio. Lo sapete bene cosa dovete fare, se volete che tutto questo finisca.
L’uomo aprì gli occhi chiusi, alzò di poco la testa e sputò il sangue che gli rendeva difficile parlare: ‒ Non lo farò mai.
Vedremo. Ora passiamo al dolce. Portate il braciere.
Potete picchiarmi, torturarmi, ‒ ansimò l’uomo ‒ ma non otterrete nulla. E non avrete mai l’altra parte del compenso che i miei parenti vi hanno promesso.
Una bastonata lo colpì al fianco.
L’uomo gemette, rantolò, tirò il fiato: ‒ Tanta fatica, per niente… Posso rendervi più semplice il lavoro… Un accordo anche con me. Avrete denaro anche da me. Non ci perdete niente e potete guadagnarci qualcosa.
Non avete accesso ai vostri beni, ci hanno detto.
Ho altre possibilità…
Va bene, provate a essere convincente.
Devo fare una cosa fuori di qui. Ho bisogno di un’occasione. Di qualche occhio chiuso, un po’ di vantaggio e di tempo.
Le guardie si scambiarono occhiate incerte.
Mi basta una volta. Non avete nulla da perdere, solo da guadagnare.

Nella luce del tramonto, il regio esattore delle imposte avanzava lento lungo Calle Sierpes. Aveva indugiato finché aveva potuto. Tutto il giorno. Il Carcere Reale di Siviglia era un luogo in cui entrava davvero malvolentieri, anche se questa volta solo per il suo ufficio.
Esitò di nuovo prima di trovare la forza di varcare la soglia.
Per fortuna, il suo incarico gli aveva fatto ottenere l’uso dell’anticamera della direzione del carcere, una stanza vicina all’entrata e distante dai ricordi peggiori.
Prese posto, sistemò le carte sul tavolo, controllò di avere penna e calamaio. Sbrigarsi e uscire da lì in fretta, decise.
Allo sferragliare, alzò gli occhi sull’uomo che due guardie avevano portato dentro, chiudendo poi la porta.
Barba e capelli incolti e sudici, abiti laceri che pendevano da spalle larghe ma scarnite, che raccontavano di un periodo di alimentazione insufficiente. I segni sul volto e sul corpo raccontavano altre cose.
Era alto, e l’esattore lo avrebbe preferito seduto, ma non c’era sedia e il prigioniero doveva rimanere in piedi, piedi scalzi, le manette ai polsi unite da una catena.
Il puzzo lo colpì dopo pochi istanti. Credeva di averlo dimenticato. Invece no. Indelebile. Contrasse le narici e la fronte.
Un luccichio ironico attraversò gli occhi del prigioniero: ‒ Mi scuso se il mio fetore disturba il vostro olfatto.
L’esattore lo ignorò: ‒ È tardi. Veniamo a noi. Dunque, don Alonso Morel…
Voi conoscete il mio nome ma io non conosco il vostro.
Il tono spinse l’esattore a incrociare lo sguardo dell’uomo: ‒ Miguel de Cervantes, esattore delle reali imposte.
Don Alonso accennò un inchino col capo: ‒ Don Miguel…
Ora vediamo di sbrigarci. Come già sapete, il problema sono le numerose imposte arretrate. Al momento vi è precluso l’utilizzo dei vostri beni, per cui ci siamo rivolti ai vostri parenti, che però si rifiutano di fare alcunché per pagare, sostenendo che ci dobbiamo rivolgere a voi, il che ci mette in un vicolo cieco. In accordo con la vostra famiglia, siamo giunti alla stesura di questi documenti che, firmati da voi, permetterebbero di risolvere la situazione. Non si tratta altro che di una vostra delega patrimoniale provvisoria in favore di…
Don Alonso scoppiò in una fragorosa risata che fece sobbalzare l’esattore.
Cosa ho detto di così comico?
Don Alonso sogghignò: ‒ I miei amorevoli parenti hanno già ottenuto di farmi incarcerare mentre procedono con i passi giuridici necessari per arrivare a un processo, farmi interdire ed estromettermi da ogni proprietà. La loro lunga mano mi ha raggiunto anche qui dentro, per mostrarmi in modo chiaro l’inutilità di una mia resistenza e convincermi a firmare quello che serve per arrivare più velocemente al risultato che vogliono. Ecco, alla scorciatoia delle imposte non avevo ancora pensato.
Mentre parlava, Miguel cercava di asciugare l’inchiostro che era schizzato sul tavolo quando aveva sussultato e rassettava le carte che si erano sparpagliate. Solo con la mano destra. Il braccio sinistro si muoveva, ma non la mano.
La vostra mano… ‒ mormorò il prigioniero.
Miguel si fissò per un istante la sinistra. Lì, al suo posto, ma inabile. La mano di cui ormai si dimenticava, ma della quale andava orgoglioso.
Ventinove anni fa, durante la battaglia di Lepanto.
Coscritto?
Miguel de Cervantes raddrizzò le spalle e inarcò le sopracciglia: ‒ Volontario, col grado di capitano.
Un luccichio attraversò per un istante gli occhi di don Alonso: ‒ Un uomo di ideali. Che ora fa lo scribacchino del re.
Miguel fu sul punto di ribattere, poi: ‒ Vediamo di concludere… ‒ e fece per riprendere la penna.
Si trovò il collo stretto nella morsa della catena che univa le manette del prigioniero. Provò ad afferrarla, ma non riusciva quasi a respirare. Ogni energia abbandonò i muscoli.
Don Alonso aveva saltato il tavolo in un lampo e afferrato da dietro l’esattore.
Fissò le due guardie: ‒ Nessuno emetta un fiato, altrimenti muore.
Continuando a tenere stretto Miguel, si fece aprire le manette e dare un lungo pugnale, che puntò poi alla schiena dell’ostaggio.
Lui viene con me. Tu, ‒ indicò una delle due guardie ‒ una bella botta in testa ‒ ordinò accennando all’altra e al bastone posato in un angolo.
L’uomo esitò un istante, poi obbedì. Il compagno colpito scivolò a terra.
Ora portaci fuori. In silenzio e per una via sgombra.
Affondò appena la punta del pugnale: ‒ Don Miguel, non ho bisogno di dirvi di tacere, vero?
Senza incontrare ostacoli, uscirono da una porta laterale in un vicolo ormai buio.
E ora girati ‒ disse al carceriere dopo poco. Lo colpì con forza alla nuca con l’elsa del pugnale. L’uomo cadde.
Don Alonso iniziò a spingere Miguel lungo il labirinto di viuzze e vicoli, alcuni tanto stretti da permettere a malapena il passaggio di due uomini. Camminarono rapidi nel buio a lungo, poi d’improvviso Miguel si irrigidì e sibilò: ‒ Ora basta.
Puntò i piedi e avvertì la punta del pugnale immediatamente ritrarsi.
Che cosa fate? Muovetevi.
No. Ci fermiamo e mi spiegate cosa sta succedendo.
Sorpreso, don Alonso si fermò, allentò la presa e gli permise di girarsi: ‒ Cosa intendete?
Non sono stato solo soldato. Sono stato anche schiavo e prigioniero. Mi intendo di carceri. E la vostra è stata la fuga più facile e assurda che si sia mai vista. Senza contare che quelle botte in testa non avrebbero fatto perdere i sensi a nessuno.
Don Alonso sgranò gli occhi e sorrise: ‒ Avete l’occhio lungo, don Miguel. Va bene. Sì, avevo un accordo con le guardie. Prima o poi daranno comunque l’allarme e ci seguiranno, ma non subito. Mi hanno dato un po’ di vantaggio. Sufficiente per nascondersi nel dedalo di Siviglia, se si conoscono le strade. Almeno per il tempo che mi serve.
