La voce della foresta pluviale
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Re: La voce della foresta pluviale
Racconto ben scritto, forma scorrevole, dialoghi ben curati, descrizioni ed ambientazione ottime.
Non ho ben capito la causa scatenante del mutismo di Margaret, che potrebbe essere l'attaccamento alla foresta pluviale o il disaccordo con il padre, come non ho ben capito il modo con cui Elizabeth cerca di risolvere il problema.
Resta comunque un bel racconto.
Non ho ben capito la causa scatenante del mutismo di Margaret, che potrebbe essere l'attaccamento alla foresta pluviale o il disaccordo con il padre, come non ho ben capito il modo con cui Elizabeth cerca di risolvere il problema.
Resta comunque un bel racconto.
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Come l'acqua che scorre, sono un viandante in cerca del mare. Z. M.
Menico- Padawan
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Re: La voce della foresta pluviale
Se togliamo il contesto moderno, i due protagonisti adulti mi sembrano personaggi di un romanzo ottocentesco. Soprattutto la madre, Elizabeth, estremamente bigotta ed estrane al mondo in cui vive. Non, so, forse voluto per maracre ancora di più la distanza tra i genitori e la figlia, però mi ha infastidito parecchio. Per il resto ti hanno già detto tutto gli amici che hanno commentato prima di me. Un racconto che si legge bene, ben scritto, ma al quale manca qualcosa. Un potenziale inespresso.
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I giorni indimenticabili della vita di un uomo sono cinque o sei in tutto. Gli altri fanno volume.
CharAznable- Cavaliere Jedi
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Re: La voce della foresta pluviale
Car aut,
Il tuo racconto è scritto in maniera impeccabile, il narratore onnisciente è utilizzato egregiamente e la storia è semplice ma intrigante.
Personalmente ho trovato la narrazione un po' fredda, i personaggi restano distaccati, non riesco a percepirli pienamente.
E anche il finale mi lascia perplessa, il non annunciare il che Margaret ha ricominciato a parlare, ci sono alcune freddezze nei tuoi personaggi che non collimano con i loro comportamenti , e questo mi lascia un po' insoddisfatta.
Ma lo ritengo un buon lavoro, senza ombra di dubbio.
Ele
Il tuo racconto è scritto in maniera impeccabile, il narratore onnisciente è utilizzato egregiamente e la storia è semplice ma intrigante.
Personalmente ho trovato la narrazione un po' fredda, i personaggi restano distaccati, non riesco a percepirli pienamente.
E anche il finale mi lascia perplessa, il non annunciare il che Margaret ha ricominciato a parlare, ci sono alcune freddezze nei tuoi personaggi che non collimano con i loro comportamenti , e questo mi lascia un po' insoddisfatta.
Ma lo ritengo un buon lavoro, senza ombra di dubbio.
Ele
Hellionor- Admin
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Re: La voce della foresta pluviale
Interruzione nel livello di benessere. Trovo curiosa questa espressione, un po' asettica. In ogni caso il problema non è tanto la scelta delle parole, ma la scelta, o non-scelta, di non motivare il silenzio di Margaret. Chiaro è il suo legame con la foresta, un richiamo, e un po' te lo aspetti che il ricongiungimento tra le due funzioni da sblocco emotivo, ma per quanto la scena sia riuscita e a suo modo emozionante, alla fine le motivazioni che l'hanno portata lì rendono l'incontro privo di un vero significato, come una bilancia che pende tutta da un lato.
Scritto bene, ma di nuovo con un stile un po' trattenuto, che cerca di coprire quante più zone possibili, battere quanti più tasti narrativi possa permettersi in uno spazio così ristretto, ma che alla fine dipinge dei personaggi che non sempre agiscono in modo convincente, anche volendo sospendere l'incredulità e affidarsi totalmente alla lettura.
Comunque una lettura piacevole.
Scritto bene, ma di nuovo con un stile un po' trattenuto, che cerca di coprire quante più zone possibili, battere quanti più tasti narrativi possa permettersi in uno spazio così ristretto, ma che alla fine dipinge dei personaggi che non sempre agiscono in modo convincente, anche volendo sospendere l'incredulità e affidarsi totalmente alla lettura.
Comunque una lettura piacevole.
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Asbottino- Cavaliere Jedi
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Re: La voce della foresta pluviale
Il racconto è scritto bene e mi è piaciuta molto l'ambientazione, solo non mi è piaciuto molto il finale, bello il personaggio di Margaret però ecco mi sarebbe piaciuto di più se fosse stato gestito un po', meglio (parere mio ovviamente sia chiaro)
Fenix- Viandante
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Re: La voce della foresta pluviale
Ciao, Penne.
