D'acque
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D'acque
D’acque
D'acque cherubine,
cheto e manso,
se ne stava lago.
Or traccia di giuliva anitra,
or gracidante riflesso di saltellante rana.
Nella flessa umbra
anch'io in statico
passo caddi
a lasciar rilucere
stoffe d'alma,
da immemori polveri avvinte.
E poi che sciabordio fulmineo
dal beato torpore
mi svegliò,
fu di germano reale
il mio volo,
verso quei cieli
di chete ‘sì clari.
D'acque cherubine,
cheto e manso,
se ne stava lago.
Or traccia di giuliva anitra,
or gracidante riflesso di saltellante rana.
Nella flessa umbra
anch'io in statico
passo caddi
a lasciar rilucere
stoffe d'alma,
da immemori polveri avvinte.
E poi che sciabordio fulmineo
dal beato torpore
mi svegliò,
fu di germano reale
il mio volo,
verso quei cieli
di chete ‘sì clari.
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Io sono quell'effimero scorcio d'arancio e di giallo che al tramonto appare per un istante e s'allunga in cielo, prima che la terra volti la faccia e il sole si ritrovi dall'altra parte del mondo.
Io sono sempre dall'altra parte del mondo quando gli altri mi leggono, per questo non esisterà mai un mio scritto.
Flash Gordon- Padawan
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