Allora perché adesso non mi lasciate andare?
Perché nascondermi non è lo scopo per cui sono fuggito. Mi servite. Mi sarete utile intanto che non avrò concluso quello che devo fare.
Che cosa dovete fare, di più importante che fuggire?
Don Alonso divenne grave: ‒ Mi aiutereste? Verreste con me di vostra spontanea volontà? Giuro sul mio onore che domani mattina tornerete libero sano e salvo.
Come potete fidarvi di me, don Alonso?
Non lo so, don Miguel. Forse sono pazzo. Ma ho solo voi. Voi e questa notte. Non ho altro. Non avrò un’altra occasione.
Miguel de Cervantes cercò risposte nel volto dell’uomo che non conosceva, ma non ne trovò. Accettò il rischio.
Annuì: ‒ Vi do la mia parola d’onore.
Don Alonso gli strinse la mano.
Scalpiccio lontano di stivali sui ciottoli, baluginare di fiaccole.
Ora dobbiamo muoverci.
Ripresero la marcia rapida e prudente, in una serpentina di svolte che li portò poi a fermarsi davanti a una porta.
Don Alonso bussò in modo ritmato. Un uomo si affacciò, buttò una veloce occhiata alle estremità della stradicciola, li fece entrare e chiuse la porta alle loro spalle.
La luce della luna si rispecchiava nelle acque della fontana al centro del porticato. Tutto era fresco e tranquillo.
Don Alonso e l’uomo si abbracciarono.
Come ti posso aiutare?
Devo inviare messaggi. In fretta.
L’uomo batté le mani. Apparvero alcuni servitori. Don Alonso li istruì e nel giro di poco partirono.
Ora venite, sedete e riposate.
Grazie, ma non ho tempo.
Almeno bevi e mangia qualcosa. Hai l’aria di averne davvero bisogno.
Don Alonso sorrise: ‒ Sì, hai ragione. La notte sarà faticosa e dovremo camminare a lungo.
Allora ‒ ammiccò l’uomo accennando ai piedi di don Alonso ‒ mi offenderò se non accetterai anche un paio di stivali.
Ripartirono dopo che, oltre agli stivali, don Alonso ebbe indossato altri abiti.
Vicoli, svolte. Soste improvvise agli angoli. Fughe precipitose al sopraggiungere di passi.
Raggiunsero infine una nuova porta e una nuova casa. Un nuovo cortile.
Questa volta furono condotti in una stanza interna. La porta e le finestre chiuse, fu accesa una lampada.
Sul tavolo venne posata una capiente e pesante sacca. L’uomo che l’aveva portata allentò i lacci che la chiudevano, mostrando il luccichio dell’oro.
Miguel fu felice di essere seduto, perché gli girò la testa, e non solo per il valore di quello che aveva davanti.
Dunque… di questo si trattava, alla fine? Di denaro?
Di denaro mio, di cui possa ancora disporre liberamente.
Don Alonso strinse il braccio di Miguel e lo fissò: ‒ Vi prego, fidatevi ancora di me. Ho solo questa notte con voi, don Miguel.
Ne vale la pena?
Oh, sì, ‒ annuì grave ‒ non c’è nulla che ne valga di più la pena.
Ripresero la strada della notte, ma quando si fermarono, questa volta, non lo fecero più davanti a una casa. Attesero fuori dal cancello, dopo avere suonato un campanello di cui sentirono l’eco in un lontano cortile.
Sapete dove ci troviamo, don Miguel?
Sì, e non è un bel posto. È un luogo di dolore.
Sì, è un luogo vicino alla morte. Ma c’è la carità nel suo nome. Ospedale della carità. Confraternita della carità. La carità vicina alla sofferenza. Per mettere un argine alla disperazione e all’abbandono. E mai come ora ho motivi per essere loro grato.
Perché siamo qui?
Don Alonso rimase in silenzio. Furono fatti entrare nel cortile, poi passare sotto i portici interni, infine la donna che li guidava fece loro segno di fare silenzio e li condusse all’interno di una grande sala, suddivisa in spazi più piccoli da leggere cortine di tela bianca.
Al centro del salone tavolini, brocche, utensili. Tutto quello che può servire a persone malate e a chi si occupa di loro.
Arrivarono con passi leggeri davanti a un letto.
Come sta? È in grado di camminare? ‒ mormorò don Alonso.
È ancora debole, ma ce la farà. Non corre più alcun pericolo di vita. Solo, lasciate che riposi, appena potrete.
Don Alonso annuì.
Scostò il telo bianco e sedette accanto al letto, dove riposava una donna molto giovane, non più che una ragazza, abbandonata in un sonno tranquillo.
Don Alonso le sfiorò lieve i capelli.
Maria ‒ sussurrò.
La ragazza aprì lenta gli occhi, lo vide, si tirò su e gli gettò le braccia al collo.
Don Alonso la strinse con delicatezza e la cullò lieve per alcuni istanti, poi le accarezzò il viso, fermando la mano sulla fronte.
Maria, deve essere questa notte. Te la senti?
La ragazza annuì.
Adesso vengono per aiutarti a prepararti.
La baciò in fronte e si alzò.
I due uomini uscirono dalla stanza e si misero in attesa fuori dalla porta.
Quindi, per lei… per lei avete fatto tutto questo? La amate molto.
Don Alonso annuì grave: ‒ E ho amato sua madre. Maria è mia figlia, don Miguel.
Come se fosse improvvisamente stanco, crollò seduto sul muretto sotto il porticato.
Un amore di tanti anni fa. Lei era figlia di arabi convertiti. Anche lei si era convertita. Ma sapete quanto me come questo sia stato spesso inutile, in questo paese. Il sospetto e l’odio non finiscono mai. Risorgono. Ma eravamo giovani e non ci importava. Avevo conosciuto la bambina, quando era nata, ma ero un altro uomo. Avevo altri pensieri, desideri. Sono partito in giro per il mondo. Quando sono tornato, tanti anni dopo, non c’era più nulla. Lei e i suoi genitori uccisi. Vi risparmio i particolari, don Miguel, simili a quelli di tante altre storie tristi del regno di Spagna. Maria è rimasta orfana, sola. Cosa può accadere in questo nostro felice mondo a una bambina senza la protezione di alcuna famiglia? Per sopravvivere, ha fatto quello che ha potuto e dovuto. Avrebbe potuto andarle meglio, invece le è anche andata molto male. Quando l’ho ritrovata, era ferita, malata, ma ancora viva. Non era troppo tardi.
L’ho ritrovata qui, dove le stavano salvando la vita. Per cercarla ho mosso mari e monti, speso denaro. I miei parenti se ne sono accorti, hanno indagato anche loro e scoperto cosa stavo facendo. Si sono preoccupati, preoccupati per il patrimonio, così hanno messo in moto il meccanismo per farmi interdire. Basta poco, lo sapete bene, quando di mezzo ci sono il denaro e i sospetti legati alla non ortodossia. Un uomo che si occupa di una ragazza di ascendenza araba… Basta molto meno, spesso. Sono riusciti a farmi rinchiudere. Temo che alla fine vinceranno. Non servirà loro molto per farmi imprigionare per sempre. Se non per eresia, per furto, per pazzia… Ma questa notte è ancora mia e, grazie a voi, almeno farò avere a Maria una vita nuova e tutto quello che posso.
In che modo?
Se nulla di quello che vi ho raccontato vi ha ancora spinto a fuggire, allora ci accompagnerete fino alla cattedrale, e ve lo mostrerò.

