Uliuiu Cherkechekh
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Uliuiu Cherkechekh
Yakutia, Siberia, 2029
Sono il capitano Sergej Lavinov dell’esercito russo, in missione esplorativa segreta per conto del governo in questo luogo davvero inospitale e forse maledetto.
Non so che giorno sia, non funziona più nulla da quando siamo qui, se non il registratore d’emergenza che mi sono portato. E non ne capisco il motivo.
Sto registrando per il fatto che la voce è l’unica cosa, oltre a pochi e sempre più rari movimenti delle braccia, che ancora riesco a controllare. Il resto del corpo non mi risponde, credo di essere finito in un inferno, per quanto non sia mai stato religioso.
Dopo la tragedia sfiorata quattro anni fa, risoltasi fortunatamente nel migliore dei modi, il governo mi ha messo a capo di questa spedizione per migliorare il proprio sistema di difesa, soprattutto per attacchi dal cielo.
Con me ci sono, o forse è meglio dire che c’erano, il geologo Vasily Metenko, l’ingegnere Maksim Voley, il sergente Anya Pavolova e i soldati Mirinov, Gudes e Darinov.
Siamo entrati in Uliuiu Cherkechekh a inizio luglio, il 2 se ricordo bene, e dopo giorni passati a risalire il corso del fiume Viliuy tra taiga e improvvise paludi, abbiamo dovuto abbandonare i mezzi e raggiungere a piedi una delle aree indicateci. Sono bastate poche ore, eravamo vicini.
Ci siamo subito resi conto che quella che veniva considerata poco più di una leggenda era realtà. Davanti a noi, al centro di un’area paludosa con acqua bassa, c’era una olgius, come la chiamano i nativi, ossia una delle cupole che stavamo cercando.
Abbiamo filmato e fotografato, come da prassi, registrando la posizione esatta, ma non siamo riusciti a inviare nulla in quanto, poco dopo, ogni attrezzo ha smesso di funzionare oppure aveva problemi. Non vi abbiamo dato gran peso, vista l’eccitazione che ci permeava, pensando di farlo in un momento successivo. Sbagliavamo.
Sondando l’acqua per evitare pericoli, ci siamo avvicinati a quell’oggetto misterioso a forma di calderone. Il primo a raggiungerlo è stato il soldato Gudes, seguito da Metenko, che ha subito controllato il materiale di cui è composto ma non lo ha riconosciuto.
Sembra rame ma è durissimo e non si può scalfire, come ci avevano detto. Neppure il coltello d’ordinanza ha lasciato un segno. Lui lo ha definito un metallo o una lega non conosciuti.
Mentre mi avvicinavo a mia volta ho notato che nell’acqua non c’era traccia di pesci o rane e simili e, ripensandoci, anche nelle vicinanze non abbiamo visto animali, mentre per tutto il viaggio li avevamo incrociati.
La Pavolova ha trovato un’apertura su un lato della cupola, dalla quale scendeva una scala a chiocciola per entrare. Si poteva comunque intravedere l’interno, sia pure parzialmente.
Sovreccitati, incuranti delle dicerie locali e delle raccomandazioni forniteci, uno per volta siamo entrati e scesi sul fondo, scoprendo una vasta area centrale a forma di cerchio e svariate stanze laterali, una decina. Nessun oggetto o mobile, niente che potesse darci un’idea per capire qualcosa in più del luogo. Solo qualche sasso e alcuni pezzi di legno, entrati probabilmente durante le bufere, che in questa zona non mancano.
Eppure l’apertura è ampia, ci sarebbero potuti entrare oggetti ben più grossi.
Girando in esplorazione mi sono imbattuto in una pietra particolare, vitrea e a forma di occhio. L’ho raccolta e messa in tasca.
Dopo aver mangiato un boccone ci siamo confrontati sulla scoperta, ma il geologo e tanto meno l’ingegnere hanno saputo dare qualche spiegazione. Pareva di essere in una casa abbandonata in maniera assoluta, portandosi via ogni cosa. Se mai c’era stato qualcosa.
Forse la stanchezza ha preso il sopravvento, o forse è stato altro, fatto sta che ci siamo addormentati tutti quanti senza neppure mettere uno dei soldati a guardia. Inconcepibile per dei militari, ma tant’è.
Non ho la minima idea di quanto tempo sia passato prima che mi risvegliassi, neppure gli orologi erano in grado di funzionare. Ricordo di avere sognato una voce che mi parlava e prima di sollevarmi da terra, dove avevo dormito, ho rivissuto l’episodio onirico che a breve descriverò.
Spero vivamente che qualcuno riesca a trovare e ascoltare questa registrazione, è essenziale per la difesa della patria e forse del pianeta.
Dopo essermi alzato con grande fatica, cosa mai accadutami, ho cercato di svegliare gli altri, chiamandoli e scuotendoli. Non si è mosso nessuno, erano tutti morti. I volti non avevano tracce di sofferenza, di sicuro se ne erano andati nel sonno.
Preso dal panico, ho provato a chiamare aiuto ma, com’era ovvio, nessuno ha risposto alle mie grida. Ho tentato di avviare il computer, il telefono satellitare, la radio d’emergenza… Niente.
