Giunti in strada guardarono verso la bambina e nuovamente dovettero stropicciarsi gli occhi per essere sicuri di quello che gli occhi mostravano loro.
I bambini ora erano due, accanto a quella che avevano già visto c’era un maschietto; anche lui aveva in mano due bottigliette di vetro e anche lui le stava battendo ritmicamente.
I topi si erano divisi in due gruppi ognuno dei quali seguiva il ritmo del rispettivo bambino.
Quasi come un automa Greta cominciò a muovere verso di loro mentre Luca allungava inutilmente un braccio nel tentativo di fermarla.
Quando raggiunsero i due bambini lo stupore fu ancora maggiore: per un attimo credettero di trovarsi davanti a uno specchio. Di fronte a loro c’erano una piccola Greta e un piccolo Luca.
«Tutto questo non ha senso, io… non capisco» disse Luca; il suo era poco più di un sussurro, lo scoramento gli stava portando via le ultime energie.
«Chi siete voi?» chiese rivolto ai due bambini.
Per tutta risposta gli sorrisero senza smettere il loro battere ipnotico.
Luca guardò Greta e vide che sul suo volto era dipinto lo stesso identico sorriso.
In quel momento Luca si accorse che la piccola Greta differiva dalla sua copia adulta per la mancanza della cicatrice.
«Non ha la cicatrice sull’occhio» disse a Greta.
«Ancora non capisci?» gli disse lei e poi stringendolo a sé lo baciò con l’intensa passione dovuta al desiderio tenuto a freno da troppo tempo.
Persi in quel bacio non si accorsero che attorno a loro gli squittii erano improvvisamente cessati così come il battito ritmico delle bottigliette.
I bambini ora erano due, accanto a quella che avevano già visto c’era un maschietto; anche lui aveva in mano due bottigliette di vetro e anche lui le stava battendo ritmicamente.
I topi si erano divisi in due gruppi ognuno dei quali seguiva il ritmo del rispettivo bambino.
Quasi come un automa Greta cominciò a muovere verso di loro mentre Luca allungava inutilmente un braccio nel tentativo di fermarla.
Quando raggiunsero i due bambini lo stupore fu ancora maggiore: per un attimo credettero di trovarsi davanti a uno specchio. Di fronte a loro c’erano una piccola Greta e un piccolo Luca.
«Tutto questo non ha senso, io… non capisco» disse Luca; il suo era poco più di un sussurro, lo scoramento gli stava portando via le ultime energie.
«Chi siete voi?» chiese rivolto ai due bambini.
Per tutta risposta gli sorrisero senza smettere il loro battere ipnotico.
Luca guardò Greta e vide che sul suo volto era dipinto lo stesso identico sorriso.
In quel momento Luca si accorse che la piccola Greta differiva dalla sua copia adulta per la mancanza della cicatrice.
«Non ha la cicatrice sull’occhio» disse a Greta.
«Ancora non capisci?» gli disse lei e poi stringendolo a sé lo baciò con l’intensa passione dovuta al desiderio tenuto a freno da troppo tempo.
Persi in quel bacio non si accorsero che attorno a loro gli squittii erano improvvisamente cessati così come il battito ritmico delle bottigliette.