Viaggio

Era partito senza spiegazioni che potessero farmi comprendere.
Seppi poi del suo soggiorno in una villa vista mare e mi mordo le mani per non essermi resa conto del segreto che si era portato dentro.
Un compagno dovrebbe confidarsi con chi gli è stato accanto per tanti anni, invece mi ha lasciata tormentata dai dubbi. Il viaggio lo aveva prenotato con me presente, mi ero illusa prendendo fischi per fiaschi. Quando mi hanno consegnato la teca con le sue ceneri mi hanno assicurato che prima della dipartita aveva predisposto tutto e osservando le stelle si era raccomandato di dirmi che lui da lassù mi avrebbe amata più di prima.

Un viaggio programmato di sola andata a quanto pare, un triste ricordo tra le mani,  macabra sorpresa, povera donna! Illusa, pensava di partire pure lei? Ci vuole  coraggio per un simile programma, senza parole!

Caro/a Autore/trice,
un viaggio per l'eternità. Programmato insieme alla propria donna e poi intrapreso da solo. Ciò che più sorprende, come è stato per la protagonista, non è stata la dipartita quanto la "frode" nei confronti di chi aveva condiviso con lui molta strada.
non credo però che davanti a un simile comportamento ci possa essere più disillusione che rabbia.

Un 100 amaro, con l'effetto sopresa della rivelazione ben speso.
Un po' troppo elaborata la forma, frase finale soprattutto.
Tra l'altro credo sia più coretto "statA accanto", dato che la voce narrante è femminile.

Presumo che l'uomo abbia agito così per preservare la compagna da qualsiasi dolore.
Ha una sua logica, anche se denota un certo selfishness, che ora mi sfugge come tradurre degnamente in italiano.
Egoismo? Qualcosa del genere.

Piaciuto, comunque.

Ciao autore, racconto strano il tuo, non so perché ma lo trovo criptico, non capisco i motivi, le pulsioni, i fatti sono poco chiari. Si capisce cosa è successo, certo, ma è pieno di angoli bui. Poi magari è solo un problema mio, ci tornerò in seguito, lo prometto. Scrittura buona, probabilmente io avrei gestito diversamente i tempi verbali, ma non ravviso comunque scorrettezze. A rileggerci!

Sritto bene, che tiene in sospeso il lettore fino alla fine.
Qualcosa non mi torna: il viaggio lo prenotano assieme ma viene a sapere dopo della villa al mare.
Certo che un 100 parole non si può pretendere molto.

C’è qualcosa di sfuggente in questo testo. A una prima lettura ho pensato a un suicidio e resto di questa idea.
Una coppia strana, lui che prenota il viaggio con lei presente, lei che non coglie gli indizi. La frase sulle stelle mi fa pensare al fatto che lui fosse ammalato e lei non lo sapeva? Se avessi sentito il mio uomo dire che da “lassù” mi avrebbe amata più di prima qualche dubbio lo avrei avuto.

Hai della rabbia dentro di te... ma non verso chi non c'è più verso quel destino che ha tagliato tutte le promesse terrene di vivere in un luogo che doveva essere l'Eden. Ora quel senso di vuoto si riversa nella scrittura e nei pensieri di tutte le "promesse" svanite in una realtà durissima da vivere. Intenso e criptico modo d'essere che per essere svelato deve avere profonde sonde che sappiano scandagliare nel fondo dell'animo. Il sentimento spesso viaggia tra amore, dolore, e "rabbia". E in questo racconto si sente veramente il profondo amore che non è potuto essere...

ciao, autore.
all'inizio pensavo che lui fosse fuggito con un'amante
descrivi molto bene l'angoscia di questa donna, esclusa dall'ultima decisione, la più importante.
non è tanto il gesto finale, estremo, quanto la mancanza di comunicazione di questa coppia che mette tristezza. 
capita!
un modo diverso di amare e di non "disturbare" comunque discutibile.

C'è un racconto, ma non trovo emozioni.
Forse dice troppo sulla storia e poco sul perchè. 
?Mi mordo le mani" non mi è piaciuta questa frase, non in un contesto così drammatico.
Lo dico qui , ma vale per altri racconti. Sono molto in cristi in questa tornata di 100. Per me il mini racconto deve dare un'emozione, o raccontare un'immagine in un lasso di tempo breve. Ho faticato a trovare tutto questo finora.
Mi scuso in anticipo per la mia schiettezza.

Non sono molto convinto del mix che hai fatto dei due temi. In cento parole non sei riuscito a descriverli propriamente. Ci sono perciò molte discrepanze o assenze: la moglie che non si è accorta della sua volontà di farla finita forse per qualche malattia terminale; prepara il viaggio e lei presente non vede che non prenota anche per lei e se lo fa sa della data di partenza e quindi... No proprio non ci siamo.

Penso che tu abbia preteso un po’ troppo da cento parole, inserendo addirittura entrambi i temi, che, così presentati, hanno un che di sospeso, di non definito. Troppi i dubbi sui personaggi e la situazione; troppe le discrepanze sulla coppia e il loro modo di stare insieme; troppo strano che, alla fine, lui si confidi con sconosciuti anziché con la compagna di una vita. 
Come dice Tony, proprio non ci siamo. 
M.

Qualche perplessità alla fine di questo cento.
Soprattutto è il rapporto tra i due che non mi è chiarissimo, il finale lascia intendere una grande vicinanza che però stride con tuta la storia, lui se ne va senza che lei sappia quasi nulla...
Non mi ha entusiasmato "fischi per fiaschi".