Sentendomi stanchissimo e disperato, mi sono seduto a terra tentando di riordinare le idee. Ho tolto dalla tasca la pietra vitrea e l’ho osservata attentamente: sono ricomparse le voci del sogno e ho compreso alcune cose. Ho preso il registratore e, constatatone il funzionamento, ho avviato questa mia.
Nel sogno… ah…maledizione, sono tutto un dolore, quasi non muovo più le braccia e fatico anche a parlare. Spero di finire prima che arrivi la falce.
Nel sogno, dicevo, ho avuto informazioni sui costruttori di queste olgius e a cosa servono. Le hanno create migliaia di anni fa gli abitanti della Terra. Non erano extraterrestri, bensì una civiltà antecedente la nostra, scomparsa da tanto tempo.
Queste costruzioni, fatte di un metallo sconosciuto, erano armi di difesa. E lo sono ancora.
Servono per difendere il nostro pianeta da attacchi esterni ed erano presenti anche in altri luoghi, non solo in questo territorio. Funzionano da sempre in maniera automatica e si attivano ogni qualvolta ci sia una minaccia dal cielo.
Ci possono salvare da qualsiasi meteorite proveniente dallo spazio. Credo di aver capito che furono le olgius a disintegrare il meteorite di Tunguska prima che impattasse. Così come il bolide di Chulym e Vitim.
L’ultima loro operazione è avvenuta pochi anni orsono, quando hanno distrutto il meteorite di Chelyabinsk.
Mi è stato raccontato del salvataggio più antico, è inciso in questa pietra. L’autore era soddisfatto per aver tutelato e preservato l’area, ma non era sicuro che lo stesso fosse avvenuto ovunque. Considerando il tempo trascorso, la prima cosa cui ho pensato è stata Atlantide.
Ma forse sto delirando, sto andando in difficoltà anche a connettere.
Io… dannazione, sto male!
Tutti i miei uomini sono morti e io li sto per raggiungere. Mi è stato chiarito che la causa è la mancata protezione, avremmo dovuto indossare una tuta apposita, atta a garantire l’incolumità.
Non dalla radiazioni, non ce ne sono, ma da particolari onde che si creano all’interno della olgius. Non ho idea di cosa siano, ma sono letali.
Non sono morto subito perché avevo in tasca la pietra vitrea a forma di occhio: mi ha preservato, forse proprio per permettermi di lasciare questo messaggio. So che è grazie a lei che ho recepito le informazioni, e so anche che in realtà è un guardiano che incamera ogni fatto da tempo immemorabile. Lo lascio sul registratore, è essenziale prenderlo, capirete un’infinità di cose, avrete chiarimenti sul passato e sul futuro.
Mi auguro che il governo, non vedendoci tornare, mandi altre persone. E che siano sufficientemente protetti, perché non li posso avvisare, visto che ogni strumento è fuori servizio.
Queste macchine, queste olgius, sarebbero davvero un’arma di difesa ottimale per la Russia. E per il mondo intero.
Ora… temo di essere giunto al termine. La pietra sta divenendo più luminosa, è finito il mio tempo.
Davvero…ah… credetemi… io… mi sto spegnendo…
Different Staff- Admin
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Re: Uliuiu Cherkechekh
Interessante. Speravo di leggere di ogni sorta di mistero e cataclisma in questo secondo step (soprattutto cose curiose e ipotesi originali) e ho iniziato alla grande. Non conoscevo queste olgius, ma una ricerchina veloce mi ha permesso di capire con facilità i non detti (pochi, il racconto è molto esaustivo). A essere sinceri, il racconto da un punto di vista della trama non è molto avvincente, manca il climax, c'è poca azione, il tutto si risolve in un'enorme spiegazione e poco più. Interessante, niente da eccepire, a me piacciono queste cose, non voglio l'autore capisca male, ma dal punto di vista puramente tecnico alla struttura del racconto manca qualcosa. Così come manca qualcosa allo sviluppo dei personaggi, alieni i coprotagonisti, che muoiono senza lasciare nulla nel lettore (almeno uno lo si poteva rendere tridimensionale, così da creare un po' di empatia e partecipazione emotiva), mentre il protagonista si limita al racconto dei fatti e non ci dice niente di sé o di cosa prova, insomma, sa che sta per morire, forse è un po' troppo distaccato, ecco. Comunque ripeto, lettura estremamente interessante. A rileggerci!
Akimizu- Cavaliere Jedi
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Re: Uliuiu Cherkechekh
Dal punto di vista della scrittura il racconto va bene, ma la trama mi è parsa poco coinvolgente, troppo frettolosa. Si poteva sfruttare maggiormente il numero di caratteri per approfondire alcune tematiche o per meglio accompagnare il lettore verso il finale. In breve, ho l’impressione che succeda tutto troppo in fretta, soprattutto nel passaggio tra la realtà e la registrazione, che risulta poco chiaro: “Ho preso il registratore e, constatatone il funzionamento, ho avviato questa mia.” Peccato perché l’idea dello strumento che periodicamente salva il mondo è affascinante, ha del potenziale, così come la civiltà aliena che lo ha piazzato. Sarebbe stato tutto più coinvolgente con un maggiore numero di dettagli, anche astratti, e lo spazio per farlo c’era! Consiglio all’autore/trice di concedere più elementi alla trama, in caso di un eventuale sviluppo.
ceo- Viandante
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Re: Uliuiu Cherkechekh
Finora, i racconti da me letti sono ambientati e sviluppati in posti e forme completamente diversi.