Don Felipe non è solo un canonico della cattedrale, ma è anche un vecchio e caro amico, a cui affiderei la mia vita, e ora gli affiderò quella di mia figlia.
Miguel strinse la mano a don Felipe, poi presero tutti e quattro posto attorno al tavolo della canonica. C’erano fogli, carta e calamaio.
Don Felipe farà in modo che tutto l’oro che sono riuscito a salvare rimanga a Maria. La metterà al sicuro. Conosce le strade e le persone giuste. Ma io voglio che tutto questo sia ufficiale. Che Maria sia mia figlia. Che quello che le do possa rimanere suo in modo legale. Così, se la vostra coscienza non ha nulla in contrario, ho bisogno che voi acconsentiate a un piccolo falso, don Miguel. Stileremo dei documenti. Delle dichiarazioni. E quelle relative alla donazione a Maria dovranno avere una data antecedente alla mia interdizione dalle proprietà.
Non avevate bisogno di me, per questo.
Siete un ufficiale regio. Questi documenti dovranno essere poi portati a un avvocato, e la vostra testimonianza ha un certo peso. Unita a quella di un canonico della cattedrale, saranno sufficienti. Inoltre, voi dovrete essere testimone della mia identità. Sapete chi sono. Avete documenti che lo attestano. È stato uno strano destino, quello che ci ha fatti incontrare, ieri sera…
La notte finì, mentre scrivevano e firmavano.
Un giovane sacerdote entrò e sussurrò qualcosa a don Felipe, che si alzò: ‒ Diverse pattuglie di guardie sono in giro, non lontane dalla cattedrale. Dobbiamo muoverci.
Don Alonso abbracciò a lungo Maria e la baciò sulla fronte, prima di lasciarla andare via con don Felipe.
Non andate con loro?
No, don Miguel. Nessuno cerca lei. Almeno non ancora. La metterei solo in pericolo. Invece cercano me, e finiranno per trovarmi.
Don Alonso…
L’uomo scosse la testa.
C’è una cosa che però voglio fare, prima di tornare nel buio. Riempirmi gli occhi di luce. E non c’è luce più bella di quella dell’alba di Siviglia dalla cima della Giralda.
Arrivarono in cima al campanile mentre i primi raggi del nuovo giorno facevano brillare in lontananza il Guadalquivir e rendevano luminoso il dedalo di bianche strade e case ai loro piedi.
Don Alonso respirò a fondo la brezza fresca. Gli occhi chiari erano fissi lontano, su un punto all’orizzonte.
Don Alonso, non tutto ancora è perduto…
No, don Miguel. Sono stanco. Alla fine vinceranno. Conoscono le regole del mondo e giocano seguendole. E se invece a me non interessasse vincere, ma solo combattere una buona battaglia? Don Miguel, le cose giuste si fanno perché sono giuste. Forse la mia è follia, forse sono folle, ma altro non posso essere che così. Altrimenti sarei savio per il mondo ma pazzo e incomprensibile per me. Mi potete comprendere, don Miguel?
E a Miguel de Cervantes per un istante l’uomo parve risplendere di una luce antica, di qualcosa che non esisteva più o forse nemmeno era mai esistita, ma che in quel momento viveva nel malconcio don Alonso.
E forse era vero che non era più tempo per gli ideali e le battaglie inutili, ma sentì se stesso dire: ‒ Colpitemi, don Alonso.
Don Alonso sgranò gli occhi.
Avete ancora il pugnale. Feritemi. Una ferita credibile, ma senza esagerare: ho già perso una mano. Poi nascondetevi qui finché non sarò riuscito ad allontanare le guardie.
Non posso farcela. Poi, non ho più niente…
Non è quello che ho visto questa notte. E non capisco perché voi non lo vediate. Ancora una battaglia, don Alonso.
E fareste tutto questo per me, don Miguel? Sapete cosa rischiate…
A volte le cose giuste si fanno solo perché sono giuste.
Don Alonso sorrise e sfoderò il pugnale.
Miguel de Cervantes fu raccolto sanguinante sugli scalini della cattedrale. Raccontò del folle che aveva cercato di ucciderlo poi era fuggito nel dedalo di Siviglia.
Alzò gli occhi verso la Giralda e sussurrò: ‒ Non vi dimenticherò, don Alonso.

