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Il finale arriva sempre

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Messaggio Da Hellionor Ven Mag 07, 2021 11:02 am

Spoiler:


- Sire, abbiamo un problema.
- Ancora?
- Si tratta della Vostra Onoratissima moglie e luminosa reg …
- Vostra di chi?
- Ma lei e sé, naturalmente. Re indiscusso di questo regno, avallato dalla benevolenza degli dei e…
- Se, se, taglia corto... E smettila di divagare. Cosa ha combinato Margherita, questa volta?
Anche i migliori consiglieri perdono la calma. Una, massimo due volte nel corso della loro carriera, e in occasioni molto speciali.
Prima che arrivasse Donna Margherita, ad Anselmo non era mai capitato.
Ora gli capitava un paio di volte a settimana, festivi inclusi.
Lei, lei e la sua confusionaria magia.
- Si tratta di quella cosa, quella dei caproni, ricorda, sire?
Rodolfo, il re, il monarca assoluto del paese, con potere di vita e di morte sui suoi sudditi (festivi inclusi, chiaramente), non riteneva Donna Margherita un danno. Lei era –ma non lo avrebbe mai ammesso manco sotto la più dolorosa delle torture – divertente. Spiritosa, briosa. Unica. E anche piuttosto bellina, a dirla tutta.
E infatti alla storia dei caproni, scoppiò in una risata forte come un tuono, che scosse i nervi già a pezzi di Anselmo.
- La smetta di ridere, sire!
Rodolfo era un liberale e in più Anselmo gli aveva cambiato parecchi pannolini quando era un bebè, quindi finse di non aver sentito, e Anselmo finse di non aver parlato.
- Di cosa si tratta, Anselmo? – rispose quindi, ricomponendosi.
- Per farla breve, Vostra maestà eccelsa, si tratta del Capritordo.
- Oh cielo, Anselmo, mi sto innervosendo. Cosa, cosa, cosa?
- È scappato.
- Oh!
Il silenzio calato dopo quelle parole aveva del surreale.
E venne rotto proprio dalla voce di Donna Margherita, squillante, che impartiva ordini dalla tromba delle scale.
- Maud, prendi le bende, povero piccolo. Dobbiamo curarlo. Chissà come sei spaventato, vieni da mamma.
- Sire…
- Cosa, Anselmo, cosa?
- Dovete intervenire, subito.
- Dovete, chi?
- Ma lei e sé, e chi altro? I recinti si sono aperti, il Capritordo ha colpito il Caprinonno e il Capritonno con il suo becco affilato ed è fuggito. Sta andando da Lui.
- Perché lo pronunci con la maiuscola, di grazia?
- Perché Lui è quello giusto, e gli altri lo odiano. Lui, solo lui, parteciperà alla processione di quella paz… della pazzesca parata della regina Margherita al solstizio, sire.
- Ma lui chi, Anselmo?
- Il Capricorno. Non lo sapete?
- Cosa, chi, cosa? Ah cielo, Anselmo, esci subito di qui e mandami mia moglie. Sei irritante, oggi.
Il re, piuttosto agitato (Anselmo non era più il consigliere di un tempo, troppo emotivo, accidenti), si risedette sul trono cercando di darsi un tono.
La grande porta si spalancò come fosse fatta di carta.
Margherita.
- Rodolfo, mio re, mio amato, è successo un disastro.
I capelli di Margherita, un nido per uccelli di ogni etnia, avevano una serie di rametti e foglie secche inusuali.
- Che è successo, Margherita? Anselmo sembra impazzito.
- Il recinto nell’ala est del parco si è aperto. O forse lo ha aperto il Capritordo, stiamo indagando.
- Stiamo chi?
- Io, Maud e Rosetta. – Rodolfo tirò un sospiro di sollievo - Anselmo non ci è di nessuna utilità, è troppo confusionario. Mi chiedo sempre perché tu lo abbia scelto come consigliere, caro. È un uomo con un così scarso autocontrollo… Assurdo.
- Una volta non era così. Sai, sarà l’età. E poi, in fondo, lui mi ha cresciuto, non posso mica punirlo per un momento di debolezza…
- Sì caro. Sì. Ma a questo ci pensiamo domani. Ora devi aiutarmi. Il Caprinonno e il Capritonno, cuccioli, sono terrorizzati. Il Capritonno è stato troppo fuori dall’ acqua e poi deve essere munto, e il Caprinonno non è riuscito ad andare ai cantieri, oggi, dallo spavento. E questo lo ha reso parecchio irritabile. E il Capritordo si è fermato sull’albero al centro del parco, i ragazzi stanno cercando di recuperarlo.
- Ma Lui?
- Lui chi, tesoro? E poi perché lo pronunci con la maiuscola?
- Il Capricorno.
- Sta bene. E come vuoi che stia? Lui è quello giusto. Anche se, a dirla tutta, secondo me il Capritonno è il più simpatico.
- Ma, ecco, io non ho capito una cosa. Perché è lui quello giusto?
- Diciamo che è il meno sbagliato, ecco. Li hai visti gli altri, no? La gravidanza crea qualche problema con gli incantesimi. Ma nulla di importante. Il Capricorno ha la sua piscina e sta benissimo… se sopravvive.
- Cosa?
- Ecco, ci sono dei chiari segnali che sia depresso. Sto cercando di comprendere, ma non voglio tediarti. Tu stai tranquillo, amore. Io ora vado, che devo occuparmi di un po’ di faccende. Se potessi essere così gentile da dare un’occhiata ai ragazzi nel parco, non vorrei che spaventassero il piccolo.
Rodolfo non era ancora preoccupato. Sarebbe andato tutto a posto, alla fine.
Se avesse saputo cosa lo separava dalla fine, sarebbe apparso almeno un po’ teso.
Si cambiò d’abito e si avvio verso il cortile.
Anselmo lo attendeva al varco.
- Sire, il Capritordo non vuole scendere dall’albero, dovete pensarci voi.
- Voi chi?
- Lei e sé, di grazia. Provate voi a convincerlo.
Il Capritordo era un animale piuttosto curioso (né più né meno del Capritonno e del Caprinonno, a dirla tutta. E pure Lui, non era ‘sto granché), una mistura di capra e tordo senza soluzione di continuità: era ingombrante e senza grazia, ma volava velocissimo e aveva la pazienza delle capre. La loro testa dura. Aveva anche un manto che era una mano santa per il freddo.
Un Capritordo incastrato su un albero non è un bello spettacolo, questo pensavano tutti quelli ai piedi dell’albero. Non c’era grande allarmismo. Più che altro erano tutti presi a buttare giù un piano d’azione. Ma ci stavano mettendo troppo.
