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Natale a Wonderland Empty Natale a Wonderland

Messaggio Da Different Staff Gio Dic 16, 2021 1:40 pm


Quel mattino, quando si svegliarono, gli abitanti di Wonderland tutto avrebbero potuto immaginare tranne lo sconcertante spettacolo che si trovarono di fronte.
I colori, tutti i colori, erano scomparsi; non c’erano più.
Il mondo che si trovarono davanti è impossibile da descrivere; infatti non era un mondo in bianco e nero, magari con qualche sfumatura di grigio come potrebbe immaginare ciascuno di noi.
No, i colori erano scomparsi tutti, nessuno escluso, non c’erano nemmeno i bianchi, i neri e, men che meno, i grigi.
Un brivido di superstiziosa paura attraversò le schiene dei ragazzi che popolavano quel piccolo regno circondato da un’immensa foresta.
Wonderland era un regno di pace e di gioia, ma la sua caratteristica principale era il fatto di essere il regno dei colori, i più vivaci, i più luminosi, i più scintillanti che mente umana possa immaginare.
Figuratevi, perciò, lo sconcerto, quando quella mattina tutto sembrò essere stato improvvisamente cancellato da una enorme mano crudele.
I due consiglieri della regina Giada, dopo un rapido consulto, decisero che la situazione era sufficientemente grave da giustificare un’irruzione nella stanza della sovrana nonostante non fossero ancora le otto del mattino.
Bussarono e, al grugnito che percepirono arrivare dall’interno, aprirono anche se, per pudore, si fermarono sulla soglia.
La regina si sollevò appoggiandosi ai cuscini dietro di lei e, dopo essersi stiracchiata, provò ad aprire gli occhi mentre chiedeva cosa stesse succedendo.
Anche in quel momento, appena risvegliata, peraltro bruscamente, appariva bellissima; la folta chioma ramata scendeva scomposta sulle spalle e gli occhi verdi smeraldo risplendevano sul volto ancora mezzo addormentato.
I due consiglieri titubavano, nessuno sembrava decidersi a prendere la parola.
Insomma, volete dirmi perché mi avete svegliata così bruscamente?” chiese spazientita.
Fu Baleno a prendere l’iniziativa dando una gomitata proprio in mezzo alle costole di Arco, suo fratello gemello.
Ehi” fece quest’ultimo scostandosi bruscamente e finendo addosso alla libreria alla sua destra.
Avanti Arco, dimmi perché siete qui a quest’ora del mattino.”
Ecco mia Signora, vede… deve sapere… oh insomma, qualcuno ha rubato tutti i nostri colori.”
Giada scoppiò in una sonora risata, poi guardando meglio i suoi consiglieri, sul suo volto passò un’ombra di dubbio.
Arco apri i tendoni, per favore” disse stavolta con voce incerta.
Arco non se lo fece ripetere e aprì gli eleganti tendoni di velluto che coprivano le finestre.
La regina si alzò dal letto e si avvicinò ai vetri per ammirare, come faceva tutte le mattine, il gigantesco albero di Natale che si trovava proprio al centro della Piazza Reale.
Era un albero splendido, ricoperto di palline dai colori più meravigliosi che mente umana possa immaginare; lunghi strass multicolori lo attraversavano in lungo e in largo racchiudendolo al loro interno per far brillare il suo verde intenso.
Ma tutto questo ora non c’era più, sull’albero e su tutti gli addobbi non c’era traccia alcuna di colore, e anche tutti i festoni che riempivano i palazzi che circondavano la piazza erano tristemente “scoloriti”.
Gaida si girò verso i due fidati collaboratori guardandoli con aria incredula; era pallida, quasi che anche dalla sua pelle fossero spariti tutti i colori, si torceva le mani e con voce tremante chiese: “Cosa è successo? Chi è stato?”
Maestà” intervenne Baleno che fino a quel momento era stato zitto, un po’ in disparte “non lo sappiamo, non abbiamo la più pallida idea di cosa possa essere successo; ieri sera i colori erano tutti al loro posto come sempre e stamattina non ci sono più”.
Non è possibile, non ha senso, i colori non possono sparire così”.
Mia Signora, ci dica cosa possiamo fare, siamo a sua disposizione come sempre” disse Baleno.
Un lampo impercettibile attraversò gli occhi della sovrana che riprese in un attimo il controllo della situazione e con voce nuovamente ferma diede disposizioni precise.
Andate in giro per il Regno, occhi e, soprattutto, orecchie ben aperti; chiedete, ascoltate, riflettete e non tornate fino a che non avrete risposte chiare e inequivocabili. Tra una settimana è Natale, vi concedo al massimo quattro giorni per ritrovare i colori e rimetterli tutti al loro posto.”
Sissignora, Vostra Maestà” risposero i due malcapitati all’unisono e in un attimo si dileguarono.
Giada rimase qualche minuto a pensare, non aveva nemici e non riusciva nemmeno lontanamente a immaginare chi potesse averle tirato un così brutto scherzo; più pensava e più non riusciva a capacitarsi dell’accaduto.
Ma aveva anche una sconfinata fiducia nei confronti dei suoi due ragazzi e con il cuore sollevato al pensiero che aveva affidato loro le indagini provò a pensare a come organizzare quella giornata cominciata così storta: un attimo dopo chiamò la sua cameriera personale.