2Il viaggio del cavaliere Empty Re: Il viaggio del cavaliere Sab Apr 30, 2022 11:05 am

Petunia

Petunia
Moderatore
Moderatore

ciao autor@
Ho letto con interesse il racconto che gode di una scrittura molto solida. Le immagini, soprattutto nella fase iniziale, sono davvero ben mostrate e denotano una capacità di scrittura notevole si per le scene in movimento che per i dialoghi che risultano credibili. Almeno nella parte iniziale della storia.
Nel prosieguo ci sono lunghi dialoghi atti a spiegare al lettore gli eventi precedenti e li ho trovati un po’ faticosi e meno naturali.
Detto questo, ho avuto in generale la sensazione di un racconto già maturo. Non trovo particolarmente rilevante né la stanza né il 1600 ma probabilmente hai inserito dei giusti riferimenti nel testo e che io per ignoranza non riesco a vedere. Anche la battaglia di Lepanto è del 1575. Cervantes è nato prima, non so giudicare ma non è il mio compito in questo caso.
Una buona storia, più un racconto di formazione che di avventura secondo me.
Lo rileggerò più avanti.

3Il viaggio del cavaliere Empty Re: Il viaggio del cavaliere Sab Apr 30, 2022 6:42 pm

Antonio Borghesi

Antonio Borghesi
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Leggo il commento di Petunia e mi accordo sul fatto dei paletti che comunque non spetta a me giudicare. Il mio giudizio è che mi è piaciuta molto l'avventura che tu descrivi e potrebbe addirittura essere la trama di un libro con molte più pagine. Non ho trovato alcuna imperfezione nella scrittura e ciò ha facilitato senz'altro lo scorrimento del piacevole racconto.

4Il viaggio del cavaliere Empty Re: Il viaggio del cavaliere Lun Mag 02, 2022 11:23 pm

M. Mark o'Knee

M. Mark o'Knee
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Una scrittura precisa e matura per il racconto di un'avventura sivigliana di Miguel de Cervantes.
La trama è avvincente e i personaggi molto ben delineati e vivi, sia nelle scene d'azione che nei momenti di maggiore tranquillità.
Ben strutturati e credibili i dialoghi, anche se nella parte finale risultano un po' appesantiti dalla narrazione degli eventi occorsi a don Alonso negli anni precedenti.
Non ho trovato pienamente consono il titolo e mi permetto di segnalare una piccola caduta nella frase "L’uomo questa volta non riuscì a trattenere il dolore": forse meglio "non riuscì a trattenere un grido di dolore".
In definitiva, un testo molto valido e decisamente apprezzabile.
Confesso che alcuni dei paletti mi sono completamente sfuggiti (in primo luogo chi sia l'utente o l'utente di DT), ma certamente per mia ignoranza o disattenzione. Confido nei prossimi commenti per avere lumi.
M.


______________________________________________________
"E perché è più utile scrivere di ciò che vuoi conoscere meglio, invece di ciò che credi di conoscere già." - Matteo Bussola

5Il viaggio del cavaliere Empty Re: Il viaggio del cavaliere Mer Mag 04, 2022 3:16 pm

Danilo Nucci

Danilo Nucci
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Molto ben scritto questo racconto che ho trovato molto equilibrato nella componente narrativa e nei dialoghi. La vicenda è complicata ma trova un’adeguata esposizione. Anche l’atmosfera dell’epoca è ben ricostruita e si trasmette al lettore con naturalezza e semplicità. Il genere “avventura” mi pare ben rispettato, mentre gli altri paletti mi sono sembrati un po’ carenti, soprattutto l’anticamera, appena accennata all’inizio, l’anno 1600 non chiaramente identificato e l’utente che non sono riuscito a individuare.
Riepilogando: un giudizio “double face”. Bene per il racconto, così e così per i vincoli della prova.

6Il viaggio del cavaliere Empty Re: Il viaggio del cavaliere Gio Mag 05, 2022 5:43 pm

Arunachala

Arunachala
Admin
Admin

è scritto molto bene, su questo non ci piove, ed è una storia molto ben raccontata.
però io ho parecchi dubbi, peraltro già segnalati in commenti precedenti.
dove sta l'utente? io non sono riuscito a trovarlo.
siamo sicuri sia avventura? non mi pare rispecchi tutti i criteri.

a parte questo, mi lascia perplesso un altro fatto: trovo anomalo che le guardie, dopo aver massacrato di botte il prigioniero, si lascino convincere così facilmente.
per il resto nulla da eccepire. ci sono splendide descrizioni anche a livello emotivo.
è un buon lavoro, anche più che buono, ma lo lascio in sospeso per i dubbi sopra esposti.
rileggerò


______________________________________________________
L'unico modo per non rimpiangere il passato e non pensare al futuro è vivere il presente

Il viaggio del cavaliere Namaste

Non si può toccare l'alba se non si sono percorsi i sentieri della notte.

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7Il viaggio del cavaliere Empty Re: Il viaggio del cavaliere Ven Mag 06, 2022 2:01 pm

CharAznable

CharAznable
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Primo racconto in cui non trovo l'ironia che ha pervaso i brani precedenti. E casualmente è il primo che non gioca con con gli utenti di DR. Anzi, in realtà ammetto di faticare a scorgere la figura dell'utente in generale. Infatti credo che i paletti (e il titolo) siano i punti deboli del racconto. La narrazione fila in linea retta sfiorando solamente i vincoli preposti. Il vincolo temporale (almeno a grandi linee) e quello del luogo sono i paletti meglio inseriti, gli altri solo abbozzati.
La storia è interessante, e la città in cui è ambientata è stupenda. Una delle mie favorite.
La parte dell'accordo con i carcerieri è forse la parte più debole a livello narrativo e realistico. Molto belle le descrizioni, quasi dei dipinti.
Un buon lavoro
Complimenti
Grazie


______________________________________________________

I giorni indimenticabili della vita di un uomo sono cinque o sei in tutto. Gli altri fanno volume.