Quanta ricchezza, fantasia e approcci diversi.
Uliuiu Cherkechekh è scritto bene e invoglia ad arrivare fino alla fine con curiosità. Curiosità che resta in parte delusa per un finale purtroppo prevedibile.
Da parte dell'autore è stato coraggioso scegliere l'escamotage della registrazione con lo scopo di salvare la terra da possibili corpi estranei spaziali e magari dalle invasioni di extraterrestri. Coraggioso perché obbliga poi a spingere sull'acceleratore in una strada a senso unico, velocità che invece non è cambiata, è rimasta costante. Quindi autore coraggioso ma non intrepido. Da lettore mi sarei aspettato delle sorprese, almeno un colpo di scena...
Comunque grazie per avermi fatto viaggiare con te nella taiga, cara penna, anche oggi ho imparato qualcosa di nuovo, vedi "le cupole olgius", misteriose e per certi aspetti inquietanti.
Quanta ricchezza, fantasia e approcci diversi.
Uliuiu Cherkechekh è scritto bene e invoglia ad arrivare fino alla fine con curiosità. Curiosità che resta in parte delusa per un finale purtroppo prevedibile.
Da parte dell'autore è stato coraggioso scegliere l'escamotage della registrazione con lo scopo di salvare la terra da possibili corpi estranei spaziali e magari dalle invasioni di extraterrestri. Coraggioso perché obbliga poi a spingere sull'acceleratore in una strada a senso unico, velocità che invece non è cambiata, è rimasta costante. Quindi autore coraggioso ma non intrepido. Da lettore mi sarei aspettato delle sorprese, almeno un colpo di scena...
Comunque grazie per avermi fatto viaggiare con te nella taiga, cara penna, anche oggi ho imparato qualcosa di nuovo, vedi "le cupole olgius", misteriose e per certi aspetti inquietanti.
Giammy- Younglings
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Re: Uliuiu Cherkechekh
L'intreccio del racconto è ben sviluppato, esordio, peripezie e scioglimento sono coerenti.
La focalizzazione è del tipo onnisciente anche se il finale lascia forse nella conoscenza delle vicende da parte del narratore.
Accanto all'onniscienza compare però la narrazione in prima persona.
Il racconto è articolato in sequenze temporali ben concordate tra loro e non presenta dialogica.
Un quasi limite di questo tipo di paletti che non lascia molto spazio d'azione allo scrittore.
La storia non presenta un tempo preciso ma solo una sequenza temporale d'avvenimenti.
Stile preciso e senza sobbalzi o scossoni si legge bene.
Incipit bello, personaggi poco caratterizzati e finale diverso da quanto ci si aspetterebbe. Un resoconto che si basa su eventi e situazioni reali e che si costruisce proprio usando quei mattoni.
Lo scrittore lascia libero il narratore e il racconto funziona ma non entusiasma, lascia il lettore leggermente appeso alla voglia di mistero.
Da notare come tutto l'intreccio sia costruito sulla storia del sito con l'aggiunta dei personaggi immaginari e poco si discosta dalle informazioni disponibili sulla misteriosa storia degli olgius.
La focalizzazione è del tipo onnisciente anche se il finale lascia forse nella conoscenza delle vicende da parte del narratore.
Accanto all'onniscienza compare però la narrazione in prima persona.
Il racconto è articolato in sequenze temporali ben concordate tra loro e non presenta dialogica.
Un quasi limite di questo tipo di paletti che non lascia molto spazio d'azione allo scrittore.
La storia non presenta un tempo preciso ma solo una sequenza temporale d'avvenimenti.
Stile preciso e senza sobbalzi o scossoni si legge bene.
Incipit bello, personaggi poco caratterizzati e finale diverso da quanto ci si aspetterebbe. Un resoconto che si basa su eventi e situazioni reali e che si costruisce proprio usando quei mattoni.
Lo scrittore lascia libero il narratore e il racconto funziona ma non entusiasma, lascia il lettore leggermente appeso alla voglia di mistero.
Da notare come tutto l'intreccio sia costruito sulla storia del sito con l'aggiunta dei personaggi immaginari e poco si discosta dalle informazioni disponibili sulla misteriosa storia degli olgius.
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Io sono quell'effimero scorcio d'arancio e di giallo che al tramonto appare per un istante e s'allunga in cielo, prima che la terra volti la faccia e il sole si ritrovi dall'altra parte del mondo.
