https://www.differentales.org/t1486-l-ultima-cena#19063
Sotto un cielo opprimente
cadono in un fruscio di seta
due o tre foglie ingiallite
a coprire l'impenetrabile
sfocato volto del passato.
Pungente odore di spezie
imbevute di malinconie
in leggere ombre di luce
svelano aneliti del cuore
prigioniero d'oscurati pensieri.
Sordo e smorzato dalla distanza
il dolore diviene fluttuante,
ruvida roccia nel mondo del poi,
scevro di pianto, rifugio del tempo,
come tela di ragno, tesse e ripara.