Raccolto

Io raccolgo il passato a fiotti
quando mi chino perché cade il presente
dai miei giorni senza requie, esequie
di questo futuro, più nato che nascituro.
Io raccolgo l’amaro dei giorni andati
senza gesti d’amore dati e avuti,
come sorsi di fiele in fiale e imbuti,
col pensiero fisso al vero, nero abisso.
Io raccolgo, insomma, ciò che siamo stati
e raccolgo te che ci hai dimenticati.

Non ci leggo solo rammarico in questa lirica, ma anche comprensione verso il prossimo.
Disincanto, ma pure saggezza.
Parole che incidono, bravo.

Ti trovi tutto già addosso, tutto già fatto.
Nulla si può correggere, recuperare.
E questo è molto triste.

da quel che leggo mi par di capire che non c'è spernza alcuna, tutto è andato, finito.
e non è bello, per niente, anche perché una speranza, per quanto fievole, dovrebbe rimanere