Ultima modifica di gemma vitali il Mer Gen 13, 2021 4:31 pm - modificato 1 volta.
Different Tales
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Grazie Pet, pensa che questo racconto nasce dal primo 100x100 di sps, in cento parole raccontavo questa storia e aveva lo stesso titolo. Poi col tempo il racconto è cresciuto e anch'io sono diventata meno avara di parola, chissà che un giorno non segua il tuo consiglio di approfondire la descrizione della moglie che appare un po' sullo sfondo.Petunia ha scritto:Un bel noir molto curato. Hai descritto bene lo stato d’animo dell’omicida/marito . Le ansie, quel sentirsi invisibile. C’è anche una fotografia dello stato in cui versano molti rapporti di coppia, dove l’assenza di comunicazione fa sì che a volte si abbia la sensazione di vivere con persone sconosciute. E, in fondo, non a torto. Ci hai offerto solo il punto di vista del marito. Sarebbe interessante capire anche quello della moglie. Magari puoi riprendere la storia e ampliarla fuori dai vincoli del concorso in cui l’hai presentata.
Io nel sacchetto dell’immondizia ci avrei messo dei pezzi della moglie. Magari un braccio con la mano che stringe il telefonino. Il cadavere lo vedrei bene monco, con una bella zoomata sui dettagli.
Complimenti
Vero tom, avevo scritto inizialmente al presente poi ho cambiato e qualcosa è sfuggito. Grazie, un abbraccio.tommybean ha scritto:Racconto perfetto, la scazzottata che ogni tanto ti fai con i tempi verbali è praticamente innocua, vista la tua delicatezza.
Un abbraccio.
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Anche a me manca molto il teatro, i miei testi dialettali recitati con entusiasmo, i visi sorridenti della gente. Ora si potrebbero fare solo tristi monologhi, vista la situazione attuale e io non ho più la spinta spensierata di una volta tutto è in forse.Resdei ha scritto:ciao, Gemma
ho letto con piacere, il tuo Temporale.
sembra quasi un testo teatrale, (quanto mi manca il teatro, in questo periodo!) con entrata e uscita dalla scena dei vari personaggi.
tutto si incastra bene.
un testo che, volendo, promette ulteriori sviluppi e approfondimenti
brava
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Cara Susanna le tue note mi sono utilissime, non immagini quanto. Grazie infinite, sarebbe bello se queste le case editrici che fanno i concorsi facessero un lavoro simile prima di pubblicare racconti pieni di refusi. finora mi è capitato una volta sola che il testo è stato rivisto e corretto. Un abbraccio.Susanna ha scritto:Cara Gemma, un bel noir, pieno di tensione e di aspettative per il lettore, che il finale lo immagina, ma al contempo spera – se si è immedesimato bene nella vicenda e in quei momenti - che tutto si risolva per il meglio. Purtroppo di storie simili ne accadono tante, troppo, ci stiamo disilludendo: storie a lieto fine pare ce ne siano davvero poche, spesso neanche più nei romanzi e nei film.
Purtroppo ci stiamo abituando: quelle che tempo fa erano eccezionalità, che rimanevano sulle pagine dei giornali per giorni e giorni, ora vengono masticate anche nell’arco di una giornata. Solo sulle testate locali riempiono per qualche giorno, poi si passa ad altro.
L’atmosfera dark che hai creato è intensa, basata sul racconto sofferto di un uomo che pare abbia rimosso completamente l’omicidio, cercando di convincersi che tutto si sistemerà.
Un bel pezzo, ritmo giusto e anche lunghezza giusta.
Concordo con chi ha scritto che non sfigurerebbe sul palcoscenico, con luci sul tavolo, gli altri personaggi più in ombra, uno sfondo scarno... oppure una replica con persone in carne e ossa del quadro "I nottambuli" di Hopper.
***
Le mie note, che spero non ti dispiacciano: risentono anche del mio modo di scrivere, quindi prendile per quello che sono.
...dall’aria annoiata, che ogni tanto gli lanciava qualche occhiata dopo annoiata vi vedo bene una virgola
il liquore lentamente, osservando fisso anche dopo lentamente, per rendere visivamente le due azioni ben distinte
Il cielo si era scurito e sembrava come un panno nero che copriva questa frase non mi gira bene, scusa. Prova a vedere se così rende meglio: il cielo si era scurito, pareva che un panno nero coprisse quel pomeriggi infame, e netta era la sensazione...
Gli si annebbiarono gli occhi: la donna al tavolo accanto a lui, dopo aver fatto di tutto per farsi notare scoprendo un bel paio di gambe,epuntandolo con interesse si avvicinò e gli disse
Ho sistemato diversamente la punteggiatura e mi si legge meglio
I due uomini si guardarono, tacendo: pur intuendo che era successo qualcosa di grave non ebbero il coraggio di chiedere ancora informazioni al barista, che sembrava reduce da un terremotoche avevaevitato per miracolo. Ho modificato un po’ la punteggiatura e tolto un che troppo vicino ad un altro che
a fare una dimostrazionedell’efficacia del prodotto.In un momento così teso penso che le frasi escano semplici, senza termini “da depliant”
Qua e là ci sono alcuni refusi, poca cosa, passano inosservati, come tutti i refusi, anche se si presta attenzione: lì trovo un trovò una stupido uno stupido le valigia le valige carabinieriesaranno
il barista,. Ma
Hai ragione: mesi or sono uno dei miei racconti "Angelicamente" è stato inserito in una raccolta. Leggendo gli altri racconti, ci sono rimasta male: refusi, frasi interrotte con degli a capo senza senso, punteggiatura senza spazi ove necessari. Alcuni erano anche bei pezzi, che avrebbero meritato un banale e minimo lavoro di editing. Devo dire che siamo (mi ci metto anch'io magari immodestamente) più bravi e precisi qui in DT che non in quella casa editrice. Mi avevano anche proposto di sottoporre loro i miei racconti, sono una realtà nuova nel panorama editoriale, ma proprio per la superficilità del lavoro ho lasciato perdere. Alla fine mi è venuto il dubbio che abbiano preso semplicemente tutti i racconti ricevuti e creata la raccolta. Peccato. Magari ho buttato una buona opportunità, forse ci ragionerò sopra. Chissà.gemma vitali ha scritto:Cara Susanna le tue note mi sono utilissime, non immagini quanto. Grazie infinite, sarebbe bello se queste le case editrici che fanno i concorsi facessero un lavoro simile prima di pubblicare racconti pieni di refusi. finora mi è capitato una volta sola che il testo è stato rivisto e corretto. Un abbraccio.
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Ad una prima lettura li avevo intesi come poliziotti già sulle sue tracce, entrati con le dovute cautele. Successivamente li ho visti come elementi necessari all'impalcatura del racconto, per qualche spiegazione ma anche supporto per i momenti di riflessione post arresto del barista. Ogni testa un piccolo mondo, ogni lettura particolari che emergono.Molli Redigano ha scritto: Aggiungo, ma probabilmente non ho ben capito io, che mi sembrano superflui i due avventori che entrano nel bar di Mario quando c'è Piero disperato: qual è il loro vero ruolo?
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