Echi e cristalli
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Echi e cristalli
Al tardo meriggio
d'un giorno qualunque di maggio
primavera è lontana
e l'estate è in letargo.
Piove sulla triste e solitaria vallata
e confusi da anomali stagioni
gabbiani volteggiano in cerca di cibo
tra rifiuti abbandonati dai più nelle vie.
Una nebbia leggera sulle cime rocciose
con sinuose e leggiadre movenze si posa,
stampando baci fugaci
in un tempo che corre veloce.
Il silenzio intorno sa di fumo e di canto
d'un dolore prigioniero in mondo cieco e sordo
che si prepara alla notte per nasconderne gli echi.
E il borbottio malinconico del mare mi giunge
nelle sonorità dell'onde frantumate sugli scogli a picco,
nascondendo grida che svaniscono in solitudine,
come pensieri senza respiro,
tra flutti di note d'un attimo infinito.
E piango per ciò che nella vita si frantuma,
poi sorrido per ciò che la stessa ricompone
scansando ombre intorbidite.
Nel barlume d'un secondo a suon di musica,
nel pensiero si cristallizza la felicità.
GENOVEFFA FRAU- Younglings
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Re: Echi e cristalli
Una prosa poetica più che una poesia. Immagini che si srotolano davanti agli occhi e rilasciano odori e suoni nell’aria.
Piaciuta
Piaciuta
Petunia- Moderatore
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Re: Echi e cristalli
In effetti adoro la prosa poetica, ti ringrazio Pet!
GENOVEFFA FRAU- Younglings
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Re: Echi e cristalli
Siamo abituati a un certo "modo" di sentire la poesia e decisamente a un primo sguardo i versi di Geno scorrono tra prosa e poesia e su questo tra noi ne abbiamo spesso parlato in quanto la natura del nostro scrivere era spesso inserita in un ambito classico e dai toni obsoleti per certi aspetti.
Poi un giorno leggendo i maggiori poeti del romanticismo inglese come Coleridge, Wordsworth, Byron...
m'accorsi che i toni usati nel nostro scrivere erano simbionti di quel mondo tra il finire del 1700 e la prima metà del 1800, ovviamente con il massimo dell'umiltà da parte nostra...
L'andamento della natura che sembra seguire l'umore malinconico dei pensieri, quella natura che magari ricorda un amore passato, quella tristezza quasi ricercata che si specchia in un lago, un ruscello, un canto d'usignolo, sembrano a pieno titolo rientrare nella nostra anima così come erano il fulcro del romanticismo inglese.
Per pura passione abbiamo intrapreso questa strada di scrittura perché ci apparteneva nel profondo e sgorgava con facilità dal nostro pensiero.
Tant'è che da tutto questo nacque il nostro libro "il silenzio delle ninfee".
Oggi con immensa umiltà cerchiamo noi stessi nella poesia senza altro pensare, solo pura passione che sgorga libera.
Per chi volesse avere una dimensione leggermente diversa dal consueto consiglio la lettura di questi grandi poeti inglesi.
Noi per ovvie ragioni ci riteniamo solo dei piccoli scrittori che seguono una naturale passione e mai ci sogneremmo di definirci poeti o altro.
Ci tenevo a raccontare un po' della esperienza mia e di Geno ringranziando di cuore sempre per ogni lettura e osservazione di giudizio sul testo che moltissimo ci aiuta per crescere nelle capacità.
Poi un giorno leggendo i maggiori poeti del romanticismo inglese come Coleridge, Wordsworth, Byron...
m'accorsi che i toni usati nel nostro scrivere erano simbionti di quel mondo tra il finire del 1700 e la prima metà del 1800, ovviamente con il massimo dell'umiltà da parte nostra...
L'andamento della natura che sembra seguire l'umore malinconico dei pensieri, quella natura che magari ricorda un amore passato, quella tristezza quasi ricercata che si specchia in un lago, un ruscello, un canto d'usignolo, sembrano a pieno titolo rientrare nella nostra anima così come erano il fulcro del romanticismo inglese.
Per pura passione abbiamo intrapreso questa strada di scrittura perché ci apparteneva nel profondo e sgorgava con facilità dal nostro pensiero.
Tant'è che da tutto questo nacque il nostro libro "il silenzio delle ninfee".
Oggi con immensa umiltà cerchiamo noi stessi nella poesia senza altro pensare, solo pura passione che sgorga libera.
Per chi volesse avere una dimensione leggermente diversa dal consueto consiglio la lettura di questi grandi poeti inglesi.
Noi per ovvie ragioni ci riteniamo solo dei piccoli scrittori che seguono una naturale passione e mai ci sogneremmo di definirci poeti o altro.
Ci tenevo a raccontare un po' della esperienza mia e di Geno ringranziando di cuore sempre per ogni lettura e osservazione di giudizio sul testo che moltissimo ci aiuta per crescere nelle capacità.
Ospite- Ospite
Re: Echi e cristalli
Ti ringrazio Giancarlo, non avrei potuto spiegare meglio il nostro modo di raccontarci e concepire la scrittura!
GENOVEFFA FRAU- Younglings
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Data di iscrizione : 07.01.21
Re: Echi e cristalli
Pensieri molto poetici. Nei tuoi versi possiamo ritrovarci in tanti.
Pecco73- Younglings
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Data di iscrizione : 11.07.21
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