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Un giro per tombini

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Messaggio Da Susanna Mar Ago 02, 2022 4:58 pm

 
I tombini del settimo step

Esperienza di anni in Organizzazione, in banca: il venerdì si fanno le pulizie sulle scrivanie. Una preparazione per il lunedì, perchè dopo un fine settimana passato a districarsi tra bucati, spesa, auto da lavare, visite ai genitori e suoceri, figli, pulizie, gitarella fuori porta, raccomandate da ritirare… il lunedì deve essere soft, almeno per una mezza mattina. A patto di non aprire la posta elettronica.
Infatti quel venerdì, tra posta interna e mail, mi si era chiuso il giro di raccolta visti di una decina di circolari, quelle più in basso nella mia piramide mentale: informare la rete di accordi con associazioni di agricoltori, commercianti, artigiani ecc.
Una paginetta di circolare e un allegato con le schede dei prodotti riservati. Niente di che: avevo strutturato un modello standard che riempivo con tassi, importi e codici da utilizzare nelle diverse procedure.
Quindi, mentre dal corridoio arrivano i saluti per il fine settimana, ricontrollo il tutto, spedisco i file con le bozze alla Segreteria e preparo le cartelline con il materiale a supporto da consegnare alle ragazze.
Prima però passo dal mio capo, per la firma di presa visione: c’è e sta controllando la posta.
«Ehilà, chiudiamo un po’ di demand (schede lavoro)! Bene bene, così lunedì pomeriggio facciamo il punto della situazione!»
Tradotto significa che lunedì mattina dovrò passare al setaccio fine le decine di schede lavoro in corso per aggiornarle, tampinando i colleghi informatici coinvolti. L’ideale per farsi voler bene.
Scendo al primo piano facendo il giro lungo: gli uffici sono ormai quasi tutti deserti, siamo in straordinario abbondante, e dai vetri smerigliati si vedono ben poche luci accese, forse dimenticate, mentre le signore delle pulizie sono già al lavoro. Anche le luci in segreteria sono spente: avrei lasciato le cartelline nella vaschetta della posta in arrivo.
Apro la porta e… tre segretarie su cinque mi accolgono sedute alle scrivanie, a braccia conserte, molto accigliate.
Mi sento un po’ come un cagnetto sorpreso mentre fa a pezzi un giornale.
«Oh, ragazze, ci siete ancora! Ehm, poso qui?» e delicatamente appoggio la pila di cartelline sulla scrivania di Maura.
«Otto?» Maura ha già la borsa, sulla scrivania.
«Nove.»  Ileana non ha ancora spento il computer.
«Urgenti?» Paola, con calendario alla mano.
«Semi… urgenti.» Una mezza verità: diciamo che ho mentito anche a me stessa.
Si guardano tra di loro: probabilmente hanno un linguaggio segreto, un po’ come i gemelli.
«Mercoledì va bene?» Si apre la contrattazione.
«Martedì?» Speranzosa.
Altro giro di sguardi.
«Senti, Susi – ahia – vai a giocare là in fondo che ci sono i tombini aperti. Ti chiamo io quando è ora di uscire.» Maura mi indica un punto fuori dalla finestra.
E io, senza pensare all’assurdità della cosa, guardo fuori.
Beh, almeno loro hanno vista sui prati del Cavagnari, anzi sul giardino roccioso a fianco del porticato, e sicuramente tombini ce ne sono. Il mio ufficio invece dà sul cavedio, dove un magnifico ginco biloba sta cercando di arrivare al tetto per vedere che mondo ci sia oltre, magari non popolato di scrivanie, stampanti e gente sempre al telefono.
«Se riuscite per martedì, vi cucino una torta di mele.» Rilancio.Tanto non ho niente da fare!
«Senza burro?»
«Certo: yogurt bianco, zero per cento grassi.» Mi faccio un appunto mentale di comprarlo.
«Mele dal Trentino?» Quando venivo a trovare mio marito, me ne faceva sempre trovare una cassetta.
«Ovvio. E tanta uvetta. Magari anche qualche amaretto sbriciolato, ci sta?»
«Qualcuno anche intero, meglio.»
«Andata. Vi porto a parte dello zucchero a velo, così lo mettete all’ultimo momento, che è meglio.» Con quel “che è meglio” mi sento molto Puffo quel che era.
Prendo al volo un postit e mi faccio un appunto per la spesa. Che avevo già fatto il giorno prima, per gustarmi un fine settimana solo casa e casa.
Altro giro di sguardi incrociati e il mio plico sale in pole position.
Me ne torno più sollevata nel mio ufficio, non senza essermi profusa in ringraziamenti, assolutamente dovuti e sinceri.
Perché gli angeli vanno sempre ringraziati.

Comunque ci sarebbe stato affollamento nei tombini: anche il mio capo aveva fatto pulizia: una mezza dozzina di mail, di cui si erano liberati altri uffici, mi fanno l’occhiolino con il pallino rosso. Spengo brutalmente il pc, per resistere alla tentazione di aprirle. Non sarebbe stato un lunedì soft.

 

*** Spiegone***
Il compito “degli angeli” era quello di passare tutte le circolari (sempre numerose e spesso molto articolate), i manuali, le istruzioni operative e c. al setaccio fine, e non solo per trovare refusi o errori, per preparare i collegamenti ipertestuali o controllare che la normativa richiamata fossero corretta: erano davvero dei segugi nello scoprire incongruenze, o qualche iter che non si chiudeva correttamente, un passaggio che il taglia copia e incolla aveva perso per strada. Il tutto confrontando la bozza coi visti ricevuti. Finchè gli uffici validatori erano quattro/cinque, una goduria, ma alcune circolari erano visionate anche da venti/trenta funzioni aziendali!
Ovviamente era sempre tutto urgente.
Per noi erano davvero preziose, sempre pazienti, accomodanti. Spesso dovevano rincorrere la circolare già alla firma del direttore per una rettifica dell’ultimo minuto.
Che dire: i tombini erano davvero molto affollati in certi periodi.
Ma a tutti veniva allungata una mano per uscirne.