Ventiquattr’ore prima, di buon mattino, Cleo e Mel, due bellissime ragazze che, se non fosse stato per i capelli, avrebbero potuto essere scambiate per due gemelle, erano giunte nel Regno di Wonderland con i loro zaini e i loro sacchi a pelo sulle spalle.
Lisci e lunghi i capelli di Cleo, contrastavano con i folti ricci di Mel; entrambe le chiome, peraltro, erano di un intenso nero corvino.
E sicuramente il nero era il loro colore preferito considerato che entrambe vestivano interamente di quel colore e di quel colore erano anche i loro splendidi occhi.
Sono proprio curiosa di conoscere questo posto; ce ne hanno parlato così bene e in effetti la prima impressione sembra confermarlo” stava dicendo in quel momento Cleo.
Hai ragione” confermò Mel “si respira un’atmosfera positiva, allegra, c’è aria di grande serenità”.
Guarda, sta arrivando una ragazza, chiediamo a lei qualche informazione” le disse Cleo indicando una ragazza dai lunghi capelli biondi che stava camminando nella direzione opposta a quella da cui venivano.
Scusa, possiamo chiederti qualche informazione su questo Regno?” le chiese Mel avvicinandola.
Buongiorno ragazze, vi trovate nel Regno di Wonderland; qui, come potete vedere, siamo tutti molto colorati” rispose la ragazza facendo un mezzo passo indietro.
Oh sì lo abbiamo notato” ribatté Cleo. “Stavo giusto dicendo a Mel che si respira un’aria molto… positiva! Sì, ecco, positiva è la parola giusta.”
Certo che si respira un’aria positiva! Voi non siete di questo Regno mi sembra di capire” disse con sempre maggior diffidenza la ragazza di Wonderland.
No, stiamo camminando da parecchi giorni per arrivare in tempo per assistere al vostro famosissimo Natale; sapresti indicarci a chi rivolgerci per avere qualche informazione utile in merito?” chiese conciliante Mel.
Mi dispiace, sono molto di fretta, non posso proprio aiutarvi” urlò quasi la ragazza e senza nemmeno più guardarle né, tantomeno, salutarle, accelerò il passo lasciandole sole in mezzo alla via.
Ehi scusa, come ti chiami?” provò a fermarla Mel, ma quella si era già allontanata fingendo di non sentirla.
Che tipa strana” mormorò poi, quasi parlando a sé stessa.
Sembrava a disagio, forse aveva un appuntamento urgente e le abbiamo fatto perdere tempo” provò a giustificarla Cleo.
Può darsi… però avrebbe potuto dircelo, non ci ha nemmeno salutate”
Dai, proseguiamo, incontreremo qualcuno che saprà darci le informazioni che cerchiamo” concluse Cleo riprendendo il cammino.
Proseguirono per un po’ in silenzio fino a quando scorsero due ragazze che venivano loro incontro parlottando animatamente.
Quando furono prossime Mel si fece loro incontro salutandole “buongiorno, io sono Mel e questa è la mia amica Cleo; possiamo chiedervi un’informazione?”
Dici a noi?” disse la più bassa delle due, fingendo stupore.
Certo, siamo appena giunte qui nel vostro Regno e ci chiedevamo se…”
Cleo non fece nemmeno in tempo a terminare la frase, che l’altra ragazza, scostandosi i capelli rossi con un movimento vezzoso, la interruppe.
Chiedete a qualcun altro, noi andiamo di fretta”.
Ma come? Stavate parlando così tranquillamente… Noi vorremmo soltanto chiedervi se potete indirizzarci…”
Ci spiace proprio ma siamo molto in ritardo, chiedete a qualcun altro, senz’altro saprà aiutarvi”.
E così dicendo si allontanarono riprendendo a parlare, stavolta a voce alta: “Ma le hai viste? Come erano vestite?” chiese una delle due; e l’altra ridacchiando “Sì, devono avere dimenticato i colori nell’armadio”.
Mel e Cleo si guardarono incredule, osservarono i loro vestiti senza capire, poi Cleo con voce incerta “Ma cosa c’entra come ci vestiamo? Mica siamo diverse da loro perché ci piace il nero.”
Eh già” interloquì Mel “un po’ maleducate le due signorine”.
Decisamente mooolto maleducate”
E poi che fretta avevano? Oltre che il regno dei colori sembra essere il regno della fretta”.
Dai, rimettiamoci in cammino, prima o poi incontreremo qualcuno che sappia darci un’informazione senza scappare” concluse Cleo riprendendo la strada.
Camminarono per quasi un’ora sentendosi sempre più a disagio per gli sguardi delle persone che incrociavano fino a che si decisero a chiedere ancora una volta qualche informazione; stavolta si rivolsero a due ragazzi che sembravano passeggiare serenamente.
Avvicinandosi Cleo si rivolse al ragazzo che in quel momento stava sorridendo “Ehi ragazzi possiamo chiedervi un’informazione?”
Il ragazzo parve sorpreso e, guardandola in quel certo modo che ormai le due amiche avevano imparato a riconoscere, disse bruscamente “Cosa volete da noi?”
Siamo appena arrivate e ci chiedevamo se per caso…” cominciò Mel in aiuto all’amica.
E si vede! Ma dove avete imparato a vestirvi?”
Ma sapete che siete proprio strane?” intervenne l’amico e poi, rincarando la dose “non è che siete pericolose?”
Ma no, siamo due ragazze come voi!” provò ancora Mel.
Andiamo, dai” disse uno dei due rivolto all’amico “non mi piacciono proprio per niente queste due”.
Hai ragione, e poi sono anche piuttosto brutte” aggiunse l’altro e, senza perdere altro tempo, se ne andarono lasciandole come due stupide in mezzo alla strada.
Incredula Cleo si rivolse all’amica “ma perché ci trattano tutti così?”
Non ci danno nemmeno il tempo di parlare; ci giudicano senza conoscerci, sembra che conti solo il colore dei nostri vestiti” aggiunse Mel sempre più arrabbiata.
Poi, improvvisamente, alzando le braccia al cielo gridò: “Ma perché ci trattate così! Perché guardate solo a come siamo vestite e non provate a vedere dentro di noi! I nostri cuori sono molto più colorati dei vostri!”
Non ci volete? D’accordo! Ce ne andiamo… ma porteremo con noi qualcosa di molto prezioso!” concluse con voce alta e minacciosa Cleo e subito dopo le due ragazze si allontanarono scomparendo alla vista degli abitanti di Wonderland.

La regina era seduta sul trono, lo sguardo perso nel vuoto, segno inequivocabile che la sua mente era al lavoro; ma più si sforzava di capire, di trovare un senso a quanto accaduto, più la situazione le sembrava assurda; eppure quello che lei e il suo popolo stavano vivendo non era affatto un sogno.
Fu in quello stato che la trovarono Arco e Baleno di ritorno dalla loro faticosa giornata in giro per il Regno in cerca di notizie che potessero accendere una seppur minima luce nel buio in cui brancolavano.
Venite avanti” li invitò Giada facendo cenno con la mano. “Avete capito cosa sia successo?”
Arco prese la parola per primo: “Non possiamo esserne certi, maestà, ma crediamo di aver intuito cosa potrebbe essere accaduto”.
Baleno sembrò meno indeciso nell’affermare che “Ieri sono arrivate da fuori, nel nostro Regno, due ragazzine; crediamo che siano state loro a rubare i nostri colori”.
Due ragazzine? E perché mai avrebbero dovuto rubarci i colori? Chi sarebbero queste due forestiere?”
Non ne sappiamo molto, sappiamo solo che avevano due zaini molto grandi sulle spalle e che cercavano informazioni sul Regno; pare avessero fatto molta strada per assistere al nostro Natale”
La cosa strana” aggiunse Baleno “è che pare fossero interamente vestite di nero”.
E allora?” chiese Giada che ancora non riusciva a capire.
Beh, vede Maestà, ci sarebbe qualcosa d’altro” cominciò timidamente Arco.
Avanti, parlate… Non abbiate timore”.
Dalle voci che abbiamo raccolto” proseguì Baleno “sembra che i nostri concittadini non le abbiano accolte con un clima, per così dire, propriamente natalizio”.
Sarebbe a dire?”
Sarebbe a dire che le hanno giudicate prima di dar loro il tempo di dire qualsiasi cosa”.
Solo perché vestivano senza colori particolari, tutte di nero, le hanno trattate male, contravvenendo allo spirito ospitale che da sempre caratterizza il nostro regno”.
Mi state dicendo che è come se per una volta i nostri abitanti si fossero dimenticati il colore che alberga nei loro cuori?”.
Proprio così, Maestà!”
E con ogni probabilità le due ragazzine si sono sentite offese, umiliate e hanno deciso di vendicarsi” concluse Baleno.
Ho capito, bisogna trovare queste due straniere e scusarci con loro, sperando che sia sufficiente a riavere i nostri colori; avete idea di dove potrebbero essere?”
Non possiamo esserne certi ma riteniamo che siano andate nella foresta fuori dalle mura del regno, vuole che le andiamo a cercare?”.
No, non voi! Domani andrete ancora in giro per il regno e cercherete le due persone più pure e semplici; quando le avrete trovate me le porterete e spiegherò loro cosa dovranno fare”.