Manca la storia. Paradossalmente bisogna costruirsela da soli con i pochi elementi a disposizione.
Sto scherzando, ma potevi accennare perché quella donna con la tuta grigia saluta con la manina e non è in fuga.
Con noi.

Il tuo racconto non ha errori, ma contiene alcuni elementi che non convincono alla lettura. La presenza della moglie alla prenotazione dell'ultimo viaggio dell'uomo, per esempio; poi questo "testamento" in cui affida ad altri le sue ultime parole/volontà. Forse non l'avrà fatta soffrire per un certo periodo, ma a lei probabilmente resterà un pessimo ricordo di lui. Come già suggerito, in un racconto così struggente il mordersi le mani e i fischi per fiaschi sembrano non aiutare. Grazie

Il racconto mi è piaciuto soprattutto per la sua scorrevolezza. Vola via una parla dopo l'altra  senza essere troppo criptico. Senza molteplici chiavi di lettura. Il testo è questo e il significato pure. Sulle motivazioni dell'uomo anche se le battute a disposizione fossero state 12000 non le avremmo comprese lo stesso. Bello.

Racconto dove le parole o espressioni chiave hanno un significato ambiguo: "viaggio", "era partito" e quella "villa vista mare", che in realtà è un "cimetière marin".
Certo, ci sono degli errori, ma in un racconto dove le parole significano altro ci potrebbe stare che la protagonista prenda fischi per fiaschi al momento della "prenotazione".

Storia triste e drammatica, come molte (mia compresa).
Trovo tuttavia che la scrittura non regga il dramma: non c'è vero pathos, non c'è un crescendo che porta all'epilogo.
Insomma, mi sembra un bel tentativo non perfettamente riuscito.

Sai cos'è, secondo me, che non funziona in questo racconto e lo depotenzia?
Le forme verbali.
Io ho avvertito il racconto come uno sfogo, quasi un'atto d'accusa della donna contro il compagno per non essere stata resa partecipe della sua condizione.
Per l'idea che avevi, per come avevi impostato il tuo racconto, credo che la tua scelta abbia svilito l'effetto che doveva arrivare al lettore.
Era partito senza spiegazioni 
Non ti sembra troppo impersonale? Troppo distaccato? La compagna è arrabbiata, ferita, io l'ho immaginata così , quindi:
Sei partito senza spiegazioni.
Lei lo accusa.
E anche dopo:
Seppi poi del suo soggiorno-Ho saputo del tuo soggiorno.
Un compagno dovrebbe confidarsi-Un compagno deve confidarsi.
E via di seguito.
Secondo me così al lettore sarebbe arrivato dieci volte più potente la delusione, il risentimento della moglie per la sua esclusione.
Poi, come ti hanno detto, le espressioni mordersi le mani, prendere fischi per fiaschi, stonano abbastanza col tipo di narrazione. Non sono centratissime, avresti potuto scegliere altre parole, altri immagini.

E' una variante del tema, che ho trovato più volte in questa prova, della perdita di una persona cara. Stavolta siamo di fronte a un suicidio (credo), maturato senza segnali al partner. Questo,  se da un lato può sembrare un gesto di riguardo, un modo per evitare un dolore, dall'altro crea più sorpresa e smarrimento in chi rimane. Il tema è interessante, la scrittura buona; restano alcuni elementi poco convincenti già segnalati da chi mi ha preceduto.

Il racconto è ben scritto: si capisce perfettamente cosa è accaduto ma non riesce a coinvolgere e mi ritrovo perfettamente con il commento di Byron: l'hai disinnescato con i tempi verbali.
Peccato perchè avrebbe potuto essere dirompente e colpire a fondo e invece, purtroppo, è diventata una esposizione di fatti o poco più.

Ciao, Autore. Per me questo racconto è una pugnalata al cuore: la ragazza di un mio caro amico ha fatto la stessa cosa... Ha prenotato il viaggio in Svizzera insieme a lui, poi è partita da sola ed è andata in questa villa vista montagna dove ha avviato il suicidio medicalmente assistito. 
Il tuo 100 mi ha terrorizzato per questo, e mi diventa complicato commentarlo: davanti a emozioni così forti, tutto perde significato.
Lui è stato depresso per mesi e ancora adesso soffre di un DPTS che chissà quando supererà. Io cosa posso dire del tuo racconto, di fronte alle corde della mia anima che mi fai vibrare in questo modo? Assolutamente niente, se non che vorrei portarti in cinquina con me e sperare che il tuo 100, con quello che ho raccontato io, non c'entri nulla.

Devo essere sincero e vi prego di credermi: ho pensato la stessa cosa di Viv, ovvero eutanasia. Però per il mio modo di vedere le cose attraverso le parole di questo testo, mi pare più un weekend con l'amante mascherato da viaggio di lavoro. Poi, per incidente o suicidio, il fedifrago muore e a posteriori la moglie scopre tutto. Non so, senz'altro è scritto bene e si legge altrettanto bene.

Grazie

c'è qualcosa che mi sfugge, francamente.
che lui decida per il suicidio assistito ci sta, che non lo faccia sapere, anche.
però che prenoti il viaggio insieme a lei no, mi pare davvero assurdo.
detto ciò, la storia, per quanto triste, c'è e lascia il segno.