- Razza di fannulloni mangiapane a tradimento- sbottò la voce acuta di Anselmo.
- Anselmo, datti una calmata. Torna dentro, ci penso io.
Re Rodolfo si appuntò su un piccolo taccuino “Vacanze lunghe per Anselmo” e lo ripose nel panciotto. Ci ripensò, e lo sfilò aggiungendo “molto lunghe”.
Quindi si voltò verso la squadra di salvataggio.
- Quindi a che punto siamo, ragazzi?
- Il Capritordo non vuole collaborare, Sire. Non sappiamo come farlo scendere, è troppo… - Sam lo stalliere si fermò, vagamente imbarazzato, e si sporse verso il re abbassando la voce – grasso, Sire. È troppo grasso. Se cade malamente, ci schiaccia.
- Che dilemma. Un gran grattacapo. Ma al ragazzo prima o poi verrà fame, e scenderà. Serve solo che qualcuno salga e lo assicuri a terra con una corda. Sam?
- Sire, io ho moglie e figli.
- Certo, Sam. Conosco Margaret e anche i tuoi quattro birbanti.
- Quindi, ecco, è chiaro che non posso farlo.
- Non puoi andare a prendermi una corda nella stalla? E come mai, di grazia?
Sam si girò e corse nella stalla, uscendo dopo pochi istanti con una corda.
Il re si sfilò la palandrana e il panciotto, si arrotolò le maniche della camicia e all’improvviso mezza squadra si offrì volontaria per salire.
Smuove più i cuori un re volenteroso che qualunque ordine lanciato a gran voce.
Il primo a offrirsi fu proprio Sam.
- Vado io, Sire. Voi non potete salire lassù.
- Falla finita, Sam. Hai moglie e figli. Me lo hai ricordato poc’anzi. E poi anche io ho moglie. Conoscete tutti Donna Margherita, vero?
I volontari fecero un passo indietro. Sì, tutti conoscevano Donna Margherita. La rispettavano come si rispetta una mamma. Con lo stesso terrore.
Rodolfo acchiappò la corda e con l’agilità che gli aveva valso il soprannome “Capra di montagna” (che si mormorava solo a bassa voce nelle cucine dove, beninteso, Donna Margherita passava molto tempo. Una volta era quasi morta soffocata dalle risate quando il garzone delle consegne aveva detto “Ecco le rape per la Capra di Montagna. Certo che le capre ne fanno di strada, eh?”) si arrampicò su per i rami.
Il Capritordo, a vedersi davanti proprio il Re in persona, si sentì mancare. In un attimo la sua vita gli sembrò degna di essere vissuta, se proprio il re si muoveva per il Capritordo. Il Re. L’emozione lo rese impaziente, e si trovò a rotolare incontro al re sui rami scalcagnati, in un frullio di piume e belati.
Ma la Capra di montagna, con un balzo quasi da Puma di montagna, si scansò dalla traiettoria, urlando ‘attenzione’ a gran voce.
Forse per la gran gioia, o per aver trovato finalmente una ragione per vivere, il Capritordo atterrò con un’eleganza inaspettata, che provoco un ‘Oooooooooh’ di meraviglia in tutti i presenti.
All’interno del salone da ballo affacciato sul parco, Maud acchiappò al volo Donna Margherita, indebolita dallo sforzo.
- È salvo, il piccolo, Maud?
- Atterrato come un aquila, maestà. Un Capolavoro di aereodinamica.
- Ma tu che ne sai di aereodinamica?
- Nulla, altezza, ma visto che volava ed era dinamico, ho pensato fosse la parola più adatta. E ora si sdrai, su. Non faccia l’eroina, che le eroine ci rimangono sempre sotto.
- Sotto cosa, Maud?
- E io che ne so?
La regina, esausta, si accasciò sul divanetto.
- Portami un pochino di tè, Maud, per cortesia. Non mi sento in gran forma.
Donna Margherita sapeva di dover agire in fretta. Alla parata mancavano pochi giorni, e quindi anche al parto. Non poteva perdere tempo. Doveva essere tutto perfetto per la nascita della sua piccolina.
Il tè di Maud la rimise in piedi.
Il Capritordo era al sicuro, e piuttosto felice, nella sua enorme voliera. Passò a guardarlo, con amore. Ognuno di loro era una sua creazione, e li amava come fossero figli suoi. Erano tutti bellissimi.
Il Caprinonno era seduto in poltrona, il Capritonno a bagno nella sua vasca.
E Lui, be’, Lui era nel suo recinto, in un angolo, con la coda a bagno nella boccia del pesce rosso. Una grande boccia, un piccolo pesce rosso, una grande coda agitata.
Donna Margherita entrò nel recinto, e si accovacciò accanto a lui.
Il Capricorno amava la Regina. Senza riserve. Le posò il muso in grembo, e lei lo accarezzò.
- Il problema è che non ti senti né capra né pesce, l’ho capito, sai. Agli altri, dal tuo punto di vista, è andata meglio. Hanno preso molto di più da una razza piuttosto che dall’altra, quantomeno come aspetto, e tu invece sei metà e metà. Un perfetto equilibrio. Tu sei perfetto.
Il Capricorno alzò il muso, attento.
- Tu sarai il segno della bambina che porto in grembo. Il suo animale guida, la figura che più la rappresenta al mondo. Sei duplice, come lo sarà la mia bambina. Donna e strega, in perfetto equilibrio. Capra e pesce, terra e acqua. Tu non sei né capra né pesce, tu sei il capricorno. Punto.
Lui riabbassò il muso, sospirando.
C’era la solitudine, che gli faceva paura. Era solo al mondo, senza nessuno come lui. Nessuno.
Solo le streghe mediocri, le fattucchiere, non sapevano leggere nella mente. E Donna Margherita non era una strega mediocre.
- Essere unico non vuol dire essere solo. Nel futuro io vedo orde di persone che nasceranno sotto il tuo segno, che saranno re, regine, martiri e gente comune. Ma sempre con quella marcia in più che gli darai tu. E un giorno sarai una costellazione, sai? Non so di cosa si tratti, ma è una cosa molto bella, te lo posso assicurare.
Il Capricorno aveva un desiderio, e la regina se lo sentì chiaro in mente.
Annuì con vigore. Sì, pensò.
- Hai ragione, è la cosa più giusta. Me ne occuperò il più in fretta possibile, te lo prometto. E ora mangia qualcosa, dai.