Arco e Baleno erano molto stanchi quando si apprestavano a rientrare al Palazzo con l’idea di dover affrontare la regina senza aver trovato nessuno che coincidesse con il tipo di persona che lei aveva chiesto.
Sconsolati e con le gambe che dolevano non fecero caso alle due ragazze con i capelli rossi che erano sedute su una panchina al limitare del parco che si apriva di fronte al Palazzo.
Fu per caso, perciò, che a Baleno parve di sentire una parolina magica: “colpa”.
Toccò appena il braccio di Arco facendogli cenno di fermarsi portando l’indice al naso per dirgli di non fare rumore; poi con un cenno del capo indicò la panchina.
Insomma, io non credo proprio che sia colpa di quelle due ragazze” stava dicendo una delle due.
Può anche darsi, certo che però hanno un po’ esagerato…” ribatté l’altra.
Non direi… prova per un attimo a metterti nei loro panni e pensa a come avresti reagito tu”.
Certo non deve essere stato semplice trovarsi di fronte un muro di ostilità”.
Per di più appena giunte in un posto nuovo”.
Mah… forse avrebbero potuto dare un tocco di colore alla loro mise”.
Non credo proprio che sia questo il punto; si sono fermati tutti al primo impatto, quello esteriore e non hanno nemmeno provato a conoscerle meglio”.
Tu che avresti fatto se le avessi incontrate?”
Ah, non ho dubbi; sicuramente prima di esprimere qualsiasi giudizio nei loro confronti avrei sentito cosa avevano da dirmi”.
In effetti… penso che anch’io quanto meno, non avrei espresso giudizi o, peggio, insulti gratuiti”.
Arco e Baleno si scambiarono uno sguardo e poi fecero un cenno per convenire che forse la loro lunga ricerca era giunta al termine; quelle due ragazze dai capelli rossi sembravano proprio fare al loro caso.
Senza perdere altro tempo si avvicinarono alla panchina e spiegarono brevemente alle due ragazze che la regina Giada aveva bisogno di loro.
Le ragazze si guardarono stupite e incerte sul da farsi, ma Arco e Baleno fecero loro capire che la cosa era piuttosto urgente e che avrebbero ricevuto ogni spiegazione dalla regina in persona.
Comprensibilmente intimidite da una simile proposta, si alzarono e seguirono i due consiglieri che meno di un quarto d’ora dopo si presentarono alla regina.

E questo è tutto; abbiamo bisogno di voi e riteniamo che possiate riuscire in questa impresa” concluse Giada rivolta ad Alba e Aurora, le due ragazze che una manciata di minuti prima si erano presentate alla sovrana.
Vostra Maestà, è una grande responsabilità quella che ci state dando; noi non siamo sicure di esserne all’altezza”.
Mi rendo conto di chiedervi molto, ma come avete potuto constatare direttamente, la situazione è molto grave e, come non bastasse, tra sei giorni è Natale e non voglio nemmeno immaginare di regalare ai nostri bambini un simile spettacolo desolante”.
Anche ammesso che riuscissimo a trovarle, come faremo a convincerle a restituirci i colori?” chiese Aurora.
Penso che dovrete semplicemente essere voi stesse” affermò con sicurezza Giada.
Vi abbiamo sentite prima, dovrete ripetere alle due ragazze quello che vi stavate dicendo” ribatté Arco.
Possiamo provarci Aurora” disse Alba all’amica prendendola per mano.
Credo di sì” annuì Aurora. “Proviamoci!”
Non possiamo assicurarvi di riuscirci ma vi promettiamo di provarci Maestà” concluse Alba.
Bene! Non posso che augurarvi il meglio e aspettare sperando che riusciate nell’impresa”.
Ora andate a riposare” le congedò Baleno “temo che domani sarà una lunghissima giornata per voi”.
Fatte accompagnare Alba e Aurora, la Regina Giada guardò i suoi fidati ragazzi e fece un cenno di assenso con la testa.
Penso che abbiate agito bene, ragazzi. So di potermi fidare sempre di voi, ho fiducia in quelle due ragazzine anche se sono la prima a rendermi conto che non sarà facile per loro”.
Maestà, ci troviamo di fronte a qualcosa di nuovo, di mai accaduto; ma credo ancora nella forza dell’amore e sono fiducioso” chiuse Baleno.
Con il suo permesso, ora vorremmo ritirarci, è stata una giornata molto faticosa” affermò Arco.
Certamente ragazzi, andate a riposare. Domani ci attende un’altra giornata molto lunga. E… grazie!”

Alba e Aurora camminavano da ore nella foresta, seguendo un percorso che avevano concordato con Arco e Baleno prima di partire, ma delle due ragazze forestiere nemmeno l’ombra.
All’ora di pranzo avevano fatto una piccola pausa per rifocillarsi e riposare e poi di nuovo in cammino.
Non sapevano nemmeno più quante volte si erano ripetute quello che avrebbero dovuto dire quando si fossero trovate di fronte alle due ragazze e come, innanzitutto, non avrebbero dovuto in alcun modo spaventarle.
Un leggero scoramento si stava impadronendo dei loro cuori e delle loro menti quando sembrò loro di intravedere un movimento sulla destra proprio davanti a una grande caverna.
Si avvicinarono con circospezione quasi prese da un improvviso timore e tra le foglie intravidero le due ragazze che parlavano tra di loro sedute di fronte alla caverna.
Avanti” sussurrò Alba all’amica, quasi a farsi coraggio e senza più indugiare sbucarono improvvisamente dal fogliame nella radura.
Cleo e Mel smisero di parlare e in un attimo furono in piedi a fronteggiare le due nuove venute.
Cleo decise che doveva attaccare per prima: “Chi siete? Che cosa siete venute a fare? Non vogliamo parlare con nessuno, tornatevene da dove siete venute” inondò le due malcapitate con un torrente di domande.
Senza nemmeno dar loro il tempo di rispondere Mel aggiunse: “Come avete fatto a trovarci? Chi vi ha detto che eravamo qui?”
Alba cercò di mantenere il controllo della situazione anche se dentro tremava di paura: “Veniamo in pace; vogliamo soltanto parlare con voi”.
Care mie, sappiate che qui siamo a casa nostra e comandiamo noi” attaccò nuovamente Cleo; e a ruota Mel rincarando la dose: “venite da Wonderland, vero? Avete portato con voi un nuovo carico di insulti da rovesciarci addosso?”
Sì, cioè no… insomma… oh cavolo! Possiamo parlarvi?” Aurora era in confusione ma decisa ad andare fino in fondo.
Oh tranquille, ci avete già detto tutto molto chiaramente. Abbiamo capito che non ci volete nel vostro bel regno colorato; stiamo benissimo qui da sole”. Mel cominciava ad essere esasperata.
Ma noi siamo qui a chiedervi scusa, sappiamo che gli altri abitanti del regno hanno sbagliato con voi” provò ancora Alba
Ah sì! Troppo tardi, ci dispiace, facile adesso venire qui a elemosinare il nostro perdono per riavere i vostri colori” Cleo sembrò voler mettere fine alla discussione.
Vi sbagliate! Noi siamo sinceramente dispiaciute per come siete state trattate e siamo venute fin qui a dirvelo” fece ancora Aurora che non aveva nessuna intenzione di arrendersi.
E perché dovremmo credervi? Come facciamo a sapere che non state mentendo e che non succederà di nuovo?”
Succederà cosa?”
Che ci ferirete, che ci tratterete male, che soffriremo” ora quello di Mel era quasi un grido di disperazione ma anche l’implorazione di un aiuto che tanto avrebbe desiderato.
Dateci fiducia e non vi deluderemo; sappiamo quanto dovete avere sofferto e faremmo di tutto per rimediare” tentò il tutto per tutto Alba.
Cleo e Mel si guardarono per un attimo, poi si allontanarono e per qualche secondo parlottarono fitto fitto.
Poi tornando presso Alba e Aurora: “E va bene, vogliamo provare a darvi fiducia. Ma dovrete superare la prova del labirinto: se la supererete vi restituiremo i vostri colori ma se fallirete resteranno per sempre nostri e mai più nessuno dovrà venire a chiederceli”.
Fu la volta di Alba e Aurora di confrontarsi con uno sguardo di intesa e poi, senza nemmeno bisogno di parlare tra di loro, all’unisono affermarono: “Va bene, ci stiamo! Affare fatto”.
Bene, preparatevi a entrare nel labirinto” concluse Cleo.