8Il viaggio del cavaliere Empty Re: Il viaggio del cavaliere Ven Mag 06, 2022 5:07 pm

Resdei

Resdei
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Ciao autor@
Grande ammirazione per come conduci i dialoghi e per come hai costruito l’intero racconto.
In effetti, come dice Tony, potrebbe anche evolvere in un libro.
Personaggi ben caratterizzati, come anche l’ambientazione.
Non parlo dei paletti, perché se sei in concorso vuol dire che sono stati rispettati.
In alcuni punti forse eccedi nelle spiegazioni, ma capisco che per te siano necessarie per lo svolgimento della storia.
Scrittura matura e coinvolgente.
Per il titolo potevi osare un po' di più, forse volevi sottolineare l’avventura del viaggio di questo nobile personaggio.
A rileggerci presto

9Il viaggio del cavaliere Empty Re: Il viaggio del cavaliere Lun Mag 09, 2022 2:08 pm

Byron.RN

Byron.RN
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Il racconto è scritto bene, la forma è buona e non ho notato errori o refusi.
Quello che per me manca è il coinvolgimento.
Non so se è il tipo di scrittura o il tipo di storia, ma ho partecipato poco.
Forse è una questione di personaggi: Don Alonso avrebbe tutte le caratteristiche per fare simpatizzare il lettore per lui, per portarlo giustamente dalla sua parte. Ciò che gli succede, le cattiverie della sua famiglia, una figlia che ha ancora bisogno di lui, sono tutti elementi che propendono dalla sua parte. Eppure non mi sta né antipatico né simpatico. Potrei parteggiare per l'ideale che rappresenta, ma lui mi rimane pressoché indifferente.
Anche De Cervantes mi risulta piuttosto anonimo e si riscuote solo nella parte finale.
Probabilmente è solo una sensazione mia, ma trovo che i personaggi siano poco risaltanti, bucano poco la carta, mentre come detto la forma del racconto è molto curata.
È un buon testo ma ci vorrebbe qualche guizzo in più.

10Il viaggio del cavaliere Empty Re: Il viaggio del cavaliere Lun Mag 09, 2022 5:02 pm

Susanna

Susanna
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Ho letto questo racconto tutto d’un fiato, la scrittura sicura e precisa e il bel ritmo unito ad una certa tensione, mi hanno preso fin dalle prime righe: ecco un racconto di avventura, come i miei Salgari o Dumas che tanto mi appassionavano.
Ha contato molto l’assenza di refusi e incertezze lessicali e grammaticali.
I personaggi sono ben delineati, i dialoghi funzionali alla storia e gestiti bene, anche se penalizzati come ti dirò più avanti.
Però alla fine ho dei dubbi, che non inficiano il buon giudizio complessivo su questo racconto, ma che ci sono.
I paletti: se ti stiamo leggendo il CdL li ha considerati sufficienti, ma a mio parere sono debolucci.
L’anticamera è piuttosto forzata, collocata per ovvie ragioni vicino all’entrata, che può essere anche uscita…con un prigioniero: certo, vi accade qualcosa di importante ma poteva essere anche una rientranza in un corridoio come se ne trovano nei vecchi palazzi, la stanza delle guardie, un’altra cella.
Gli utenti non li ho trovati, salvo non cercarli col lanternino visto che si parla di uffici delle imposte, ma sono poco convinta anche nello scriverlo. Anche l’arco temporale non c’è: il 1600 è affidato alla semplice sommatoria del 1571 (battaglia di Lepanto) e dei 29 anni senza uso della mano di Miguel. Decisamente poco, anche se poi la storia si svolge in quell’anno.
Anche la chiesa, come luogo dove vengono firmati dei documenti, ma anch'essa sostituibile.

 
La struttura e il ritmo del racconto, buono fino a quel momento, si blocca con la lunga spiegazione di Don Alonso sulla figlia e sulle sue peripezie. Personalmente avrei suddiviso il lungo periodo, intervallandolo con qualche azione dei protagonisti: un camminare per la stanza, un carezzare la ragazza, un momento di commozione per ricordare, per dare respiro al lettore e consentirgli di assimilare tutte le informazioni, importanti per la vicenda.
Il genere: direi che in questo step stiamo declinando il genere “avventura” in senso molto ampio, spesso dal punto di vista anche personale su cosa intendiamo per avventura. Questo racconto potrebbe essere benissimo un capitolo di un romanzo di avventura, in quanto le vicende narrate sono rischiose, c’è un certo azzardo, ma in questo momento nulla più, un episodio. Da lettrice, ho accettato il “prima” solo come narrazione di Don Alonso, e ci sta, ma mi è mancato il “dopo”: cosa accade a Don Alonso e a Maria? Come se la caverà Miguel? Entrerà in gioco qualche altro avvenimento del 1600, che rafforzerebbe la collocazione temporale del racconto? Perché è da lì che dipenderanno i loro destini, da questo inizio burrascoso, che non è proprio un inizio perché tutto è cominciato prima, ma un punto di partenza. È un racconto monco, con qualche punto “debole” che ti hanno già segnalato.
Questo non toglie che il racconto sia scritto molto bene, con cura e precisione, ma la tensione e le aspettative che avevo si sono interrotte bruscamente: fine primo capitolo.
Il titolo sarebbe davvero indovinato per un romanzo che contenesse questo episodio.
 
Piccole note:
l’uomo sbattè… l’uomo alzò --- nella seconda frase avrei evitato la ripetizione di “L’uomo”
Avevo conosciuto la bambina--- penso volessi dire riconosciuto la bambina, nel senso di averla legalmente riconosciuta.


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"Quindi sappiatelo, e consideratemi pure presuntuoso, ma io non scrivo per voi. Scrivo per me e, al limite, per un'altra persona che può capire. Spero di conoscerla un giorno… G. Laquaniti"

11Il viaggio del cavaliere Empty Re: Il viaggio del cavaliere Mer Mag 11, 2022 8:45 am

paluca66

paluca66
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Esco un attimo dallo step per giudicare il racconto senza l'obbligo dei paletti.
Racconto molto bello, ben scritto, scorrevole e, lasciamelo dire, anche emozionante: sarà banale e poco originale il padre che fa di tutto per la figlia e per farsi perdonare una sorta di "assenza" nella sua infanzia ma ugualmente non riesce a lasciarmi indifferente.
Così come la spruzzata di indignazione che inserisci sfiorando il discorso degli arabi a Siviglia.
Non mi lascia nemmeno indifferente l'ambientazione a Siviglia, forse in assoluto la città che più di tutte al mondo vorrei riuscire a vedere almeno una volta prima di morire.
Rientro nello step e, purtroppo, devo dirti che ho faticato a trovare tutti i paletti ben inseriti, anzi... È chiaro che se sei qui il tuo racconto in qualche modo ha rispettato le richieste però nel giudizio finale in confronto con gli altri non potrò non tenere conto di questo aspetto penalizzante e questo, lo dico chiaramente, mi dispiace molto.
Molto buona la scrittura, non ho trovato refusi evidenti e l'uso del dialogo ha consentito di alleggerire passaggi che, altrimenti avrebbero rischiato di essere faticosi da leggere.
Un'ultima cosa: Attesero fuori dal cancello, dopo avere suonato un campanello di cui sentirono l’eco in un lontano cortile.  con non riesco a immaginare qualcosa di diverso da un campanello elettrico, ma siamo nel 1600...