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Re: Uliuiu Cherkechekh
anche questo pezzo, come altri che ho letto, avrebbe bisogno di un respiro più ampio, di venire sviluppato.
com'è ora pare un pezzo tratto da una storia più lunga e complessa.
buona l'idea, abbastanza originale parlare di queste cupole della Siberia.
discreti lo sviluppo e i dialoghi.
lascia l'amaro in bocca il finale, troppo sospeso, anche se la fantasia del lettore può portare ovunque.
avrei chiuso diversamente.
com'è ora pare un pezzo tratto da una storia più lunga e complessa.
buona l'idea, abbastanza originale parlare di queste cupole della Siberia.
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lascia l'amaro in bocca il finale, troppo sospeso, anche se la fantasia del lettore può portare ovunque.
avrei chiuso diversamente.
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Arunachala- Admin
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Re: Uliuiu Cherkechekh
Purtroppo non mi ha convinto.
Come per un altro racconto (tra quelli letti fino ad ora) ha avuto il pregio di farmi conoscere qualcosa che non conoscevo, e questo è un punto a favore.
Per il resto ci sono alcune cose che non mi sono piaciute.
Quella che dovrebbe essere una rivelazione viene da un sogno e non aggiunge molto alle leggenda, visto che immaginavano già si trattasse di un sistema di difesa. "il governo mi ha messo a capo di questa spedizione per migliorare il proprio sistema di difesa, soprattutto per attacchi dal cielo."
Inoltre non mi è chiaro quale sia la minaccia per il pianeta se sono armi di difesa che per di più funzionano in automatico.
Anche la pietra luminosa rimane un po' fine a se stessa, il fatto che diventi sempre più luminosa potrebbe significare che assorba la loro energia, ma in tal caso il capitano che l'aveva in tasca sarebbe dovuto morire prima degli altri.
Infine ho trovato qualche passaggio poco corretto. A titolo di esempio "Pareva di essere in una casa abbandonata in maniera assoluta, portandosi via ogni cosa"
L'impressione finale è che l'idea, prima di essere partorita, abbia richiesto molti giorni di gestazione e che alla fine sia rimasto poco tempo per svilupparla. Sono sicuro che, con più tempo a disposizione, avresti risolto molte di queste cose che ti ho segnalato. Le potenzialità ci sono tutte e la qualità generale della scrittura è buona.
Grazie
Come per un altro racconto (tra quelli letti fino ad ora) ha avuto il pregio di farmi conoscere qualcosa che non conoscevo, e questo è un punto a favore.
Per il resto ci sono alcune cose che non mi sono piaciute.
Quella che dovrebbe essere una rivelazione viene da un sogno e non aggiunge molto alle leggenda, visto che immaginavano già si trattasse di un sistema di difesa. "il governo mi ha messo a capo di questa spedizione per migliorare il proprio sistema di difesa, soprattutto per attacchi dal cielo."
Inoltre non mi è chiaro quale sia la minaccia per il pianeta se sono armi di difesa che per di più funzionano in automatico.
Anche la pietra luminosa rimane un po' fine a se stessa, il fatto che diventi sempre più luminosa potrebbe significare che assorba la loro energia, ma in tal caso il capitano che l'aveva in tasca sarebbe dovuto morire prima degli altri.
Infine ho trovato qualche passaggio poco corretto. A titolo di esempio "Pareva di essere in una casa abbandonata in maniera assoluta, portandosi via ogni cosa"
L'impressione finale è che l'idea, prima di essere partorita, abbia richiesto molti giorni di gestazione e che alla fine sia rimasto poco tempo per svilupparla. Sono sicuro che, con più tempo a disposizione, avresti risolto molte di queste cose che ti ho segnalato. Le potenzialità ci sono tutte e la qualità generale della scrittura è buona.
Grazie
AurelianoLaLeggera- Younglings
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Re: Uliuiu Cherkechekh
Difficile immaginare qualcuno più distante, almeno in termini letterari, da me. Vero è che la scrittura è un buco, anzi una grotta dove la maggior parte di noi si nasconde, la nostra immaginazione si nasconde, e la tua è superba, autore. Sicuramente c'è grande ricerca per appassionare il lettore. Sei uno del mestiere che riesce a creare universi impossibili, alla faccia della scrittura realistica, della quale, forse, sei un po' stufo.
Il finale sospeso mi fa pensare che anche tu abbia un tuo Gordon Lish.
Un abbraccio.
Il finale sospeso mi fa pensare che anche tu abbia un tuo Gordon Lish.
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tommybe- Maestro Jedi
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Re: Uliuiu Cherkechekh
Non avevo mai sentito parlare delle olgius e neppure del fatto che queste cupole fossero collegate a eventi come Tunguska o Chelyabinsk che, per interesse personale, conosco bene… quindi il tuo racconto mi ha appassionata e intrigata fin dalle prime battute. Hai trovato un soggetto affascinante e misterioso, complimenti!
Per quanto riguarda la conduzione della storia penso che ci sia materiale per scrivere un romanzo. La prima parte aggancia bene il lettore, la parte centrale offre così tanti spunti che potresti farne diversi capitoli, la parte conclusiva appare un po’ affrettata ma lascia comunque il lettore col desiderio di saperne di più e questo lo trovo un pregio.