Il re era esausto.
Sdraiato su un divano del salottino, attendeva il rientro della sua compagna di vita. Esausto ma anche soddisfatto di sé.
Donna Margherita entrò come una furia.
- Rodolfo, dobbiamo parlare.
- Sì, ma calmati, ti prego. So che non ti piace che te lo si ricordi come fosse una malattia, ma sei incinta, benedetta ragazza, e lì dentro c’è mio figlio.
- Figlia.
- È uguale. Margherita, non farmi arrabbiare, per favore. Siediti un attimo, e bevi un po’ di tè. Poi parleremo.
- Ma Rodolfo, ti preg…
- Ti prego io, mia regina. Cosa saranno mai cinque insulsi minuti?
In effetti, dopo il tè si sentì meglio. Le sembrava di essersi rigenerata. Tese la mano a Rodolfo.
- Dobbiamo farli vivere tutti insieme.
- Ma chi, mia cara?
- I vari capri che ho creato, Rodolfo! Che domande. Hanno bisogno di stare insieme, sono una famiglia, in fin dei conti.
- D’accordo, mia adorata. Ma dove, di grazia?
- Devi occuparti tu della cosa, insieme all’architetto. Ma deve essere tutto pronto tra due giorni, capisci? È importante. Molto.
- E perché mai? In due giorni è molto difficile fare un buon lavoro, pasticcino.
- Ti prego, Rodolfo. Così deve essere. Ti fidi di me?
Il re sospirò. Questa storia del fidati di me detto da una strega era sempre una grandissima fregatura. Le streghe non sono esseri degni di fiducia, diciamocelo. Sono imprevedibili, sempre in lotta con forze sconosciute, sempre in ritardo alle cene e sempre con le dita macchiate di qualche polverina strana.
No, lui non si fidava molto. Diciamo un po’, ecco.
- Certo, bietolina, mi fido di te. Farò quello che posso. Spiegami cosa ci serve.
Però se la sposi, una strega, entra in gioco un conflitto non facilmente risolvibile, quasi insanabile. A meno che non si finga un po’, per evitare di farla diventare una tragedia.