Alba e Aurora si trovarono di fronte al più classico dei labirinti, fatto di alte siepi che si intersecavano lasciando vedere solo piccoli spazi e infiniti bivi tra i quali scegliere la direzione corretta.
Bene eccoci qui!” affermò Alba per farsi coraggio.
Ti confesso che mi sento un po’ inquieta” ribattè Aurora.
Beh, ti capisco, anch’io non mi sento del tutto a mio agio” rispose Alba con un mezzo sorriso.
Il fatto è che se fallissimo, i nostri colori sarebbero perduti per sempre”.
Basta parlare, dai! Avviamoci…” tagliò corto Alba prima che la paura la paralizzasse.
Ok, io direi di andare a destra”.
Ma davvero? Pensa che io stavo per proporti di andare a sinistra”.
Oh bella! E come mai?”
Non saprei, una sensazione…”
E perché dovremmo seguire la tua sensazione?”
Perché no? Perché, allora, dovremmo andare dalla “TUA” parte?”
Non è la MIA parte… È UNA parte! Forse ti sei scordata che non l’ho fatto io questo labirinto”.
No che non l’ho scordato. È per questo che non capisco perché dovremmo scegliere la parte che dici tu”.
Mel e Cleo, intanto, osservando quanto stava accadendo nel labirinto si guardarono sconsolate, certe che anche Alba e Aurora si sarebbero rivelate incapaci di quell’empatia che le altre abitanti del regno non avevano mostrato nei loro confronti.
Allora io vado di qua e tu di là, d’accordo?” concluse Alba.
Perfetto, così vediamo chi arriva prima” acconsentì Aurora con un pizzico di acredine.
Fecero qualche passo ciascuna nella direzione scelta, poi, improvvisamente, si fermarono, si voltarono e si guardarono negli occhi.
Ma che stiamo combinando?” fece Aurora mentre correva incontro ad Alba finendo per abbracciarla stretta.
Siamo due sciocche, solo unendo le nostre forze possiamo sperare di uscire da questo labirinto” le disse Alba quasi vicina alle lacrime.
Sono d’accordo, solo la forza della nostra amicizia ci può portare fuori di qui. Dai, ricominciamo!”.
Non avevano ancora finito di parlare che il labirinto scomparve all’improvviso.
Ma che cosa è successo?” disse Aurora incredula.
Dove è finito il labirinto?” aggiunse Alba.
Avete superato la prova” disse Cleo avvicinandosi alle due ragazze ancora esterrefatte.
Avete dimostrato che il vostro cuore è davvero bello e ricco di sentimenti positivi”.
Potete tornare a Wonderland, domani mattina al vostro risveglio troverete i colori nuovamente al loro posto” concluse Cleo e così dicendo scomparve con Mel all’interno della caverna.
Alba e Aurora provarono per un attimo a fermarle e a richiamarle, ma, resesi conto che non sarebbero più uscite, fecero ritorno a Wonderland.

La vigilia di Natale tutto era pronto per la grande festa in programma quella sera.
I colori erano tornati al loro posto e apparivano ancora più brillanti del solito agli occhi degli abitanti del regno.
Sembrava che tutto fosse finito bene, come nelle più classiche delle favole, ma c’era qualcosa che non permetteva a Giada di essere completamente felice e serena e di godersi a pieno quel Natale.
Era lì, ai confini dei suoi pensieri ma non riusciva a coglierlo ancora.
Tornò nelle sue stanze e provò a isolarsi da tutto e finalmente capì.
Si diede della stupida per non averci pensato prima, chiamò la sua cameriera affinché la preparasse il più in fretta possibile, avvertì Arco e Baleno che si sarebbe assentata per qualche ora, ordinando loro di occuparsi degli ultimi preparativi e si avviò nella foresta.
Aveva capito che senza Mel e Cleo, venute apposta da lontano per assistere al Natale del suo regno, la festa non sarebbe stata “vera” festa.
Per far tornare le due ragazze a Wonderland era necessario un ultimo importante passo: voleva chiedere loro perdono, a nome suo e degli abitanti del regno che tanto male si erano comportati; voleva invitarle personalmente alla festa di Natale di quella sera nel regno.
Voleva…
E mentre camminava verso quel perdono un magnifico sorriso illuminava i suoi occhi verde smeraldo.
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Messaggio Da Byron.RN Ven Dic 17, 2021 2:55 pm

Un racconto coi colori della fiaba, per restare in tema.
Si legge bene, con facilità e semplicità, e proprio questa sua fruibilità serve a far risaltare il sottotesto, la condanna della superficialità, del pregiudizio verso chi differisce da noi per cultura, usanze, modo d'essere e magari colore.
Probabilmente manca un pizzico di originalità, il tutto mi ha rimandato al grinch e al suo furto dello spirito del Natale. Qui l'oggetto del furto sono i colori e non i regali, comunque in gioco e il vero spirito natalizio, l'essenza della festa, quella spiritualità che gli abitanti di Wonderland hanno perso senza rendersene conto, ancora prima del furto di Mel e Cleo.
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Messaggio Da SisypheMalheureux Lun Dic 20, 2021 9:02 am

Molto ben scritta questa fiaba "moderna" che, come tutte le fiabe, ha una sua morale: non giudicare né emarginare chi è diverso da noi. È una storia che, sottotraccia, parla di razzismo/diffidenza verso gli immigrati, o anche semplicemente emarginazione verso chi si veste e/o si comporta un po' fuori dai "canoni" della moda e della società. Ed è proprio questo che le fiabe dovrebbero fare. Il tema natalizio è stato centrato in pieno. Ho notato giusto qualche virgola di troppo: "provarono per un attimo a fermarle e a richiamarle, ma, resesi conto..." e qualche refuso "come nelle più classica delle favole", per il resto la scrittura è fluida e il racconto ben scritto. Mi pare anche che il linguaggio sia semplice e molto adatto a un target di bambini. Che altro dire? Spero di rileggerti in antologia!