È un lavoro molto interessante che appare compresso nel limite di battute concesse da un racconto breve e che merita di essere sviluppato senza limiti. I tanti personaggi sono “nomi” e anche del protagonista non si sa moltissimo invece in un romanzo è un personaggio che può essere sviluppato. Bella l’idea della pietra speciale in grado di registrare gli eventi e ritrasmetterli in “sogno” come, in questo caso, al capitano della missione.
Insomma, mi aspetto di leggere il romanzo perché idee simili non possono essere abbandonate!
Complimenti
Per quanto riguarda la conduzione della storia penso che ci sia materiale per scrivere un romanzo. La prima parte aggancia bene il lettore, la parte centrale offre così tanti spunti che potresti farne diversi capitoli, la parte conclusiva appare un po’ affrettata ma lascia comunque il lettore col desiderio di saperne di più e questo lo trovo un pregio.
È un lavoro molto interessante che appare compresso nel limite di battute concesse da un racconto breve e che merita di essere sviluppato senza limiti. I tanti personaggi sono “nomi” e anche del protagonista non si sa moltissimo invece in un romanzo è un personaggio che può essere sviluppato. Bella l’idea della pietra speciale in grado di registrare gli eventi e ritrasmetterli in “sogno” come, in questo caso, al capitano della missione.
Insomma, mi aspetto di leggere il romanzo perché idee simili non possono essere abbandonate!
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Re: Uliuiu Cherkechekh
Il racconto è un messaggio registrato da un immaginario capitano russo, tal Lavinov, in missione segreta in Siberia.
Lavinov, penetrato nell’Olgius, sta morendo, mentre i suoi compagni sono già morti, tuttavia riesce ancora a parlare e a fornire informazioni sulle misteriose strutture che hanno dato origine a tante leggende.
L’idea delle cupole Olgius, nascoste in Siberia, è affascinante ma il messaggio mi sembra freddo e privo di quell’alone di mistero che mi aspettavo.
Lavinov, penetrato nell’Olgius, sta morendo, mentre i suoi compagni sono già morti, tuttavia riesce ancora a parlare e a fornire informazioni sulle misteriose strutture che hanno dato origine a tante leggende.
L’idea delle cupole Olgius, nascoste in Siberia, è affascinante ma il messaggio mi sembra freddo e privo di quell’alone di mistero che mi aspettavo.
mirella- Padawan
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Re: Uliuiu Cherkechekh
ciao Autore.
Racconto fantasioso e dalla trama non sempre immediata o intuitiva. La scrittura è buona, segue un linguaggio coerente come lo sono anche i termini. Non troppo tempo fa avrei considerato 2029 un periodo lontanissimo da noi, invece…è fra cinque anni!
Quello che mi ha lasciato perplessa è la conclusione che, per tua scelta, rimane fredda e sospesa e a noi lettori non è concesso sapere cosa avverrà.
L'argomento ostico dello step ha penalizzato molto, secondo me.
Nel complesso una buona prova ma di cui, purtroppo, mi rimane poco.
Racconto fantasioso e dalla trama non sempre immediata o intuitiva. La scrittura è buona, segue un linguaggio coerente come lo sono anche i termini. Non troppo tempo fa avrei considerato 2029 un periodo lontanissimo da noi, invece…è fra cinque anni!
Quello che mi ha lasciato perplessa è la conclusione che, per tua scelta, rimane fredda e sospesa e a noi lettori non è concesso sapere cosa avverrà.
L'argomento ostico dello step ha penalizzato molto, secondo me.
Nel complesso una buona prova ma di cui, purtroppo, mi rimane poco.
Resdei- Maestro Jedi
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Età : 61
Località : Roma
Re: Uliuiu Cherkechekh
Scrittura (sotto il profilo formale: correttezza ortografica e sintattica, punteggiatura sintatticamente corretta…): Buona in generale. Segnalo:
Trama (originalità, ritmo, logica degli eventi, spessore personaggi, finale…): Molto simpatica l’idea di recuperare uno dei misteri che popolano il nostro pianeta. Purtroppo manca mezzo racconto. Questi arrivano, muoiono tutti, ma nell’ultimo sprazzo di vita l’ufficiale riassume ciò che la pietra gli ha trasmesso. Punto. Il racconto, così scritto, si limita a una descrizione fantasiosa sul mistero di Uliuiu Cherkechekh, senza in realtà una trama. Ci sono queste “difese” costruite da una civiltà precedente, una cosa fighissima, ma il racconto finisce e buonanotte ai suonatori. L’autore/trice ha digitato 7.560 caratteri; ne aveva a disposizione altri 10.440 per far fare qualche cosa a questi esploratori; far emergere la conoscenza poco per volta; semmai intessere una trama dovuta a caratteri differenti (tanto per dire: l’ingegnere Voley eccitato dalla tecnologia e il geologo Metenko sospettoso e timoroso, che litigano; la Pavolova innamorata di Lavinov che muore fra le sue braccia… ). Così resta una gran buona idea un pochino sprecata.