Il giorno era arrivato.
La grande parata per il solstizio, in onore della piccola principessa.
La piccola principessa era attesa per le undici del mattino, in tempo per il pranzo in suo onore che si sarebbe tenuto nel parco, per tutti gli abitanti del regno.
Dalle sei il re e la regina passeggiavano nel parco, seguiti dalla levatrice, dal mago di corte, da Maud e da Rosetta. Tutti gli altri abitanti del castello erano impegnati nei preparativi per la festa.
In fondo al parco, una piccola area era stata chiusa con un recinto piuttosto basso e un cancelletto apribile dall’interno. C’erano alberi, spazi erbosi, uno stagno e quattro casette una accanto all’altra.
- Hai fatto un ottimo lavoro, Rodolfo. Sapevo di fare la scelta migliore, sposandoti.
I quattro capri uscirono dal cancelletto e andarono loro incontro. Da quando vivevano insieme erano diventati inseparabili. E il clima al castello si era trasformato. Anche Anselmo si era ripreso, tanto che il re aveva cancellato quell’appunto sulle sue vacanze. A breve avrebbe dovuto cambiare pannolini, altro che vacanze.
Verso le nove la piccola si fece sentire, dimostrando di essere una tipina abituata ad arrivare in anticipo.
Talmente in anticipo, che dopo pranzo stava già gattonando. Verso l’area dei capri, per inciso.
Con Anselmo che le correva dietro, agitatissimo.
Rodolfo sfilò di nuovo il taccuino dalla tasca.
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Messaggio Da ImaGiraffe Ven Mag 07, 2021 11:26 am

