Il ballo de' debuttanti
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Different Tales :: Off Topic :: Archivio :: Different Rooms - Tutti i racconti :: Step 5 - Sala da Ballo
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Re: Il ballo de' debuttanti
Ma chi cazzo siete voi per criticare tutto e tutti? Siete solo dei pecoroni: avete trovato un argomento con tanti tallonatori e vi siete aggregati, manco sapete perché, magari non avete neanche letto l’incipit di questa diatriba perfettamente inutile.
Non vi sta bene quello che facciamo? Fatelo voi, ma ci vogliono stomaci forti e anime impermeabili, altrimenti occupatevi di altro.Non vi interessa poi più di tanto? E allora perché perdete tempo a criticare, a curiosare?
Siamo ricchi. Quindi? Provateci, rischiate anche voi, poi vedrete come si fa in fretta a passare da criticanti a criticati.
Viviamo nel lusso? Sai che lusso! Per me – la Seppellitrice - una bella prigione dorata per essere del sesso sbagliato, nel paese sbagliato, nella famiglia sbagliata. Mi sono presa una vendetta personale.Il cuoco? Aveva un ristorantino che vi raccomando, ma si scordava di pagare le tasse. Come facesse... Con gli evasori, nel suo paese, non ci vanno con la mano leggera, quindi meglio un castello-prigione che una cella. Almeno può fare quello che gli piace fare. E come lo sa fare!
E poi, che caspita ve ne frega di cosa facciamo? Ci occupiamo della morte, quella che vi aspetta prima o poi, unica certezza di una vita piena di imprevisti, ma che vi fa PAURA. E anche schifo, lo vediamo ogni giorno.
O è il dopo che vi terrorizza? Che nessuno si ricordi voi. Oggi non c’è tempo per i ricordi e per soffrire: il dolore è una farsa, da condividere, da mostrare anziché vivere. Uno show. E allora che male c’è se qualcuno festeggia l’esserci arrivato a vederla, la Morte, a sbeffeggiarla con una festa?
La traccia che mi ero preparata era questa, poi l’ho abbandonata, mi sembrava troppo... mi viene sgradevole, o forse odiosa, sia pure per un racconto. Ho fatto male, avrei dovuto svilupparla partendo da qui, lasciando meno carta bianca ai personaggi e forse mi sarebbe andata meglio. Ma [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] col “Seno di poi”... anzi del seno di poi son piene le fosse (per sdrammatizzare).
Non vi sta bene quello che facciamo? Fatelo voi, ma ci vogliono stomaci forti e anime impermeabili, altrimenti occupatevi di altro.Non vi interessa poi più di tanto? E allora perché perdete tempo a criticare, a curiosare?
Siamo ricchi. Quindi? Provateci, rischiate anche voi, poi vedrete come si fa in fretta a passare da criticanti a criticati.
Viviamo nel lusso? Sai che lusso! Per me – la Seppellitrice - una bella prigione dorata per essere del sesso sbagliato, nel paese sbagliato, nella famiglia sbagliata. Mi sono presa una vendetta personale.Il cuoco? Aveva un ristorantino che vi raccomando, ma si scordava di pagare le tasse. Come facesse... Con gli evasori, nel suo paese, non ci vanno con la mano leggera, quindi meglio un castello-prigione che una cella. Almeno può fare quello che gli piace fare. E come lo sa fare!
E poi, che caspita ve ne frega di cosa facciamo? Ci occupiamo della morte, quella che vi aspetta prima o poi, unica certezza di una vita piena di imprevisti, ma che vi fa PAURA. E anche schifo, lo vediamo ogni giorno.
O è il dopo che vi terrorizza? Che nessuno si ricordi voi. Oggi non c’è tempo per i ricordi e per soffrire: il dolore è una farsa, da condividere, da mostrare anziché vivere. Uno show. E allora che male c’è se qualcuno festeggia l’esserci arrivato a vederla, la Morte, a sbeffeggiarla con una festa?
La traccia che mi ero preparata era questa, poi l’ho abbandonata, mi sembrava troppo... mi viene sgradevole, o forse odiosa, sia pure per un racconto. Ho fatto male, avrei dovuto svilupparla partendo da qui, lasciando meno carta bianca ai personaggi e forse mi sarebbe andata meglio. Ma [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] col “Seno di poi”... anzi del seno di poi son piene le fosse (per sdrammatizzare).