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12Il viaggio del cavaliere Empty Re: Il viaggio del cavaliere Mer Mag 11, 2022 12:21 pm

Akimizu

Akimizu
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Grazie autore, hai avuto una bellissima idea! Davvero ben scritta questa immaginaria nascita di Don Chisciotte, che infatti si chiamerà Alfonso, giusto cinque anni dopo, quando il romanzo vedrà la luce. Non so dire se del tutto immaginaria o no, non conosco così bene l'argomento, ci dirà poi l'autore, che magari ha letto qualche biografia di Cervantes in cui si fa menzione di questo incontro ispiratore. Mi è piaciuta la figura di Don Alfonso, stesso fisico di Don Chisciotte tra l'altro, complimenti per il particolare, un po' meno quella di Cervantes, marginale, altalenante, non so. So che non era uno stinco di santo, ebbe numerosi guai con la giustizia, quindi se da un lato ci sta che appoggi la fuga di Don Alfonso senza troppe remore, dall'altro l'ho trovato troppo in balia degli eventi, tralasciando la trovata di farsi ferire, sia chiaro, che lo riscatta. Inezie comunque, sarà che mi aspettavo fosse più protagonista, ecco, forse è solo questo. Ottima scrittura, bellissimo stile, complimenti sinceri. A rileggerci!

13Il viaggio del cavaliere Empty Re: Il viaggio del cavaliere Mer Mag 11, 2022 1:38 pm

tommybe

tommybe
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Racconto scritto talmente bene che disorienta genere e paletti, ma su questo sono d'accordo, la bravura va rispettata.
La storia non mi ha coinvolto abbastanza, sarà per la lontananza temporale e perché sembra scritta per ospitare un bel romanzo.
Quando qualcuno, commentando un mio racconto in lizza,  scriveva bello, ma non mi ha coinvolto, l'avrei volentieri spedito a quel paese. Tu non farlo, sei nella mia cinquina.

14Il viaggio del cavaliere Empty Re: Il viaggio del cavaliere Ven Mag 13, 2022 10:21 am

ImaGiraffe

ImaGiraffe
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Purtroppo questo racconto non mi ha coinvolto. Trovo che l'idea di Cervantes sia veramente brillante (avevo anche io pensato a qualcosa del genere) ma lo svolgimento meno. 
Don Chisciotte è uno dei protagonisti per eccellenza se si parla di racconti d'avventura. Potevi giocare in mille e più modi perché il personaggio è sfaccettato, ironico, commovente, coraggioso e avventuroso. 
Ammetto di non sapere a chi si sia ispirato Cervantes per la creazione del suo personaggio ma credo che il tuo Don Alonso, almeno per me, non è così stimolante. 
Capisco che in fondo qualche somiglianza c'è ma qui il genere doveva essere d'avventura, quindi è un vero peccato non aver attinto al materiale di Cervantes per creare un avventura che fosse più coinvolgente. 
Ora mentre scrivo mi viene un dubbio, che possa essere un racconto biografico su come Cervantes sia arrivato alla creazione del suo celebre personaggio. Sotto questo punto di vista cambia tutto. 
Quindi dovrò riflettere ancora per vedere se il mio giudizio cambia perché per il momento non sono pienamente soddisfatto.

15Il viaggio del cavaliere Empty Re: Il viaggio del cavaliere Lun Mag 16, 2022 12:04 pm

Fante Scelto

Fante Scelto
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Mi piace il racconto storico quando è fatto con cognizione di causa ma senza essere eccessivamente imbrigliato nelle regole.
Qui credo tu abbia fatto un buon lavoro, perché la sottile linea storica che si intuisce (l'ispirazione che Cervantes riceve per la futura stesura del Don Quixote) si mischia con la fantasia in un connubio riuscito.

Sì, c'è qualche punto un po' forzato, che altri commentatori hanno evidenziato, però nel complesso funziona.
Sai cosa manca? Un po' di descrizioni in più del periodo, che ne so, gli abiti, le uniformi, avrebbe dato un tocco di colore extra.
Però visti i pochi caratteri disponibili posso capirne la mancanza.

La trama in sé non è originalissima, ma forse proprio per questo si adatta bene al genere classico del secolo scorso, che su queste vicissitudini si appassionava e non poco.
Sì, non c'è un viaggio di mezzo, che credevo fondamentale per il genere, ma a questo punto non penso di aver capito davvero quale fosse il requisito.

Anche lo stile è molto buono, con qualche alto e basso.
Tipo, la prima parte l'ho trovata scritta benissimo, da metà in poi sembra cambiare leggermente registro, ma forse è solo un'impressione mia.
Le scene concitate non rendono bene come avrebbero potuto.
Ho anche notato tante ripetizioni, soprattutto dei nomi propri.

Sui paletti rimango perplesso, in particolare alla voce "utente", che non ho afferrato.

In definitiva, il racconto mi è piaciuto molto, però ha i suoi chiaroscuri dei quali occorre tener conto in sede di valutazione.

16Il viaggio del cavaliere Empty Re: Il viaggio del cavaliere Lun Mag 16, 2022 12:56 pm

tommybe

tommybe
Maestro Jedi
Maestro Jedi

'Esattore 'credo completi la richiesta dello step. Mi permetto di dirlo perché il racconto merita e dispiace questo dubbio.
L'autore mi deve un caffé.

17Il viaggio del cavaliere Empty Re: Il viaggio del cavaliere Mar Mag 17, 2022 4:53 pm

FedericoChiesa

FedericoChiesa
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Avventura nel senso più classico del termine.
Scrittura scorrevole, con particolari e descrizione come richiesto dal genere, ma senza stancare.
Dialoghi credibili, a volte un po' troppo ricercati, ma anche qui il genere lo richiede.
Rispetto ad altri racconti letti, mi sembra che la trama riesca a svilupparsi e a chiudersi correttamente, nelle poche pagine a disposizione.
Europa non c'è.
Gli altri paletti... vado a rileggerlo per cercarli.
Alla prossima.

