Agli amici concorsisiti

Arunachala ha scritto:

digitoergosum ha scritto:A me DT piace molto. Vengo da due esperienze di scrittura. Una a pagamento, Scrittori Instabili, dove ho fatto due anni "de visus" molto interessanti, e un terzo sullo stesso target con molti dubbi on line ( per il coronavirus). L'altro è Bravi Autori, dove sto avendo soddisfazioni e una prima raccolta cartacea sul genere gotico dove c'è un mio racconto. Ma devo dire, pur coi mal di pancia, pur con la pretesa di altri di conoscere una persona da un racconto, classificandolo, senza capirlo a fondo (racconto, messaggio, sensibilità, condanna) che questo sito è speciale e che qui creerò amicizie di penna importanti.

anche io sono presente in bravi autori, digito, e sono finito in una dozzina di antologie cartacee con svariati racconti.
BA e DT sono siti molto diversi, pur trattando entrambi la scrittura.
qui si viene analizzati più a fondo e alla fine se ne esce con qualcosa in più di quando si arriva, questo te lo posso garantire.
là è diverso ma non per questo meno piacevole. diciamo che l'autore viene trattato in maniera più superficiale, senza approfondire più di tanto le capacità e le potenzialità.
opinione personale, ovviamente

Penso che la cosa più difficile da accettare, per chi scrive per passione, sia l'essere "criticati": leggi e rileggi i tuoi racconti o il tuo "romanzo nel cassetto" e ti sembra ottimo. Poi allunghi uno stampato a qualche volontario: i più gentili ti dicono che è buono, altri ti fanno notare gli errori, le incongruenze, la necessità di liberarti di cose che ti sono magari costate ore di lavoro. E questo non ti piace, ti sembra di essere sminuito solo perchè non hai un nome, o non sei stato pubblicato. Dalle prime settimane in DT, leggendo i commenti e i giudizi anche oltre lo step - sempre espressi con competenza, mai scortesi o superficiali - sto imparando (Alberto Manzi docet, non è mai troppo tardi) non solo ad accettare le "critiche", ma anche ad utilizzarle, a leggere con altri occhi quello che ho scritto in passato. Ed è confortante. Scusate se sembro melensa o patetica o adolescente mai cresciuta, ma a volte ci vuole un angolo tranquillo per fare le piccole cose che ci confortano. Come il mio piccolo laboratorio pieno di gomitoli, perle, bottoni, riviste, pupazzetti per la mia nipotina lontata, o la scrivania con la lampada verde, o gli scaffali pieni di libri letti.