Ultima modifica di Susanna il Dom Ago 14, 2022 4:05 pm - modificato 3 volte.

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Messaggio Da M. Mark o'Knee Mar Ago 02, 2022 7:34 pm

Ciao @Susanna
Anch'io ho anni di esperienza in banca (fortunatamente in tutt'altro settore) e a me e ai miei colleghi di reparto è capitato spesso di doversi scontrare con circolari e ordini del giorno non sempre comprensibili. Probabilmente, a noi mancavano gli "angeli" a fare da editor.
A parte questo, devo dire che il tuo spaccato di vita d'ufficio mi è rimasto un po' ostico da digerire. Per un paio di motivi.
Il primo.
La prima parte, più o meno fino all'ingresso nell'ufficio delle segretarie, mi è sembrata piuttosto confusa, con tutto quel continuo saltare dal venerdì al lunedì al fine settimana per poi tornare al venerdì ante chiusura e tuttavia ancora pieno di circolari e cartelline e materiale di supporto. Ciò che comunque mi sembra di aver compreso è che il lunedì successivo sarà tutt'altro che soft: "Tradotto significa che lunedì mattina dovrò passare al setaccio fine...". Ma non c'erano le segretarie per questo? E cosa c'entrano i "colleghi informatici"? Probabilmente si tratta di un lavoro diverso? Scusa, ma secondo me è un po' difficile da afferrare per chi non sia ben addentro all'argomento. Né la spiegazione finale aiuta più di tanto.
Il secondo.
Tutta la manfrina della torta di mele. Un modo molto italian style (ma non solo: tutto il mondo è paese) per sveltire le pratiche. E se al primo piano basta una torta, chissà quali altre "torte" serviranno ai piani alti. Magari non c'è nessuna malizia in quel mercanteggiare che descrivi, ma il dubbio mi è arrivato e lì è rimasto.
A proposito di dubbi, ok il tombino dove andare a giocare, ma perché "del settimo step"? Mi sono perso qualcosa?
Ti segnalo infine un errore dove dici che "il mio plico sale in pool position". La dicitura corretta è "pole position".
Grazie e a rileggerci.
M.

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Messaggio Da Susanna Mar Ago 02, 2022 10:23 pm

Grazie Mac per la lettura.
Parto dalla fine: nel finale del mio racconto del settimo step (L'ottava nota - sinfonia per orme sole), ho speso la battuta dei tombini aperti. Una battuta divertente ovviamente, che spesso "gli angeli" utilizzavano in circostanze simili a quelle descritte, ma senza intenti negativi.
Quanto al lavoro di bancaria: i primi dodici anni li ho fatti in filiale e qui le circolari erano da mettere in pratica e le critiche non mancavano mai. Che arrabbiature con quelli dell'Organizzazione, "che non fanno niente tutto il giorno!".
Quando - non proprio volontariamente - son passata dall'altra parte, ho scoperto a mie spese quanto fosse complicato scriverle. Che poi lo scriverle era l'atto ultimo dopo riunioni, analisi, confronti, richieste di pareri... ansie. Era stato importante l'aiuto di chi aveva più esperienza per evitare errori. Ce ne sono state alcune di cui ricordo ancora - a distanza di anni - la fatica di concluderle: sognarsele di notte non era il modo migliore per vedere l'alba.
Per le torte beh, nessuno si comprava la pole position con una torta, assolutamente. A volte capitava di dover chiedere priorità, ma niente bustarelle. Le torte, i pasticcini arrivavano perchè a volte un pensiero, oltre a un grazie, era un modo per dimostrare - semmai ce ne fosse bisogno - di quanto fosse prezioso il loro operato.
Qui mi sono divertita ad assemblere "ricordi" slegati, ma se sono rimasti vorrà dire che c'erano dietro belle persone.
In effetti per chi non è addentro certi meccanismi sono difficili da comprendere, come la presenza degli informatici. Il mio lavoro era strettamente collegato a implementazioni, elaborazioni, prove che coinvolgevano alla grande gli informatici: diciamo che si lavorava su un gigantesco puzzle a numeri di tessere variabili e ogni tanto bisognava vedere a che punto era il tutto.
Grazie ancora per il passaggio.


Ultima modifica di Susanna il Dom Ago 14, 2022 4:07 pm - modificato 2 volte.

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Messaggio Da M. Mark o'Knee Mer Ago 03, 2022 12:40 am

Mi ero davvero perso qualcosa. Non ricordavo la battuta dei tombini nel tuo racconto del settimo.
Per quanto riguarda invece questo tombino, sono certo che la torta, come tu dici, fosse un ringraziamento per il loro lavoro. Quanto alle "belle persone", anch'io ne ho incontrate parecchie al lavoro e mi considero fortunato per questo. E il lavoro in sé che svolgevo era molto diverso da come tu descrivi il tuo.
Commentando questo testo, mi sono immaginato come un non addetto ai lavori avrebbe potuto interpretare certe situazioni... ed è venuto fuori quello che hai letto.
Spero di non essere stato troppo intransigente.
E comunque grazie per la risposta.
M.

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