18Il viaggio del cavaliere Empty Re: Il viaggio del cavaliere Mer Mag 18, 2022 10:23 pm

digitoergosum

digitoergosum
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Ciao Penna. Il tuo è un bel racconto, equilibrato, abbastanza plausibile. La scrittura è buona, e se non avessi tema di non arrivare in fondo coi commenti a tutti ti segnalerei alcuni tuoi passaggi che non mi hanno sempre convinto. Ma è proprio la struttura indovinata che mi convince. L'ambientazione a Siviglia, con la descrizione del Barrio cittadino e della contigua Giralda; come hai tratteggiato i personaggi; come hai saputo giungere presto al climax e prolungarlo fino in fondo. Bella anche l'ispirazione, o un detto aneddottico del Cervantes, non so, su cui potrebbe essere arrivata l'ispirazione per il suo celebre romanzo. E alla fine...non mi sono annoiato, hai quindi raggiunto il lettore che sono. Grazie per avercelo fatto leggere.

19Il viaggio del cavaliere Empty Re: Il viaggio del cavaliere Gio Mag 19, 2022 3:09 am

Molli Redigano

Molli Redigano
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Un'avventura che definirei statica e circoscritta a un breve periodo di tempo, ovvero la notte che resta a Don Alonso. Con questo non voglio dire che staticità e circoscrizione minino l'efficacia del testo. 

Come notato, il racconto è scritto molto bene, non ci sono errori. Da questo punto di vista il testo è curato, i personaggi ben caratterizzati e le descrizioni (la parte migliore per me) sono veramente significative perché catapultano il lettore nella Siviglia di quel periodo. 

Purtroppo, e me ne pento, non ho letto Don Chisciotte, ma quando lo farò ricorderò sicuramente questo racconto che mi fa pensare a un prologo del romanzo, per cui dico all'Autore che la sua scelta è molto originale e ben pensata.

Se dovessi dare un consiglio su come migliorare questo testo, ritengo (io come altri) che questa avventura abbia bisogno di un po' di azione in più, intesa come movimento, per esempio circa la fuga di Don Alonso braccato dalle guardie che lo cercano per tutta la città. Le guardie sono sempre "lontane", avrei voluto sentire il loro fiato sul collo di Don Alonso.

Qualcuno prima di me ha notato una "distanza" tra il titolo e la trama. Io la giustifico così: se Don Alonso aveva dei beni e poteva disporre di denaro, forse era un nobile e quindi molto probabilmente un cavaliere.

Un lavoro apprezzabile. Grazie.

20Il viaggio del cavaliere Empty Re: Il viaggio del cavaliere Ven Mag 20, 2022 5:18 pm

Asbottino

Asbottino
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Di nuovo per essere un racconto di avventura ci sono forse più dialoghi che azione e alla fine ti restano in mente più le ambientazioni in cui si svolge la storia piuttosto che le gesta dei personaggi. La prigione, l'anticamera del carcere, i vicoli di Siviglia, l'ospedale, la cattedrale. Ognuno è teatro di una scena, ogni scena collegata all'altra in un percorso ben preciso, in un viaggio (del cavaliere) che si porta dietro il lettore come ospite. Ti sembra di essere lì, hai uno spazio tutto tuo, un punto di vista previlegiato sugli eventi. Il tutto è coinvolgente, ben orchestrato, scritto con estrema cura. Credo che si possa dire solo bene di questo racconto. Però... Si un però c'è. Forse è troppo pulito, troppo curato, gli manca un po' di fuoco, qualcosa che renda la lettura più di pancia e meno di testa, qualcosa che renda più tridimensionali questi personaggi. Forse una chiave poteva essere il personaggio di Maria, che in fondo da un punto di vista narrativo è il motore di tutto (Quindi per lei... per lei avete fatto tutto questo?), ma resta sullo sfondo. è appena una comparsa. Se non sbaglio non dice una parola: ne ho cercato la ragioni, ma non le ho trovate. Forse la malattia?
Si dice che siano i personaggi a fare la storia. Inventane uno, rendilo umano, buttalo in una situazione e vedi come reagisce. Pensa a come ti comporteresti tu, oppure a come vorresti comportarti. Ogni personaggio è come una bilancia tra ciò che sei e ciò che vorresti essere. Credo che ci siano scrittori che ragionano così. Ma qui sembra che la storia esista di per sé e che tu abbia scelto i personaggi per condurla da un punto A a un punto B. Il che non è assolutamente un male. Direi che è un modo di pensare la scrittura altrettanto valido. DI base non ci sono metodi giusti o sbagliati, specie quando si scrive bene come te. Però quella mancanza di umanità, di calore, forse un po' penalizza una storia con un potenziale emotivo altissimo.
Veniamo ai paletti. Quello dell'utente è forse il più spinoso, aperto a interpretazioni e dubbi. Un detenuto è un utente delle carceri? Io ho pensato questo, ma sicuramente sbaglio. L'anticamera c'è, è uno dei luoghi che ho elencato all'inizio. Ecco, in questo forse non ha un'importanza maggiore degli altri. Direi che i luoghi sono tutti sullo stesso piano. Leggendo ho pensato che forse l'avresti sfruttata anche nella cattedrale, ma poi ho visto di no. Infondo i due personaggi iniziano il loro rapporto in un'anticamera e poteva avere un suo senso farlo finire allo stesso modo.
Il tempo mi sembra quello giusto. Non sono un amante della storia quindi l'ambientazione mi sembra perfetta. Anzi ho apprezzato il fatto che pur essendo ambientato nel 1600 abbia una scrittura molto moderna, che non lo appesantisce inutilmente.
Concludo. il racconto è davvero ottimo. Più avanti, quando li avrò letti tutti, ci tornerò sopra per una seconda lettura e per capire se portarmelo in cinquina. Così a caldo, nonostante quanto ho detto sul  fatto che sfiori certe emozioni piuttosto che affondare il coltello (in fondo anche il protagonista non lo fa) direi che è talmente ben fatto che sarà difficile lasciarlo fuori.