______________________________________________________
"Stirpe miserabile ed effimera, figlio del caso e della pena, perché mi costringi a dirti ciò che per te è vantaggiosissimo non sentire? 
Il meglio è per te assolutamente irraggiungibile: non essere nato, non essere, essere niente. Ma la cosa in secondo luogo migliore per te è morire presto."
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Messaggio Da SuperGric Gio Dic 23, 2021 8:12 am

Fiaba sicuramente adatta a un pubblico giovane: mio figlio di dieci anni l’apprezzerebbe (e speriamo l’apprezzerà nell’antologia), e anche a me è piaciuta.
Secondo me l’aut* è giovane, la scrittura in certi passaggi ha un gusto un po’ acerbo, ma comunque piacevole.
Alcuni commenti: non riesco proprio a immaginare un mondo senza colori, e senza neanche sfumature di grigio. Diventa un mondo completamente nero. No, neanche: un mondo buio. Io non sono riuscito a vedere questo mondo scolorito. Secondo me va bene la fantasia, ma devi aiutare il lettore a visualizzare altrimenti si perde.
Subito dopo aver detto che i colori erano scomparsi, scrivi che la regina appariva bellissima; la folta chioma ramata […] e gli occhi verdi smeraldo. Con capelli e occhi colorati dunque. È stata una svista immagino, ma attenzione.
Attenzione alle virgolette dei dialoghi: quelle di apertura sono di un tipo, quelle di chiusura di un altro. Non so come sia tipograficamente possibile…
Infine il finale, che secondo me non risolve. Il bel gesto di Alba e Aurora non cambia gli animi di tutti gli abitanti del regno. Solo le due ragazze e la regina chiedono perdono. Gli altri abitanti rimangono carogne come prima, nulla è stato fatto per far cambiar loro atteggiamento. Questo mi lascia un po’ sospeso.
Giudizio comunque complessivamente positivo.
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Messaggio Da Petunia Gio Dic 23, 2021 3:26 pm

La fiaba è un classico di Natale rivisitato. Mi sono piaciuti i nomi che hai scelto Arco e Baleno, Alba e Aurora un po’ meno Mel e Cleo. Nomi a parte, trovo il racconto adattissimo al target ragazzi (penso ai 10 massimo 12 anni) Un buon modo per veicolare buoni sentimenti e messaggi importanti come questo:
 
solo unendo le nostre forze possiamo sperare di uscire da questo labirinto

Oppure questa conclusiva: Per far tornare le due ragazze a Wonderland era necessario un ultimo importante passo: voleva chiedere loro perdono, a nome suo e degli abitanti del regno che tanto male si erano comportati.
 La scrittura è  semplice e pulita. Penso sia un bel racconto di Natale che può figurare bene in antologia. 
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Messaggio Da Antonio Borghesi Gio Dic 23, 2021 5:25 pm

Qualcosa te l'hanno già detta gli altri mentre io ho inciampato in questa frase e ho dovuto quasi riflettere sul significato: che stava camminando nella direzione opposta a quella da cui venivano.  Che stava venendo incontro sarebbe più semplice. Ho visto che quella con "incontro" l'hai usata dopo e pure per un paio di volte. Ci sono altre ingenuità nella tua storia che però ti sono già state dette: occhi verdi e capelli ramati. Niente di che per escluderti dall'antologia ma dovresti rileggere il tuo scritto e scovarle da sol@.
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Messaggio Da vivonic Ven Dic 24, 2021 3:21 pm

Ciao Autore. Ho trovato il tuo racconto di difficile lettura, probabilmente perché ci sono troppi discorsi diretti che si susseguono e non lo rendono adatto – a mio avviso – a una lettura dedicata ai più piccini. Inoltre, già dalla prima riga è possibile intuire quale sarà il finale, e questo rende il racconto troppo lungo, lo fa girare un po’ troppo su sé stesso per poi arrivare dove si sa già: ciò non si sposa appieno con il mio gusto personale.
La scrittura è sicura, se non fosse per alcune virgole fuori posto; in particolare, devi prestare attenzione ai vocativi, giacché lì mancano davvero tutte e questo non agevola di certo la lettura.
Mi dispiace perché poi io sento di condividere con te i valori che emergono dal tuo racconto e che, questi sì, sono sicuramente da trasmettere a un pubblico di minori. Solo che i tuoi personaggi e la tua storia non riescono a convincermi. Neanche il titolo esprime il target che ti sei prefisso: sembra più il titolo di un thriller che di una favola (forse basterebbe un articolo o il cambio di una preposizione a cambiare effetto, non so). L’atmosfera natalizia è invece chiaramente presente.
In conclusione, non sono del tutto convinto, anche se la tua prova è oggettivamente più che sufficiente. Credo di preferire altri racconti che ho trovato in questa sezione.
Alla prossima.

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Messaggio Da paluca66 Dom Dic 26, 2021 3:44 pm

Car* aut* concludo con il tuo la lettura dei racconti per i ragazzi.
Come già per altri racconti di questa sezione, lo sforzo che ho dovuto fare è stato quello di immedesimarmi in un bambino che legga, proprio per il fatto che molte cose che noi non siamo più in grado di vedere e capire da adulti, un bambino invece le "scova" e le apprezza.
In questo senso mi piace il messaggio che hai voluto trasmettere e il fatto che hai cercato una strada il più semplice possibile per farlo in modo che un bambino possa capirlo.
In un mondo che ha perso tutti i colori, la bellezza dei colori della regina spicca senza dubbio e, se fosse voluta (e non una svista) sarebbe un bel tocco originale.
Più critico mi trovi sulla scrittura che sebbene, fluida e scorrevole, ogni tanto inciampa a causa di una punteggiatura non proprio perfetta (e, come già scritto in altri commenti ai racconti, se lo scrivo io che notoriamente non sono un mago in materia...); una perplessità anche in merito alla lunghezza del racconto (ho visto che hai quasi esaurito i caratteri a disposizione): forse, visto il target giovanissimo a cui sembra rivolgersi il racconto, la lunghezza rischia di essere eccessiva.

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Messaggio Da Resdei Dom Dic 26, 2021 10:03 pm

Ciao
complimenti per come hai condotto la storia, per l’ambientazione e anche i dialoghi.
La lettura scorre leggera senza intoppi, desta curiosità nel piccolo lettore.
l’atmosfera è perfetta. 
La lunghezza può sembrare eccessiva, ma le fiabe vengono raccontate oltre che essere lette.  
Il Natale secondo me è un po' marginale, nel senso che l’argomento principale è la scomparsa dei colori. 
sono loro i protagonisti, una situazione che potrebbe andare bene in ogni momento dell’anno. 
Fossero stati i regali per gli abitanti del regno, ma era più scontato.
Comunque il mio giudizio resta più che positivo.
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Messaggio Da Molli Redigano Lun Dic 27, 2021 6:01 pm

Segnalo quanto segue:

"i più scintillanti che mente umana"


pensavo che avessi dimenticato l'articolo determinativo "la" ma poi ho visto che l'hai fatto anche dopo:
 
"Era un albero splendido, ricoperto di palline dai colori più meravigliosi che mente umana possa immaginare"


 
"Gaida"


"Giada" refuso




"Che tipa strana” mormorò poi, quasi parlando a sé stessa."


