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Gli alberi del silenzio

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Messaggio Da Arunachala Mer Mag 10, 2023 10:14 am

https://www.differentales.org/t2159-sparire#27252

Gli alberi del silenzio Coltivazioni-di-Biancolilla

Aggrappata al Pizzo Kratas, a circa 800 metri di altezza, sorge la cittadina di Caltabellotta.
Il nome deriva dall’arabo Qal'at Al-Ballut (Castello delle querce), ed è famosa soprattutto per la pace del 1302, qui firmata per porre fine alla guerra dei vespri siciliani.
Chi volesse visitarla avrebbe una vasta scelta di punti d’interesse: dal castello del Conte Luna alla chiesa Madrice (cattedrale di S.Maria Assunta), dal monastero di San Pellegrino al museo Civico, passando per quello delle Mummie e quello della ceramica. Fermo restando che guardare la città all’imbrunire, dall’alto del Monte Pellegrino, ripaga da solo ogni spesa e ogni fatica.
 
Ma è famosa pure per altro, visto che in questa zona si produce uno dei migliori oli EVO d’Italia, molto richiesto anche all’estero, perfino in Giappone.
Un tempo vi erano svariati vigneti, sostituiti poco a poco da piante di ulivo. Sempre più, fino a diventare una monocoltura: qui si coltivano e raccolgono solamente olive, tutto il resto è relativo. E la stragrande maggioranza di queste coltivazioni è del tutto biologica, visto che non viene fatto alcun trattamento.
 
Scendendo da Caltabellotta per poco più di un kilometro, si arriva al passo che porta dall’altro lato del Kratas e si entra, poco dopo, nella vallata conosciuta come Pietragrossa Cavallaro, che si estende attraverso i monti sicani.
La prima cosa che ti colpisce è la pace, la quiete, il silenzio che permea tutta la valle. Al centro, il nastro d’asfalto conduce verso San Carlo e altri borghi, ma da entrambi i lati si dipanano i versanti ricoperti da piante di ulivo fino a dove possibile. Solo in pochi tratti si intravedono coltivazioni diverse, essenzialmente pascoli per pecore o mucche, con prati che arrossiscono a causa dei fiori di sulla, ottima erba.
Penetrando nella valle possiamo scorgere alcune abitazioni, per lo più vecchie case rurali abbandonate e utilizzate come ricovero per mezzi agricoli, anche se alcune di queste sono tutt’ora abitate.
 
Sono anni che, in ottobre, scendo in questa zona per la raccolta delle olive, ma stavolta ho voluto provare a dare il mio aiuto anche alla fase antecedente, quella della rimondatura, ossia della pulizia degli alberi dai rami secchi e da quelli in eccesso. Così facendo, l’ulivo darà frutti regolari a ogni stagione anziché ad anni alterni.
Pur non essendo molto larga, come valle, qui il sole c’è dall’alba al tramonto su entrambi i versanti, e il sole è un bene essenziale per l’ulivo, allo stesso modo del silenzio. Siamo a circa settecento metri di altitudine, quindi anche l’aria non manca mai. Solitamente è una brezza leggera o poco più, altrimenti non si potrebbero coltivare gli ulivi, visto che il vento è un loro nemico.
 
La maggior parte delle piante è della specie biancolilla, con infiltrazioni, di tanto in tanto, di cerasuolo o nocellara. Il frutto di quest’ultima è utilizzato soprattutto per le famose olive schiacciate siciliane, mentre gli altri due sono essenzialmente da olio.
Rimondare gli alberi non è semplice, devi sapere cosa tagliare e cosa lasciare, riuscire a dare alla pianta una forma a ombrello che abbia però i rami radi, così che da fine maggio in poi, prima la fioritura e poi la fruttificazione, si possano sviluppare in maniera corretta.
Mentre si lavora, gli unici rumori che puoi sentire sono quelli di qualche trattore o di una motosega che amputa un ramo grosso, i soli che riescono a coprire il gracchiare delle cornacchie, vere padrone della vallata, o il leggero soffio del vento.
 
A mezzogiorno non si rientra, si mangia un panino portato da casa e poi si ricomincia. Non è pesante come la raccolta di ottobre, però a sera le mani sono intorpidite per il continuo utilizzo delle cesoie o del seghetto, soprattutto i primi giorni.
Al rientro in paese è d’obbligo una fermata al bar per un aperitivo. E ci si incontra con altri che hanno passato la giornata allo stesso modo, visto che praticamente tutti hanno un, sia pur piccolo, appezzamento di terreno con piante di ulivo. Ci si confronta e ogni opinione può venire utile per il prosieguo, nonostante i punti di vista siano spesso molto distanti.
 
