Maschi contro femmine

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La battaglia infuriava e Andrea aveva gli occhi incollati al video, le pupille che guizzavano a destra e a sinistra a una velocità disumana.
Aveva fatto fuori quasi tutti gli aerei nemici ma gli ultimi tre non riusciva proprio a capire dove fossero andati a nascondersi.
“Posso giocare un po’ io, adesso?”.
Era talmente concentrato che non aveva sentito la sorellina entrare nella stanza.
“Vattene, piccolo sgorbio” le aveva risposto considerando chiuso il discorso.
“Ma io voglio giocare” aveva insistito Michela reclamando quello che considerava un suo diritto visto, che il fratello stava al video da ormai quasi tre ore.
Andrea, stavolta, non l’aveva nemmeno degnata di una risposta.
Michela era rimasta per un paio di minuti a osservare il fratello e il video con la faccia imbronciata e le braccia conserte.
Poi, all’improvviso, era uscita dalla stanza mentre sul volto di Andrea si dipingeva un sorrisetto di soddisfazione.
Dopo poco Michela era ricomparsa e con enfasi aveva annunciato: “la mamma ha detto che ora tocca a me giocare!”.
Andrea sapeva che non si poteva disubbidire alla mamma, specie quando era consapevole di essere dalla parte del torto.
Ma la battaglia era giunta al culmine e doveva assolutamente trovare quegli ultimi tre maledetti aerei da abbattere…
Schiacciò il tasto “pause”, si alzò di scatto e mentre usciva dalla stanza cominciò a gridare “Mamma… Maaammaaaaaa…”
Mentre la voce di Andrea si allontanava, Michela con molta calma si sedette alla console, chiuse il gioco del fratello e aprì il suo mondo immaginario fatto di piccoli Pony e di fate dei boschi.
“Mammaaaaaa…” la voce di Andrea si stava nuovamente avvicinando.
“È inutile che continui a gridare” gli urlò la nonna dalla stanza accanto “tua mamma è uscita mezz’ora fa a fare la spesa”.
In un attimo Andrea comprese di essere stato buggerato e sentì una grande rabbia salirgli nel petto.
Entrò come una furia nella stanza e quando vide la sorella che stava serenamente armeggiando con la console lanciò un grido animalesco.
Stava per scagliarsi contro Michela quando sentì alle sue spalle la voce della nonna che, con la massima calma, gli stava chiedendo “Andrea, potresti venire ad aiutarmi a raccogliere il bucato che oggi la schiena non mi dà pace?”.
Immobilizzato, Andrea fece un profondo respiro e poi, fatto dietrofront uscì dalla stanza seguendo la nonna.
Sul viso di Michela si era dipinto, nel frattempo, un sorrisino malefico.

Bello questo momento di quotidianità. Avendo avuto due sorelle piccole sono entrata nel "momento" alla grande.
Qui abbiamo dapprima una contrapposizione tra la furbizia di una bimbetta che per il fratello è un peso e il fratello che immagina di aver maggiori diritti (e lei ha già imparato come affrontarlo) e una nonna che ha saputo gestire la crisi.
Che dire... le donne a volte (non sempre) hanno una marcia in più. Anni e anni e anni di esperienza ben mascherati? Necessità di sopravvivere? A ognuno il suo modo di vedere le cose: diciamo che le bambine crescono prima.
Niente da dire sulla scrittura, ormai ci conosciamo.
Posso osare piccole note? Oso
Essendo un racconto divertente ci stanno un po' di esagerazioni, tipo la velocità disumana, l'urlo animalesco
So
suo diritto, visto che il fratello stava--- qui avrei messo una virgola, la frase è piuttosto lunga
braccia conserte a stringerle il petto.---già le braccia consert danno l'idea.

Andrea sono io che da qualche anno ormai sogno di poter sparare agli aerei nascosti o tirare le punizioni alla Cristiano Ronaldo su Fifa. Anzi no, CR7 ormai sta in panchina, facciamo Mbappé. Scherzo, i videogiochi non sono mai stati la mia passione, io amo spassionatamente i pony, anzi gli unicorni e tutte le fate, non soltanto quelle dei boschi. E anche le ballerine, di danza classica o hip hop. Se non ci credete potete chiedere a Geronimo o Tea Stilton.

Ti sei divertito a scrivere. Si legge. E chi legge si diverte.

Susanna ha scritto:Bello questo momento di quotidianità. Avendo avuto due sorelle piccole sono entrata nel "momento" alla grande.
Qui abbiamo dapprima una contrapposizione tra la furbizia di una bimbetta che per il fratello è un peso e il fratello che immagina di aver maggiori diritti (e lei ha già imparato come affrontarlo) e una nonna che ha saputo gestire la crisi.
Che dire... le donne a volte (non sempre) hanno una marcia in più. Anni e anni e anni di esperienza ben mascherati? Necessità di sopravvivere? A ognuno il suo modo di vedere le cose: diciamo che le bambine crescono prima.
Niente da dire sulla scrittura, ormai ci conosciamo.
Posso osare piccole note? Oso
Essendo un racconto divertente ci stanno un po' di esagerazioni, tipo la velocità disumana, l'urlo animalesco
So
suo diritto, visto che il fratello stava--- qui avrei messo una virgola, la frase è piuttosto lunga
braccia conserte a stringerle il petto.---già le braccia consert danno l'idea.