"Che tipa strana” mormorò poi, quasi parlando a se stessa."



 
"“Può darsi… però avrebbe potuto dircelo, non ci ha nemmeno salutate”" manca il .
 
 
"ma credo ancora nella forza dell’amore e sono fiducioso” chiuse Baleno."


Io avrei preferito "concluse Baleno".




Testo che riassumerei col proverbio "l'abito non fa il monaco" che, tra l'altro, così in questa fiaba come nella vita reale è spesso disatteso. La scrittura è sostanzialmente corretta, il linguaggio è semplice, ma credo che la lunghezza non giovi all'ascolto e all'attenzione di un pubblico di bimbi. Funzionerebbe meglio con un pubblico di quasi adolescenti, lo dico per frammentare la platea. 
Cosa mi manca per convincermi a pieno? Qualche informazione in più su Mel e Cleo, ovvero, d'accordo che si sono sentite offese dagli abitanti di Wonderland, ma qual è il loro vero potere (o provenienza) per cui sono state capaci di rubare i colori? Poi, non ho capito l'utilità del doppio perdono di Alba e Aurora prima e della Regina poi. O meglio, se a chiedere perdono e a fare la prova del labirinto, Con Baleno e Arco magari, ci fosse andata la regina, avrebbero risparmiato un passaggio. Non so, dico io eh...
Ciò che mi "disturbato", tra virgolette poiché non è proprio il termine giusto, è stato, in un'atmosfera fiabesca, il fatto che Arco e Baleno dessero del lei alla regina Giada e non del voi. Mi rendo conto di essere pignolo, ma secondo me avrebbe favorito, anche se di poco, la suddetta atmosfera fiabesca comunque già presente.

Grazie e Buone Feste!

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As comensa a meuire quand as nass.
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Messaggio Da ImaGiraffe Mar Dic 28, 2021 12:09 pm

Ho avuto una sensazione strana con questo racconto, mi è sembrato di averci messo moltissimo tempo a leggerlo. Per i miei gusti potevi essere decisamente più conciso/a. La storia, anche se carina non mi coinvolto del tutto. Ci sono cose che non mi sono piaciute e la prima in assoluto la più impattante per me è questa assenza di colori.
Non riesco a immaginarlo un mondo in bianco? Ci sono dei contorni scuri? Delle luci e ombre? Veramente faccio fatica a visualizzare la cosa. Ora che ci penso forse è uno dei motivi che mi ha distratto nella lettura. Cercavo di immaginare il tuo mondo mentre leggevo senza riuscirci. Avresti potuto giocare con il nero e il bianco a contrasto visto che Cleo e Mel vestono di nero. Così sarebbe stato più facile da immaginare anche per un bambino. Perché sappiamo quanto i più piccoli si soffermino su questi dettagli.
Un’altra cosa che non mi ha convinto è il nome Wonderland che riporta troppo a qualcosa che si conosce già. È un dettaglio di poco conto basta magari trovare un altro nome.
Quindi, in conclusione, ti faccio i complimenti per il racconto che rimane un buon racconto ma purtroppo non mi ha conquistato.
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Messaggio Da Susanna Mer Dic 29, 2021 12:11 am

Ultimo racconto della sezione per ragazzi, poi si studia la cinquina (Ahia che dolor!)
Un bel pezzo, con una trama interessante e ben sviluppata, soprattutto valida per l’idea di fondo di far ragionare i giovani lettori sulle diversità, sulla loro accettazione e sulla necessità di prendere posizioni per risolvere il problema delle discriminazioni, quali che siano (semplifico molto perché già è stato detto da altra Penna).
La prima cosa che mi ha colpito è stata: com’è un mondo senza nessun colore, neanche i grigi? Può essere solo nero. Come diceva Coco Chanel, il nero è un colore che li raccoglie tutti. (non la ricordo perfettamente e la maglietta non è a portata da mano) Ma se tutto è nero, come si può veder quello che accade? E i vari colori che richiami qua e là? la folta chioma ramata scendeva e gli occhi verdi smeraldo  era pallida lunghi capelli biondi....
Tra l’altro, anche quando chiudiamo strettamente gli occhi, il nero è sempre attraversato da sprazzi di colore.
Essendo un racconto per ragazzi, mi aspetto che qualche testolina pensante alzi la mano a chiederlo.
 
È un racconto scritto bene, con qualche sistemazione da fare, ma si vede chiaramente l’impegno che la Penna ha messo nel definire una trama e uno schema su cui lavorare. Forse c’è un po’ di corsa nel finale, dove i concetti di accettazione, inclusione e perdono sono compressi in pochissimo spazio temporale, affidati a dialoghi pieni di concetti molto importanti ma poco sviluppati, quasi che avesse fretta di portarceli a conoscenza, per timore di perdere la frase giusta. Capita: i finali possono essere ostici tanto quando gli incipit, l’equilibrio può essere instabile.
Nel complesso è un racconto adatto ai bambini/ragazzini, che attraverso un esempio possono essere guidati nelle opportune riflessioni.
La scrittura risente anche del desiderio che le immagini siano comprese dal lettore, con descrizioni o passaggi non necessari: forse una Penna alle prime armi, concordo con @SuperGric, che ha inoltre edulcorato la situazione, non osando dare più forza ai personaggi, forse nel timore di superare certi limiti. La forza del dialogo qualche volta ha bisogno di tinte un po’ forti, giusto per restare in tema, per arrivare ad ottenere qualche risultato. Violenza no, ovviamente.
 
Ed ecco le mie note, che risentono ovviamente anche del mio modo di scrivere. A te prenderne atto o meno. Sembrano tante perchè inserisco anche il testo originale. Non volermene, ma vedile nello spirito del forum: si valuta il racconto, ed è una cosa, poi gli inciampi.

 
Era  stato un albero splendido     se i colori sono spariti, lo splendore non c’è più
minuto a pensare:, non aveva      metterei un due punti per rendere meglio il suo ragionare
e, con il cuore sollevato al pensiero che aveva affidato loro le indagini, provò a pensare
due bellissime ragazze   per due gemelle       non serve più il due
i loro zaini e i loro sacchi a pelo
Lisci e lunghi i capelli di Cleo, contrastavano con i folti ricci di Mel; entrambe le chiome, peraltro, erano di un intenso nero corvino.
le disse Cleo indicando una ragazza dai lunghi capelli biondi che stava camminando nella direzione opposta a quella da cui venivano verso di loro
famosissimo Natale;. Sapresti indicarci
quasi urlò quasi la ragazza e senza nemmeno più guardarle né, tantomeno, salutarle, accelerò il passo
Quando furono prossime vicine Mel
Fu in quello stato che la trovarono Arco e Baleno di ritorno dalla loro faticosa giornata in giro per il Regno in cerca di notizie che potessero accendere una seppur minima luce nel buio in cui brancolavano   non serve ricordare la loro missione, è già specificata prima
Ieri sono arrivate nel nostro Regno, da fuori, due ragazzine
 
Arco e Baleno erano molto stanchi quando si apprestavano a rientrare al Palazzo con l’idea di dover affrontare la regina senza aver trovato nessuno che coincidesse con il tipo di persona che lei aveva chiesto. Sconsolati e con le gambe che dolevano non fecero caso alle due ragazze con i capelli rossi che erano sedute su una panchina al limitare del parco che si apriva di fronte al Palazzo
È un insieme molto arzigogolata: vedi se così ti può andare bene.
 