Parto dicendo o confessando che non avevo molta voglia di scrivere un racconto breve. Come disse giustamente @Asbottino (in un commento di sette anni e mezzo fa), scrivere un racconto di 18mila battute o un racconto di 50mila sono due discipline sportive diverse e in questo periodo sono orientato più verso i 50mila. Avevo in mente una trama troppo complessa per starci in 18mila battute ma non mi era più possibile ripensarla né avevo voglia di pensarne un'altra.
Diciamo che l'effetto migliore è stato quello di tagliare tutto l'incipit originale e iniziare il racconto a casa con Margaret e Elisabeth. Pare che l'incipit nuovo vi sia piaciuto e vi ringrazio. Mi scuso con voi per aver condensato troppo la storia, con il risultato di un racconto distaccato e un finale affrettato.
Grazie al mio nuovo fan @paluca66 per i due punti ottenuti nella classifica demoscopica.
Il complimento più bello al racconto me l'ha dato mia moglie, che è nata a Benin City e ha vissuto tra la metropoli e la foresta pluviale per tutta l'infanzia e l'adolescenza: «Mi devi spiegare quando sei stato a Benin City perché non ti ho mai visto andare in Africa.» Quindi sì, sono riuscito a raccontare Benin City attraverso gli occhi e i ricordi di mia moglie.
La foresta pluviale a Benin City non ha un nome proprio. Viene chiamata "rainy forest" oppure, simpaticamente, "bush" (cespuglio).
Victoria Island è il quartiere dove vivono i bianchi a Lagos e non è un'isola, almeno oggi non lo è più.
Lagos è una città pericolosa? Credo che dipenda dal quartiere. Di sicuro, Benin City è molto, molto pericolosa e, da come la racconta mia moglie, forse più di Lagos.
Approfitto per ringraziare @Fante Scelto per i suoi commenti, non solo al mio ma proprio a tutti i racconti. È stata la cosa più divertente e istruttiva che mi sia capitata di leggere in questo primo step di Pachamama.
Con questo credo di aver chiarito i dubbi. I buchi di trama sono purtroppo dovuti alla necessità di condensare il racconto. Avevo promesso diverse volte per altri racconti che avrei rimesso mano, in particolare per Calalai, ma non l'ho mai fatto. Per cui questa volta non lo prometto e scusatemi anche di questo.
Grazie e alla prossima.
Parto dicendo o confessando che non avevo molta voglia di scrivere un racconto breve. Come disse giustamente @Asbottino (in un commento di sette anni e mezzo fa), scrivere un racconto di 18mila battute o un racconto di 50mila sono due discipline sportive diverse e in questo periodo sono orientato più verso i 50mila. Avevo in mente una trama troppo complessa per starci in 18mila battute ma non mi era più possibile ripensarla né avevo voglia di pensarne un'altra.
Diciamo che l'effetto migliore è stato quello di tagliare tutto l'incipit originale e iniziare il racconto a casa con Margaret e Elisabeth. Pare che l'incipit nuovo vi sia piaciuto e vi ringrazio. Mi scuso con voi per aver condensato troppo la storia, con il risultato di un racconto distaccato e un finale affrettato.
Grazie al mio nuovo fan @paluca66 per i due punti ottenuti nella classifica demoscopica.
Il complimento più bello al racconto me l'ha dato mia moglie, che è nata a Benin City e ha vissuto tra la metropoli e la foresta pluviale per tutta l'infanzia e l'adolescenza: «Mi devi spiegare quando sei stato a Benin City perché non ti ho mai visto andare in Africa.» Quindi sì, sono riuscito a raccontare Benin City attraverso gli occhi e i ricordi di mia moglie.
La foresta pluviale a Benin City non ha un nome proprio. Viene chiamata "rainy forest" oppure, simpaticamente, "bush" (cespuglio).
Victoria Island è il quartiere dove vivono i bianchi a Lagos e non è un'isola, almeno oggi non lo è più.
Lagos è una città pericolosa? Credo che dipenda dal quartiere. Di sicuro, Benin City è molto, molto pericolosa e, da come la racconta mia moglie, forse più di Lagos.
Approfitto per ringraziare @Fante Scelto per i suoi commenti, non solo al mio ma proprio a tutti i racconti. È stata la cosa più divertente e istruttiva che mi sia capitata di leggere in questo primo step di Pachamama.
Con questo credo di aver chiarito i dubbi. I buchi di trama sono purtroppo dovuti alla necessità di condensare il racconto. Avevo promesso diverse volte per altri racconti che avrei rimesso mano, in particolare per Calalai, ma non l'ho mai fatto. Per cui questa volta non lo prometto e scusatemi anche di questo.
Grazie e alla prossima.
A The Raven, vivonic, caipiroska, paluca66, Fante Scelto, tommybe e M. Mark o'Knee garba questo messaggio
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