Ecco un esempio di racconto su cui è impossibile attaccarsi alla scrittura. Non allo stile, che è soggettivo come "mi piace" o "non mi piace", ma all'aspetto più prettamente tecnico del mettere una parola dopo l'altra. Qui non c'è niente da dire. Non ho trovato neanche un refuso, e vi assicuro che li ho cercati.
Ma potrei anche essere rimasto abbindolato dal racconto stesso. Un testo, come altri in questo step, psicologico secondo me. Soltanto che qui non c'è soltanto Liam e il "fagiano" che partecipano alla seduta, ma anche il lettore. E può capitare che che il lettore non ci capisca niente. Io, per esempio, ho ben compreso la volontà di solitudine del protagonista che, dopo una vita di tentativi andati a vuoto per costruire qualcosa di sociale, passatemi il termine generalizzante, senta il bisogno di fuggire lontano e restare solo. Capisco anche la creazione di un dialogo, forse immaginario, con Socrate. Voglia di solitudine che però non si compie mai completamente, l'uomo non è un granchio purtroppo.
Ciò che collego meno a quanto sopra è la teoria delle stringhe e questa ossessione di Liam di voler spiegare scientificamente la sua solitudine derivata. O meglio, capirei tutto se non si giungesse a un banale colpo di pistola che mette fine ai giochi.
Insomma, un racconto da elaborare continuamente. Senza la certezza di arrivare a una conclusione. Un po' come per Liam, o no?
Ma potrei anche essere rimasto abbindolato dal racconto stesso. Un testo, come altri in questo step, psicologico secondo me. Soltanto che qui non c'è soltanto Liam e il "fagiano" che partecipano alla seduta, ma anche il lettore. E può capitare che che il lettore non ci capisca niente. Io, per esempio, ho ben compreso la volontà di solitudine del protagonista che, dopo una vita di tentativi andati a vuoto per costruire qualcosa di sociale, passatemi il termine generalizzante, senta il bisogno di fuggire lontano e restare solo. Capisco anche la creazione di un dialogo, forse immaginario, con Socrate. Voglia di solitudine che però non si compie mai completamente, l'uomo non è un granchio purtroppo.
Ciò che collego meno a quanto sopra è la teoria delle stringhe e questa ossessione di Liam di voler spiegare scientificamente la sua solitudine derivata. O meglio, capirei tutto se non si giungesse a un banale colpo di pistola che mette fine ai giochi.
Insomma, un racconto da elaborare continuamente. Senza la certezza di arrivare a una conclusione. Un po' come per Liam, o no?