 Arco e Baleno stavano rientrando a palazzo, preoccupati di dover comunicare alla Regina di non aver trovato le persone adatte.
Erano tanto stanchi e sconsolati che non fecero caso alle due ragazze (dai capelli rossi) sedute su una panchina, al limitare del prato di fronte al palazzo.
; si sono fermati tutti al primo impatto, quello esteriore e non hanno nemmeno provato a conoscerle meglio”. impatto mi sa di colpo fisico
si sono tutti soffermati solo sull’esteriorità, non hanno provato a conoscerle meglio
voglio nemmeno immaginare di regalare ai nostri bambini un simile spettacolo desolante”. I colori sono spariti, i bambini se ne sono già accorti
di intravedere un movimento sulla destra proprio davanti a una grande caverna  non c’è un’azione che poi si svolge a sinistra, quindiè inutile specificare
con circospezione, quasi prese da un improvviso timorose----
Venite da
” ora quello di Mel era quasi un grido di disperazione,  ma anche l’implorazione di un aiuto che tanto avrebbe desiderato. che però racchiudeva anche una richiesta di aiuto.
“Sono d’accordo, solo la forza della nostra amicizia ci può portare fuori di qui. Dai, ricominciamo, assieme però.  la frase è bella, ma in un momento concitato di solito le frasi sono corte, sottintendono. Vedi come l’ho sistemata se ti piace.
pensato prima: chiamò la sua

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"Quindi sappiatelo, e consideratemi pure presuntuoso, ma io non scrivo per voi. Scrivo per me e, al limite, per un'altra persona che può capire. Spero di conoscerla un giorno… G. Laquaniti"
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Messaggio Da Valentina Mer Dic 29, 2021 4:38 am

Ciao Autore, sicuramente questo racconto è adatto alla sezione che hai scelto, forse avrebbe potuto essere più corto, per trasmettere il messaggio con più efficacia senza dilungarsi troppo.
Mi sono piaciute le prime righe di apertura, anche se avrei voluto sapere qualcosa di più su questa cittadina di Wonderland, che oltre a essere conosciuta per i suoi colori non presenta altre caratteristiche. Magari qualche aneddoto sui cittadini.
Sempre parlando dei cittadini... Non so, a mio avviso manca qualcosa che li giustifichi per il loro atteggiamento, o magari qualcosa che li possa redimere dal loro comportamento: un discorso dalla loro regina, un insegnamento, una piccola punizione... Non so, ma a mio avviso manca qualcosa per far emergere la morale che hai voluto inserire in questo racconto con tanta forza.
La scrittura l'ho trovata semplice, scorrevole, è stato un racconto piacevole da leggere, quindi ripeto, adatto alla categoria, ma non mi ha convinto del tutto.
Anche la scena del labirinto: da dove appare e scompare questo labirinto? Ci troviamo nel paese di Cleo e Mel o siamo in mezzo al bosco? E Cleo e Mel dove abitano? Sarebbe carino saperne di più su di loro, oltre a che adorano il nero.
Quindi ripeto non è male né l'idea né la scrittura, quindi ti faccio i miei complimenti, ma non mi hai convinta su alcuni contenuti
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Messaggio Da Arianna 2016 Mer Dic 29, 2021 4:35 pm

Strano racconto.
Mi spiego. Inizio a leggere e, nel giro di poco, nella mia mente si forma la convinzione che sia stato scritto da una persona molto giovane: l’illogicità interna della scomparsa non solo dei colori (come nel mondo distopico di  The Giver) ma anche dei grigi, che renderebbe automaticamente ogni oggetto invisibile (dato che nella realtà non esistono solo i contorni, come nei disegni); la dimenticanza immediata della scomparsa dei colori, nella descrizione della regina Giada; la mancanza di molte virgole; la presenza di tanti personaggi adolescenti e il “tono” degli scambi di battute tra di loro; la tematica stessa sottesa a tutto il racconto: la necessità di essere accettate per come si è, nella propria individualità, senza essere giudicate a priori e senza essere escluse da un gruppo perché si appare diverse; l’importanza delle relazioni.
Procedendo nella lettura, però, mi rendo conto che invece la proprietà linguistica (lessicale e sintattica, in particolare) è quella di una persona adulta.
Ecco, per questo dico che ho trovato strano questo racconto: ha un’anima adolescenziale e una adulta che convivono.
La butto lì: sembra quasi un racconto scritto a quattro mani, dettato da un’adolescente – per quanto riguarda la trama e i personaggi, la fabula – ma “sistemato” in forma scritta da un adulto.
Sinceramente, lo asciugherei un po’: ci sono molti scambi del tipo “lei dice-lei risponde”, molte precisazioni un po’ superflue per quanto riguarda gesti, movimenti ecc. (e anche questa è una caratteristica delle ragazze che scrivono).
Comunque la storia è carina, ben strutturata, e con un bel significato: anche se siamo un bel gruppo (colorato) felice, dove si sta bene, stiamo attenti a non escludere gli altri e a non farli sentire indesiderati. Mi sento di condividere questo messaggio.
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Messaggio Da tommybe Ven Dic 31, 2021 10:18 am

Come ti hanno fatto notare la lunghezza è eccessiva per un racconto dedicato ai bambini,
te lo dice uno come me che è bambino da una vita.
La storia è abbastanza singolare, da' un'occhiata, più di un'occhiata, ai diversi e solo per questo merita credito. La sparizione dei colori quello vuole significare, credo.
In virtù del grande impegno, della totale dedizione a un argomento mai così vivace come di questi tempi, ti terrò in considerazione.
Un abbraccio.


Ultima modifica di tommybe il Dom Gen 09, 2022 5:26 pm - modificato 1 volta.
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Messaggio Da Arunachala Ven Dic 31, 2021 5:23 pm

inizio dicendoti che sarebbe opportuna una revisione del testo.
soprattutto per quanto riguarda la punteggiatura: alcune virgole di troppo, altre mancanti, parecchie fuori luogo.
poi una sforbiciatina non farebbe male per nulla, snellendo una storia già carina e rendendola bella.
sì, perché la storia c'è e, anche se non originalissima, è perfettamente adatta al pubblico giovane.
belli i nomi scelti per i protagonisti, anche se non comprendo come mai Mel e Cleo si differenziano del tutto.
infine faccio mia una osservazione di qualcuno che ora mi sfugge, ossia che gli abitanti di Wonderland, fatta eccezione per quei pochi e per la regina, restano ostili a chi viene da fuori.
in ogni caso è un ottimo lavoro

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Messaggio Da Fante Scelto Mer Gen 05, 2022 6:00 pm

Non posso non citare, anche se l'hanno già fatto praticamente tutti, la difficoltà di immaginare il mondo senza colori, soprattutto se dopo tre secondi mi arriva una regina con così aggraziata descrizione della sua tinta di capelli.