È così assurdo che lo amo! 
Credimi c'è tutto quello che vorrei in un racconto. Si ride, si vola con la fantasia e poi ci si commuove. la parte in cui la regina parla con il Capricorno mi ha emozionato. 
Brava! Brava! Brava!
Sai cosa mi piacerebbe? Un'illustrazione con il capritonno, il capritordo ma sopratutto il caprinonno. Il finale arriva sempre 509334221

P.S. Cos'era sto concorso? Mi sembra pazzeschissimo!   Il finale arriva sempre 1f60d
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Messaggio Da Hellionor Ven Mag 07, 2021 11:29 am

@imagiraffe
cavoli  ma sai che con la storia delle illustrazioni mi hai aperto un mondo?! Nel week end ci provo daje! 

Il concorso era Zodiaco sul forum precedente che era la nostra vecchia casa, Scrittori per Sempre. Un concorsone dove ogni Step aveva come riferimento un segno zodiacale. 

Grazie, felice di averti divertito Smile.
Per me scriverlo è stato una fatica ma anche un divertimento Smile.

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Messaggio Da ImaGiraffe Ven Mag 07, 2021 11:32 am

Hellionor ha scritto:@imagiraffe
cavoli  ma sai che con la storia delle illustrazioni mi hai aperto un mondo?! Nel week end ci provo daje! 

Il concorso era Zodiaco sul forum precedente che era la nostra vecchia casa, Scrittori per Sempre. Un concorsone dove ogni Step aveva come riferimento un segno zodiacale. 

Grazie, felice di averti divertito Smile.
Per me scriverlo è stato una fatica ma anche un divertimento Smile.

Ele
Mi permetto di dire una cosa, non ti conosco bene ma infatti non mi sembrava molto il tuo stile. Posso sbagliare ma comunque sei riuscita alla grande. Brava!
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Messaggio Da Hellionor Ven Mag 07, 2021 11:36 am

Beccata!
Non è il mio stile, assolutamente. 
Anche se è uno stile che mi diverte un sacco leggere. Terry Pratchett per me è stato un scoperta esilarante e questo in qualche modo è un omaggio alla sua ironia.
E poi ogni tanto è bello uscire dalla propria confort zone e mettersi in gioco Smile.
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Messaggio Da Phoenix Ven Mag 07, 2021 9:42 pm

😂😂😂😂😂
Assolutamente indimenticabile, una fantasia incredibile. Sembra passata una vita ma l'ho riletto tutto d'un sorso come una pinta di birra nel Sahara.
Fantastico. 🍣

______________________________________________________
La gloria o il merito di certi uomini è scrivere bene; di altri, non scrivere affatto.

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Messaggio Da Petunia Lun Feb 07, 2022 2:31 pm

Ciao  @Hellionor. Mi ero persa questo gioiello di racconto. Fantasioso e fantastico, divertente e al contempo ricco di spunti di riflessione. 
Le atmosfere assurde mi hanno ricordato, in alcuni passaggi, l’Ubu roi di Jarry.
Trovo che tu abbia fatto un ottimo lavoro. Grazie per averlo ri-condiviso.
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