Nel dettaglio:
Qualità narrativa (scelte lessicali, punteggiatura funzionale, prosodia, poeticità, dialoghi, “morale”…): accettabile ma l’eccessiva brevità, l'assenza di dialoghi, la mancanza di spessore dei personaggi rendono un pochino insipido il tutto. Suggerimento: poiché l’idea è carina, riprendi il testo e usa gli altri 10.000 caratteri.
- “una casa abbandonata in maniera assoluta”; cosa significa? C’è anche un modo relativo di abbandonare una casa?
- “dalla radiazioni”: dalle.
Trama (originalità, ritmo, logica degli eventi, spessore personaggi, finale…): Molto simpatica l’idea di recuperare uno dei misteri che popolano il nostro pianeta. Purtroppo manca mezzo racconto. Questi arrivano, muoiono tutti, ma nell’ultimo sprazzo di vita l’ufficiale riassume ciò che la pietra gli ha trasmesso. Punto. Il racconto, così scritto, si limita a una descrizione fantasiosa sul mistero di Uliuiu Cherkechekh, senza in realtà una trama. Ci sono queste “difese” costruite da una civiltà precedente, una cosa fighissima, ma il racconto finisce e buonanotte ai suonatori. L’autore/trice ha digitato 7.560 caratteri; ne aveva a disposizione altri 10.440 per far fare qualche cosa a questi esploratori; far emergere la conoscenza poco per volta; semmai intessere una trama dovuta a caratteri differenti (tanto per dire: l’ingegnere Voley eccitato dalla tecnologia e il geologo Metenko sospettoso e timoroso, che litigano; la Pavolova innamorata di Lavinov che muore fra le sue braccia… ). Così resta una gran buona idea un pochino sprecata.
Nel dettaglio:
- un militare, graduato, che non sa che giorno fosse all’arrivo a Uliuiu Cherkecheck, che abbia riscontrato “improvvise paludi” (le mappe militare hanno un dettaglio straordinario), che non sapesse per certo dell’esistenza dell’olgius, risulta un po’ strano;
- “ogni attrezzo ha smesso di funzionare oppure aveva problemi.”: a parte chiamare ‘attrezzo’ le attrezzature di registrazione, che differenza c’è fra ‘ha smesso di funzionare’ e ‘aveva problemi’? Poi: se ‘ogni’ attrezzo ha smesso di funzionare, come mai il registratore va a meraviglia?
- “Mi è stato raccontato del salvataggio più antico, è inciso in questa pietra.”: quale pietra? Il protagonista rivela il suo sogno, e ha una pietra a forma d’occhio che sta in tasca (quindi piccola); quella pietra avrebbe un’incisione? La cosa non mi convince.
- Riferimento ad Atlantide forse è eccessivo.
Qualità narrativa (scelte lessicali, punteggiatura funzionale, prosodia, poeticità, dialoghi, “morale”…): accettabile ma l’eccessiva brevità, l'assenza di dialoghi, la mancanza di spessore dei personaggi rendono un pochino insipido il tutto. Suggerimento: poiché l’idea è carina, riprendi il testo e usa gli altri 10.000 caratteri.
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L'uomo fa il male come l'ape il miele (William Golding).
Re: Uliuiu Cherkechekh
Anche questo nuovo contest è l’occasione per imparare qualcosa, approfondendo l’argomento, o riaprire cassettini della memoria che spesso non ricordiamo di aver chiuso.
Il titolo già è un primo invito a cercare qualcosa sul web, non ultima qualche potrebbe essere la pronuncia di questo luogo.
Un racconto in cui la Penna, come tutti noi, ha dovuto cercare il modo con cui far giungere un messaggio, magari nel futuro, e l’escamotage di una registrazione è parecchio gettonato. E ci sta.
Il racconto è interessante e anche intrigante per certi versi: pensare che il nostro pianeta sia stato abitato da un’altra civiltà che abbia già vissuto un passato che è diventato per noi futuro e davvero uno spunto importante per un lavoro più ampio, che ad esempio di porti presso quella civiltà, scoprendo anche le ragioni della sua scomparsa.
Buona la scrittura, non ho note da fare se no lo squilibrio tra la prima parte – fino al momento in cui il protagonista si sveglia – e la seconda parte che gli appassionati di fantascienza avrebbero senz’altro gradito essere maggiormente sviluppata. Di caratteri a disposizione ce n’erano, forse è mancato il tempo, non ci certo la fantasia, che penso ti avrebbe supportato agevolmente.
Concordo con alcune perplessità di @Claudio Bezzi, forse la fretta di finire non ha messo in evidenza questi dettagli.
Il titolo già è un primo invito a cercare qualcosa sul web, non ultima qualche potrebbe essere la pronuncia di questo luogo.
Un racconto in cui la Penna, come tutti noi, ha dovuto cercare il modo con cui far giungere un messaggio, magari nel futuro, e l’escamotage di una registrazione è parecchio gettonato. E ci sta.
Il racconto è interessante e anche intrigante per certi versi: pensare che il nostro pianeta sia stato abitato da un’altra civiltà che abbia già vissuto un passato che è diventato per noi futuro e davvero uno spunto importante per un lavoro più ampio, che ad esempio di porti presso quella civiltà, scoprendo anche le ragioni della sua scomparsa.
