Impronte (versi liberi)

Imparo di te.
Leggo
corpo segni sospiri.
Ascolto
respiri parole passi.
Io raccolgo, assemblo.
Lo spessore dei silenzi
il volume delle risate
il calore delle mani
- ti ricompongo.
E più diventi intero
più le tue impronte
- dentro -
si fanno profonde.
Ci passo una mano,
- restano lì.
E più diventi intero
più imparo
di te – da te.

Versi che mi hanno dato la sensazione di trovarmi di fronte a un quadro cubista. Intensi. 
Mi sembra particolare la scelta di non apporre virgole o almeno solo pochissime. 
Questo, imprime alla lettura un ritmo sincopato. Stop and go. I pensieri e le immagini seguono il respiro.
C’è una grande cura nella scelta grafica. Porti il lettore con te. E l’esperienza diventa palpabile.
Molto bella.

Petunia ha scritto:Versi che mi hanno dato la sensazione di trovarmi di fronte a un quadro cubista. Intensi. 
Mi sembra particolare la scelta di non apporre virgole o almeno solo pochissime. 
Questo, imprime alla lettura un ritmo sincopato. Stop and go. I pensieri e le immagini seguono il respiro.
C’è una grande cura nella scelta grafica. Porti il lettore con te. E l’esperienza diventa palpabile.
Molto bella.

Dopo un eccellente commento come quello di Petunia, posso solo aggiungere che la poesia mi è molto piaciuta.

Un contenitore che assimila sensazioni ed emozioni... Tutto legato allo scorrere del tempo e al tempo che occorre all'anima per imparare ad assorbire. Quasi come indotto diviene un leggere intenso man mano che si procede con i versi che danno un ritmo che non lascia fiato e che s'accorda molto col profondo senso voluto dare al componimento.
Così come appare chiaro il messaggio che volge tutta la sua attenzione verso un ignoto io che deve essere raffigurato in un contenitore molto importante.

Determinata nell'ascolto, assemblando silenzi e volumi dell'umore 
che come impronta resta dentro, cosi  come resta al lettore, impressa,
 molto bella complimenti!