Poi si va verso casa, dove ci aspetta una bella doccia, la cena e un sonno ristoratore.
Domani ci saranno altri rami da tagliare, meglio essere riposati.


Gli alberi del silenzio Caltabellotta-sera

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Messaggio Da Petunia Mer Mag 10, 2023 11:27 am

Leggere il tuo reportage  @Arunachala mi ha regalato dieci minuti di serenità. Conosco bene la sensazione di stare in mezzo alla natura, agli olivi piante meravigliose che sanno esprimere armonia, perdono, e pace.
I rumori della campagna, trattori e motoseghe nel silenzio, la freschezza dell’aria… Dalle immagini, quel piccolo paese sembra uno scrigno protetto da un gigante benevolo.
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Messaggio Da Arunachala Mer Mag 10, 2023 11:32 am

Petunia ha scritto:Leggere il tuo reportage  @Arunachala mi ha regalato dieci minuti di serenità. Conosco bene la sensazione di stare in mezzo alla natura, agli olivi piante meravigliose che sanno esprimere armonia, perdono, e pace.
I rumori della campagna, trattori e motoseghe nel silenzio, la freschezza dell’aria… Dalle immagini, quel piccolo paese sembra uno scrigno protetto da un gigante benevolo.
sì, forse è proprio un luogo protetto.
grazie @Petunia

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Messaggio Da Flash Gordon Ven Mag 12, 2023 12:25 pm

Grazie Fausto ci hai trasportato nel tuo mondo siciliano e abbiamo gustato panorami e odori di quella natura che come nessuna cosa sa curare l'animo e poi certi odori "antichi" solo le radici lo sanno infondere nell'anima.
Mi viene in mente il disastro patito nei nostri terreni in Salento.
Degli oltre cento ulivi secolari alti più di 15 metri proprio in questi giorni abbiamo celebrato il funerale. Abbiamo fatto estirpare le ultime radici degli ulivi e oggi di quello che era il sacrificio di generazioni e il sudore nella preparazione dell'aia sotto gli alberi per la raccolta e la successiva pulitura ottobrina non rimane nulla. Solo un terreno vuoto e per la Comunità Europea io posso solo ripiantare olivi... e ci vorrebbero anni e anni che nemmeno in due generazioni e il virus li distruggerebbe prima. 
Quando scende il crepuscolo col suo rossore le sagome morte degli ulivi sembrano morti viventi con le braccia spalancate verso il cielo. Una visione tristissima che sembra l'apocalisse. La terra lacrima il suo frutto nel venire della notte e la notte è scesa con l'azzeramento dell'oro liquido del Salento. Ormai devo comprare l'olio al supermercato. Dell'oliva "Cellina" solo il ricordo. E se penso ai sacrifici dei miei suoceri per portar su le coltivazioni...

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Messaggio Da Arunachala Ven Mag 12, 2023 4:12 pm

@Flash Gordon, posso capire il dolore che si prova nel vedere esseri secolari venire divelti in poco tempo.
e posso capire la frustrazione che prende quando ti dicono di piantarne altri, come se in quindici giorni andassero a sostituire gli altri.
assurdo.

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Messaggio Da Susanna Ven Mag 12, 2023 5:10 pm

Grazie per questo viaggio in cui ci hai voluto compagni. Certo, se davate una mano anche voi! Dico bene o dico sciocco? Mi piace la pace e la serenità che emerge dal tuo racconto: c'è il vivere un silenzio che alla fine ha dentro tanti suoni, leggeri e riposanti, c'è la fatica, ma una fatica a misura d'uomo, che le stagioni regolano, alternando il periodo più faticoso a quello che, pur se sempre impegnativo, ti regala l'alternanza delle stagioni, di cui anche il nostro corpo ha necessità.
Grazie perchè nonostante la stanchezza hai trovato il tempo e l'energia per condividere il tuo bellissimo momento nella natura.

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Messaggio Da Arunachala Ven Mag 12, 2023 8:37 pm

grazie a te per il bel commento, @Susanna 
sì, c'è la fatica, ma è intrisa di pace e di natura, pesa meno.

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