Ti osservo
con sguardo attento,
seguo il tuo volto
rivolto verso l'ignoto.
Cerco un pertugio nel tuo universo
affinché tu mi possa mostrare un nuovo pianeta
che non sia sospeso nel nulla
e non riporti indietro l'eco dell'umano dolore.
Ti osservo con ansia crescente
cercando di scoprire nelle tue iridi accese
nuovi sentieri da percorrere
per giungere alla luce
senza smarrire ragione,
scansando ombre
nell'incerto destino bagnato di lacrime.
Anche tu mi osservi
irridendo uno statico volto incollato
a un vetro annebbiato dal fiato
nelle fredde notti d'un addio mai dato.