La storia è più che adatta al contesto. E' una fiaba a tutti gli effetti, lunga, ma perfettamente trasformabile in un cartone animato (anzi uno in computer grafica, ci sta anche meglio).
Quindi perfetta per il settore ragazzi.
Non mi ci trovo tantissimo su molte scelte logiche che sono state fatte, quasi tutte già segnalate (le doppie scuse prima di Aurora e Alba poi della regina stessa, il fatto che non ci sia redenzione apparente degli abitanti di Wonderland, e altre.)

La prova del labirinto sul momento mi è piaciuta molto: il fatto che superarla sia dettato dal collaborare e non dal trovare l'uscita mi aveva entusiasmato.
Poi però ci ho pensato su e l'ho trovata poco adatta al contesto. Il fatto che le due "vittime" collaborino tra loro non le rende automaticamente più rispettose dell'altro.
So che ragiono spesso in termini bellici, portate pazienza: il nemico può essere coeso e onorevole finché vuoi, ma sempre nemico rimane. Detto in soldoni.

Ho anche notato una certa attitudine al far girare i personaggi in coppia per tutta la storia. Come mai? E' voluto?
La lunghezza dello scritto, in relazione al target di pubblico, è effettivamente eccessiva.

Stilisticamente, non mi fanno impazzire i dialoghi, molte battute sono tagliabili, mentre lo stile di scrittura è semplice, acerbo a tratti, ma intonato al target.
Ci sono tantissime ripetizioni, soprattutto delle parole ragazza/ragazzo e varianti.

In definitiva, un racconto che aveva del potenziale ma che non è riuscito, per me, a esprimerlo al 100%.

E come nota finale personalissima:
Spoiler:
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Messaggio Da Danilo Nucci Gio Gen 06, 2022 6:05 pm

Sintetizzando in poche parole la mia impressione, direi che ho letto un racconto con una trama per piccoli e un linguaggio da adulti.
La trama del tuo brano è veramente interessante, frutto di una grande fantasia ed ha tutti gli elementi per conquistare bambini di 5-7 anni, ma forse anche più piccoli. Non credo, al contrario, che avrebbe un grande appeal sui ragazzi dai dieci anni in poi.
Quando poi andiamo a leggere troviamo frasi troppo complesse, di difficile comprensione per un’età infantile. Faccio degli esempi:
“Un brivido di superstiziosa paura”. L’aggettivo è superfluo e confonde.
“… la situazione era sufficientemente grave da giustificare un’irruzione nella stanza della sovrana…”
“… non avrete risposte chiare e inequivocabili…”
“Ventiquattr’ore prima …” A un bambino si direbbe: “il giorno prima”.
“… contravvenendo allo spirito ospitale che da sempre caratterizza il nostro regno”.
Noto poi “appariva bellissima; la folta chioma ramata scendeva scomposta sulle spalle e gli occhi verdi smeraldo”.  Non erano spariti i colori?
“quelle due ragazze dai capelli rossi”. Idem c.s.
Quanto al titolo, perché non inserire qualcosa che ricordasse i colori, evitando di usare Wanderland che ha già illustri predecessori?
Concludendo, confermo la grande qualità dell’idea che, se sviluppata in uno stile diverso, diventerebbe un racconto per bambini “con i fiocchi”.

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Messaggio Da Isabella Ven Gen 07, 2022 7:23 am

E' un racconto ben scritto, tuttavia mi sono un po' annoiata, probabilmente manca di climax e i personaggi non hanno una personalità forte. La revisione di alcuni passaggi strategici potrebbe renderlo unico.

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Messaggio Da vivonic Ven Gen 07, 2022 11:33 am

Isabella ha scritto:E' un racconto ben scritto, tuttavia mi sono un po' annoiata, probabilmente manca di climax e i personaggi non hanno una personalità forte. La revisione di alcuni passaggi strategici potrebbe renderlo unico.
INTERVENTO DI MODERAZIONE
Cara  @Isabellail tuo commento non è conforme alle linee guida e, pertanto, non può essere considerato valido ai fini del Regolamento.
Ti invito pertanto a integrarlo.

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Messaggio Da FedericoChiesa Ven Gen 07, 2022 4:16 pm

Ho trovato originale questo racconto.
L’idea di rubare i colori, quelli esterni, che spesso non riflettono quelli dell’animo, il messaggio di integrazione ed emarginazione ne fanno uno dei miei preferiti di questa sezione.
Le piccole contraddizioni che ci sono possono essere sanate facilmente.
Vanno alleggerite, se non tagliate alcune parti, come la ripetizione dei dialoghi nei diversi incontri all’arrivo a Wonderland.
I nomi sono azzeccati, ma cambierei Wonderland con qualcosa di Italiano ed in accordo agli altri nomi che hai usato nel racconto, che sono molto più "poetici".
Secondo me, con una piccola revisione, diventa proprio una bella fiaba.
Complimenti.
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Messaggio Da Mac Dom Gen 09, 2022 12:37 pm

Il testo ha bisogno di essere revisionato, soprattutto per la punteggiatura. Andrebbe, a mio avviso, accorciato un pochino, nella parte centrale risulta ripetitivo e rallenta il ritmo del racconto.
La storia mi piace anche se fin dall’inizio mi sono chiesta come potesse esistere un mondo senza colori,. Togliendo anche il bianco e il nero fai sparire tutto. Mi spiego meglio se non vedo nessun colore non vedo nulla nemmeno le cose. Ma forse questo è un ragionamento d’adulta.
Non hai tolto i colori alle persone e ai loro vestiti e anche questo mi ha disturbato. 
Detto questo la morale c’è, il Natale anche, ci penserò.
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Messaggio Da miichiiiiiiiiiii Dom Gen 09, 2022 4:34 pm

All'inizio pensavo era collegato con Alice in Wonderland, poi mi sono sempre più affascinata, è davvero molto bello.
Il messaggio che vuoi trasmettere, che sarebbe più o meno questo: non giudicare un libro dalla copertina, in questo caso appunto le ragazze vestite di nero avevano molto più colore dentro degli abitanti di Wonderland.
Questo è uno dei tanti tratti del Natale, l'amore a volte può presentarsi in maniera più forte nelle case piccole con semplici alberelli circondati da pochi regali, che nelle enormi abitazioni ricche di molti regali, decorazioni e tavole piene di cibo, ma povere di sentimento, quello puro e sincero.
È bello per i ragazzi e i bambini capire questo grande messaggio attraverso un racconto così colorato e apparentemente semplice.
Complimenti!
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Messaggio Da alessandro parolini Dom Gen 09, 2022 5:16 pm

Caro autore racconto piacevole anche se non particolarmente originale. Morale semplice, ma efficace per la sezione ragazzi. In alcuni punti ripetititvo nei concetti. Mi permetto di segnalare alcuni errori stilistici e narrativi. Nel complesso comunque gradevole. Forse il finale un po' sotto le aspettativa. I nomi rievocano alcuni altri racconti.

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Messaggio Da Isabella Dom Gen 09, 2022 7:44 pm

Questo racconto non mi ha coinvolto particolarmente. Il testo è troppo semplice, poco descrittivo. I troppi dialoghi distolgono dal contesto. Mancano gli elementi immersivi.
I personaggi sono istantanee "scolorite", mancano di personalità e non ci si affeziona. Il messaggio della condanna della diversità, del pregiudizio è apprezzabile. Ovviamente,
è un parere personale.

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