Commento
Appartengo
Al buio, al vuoto, ai sogni che san dare
nomi appropriati a ciò che esiste al mondo.
All’alba, al giorno acuminato e crudo
che i sogni squarcia come palloncini.
A vetri opachi, a specchi nella nebbia,
riflessi vaghi di occhi d’acqua scura.
A foglie verdi o rosse per l’autunno,
all’erba, ai pini, al cuore di una donna.
A piccoli quaderni mai finiti
e pagine arricciate sotto il braccio.
A strane foto prese in controluce;
al mare, al vento, a scogli arsi dal sole.
A strade camminate con gli amici;
ad abbandoni come scie di ghiaccio.
A voci, a volti, a mani esperte e miti
che mi hanno dato ciò che sogno e sono.
M.
Appartengo
Al buio, al vuoto, ai sogni che san dare
nomi appropriati a ciò che esiste al mondo.
All’alba, al giorno acuminato e crudo
che i sogni squarcia come palloncini.
A vetri opachi, a specchi nella nebbia,
riflessi vaghi di occhi d’acqua scura.
A foglie verdi o rosse per l’autunno,
all’erba, ai pini, al cuore di una donna.
A piccoli quaderni mai finiti
e pagine arricciate sotto il braccio.
A strane foto prese in controluce;
al mare, al vento, a scogli arsi dal sole.
A strade camminate con gli amici;
ad abbandoni come scie di ghiaccio.
A voci, a volti, a mani esperte e miti
che mi hanno dato ciò che sogno e sono.
M.