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Il viaggio del cavaliere Senza_10

21Il viaggio del cavaliere Empty Re: Il viaggio del cavaliere Sab Mag 28, 2022 11:06 am

Mac

Mac
Padawan
Padawan

L’ho letto in un fiato, scritto proprio bene, scorrevole, senza inciampi, refusi o frasi contorte. Questo per me è un gran punto. Poi Siviglia, che dire, una città magica che tu hai ben descritto. E questo è l’altro tuo punto forte: le descrizione: sono immagini accurate e visibili. Bravo
Nota dolente: i paletti.
L’ammissione da parte del Cdl conferma che ci sono, a causa della mia ignoranza alcuni non li trovo o sono ben celati. Questa è l’unica pecca di un racconto scritto bene e ben congenito, seppur con qualche ingenuità e qualche scena poco credibile, ma le battute non sono molte per cui sei giustificato.

22Il viaggio del cavaliere Empty Re: Il viaggio del cavaliere Mar Mag 31, 2022 5:06 pm

caipiroska

caipiroska
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Questo racconto ha alle spalle una buona penna, con una mano felice e robusta che crea mondi con un'invidiabile facilità. In generale il racconto mi è piaciuto perchè non lascia buchi di trama e rimane coerente, però ci sono alcuni aspetti che non mi hanno convinta del tutto.
L'uomo aprì gli occhi chiusi. Toglierei la precisazione che gli occhi sono chiusi.
Nella prima parte menzioni molte volte il protagonista definendolo l'uomo: usare sempre lo stesso nome crea uno strano effetto, suggerirei l'alternanza con altri nomi (prigioniero, carcerato...).
Fino al primo capoverso la storia mi ha presa parecchio, poi, complice la necessità di spiegare la situazione e aggiungere movimento alle scene, ho notato un calo progressivo sia in originalità che in coerenza. Non mi convince il modo repentino in cui tutti credono alle promesse di Don Alonso, non mi convince il fatto che tutto gli vada bene.
Confesso di aver letto il racconto e poi di aver contato i punti interrogativi sbocciati dal nulla.
Ho atteso che gli altri commentassero per capire cosa non capivo.
Quindi ho capito che Don Alonso sarebbe colui a cui si è ispirato l'autore per inventare Don Chisciotte (non l'ho letto, ma mi sono sempre immaginata un visionario, un sognatore, un folle ma di quelli buoni, mentre questo Don Alonso mi è sembrato un'opportunista che prima ha pensato a sè e poi cerca di ripulirsi la coscienza. Comunque è tutto relegato alla mia percezione.)
Dai commenti ho scoperto che c'è una chiesa (forse l'ospedale?) anche se mi sfugge ancora l'utente: scusami autore, sono poco connessa ultimamente!
Mi sfugge anche il 1600... Dalle mie ricerche ho visto che il romanzo è uscito nel 1605: probabilmente l'idea all'autore è venuta prima, ma perchè proprio nel 1600? E non nel 1601, per esempio? Scusami autore, non voglio essere antipatica, ma è per essere giusta nella valutazione finale: il tuo testo è molto valido su tanti fronti ed è giustissimo che sia qui: solo vorrei poter valutare bene la coerenza con i paletti imposti. Perchè  ho una certa idea su come comporre il mio podio.
So che non puoi rispondere, cercherò d'informarmi meglio su cosa sia accaduto a Cervantes in quell'anno.

23Il viaggio del cavaliere Empty Re: Il viaggio del cavaliere Mar Mag 31, 2022 6:09 pm

Arianna 2016

Arianna 2016
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Intanto, autore, ti ringrazio per avermi riportato a Siviglia. Ci sono stata alcuni anni fa e ho un ricordo bellissimo di quel viaggio. La cosa buffa è che sono stata ammalata tutta la settimana che siamo stati là: di giorno giravamo e di sera vivevo di paracodina e antinfiammatori. E lo strano è che, nonostante questo, il ricordo è bello. La notte di Natale, addirittura, mio marito (non credente) mi ha strappato dal sonno e dal letto insistendo perché andassimo a messa nella Cattedrale.
Bando ai rimpianti e alla nostalgia… veniamo al tuo racconto.
Ho sentito molto, a livello emotivo, la prima parte e l’ultima. La prima, l’incontro tra questi due personaggi, una sorta di “onore delle armi” che ognuno rende all’altro, una comunicazione che avviene tra loro a un livello diverso, rispetto a quello dei parenti o delle guardie.
L’ultima, nella luce dell’alba, in cui don Alonso fa scattare in Cervantes qualcosa che lui credeva di avere perduto, oppresso dai guai della vita, qualcosa che poi troverà anima nella trasfigurazione letteraria. Un processo che di solito avviene, in noi che scriviamo: la realtà esterna fa cortocircuito con qualcosa che abbiamo dentro e nascono un personaggio e una storia.
Invece – pur apprezzando il ricordo visivo dei vicoli di Siviglia – ho trovato un po’ contratta e affrettata la parte centrale, funzionale alla vicenda ma meno sentita. Certo, anche il numero dei caratteri avrà influito, ma forse non è solo quello.
Comunque, nel complesso, una buona lettura.

24Il viaggio del cavaliere Empty Re: Il viaggio del cavaliere Mar Mag 31, 2022 6:45 pm

Hellionor

Hellionor
Admin
Admin

Racconto coinvolgente, con descrizioni molto ben gestite e un registro narrativo convincente che regge per tutta la storia.
Il tuo racconto me lo sono gustato proprio, lo trovo davvero un ottimo racconto che fila liscio fino alla fine.
L'unica cosa che non mi ha convinta è come Alonso riesca a convincer le guardie. Penso che ci sia di più di quello che emerge nel testo e questo un po' mi infastidisce. Forse ci tornerei sopra e aggiungerei qualche dettaglio per aumentare la credibilità di questa prima parte.
Ma è davvero una quisquilia e non modifica il mio entusiasmo per questo gran bel racconto.
Ele

25Il viaggio del cavaliere Empty Re: Il viaggio del cavaliere Mar Mag 31, 2022 6:52 pm

SuperGric

SuperGric
Padawan
Padawan

Racconto solido, scritto magistralmente, con immagini chiare e dialoghi credibili.
L’ambientazione andalusa mi è piaciuta molto, soprattutto i riferimenti alle persecuzioni degli arabi convertiti.
I personaggi risaltano ottimamente, ma soprattutto emergono queste amicizie maschili così leali e sincere. Forse al limite del credibile, ma interessanti.
Come altri prima di me hanno commentato, suona strano che le guardie prima, e Miguel de Cervantes poi, accettino tanto facilmente di collaborare con Don Alonso, ma sono dettagli che si perdonano vista la qualità della scrittura. Piaciuto molto!

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