Buona la scrittura, non ho note da fare se no lo squilibrio tra la prima parte – fino al momento in cui il protagonista si sveglia – e la seconda parte che gli appassionati di fantascienza avrebbero senz’altro gradito essere maggiormente sviluppata. Di caratteri a disposizione ce n’erano, forse è mancato il tempo, non ci certo la fantasia, che penso ti avrebbe supportato agevolmente.
Concordo con alcune perplessità di @Claudio Bezzi, forse la fretta di finire non ha messo in evidenza questi dettagli.
______________________________________________________
"Quindi sappiatelo, e consideratemi pure presuntuoso, ma io non scrivo per voi. Scrivo per me e, al limite, per un'altra persona che può capire. Spero di conoscerla un giorno… G. Laquaniti"
Susanna- Maestro Jedi
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Re: Uliuiu Cherkechekh
Ciao, Penna.
Conoscendo come funzionano i cognomi russi, viene fuori che in una squadra di sette persone c'è una sola donna. Un po' poco, tenendo presente che l'Unione Sovietica prima e la Russia poi hanno fatto una lunga politica di coinvolgimento delle donne nelle scienze e nelle forze armate.
La nota positiva di questo racconto è che mi ha portato a conoscere le olgius, il fiume Viljuj (sarebbe la trascrizione corretta in italiano, oppure in inglese Vilyuy) e Uljuju Cherkechekh (nome in lingua jakuta) ovvero Dolina Smerti (nome in lingua russa) che significa "Valle della Morte". Insomma, non è di sicuro un luogo ospitale. La nota negativa è che non ho trovato nel tuo racconto delle novità rispetto alla ricerca.
Buona comunque l'idea che l'unico sopravvissuto usi le proprie ultime forze per lasciare una testimonianza di ciò che ha visto e vissuto.
Grazie e alla prossima.
Conoscendo come funzionano i cognomi russi, viene fuori che in una squadra di sette persone c'è una sola donna. Un po' poco, tenendo presente che l'Unione Sovietica prima e la Russia poi hanno fatto una lunga politica di coinvolgimento delle donne nelle scienze e nelle forze armate.
La nota positiva di questo racconto è che mi ha portato a conoscere le olgius, il fiume Viljuj (sarebbe la trascrizione corretta in italiano, oppure in inglese Vilyuy) e Uljuju Cherkechekh (nome in lingua jakuta) ovvero Dolina Smerti (nome in lingua russa) che significa "Valle della Morte". Insomma, non è di sicuro un luogo ospitale. La nota negativa è che non ho trovato nel tuo racconto delle novità rispetto alla ricerca.
Buona comunque l'idea che l'unico sopravvissuto usi le proprie ultime forze per lasciare una testimonianza di ciò che ha visto e vissuto.
Grazie e alla prossima.
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Re: Uliuiu Cherkechekh
Non conoscevo questo luogo né i misteri a esso associati. Ringrazio quindi l'autore: c'è sempre tanto da imparare. Nella mia ignoranza, ho cercato informazioni in rete e ho trovato una miriade di articoli che parlano delle "olgius" siberiane. E, dopo averne letti alcuni, non ho potuto fare a meno di notare che il racconto non si distacca molto, nello stile, da quei resoconti; se non per il fatto che è scritto in prima persona.
La storia viene narrata in modo piatto e nessuno dei sette personaggi ha un vero spessore. Sono solo sette nomi in un resoconto, appunto. Va bene che è un militare che registra gli eventi accaduti, ma un minimo di empatia, di commozione, almeno nel momento in cui constata la morte dei compagni... Niente. Tutto è demandato a un freddo comunicato: "ho cercato di svegliare gli altri, chiamandoli e scuotendoli. Non si è mosso nessuno, erano tutti morti".
Già, la registrazione. Altro punto critico del racconto.
Sappiamo che, a un certo punto, "ogni attrezzo (scelta un po' bizzarra; forse meglio "apparecchiatura") ha smesso di funzionare oppure aveva problemi". E che "neppure gli orologi erano in grado di funzionare". Perché il registratore funziona ancora? Appurato che il capitano è protetto dalla "pietra particolare, vitrea e a forma di occhio", nulla vietava che scrivesse, anziché registrare.
E, ancora: "questa registrazione, è essenziale per la difesa della patria e forse del pianeta". Non sembra affatto essere così, dato che "Queste costruzioni [...] Servono per difendere il nostro pianeta da attacchi esterni" e che "Funzionano da sempre in maniera automatica e si attivano ogni qualvolta ci sia una minaccia dal cielo". E infatti sembra proprio siano state le olgius ad aver "distrutto il meteorite di Chelyabinsk".
Il racconto è piuttosto breve e c'erano a disposizione ancora abbastanza caratteri, credo, per arricchire storia e personaggi.
Grazie
M.
