Elegia estiva
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gemma vitali
vivonic
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Elegia estiva
Mi manca guardarti
ora che il sole ti scalda ogni giorno
i gigli bianchi ti sbocciano attorno
e mille ragni ti fanno da sarti.
Mi manca ascoltarti
ora che il tempo è scandito dai suoni
delle campane e talvolta dei tuoni
e spesso canto per addormentarti.
Mi manca abbracciarti
ora che tieni sul petto le dita
ma la tua faccia non è più impaurita
e di sicuro non puoi più ammalarti.
Ma resto a pensarti
tutte le notti finché non albeggia
so che da Dio ti han fatto una reggia
perché qualcuno doveva premiarti.
ora che il sole ti scalda ogni giorno
i gigli bianchi ti sbocciano attorno
e mille ragni ti fanno da sarti.
Mi manca ascoltarti
ora che il tempo è scandito dai suoni
delle campane e talvolta dei tuoni
e spesso canto per addormentarti.
Mi manca abbracciarti
ora che tieni sul petto le dita
ma la tua faccia non è più impaurita
e di sicuro non puoi più ammalarti.
Ma resto a pensarti
tutte le notti finché non albeggia
so che da Dio ti han fatto una reggia
perché qualcuno doveva premiarti.
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Un giorno tornerò, e avrò le idee più chiare.
vivonic- Admin
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Re: Elegia estiva
Non lo voglio dire e non lo voglio pensare.
Quella faccia che non potrà più avere paura, spero non rappresenti un lutto.
Doloroso lutto.
Quella faccia che non potrà più avere paura, spero non rappresenti un lutto.
Doloroso lutto.
Ospite- Ospite
Re: Elegia estiva
Chissà quante volte abbiamo chiuso in un racconto, in una poesia, in una canzone le nostre emozioni più ineffabili, più inconfessabili, o semplicemente le più dure da mandar via, belle o brutte...
L'incanto è riuscirci.
Se poi si riesce anche a suscitare qualche emozione in chi legge o ascolta, be', lì il connubio diventa perfetto.
Grazie del commento, caro Tom.
L'incanto è riuscirci.
Se poi si riesce anche a suscitare qualche emozione in chi legge o ascolta, be', lì il connubio diventa perfetto.
Grazie del commento, caro Tom.
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vivonic- Admin
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Re: Elegia estiva
Piena di sentimenti che emergono dall'armonia dei versi. La musicalità si esprime nelle rime alternate a-b b-a delle quartine offrendo a chi legge una poesia che può essere anche canto. Ottimo lavoro. 

Ultima modifica di gemma vitali il Ven Gen 08, 2021 9:54 pm - modificato 2 volte.
gemma vitali- Padawan
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Re: Elegia estiva
Quattro quartine formate ciascuna da un senario e tre endecasillabi a minora, rimate ABBA ACCA ADDA AEEA.
Il tutto senza quasi licenze poetiche, espresso in lingua corrente.
Significa che a questo componimento ci hai lavorato sodo, e ci hai tenuto affinché fosse perfetto anche dal punto di vista tecnico e formale.
Non so se hai espresso sentimenti tuoi o riferiti o immaginati. Se nel cielo hanno preparato una reggia, tu hai voluto costruire un altare in terra che ne fosse una rappresentazione all'altezza.
Il tutto senza quasi licenze poetiche, espresso in lingua corrente.
Significa che a questo componimento ci hai lavorato sodo, e ci hai tenuto affinché fosse perfetto anche dal punto di vista tecnico e formale.
Non so se hai espresso sentimenti tuoi o riferiti o immaginati. Se nel cielo hanno preparato una reggia, tu hai voluto costruire un altare in terra che ne fosse una rappresentazione all'altezza.
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Re: Elegia estiva
...Se poi si riesce anche a suscitare qualche emozione in chi legge o ascolta, be', lì il connubio diventa perfetto.
e tu ci sei riuscito, davvero,
perché ogni parola è sentita, essenziale, immensa nel descrivere il dolore.
e tu ci sei riuscito, davvero,
perché ogni parola è sentita, essenziale, immensa nel descrivere il dolore.
Resdei- Cavaliere Jedi
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Re: Elegia estiva
Uhm, per nulla male, specialmente perché, pur essendo un elegia, non è né troppo triste o deprimente né troppo melliflua. Direi proprio che è un ottimo componimento.
Ospite- Ospite
Re: Elegia estiva
Tra le mille cose che faccio, anche in questo forum, alla fine mi sono completamente dimenticato delle poche cose che avevo postato io.
Che maleducato! Scusate se non sono più ripassato, ma le notifiche erano a centinaia in questi giorni
Che dire? Grazie dei vostri commenti, davvero.
Certo, purtroppo si sa che le cose più belle nascono da grandi dolori. Un mio caro amico, Luca Carboni, dice sempre che se fosse stato una persona allegra non avrebbe fatto il cantautore (credo sia in buona compagnia a dirlo).
Questa elegia nasce da un momento per me molto triste, ma non dirò altro; certamente, però, lo scopo era quello che ho scritto e se, come dite, sono riuscito a trasmettervi qualche emozione, vuol dire che l'ho raggiunto.
Un abbraccio a tutti, anche a chi commenterà dopo e che leggerò chissà fra quanto tempo
Che maleducato! Scusate se non sono più ripassato, ma le notifiche erano a centinaia in questi giorni