Protesta: c’è chi urla a lettere maiuscole facendo strage di congiuntivi, chi tenta la strada della buona creanza: il risultato alla fine dipende da chi legge e da cosa, chi legge, vuol estrapolare.
Questa volta ho voluto osare, sperimentare (a modo mio) un genere che non ho mai trattato, ho volutamente lasciato andare i personaggi a ruota libera, che si sfogassero, esternassero come cavolo volevano: alla fine, comandano loro, la storia è anche loro. E poi siamo nel futuro.
Lo stile, i verbi che si affastellano e c., mi sono fatta forza, e ho lasciato tutto come veniva. Se di protesta si tratti, che venga fuori anche disordinatamente. Sapevo di correre un rischio, ma ogni tanto bisogna tentare cose nuove. In DT si può provare, senza fare danni se non all’amor proprio.
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"Quindi sappiatelo, e consideratemi pure presuntuoso, ma io non scrivo per voi. Scrivo per me e, al limite, per un'altra persona che può capire. Spero di conoscerla un giorno… G. Laquaniti"
Susanna- Maestro Jedi
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Re: Il ballo de' debuttanti
Commento l’altro racconto dell’ultimo step finito a zero punti, nella speranza di potere essere utile. Anche in questo caso, scrivo quello che mi viene in mente senza prima leggere i commenti fatti durante lo step.
Trovo l’inizio troppo pesante. Provo a spiegarmi.
Questo è un incipit in medias res, quindi ci immergiamo direttamente nell’azione. Con un incipit di questo genere, però, le informazioni date al lettore in poche righe devono essere limitate, altrimenti, come è successo a me, bisogna rileggere più volte le prime frasi per cercare di mettere insieme e comprendere (più o meno) tutto. Le informazioni devono essere o poche oppure anche tante ma molto chiare, mentre invece accanto alle tante informazioni sono state date anche tante anticipazioni relative a un contesto che il lettore ancora non conosce e in cui quindi fatica ancora a immergersi.
Il risultato finale è una sensazione di fatica nella lettura, aumentata dall’uso di elementi lessicali ricercati.
Il primo dialogo tra la Seppellitrice e il Cuoco ha un tono da dialogo televisivo/avanspettacolo. Poi però il pezzo seguente vira verso l’invettiva amara. Intanto io, come lettrice, mi chiedo perché tutti siano sintonizzati su uno spettacolo in cui si viene insultati. Vado avanti perché immagino che una motivazione arriverà.
Il discorso del Cuoco diventa una lunga serie di spiegazioni per il lettore.
A questo punto però salta fuori la buona idea del racconto: due persone che sono riuscite a fare un business rendendo pubblici e spettacolari gli ultimi momenti della vita di qualcuno e soprattutto il funerale tradizionale, diventato illegale.
La buona idea è sepolta sotto troppe parole e spiegazioni, troppi commenti e riflessioni, che tolgono forza e vitalità all’emozione originaria da cui è scaturito il racconto. Tale emozione va conservata il più possibile “limpida”, tutto deve essere al suo servizio, senza affogarla.
Troppe informazioni non trovano una loro ragione narrativa e finiscono solo per appesantire la lettura in un lungo elenco di descrizioni e riferimenti a un mondo futuro che poi, alla fine, non è strettamente necessario alla linea tematica e narrativa portante del racconto.
Ripeto però che l’idea mi piace, è buona, solo che si è persa sotto e in mezzo a tante altre cose. Andrebbe ripescata, ripulita e rielaborata.
Arianna 2016- Maestro Jedi
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Re: Il ballo de' debuttanti
Grazie per la pazienza della lettura. Come avevo detto nel post post-votazioni, mi ero voluta cimentare nel genere e ho toppato. Succede, tutto serve per migliorarsi, anche tentare. Proverò a risvilupparlo in latro modo, anche se star dietro a tutte le esplosive idee di DT comporta un bell'impegno. Ma è una piccola comunità che merita.Arianna 2016 ha scritto:Ripeto però che l’idea mi piace, è buona, solo che si è persa sotto e in mezzo a tante altre cose. Andrebbe ripescata, ripulita e rielaborata.
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"Quindi sappiatelo, e consideratemi pure presuntuoso, ma io non scrivo per voi. Scrivo per me e, al limite, per un'altra persona che può capire. Spero di conoscerla un giorno… G. Laquaniti"
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