Grazie @Susanna per il passaggio, il commento e le piccole note che ho già sistemato nel racconto.
Prima di pubblicarlo, come sempre, ho dato un'ultima rilettura e per un attimo il dubbio che "disumano" e "animalesco" fossero eccessivi ma è stato solo un attimo, poi mi sono detto che nell'economia del breve racconto, rendevano perfettamente l'idea e li ho lasciati.

Molli Redigano ha scritto:Andrea sono io che da qualche anno ormai sogno di poter sparare agli aerei nascosti o tirare le punizioni alla Cristiano Ronaldo su Fifa. Anzi no, CR7 ormai sta in panchina, facciamo Mbappé. Scherzo, i videogiochi non sono mai stati la mia passione, io amo spassionatamente i pony, anzi gli unicorni e tutte le fate, non soltanto quelle dei boschi. E anche le ballerine, di danza classica o hip hop. Se non ci credete potete chiedere a Geronimo o Tea Stilton.

Ti sei divertito a scrivere. Si legge. E chi legge si diverte.

Confermo, mi sono proprio divertito a scriverlo e questo è stato il motivo che mi ha portato, per la prima volta, a pubblicare qualcosa al di fuori dei contest che di volta in volta ci vengono proposti (l'ho scritto anche nel sottotitolo); contento che lo stesso effetto, il divertimento, sia riuscito a trasmetterlo a chi legge.

Luca un grazie immenso per queste immagini realistiche e famigliari. I paletti e i racconti palettati ci avevano spinto oltre ogni ragionevole realtà.
Quella che racconti tu è la vita, nostra, di tutti.

tommybe ha scritto:Luca un grazie immenso per queste immagini realistiche e famigliari. I paletti e i racconti palettati ci avevano spinto oltre ogni ragionevole realtà.
Quella che racconti tu è la vita, nostra, di tutti.

Tom, grazie come sempre per la tua gentilezza.
Al momento credo che questa sia la mia dimensione, per i paletti non sono ancora abbastanza strutturato, ma ci sto lavorando ed è anche per questo che finora non mi sono perso nemmeno uno step a costo di fare tanta fatica e anche qualche figuraccia: ma è l'unico modo che conosco per crescere anche e soprattutto grazie a voi tutti.

Le femmine ne sanno sempre di più… Una dolce storia familiare che sa di buono. I bambini descritti sono dei gioiellini,  Mi ha scaldato il cuore leggerlo  @paluca66.

@Petunia, grazie per il generoso commento.
Se quello che scriviamo suscita emozione e in qualche modo arriva al lettore (scaldato il cuore è un'espressione dolcissima) allora significa che abbiamo raggiunto lo scopo.

L'ho trovato scritto molto bene, pulito e ordinato. Soprattutto riflette una storia reale e credibile. Mi verrebbe da dire: mai sottovalutare le sorelline che sembrano ingenue e che invece sono molto smaliziate e furbe. Questo racocnto insegna che le donne sanno essere più furbe dei maschi.

Grazie @Erendal per il tuo passaggio e per il bel commento.
Ho una figlia adolescente, so molto bene quanto le femmine siano più furbette dei maschi della stessa età.

Hihihih... arguta osservazione dei figli e il maschietto prepotente al fine ubbidisce agli ordini femminili essendo noi maschietti molto mammoni e nonnoni. Ma dall'erto della virulenza mascolina la piccina frega tutti e se pija er video e mo vallo a dire agli ultimi tre equipaggi degli aerei superstiti che a dir il vero stanno tirando un sospiro di sollievo e saranno presenti nella futura sezione di gioco redivivi e redipronti all'attacco delle forze nemiche invase dalle sorelliadi impenitenti e impudenti. Piaciutissimo!

Povero bambino nelle mani della madre, della sorella e della nonna che dovrebbe, almeno in teoria, essere super partes... Non è giusto! Ma il padre dov'è andato a finire?
Mi è sembrato di vedere i miei figli, un maschio e una femmina, davanti alla playstation...

Apprezzo la rappresentazione realistica e familiare del racconto. Sottolineo la vivacità dei personaggi, in particolare la sagacia della bambina nel gestire la situazione e l'umorismo presente nelle esagerazioni. Riconosco la capacità di cogliere dettagli della quotidianità familiare e di trasmetterli in modo coinvolgente. L'interazione tra fratello e sorella mi suscita empatia e risate. Inoltre, apprezzo le abilità di scrittura nel creare immagini vivide e nel catturare l'essenza delle dinamiche familiari, suscitando empatia e divertimento.

Una scena di vita ben scritta e molto realistica. Apprezzabile anche l'umorismo leggero che lascia un retrogusto piacevole.
Ho notato solo un'imprecisione nella punteggiatura  ("...aveva insistito Michela reclamando quello che considerava un suo diritto visto, che il fratello stava al video...") frutto sicuramente di una svista.
Racconto godibilissimo.

Ottimo incipit Luca. Iniziare con "La battaglia infuriava..." ti ha dato modo di catapultare il lettore nel racconto. Le scene si susseguono in modo scorrevole, è piacevole da leggere. Bravo. Una nota personale sul finale. Mi aspettavo un colpo di scena: Andrea che ritorna e si rende conto che oltre a essere stato fregato da Michela, è stato anche battuto da lei, cioè si accorge che nel videogioco la sorella è riuscita ad abbattere i 3 aerei mancanti. Però devo ammettere che anche il sorrisino malefico non è niente male.