Che dire? Grazie dei vostri commenti, davvero.
Certo, purtroppo si sa che le cose più belle nascono da grandi dolori. Un mio caro amico, Luca Carboni, dice sempre che se fosse stato una persona allegra non avrebbe fatto il cantautore (credo sia in buona compagnia a dirlo).
Questa elegia nasce da un momento per me molto triste, ma non dirò altro; certamente, però, lo scopo era quello che ho scritto e se, come dite, sono riuscito a trasmettervi qualche emozione, vuol dire che l'ho raggiunto.
Un abbraccio a tutti, anche a chi commenterà dopo e che leggerò chissà fra quanto tempo

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vivonic- Admin
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Re: Elegia estiva
Carissimo, io non amo la poesia, ti basti questa premessa.
Massimo rispetto per chi l'aprezza e chi la compone.
Ma a volte bisogna provare a leggere anche le cose che non piacciono, per sfidare anche sè stessi.
Questa poesia mi ha colpito molto, ma molto molto.
Al di là delle rime, della tecncità, a me è arrivato un pensiero forte e triste. ma molto vero.
Complimenti e un abbraccio.
Massimo rispetto per chi l'aprezza e chi la compone.
Ma a volte bisogna provare a leggere anche le cose che non piacciono, per sfidare anche sè stessi.
Questa poesia mi ha colpito molto, ma molto molto.
Al di là delle rime, della tecncità, a me è arrivato un pensiero forte e triste. ma molto vero.
Complimenti e un abbraccio.
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"Quindi sappiatelo, e consideratemi pure presuntuoso, ma io non scrivo per voi. Scrivo per me e, al limite, per un'altra persona che può capire. Spero di conoscerla un giorno… G. Laquaniti"
Susanna- Maestro Jedi
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Re: Elegia estiva
Ricordo anche questa. Talmente bella che non è possibile dimenticarla; è toccante.
mirella- Padawan
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Re: Elegia estiva
Faccio miei questi versi. E sono commossa come raramente mi accade in modo irrefrenabile.
Scrivi poesie, canzoni, racconti. Quello che vuoi, ma scrivi che’ la tua sensibilità è una cura.

Scrivi poesie, canzoni, racconti. Quello che vuoi, ma scrivi che’ la tua sensibilità è una cura.

Petunia- Moderatore
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Re: Elegia estiva
Che belle parole.
Cosa dirvi, se non grazie...
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vivonic- Admin
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Re: Elegia estiva
Una mancanza che vibra nel suo emozionare e quella reggia come premio mi ha realmente commosso!
Che altro dire se non ...bellissima !
Che altro dire se non ...bellissima !
GENOVEFFA FRAU- Younglings
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Re: Elegia estiva
Diceva Pasolini che la morte riscatta. In questo caso fa anche di più, riesce a tenere vivo un sentimento, per una sorta di legge del contrappasso.
Pecco73- Younglings
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Data di iscrizione : 11.07.21
Re: Elegia estiva
So di questo tuo dolore, ma sarebbe arrivata allo stesso modo, con emozioni graffianti, anche se non sapessi.
Ospite- Ospite
Re: Elegia estiva
È molto bello ed evocativo questo componimento, @Vivonic. Molto sentito, tanto che temo (e mi dispiace) ci sia dietro un coinvolgimento emotivo di natura personale.
Le immagini scelte, le descrizioni, mi hanno ricordato certe opere dei Preraffaelliti (sia poetiche che pittoriche), ma calate in una realtà e in un linguaggio dei nostri tempi. Ci sono i gigli e i ragni che "ti fanno da sarti"; il suono delle campane e dei tuoni; il canto di una ninna-nanna; e poi, il ritorno quasi brusco ai giorni nostri con quel verso nella terza strofa ("e di sicuro non puoi più ammalarti") che, con il suo vocabolario prosaico, sa di rassegnazione e di speranza al tempo stesso.
C'è un unico punto nel quale l'ottima cadenza dei versi mi pare stentare: il terzo verso dell'ultima quartina ("so che da Dio ti han fatto una reggia") zoppica un po' nella sequenza degli accenti. Se posso permettermi un suggerimento, proverei con "so che da Dio ti hanno fatto una reggia", con la sinalefe valida anche in presenza della lettera h (muta). Oppure, spingendomi anche oltre, direi "so che lassù ti hanno fatto una reggia", con quel "lassù", così indefinito, che si rispecchia nel "qualcuno" del verso successivo.
Grazie per aver condiviso versi e sentimenti.
M.
Le immagini scelte, le descrizioni, mi hanno ricordato certe opere dei Preraffaelliti (sia poetiche che pittoriche), ma calate in una realtà e in un linguaggio dei nostri tempi. Ci sono i gigli e i ragni che "ti fanno da sarti"; il suono delle campane e dei tuoni; il canto di una ninna-nanna; e poi, il ritorno quasi brusco ai giorni nostri con quel verso nella terza strofa ("e di sicuro non puoi più ammalarti") che, con il suo vocabolario prosaico, sa di rassegnazione e di speranza al tempo stesso.
C'è un unico punto nel quale l'ottima cadenza dei versi mi pare stentare: il terzo verso dell'ultima quartina ("so che da Dio ti han fatto una reggia") zoppica un po' nella sequenza degli accenti. Se posso permettermi un suggerimento, proverei con "so che da Dio ti hanno fatto una reggia", con la sinalefe valida anche in presenza della lettera h (muta). Oppure, spingendomi anche oltre, direi "so che lassù ti hanno fatto una reggia", con quel "lassù", così indefinito, che si rispecchia nel "qualcuno" del verso successivo.
Grazie per aver condiviso versi e sentimenti.
M.
M. Mark o'Knee- Padawan
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