La storia viene narrata in modo piatto e nessuno dei sette personaggi ha un vero spessore. Sono solo sette nomi in un resoconto, appunto. Va bene che è un militare che registra gli eventi accaduti, ma un minimo di empatia, di commozione, almeno nel momento in cui constata la morte dei compagni... Niente. Tutto è demandato a un freddo comunicato: "ho cercato di svegliare gli altri, chiamandoli e scuotendoli. Non si è mosso nessuno, erano tutti morti".
Già, la registrazione. Altro punto critico del racconto.
Sappiamo che, a un certo punto, "ogni attrezzo (scelta un po' bizzarra; forse meglio "apparecchiatura") ha smesso di funzionare oppure aveva problemi". E che "neppure gli orologi erano in grado di funzionare". Perché il registratore funziona ancora? Appurato che il capitano è protetto dalla "pietra particolare, vitrea e a forma di occhio", nulla vietava che scrivesse, anziché registrare.
E, ancora: "questa registrazione, è essenziale per la difesa della patria e forse del pianeta". Non sembra affatto essere così, dato che "Queste costruzioni [...] Servono per difendere il nostro pianeta da attacchi esterni" e che "Funzionano da sempre in maniera automatica e si attivano ogni qualvolta ci sia una minaccia dal cielo". E infatti sembra proprio siano state le olgius ad aver "distrutto il meteorite di Chelyabinsk".
Il racconto è piuttosto breve e c'erano a disposizione ancora abbastanza caratteri, credo, per arricchire storia e personaggi.
Grazie
M.
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M. Mark o'Knee- Cavaliere Jedi
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Re: Uliuiu Cherkechekh
A me il racconto è piaciuto.
È interessante, lo trovo equilibrato, mi piace l'ambientazione, parla di una cosa che non conoscevo, c'è del mistero.
Mi piace e trovo coerente anche il comportamento del capitano Lavinov: è un militare, russo peraltro e nella concezione che mi sono fatto, magari sbagliata, me li immagino così i militari, freddi, glaciali, preparati all'idea della morte, distaccati.
Ecco, con i caratteri che avevi ancora a disposizione avresti potuto analizzare meglio qualcuno degli altri personaggi, dargli un pò di spessore in più. Questo è l'unico appunto che mi sento di fare.
Comunque la lettura mi soddisfa già così.
È interessante, lo trovo equilibrato, mi piace l'ambientazione, parla di una cosa che non conoscevo, c'è del mistero.
Mi piace e trovo coerente anche il comportamento del capitano Lavinov: è un militare, russo peraltro e nella concezione che mi sono fatto, magari sbagliata, me li immagino così i militari, freddi, glaciali, preparati all'idea della morte, distaccati.
Ecco, con i caratteri che avevi ancora a disposizione avresti potuto analizzare meglio qualcuno degli altri personaggi, dargli un pò di spessore in più. Questo è l'unico appunto che mi sento di fare.
Comunque la lettura mi soddisfa già così.
Byron.RN- Maestro Jedi
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Re: Uliuiu Cherkechekh
Il racconto è misterioso e ha la giusta atmosfera, però rimane un po' piatto nella trama e alla fine non dice molto, il che mi ha allontanato.
Non mi sono sentito coinvolto. Il protagonista dovrebbe mettermi in allarme, dovrei essere preoccupato, e invece il testo rimane freddo.
Non mi sono sentito coinvolto. Il protagonista dovrebbe mettermi in allarme, dovrei essere preoccupato, e invece il testo rimane freddo.
ImaGiraffe- Cavaliere Jedi
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Re: Uliuiu Cherkechekh
Di questo testo premio sicuramente l'originalità dell'idea e dell'ambientazione.
Anche la scrittura è buona e il racconto si lascia leggere agevolemente fino alla fine. Fine che arriva un po' troppo presto però; anche a me sarebbe piaciuto poter leggere un racconto dal respiro più ampio, con un approfondimento degli altri personaggi che restano un po' toppo appiattiti sullo sfondo rispetto a tutta la vicenda.
Sospetto anch'io che il motivo di tutto ciò sia stato il tempo a disposizione, perché sono certa che con la fantasia che tu, autore, hai dimostrato e con la tua capacità di scrittura avresti potuto sviluppare un brano ancora più interessante e completo di questo, che resta comunque un bel racconto.
Anche la scrittura è buona e il racconto si lascia leggere agevolemente fino alla fine. Fine che arriva un po' troppo presto però; anche a me sarebbe piaciuto poter leggere un racconto dal respiro più ampio, con un approfondimento degli altri personaggi che restano un po' toppo appiattiti sullo sfondo rispetto a tutta la vicenda.
Sospetto anch'io che il motivo di tutto ciò sia stato il tempo a disposizione, perché sono certa che con la fantasia che tu, autore, hai dimostrato e con la tua capacità di scrittura avresti potuto sviluppare un brano ancora più interessante e completo di questo, che resta comunque un bel racconto.
Albemasia- Padawan
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Re: Uliuiu Cherkechekh
Di questo racconto apprezzo molto la semplicità e l'asciuttezza. Il dramma del io narrante si percepisce fra le righe, ma non c'è retorica e non c'è moralismo.
Di contro è evidente che la vicenda non si evolve, non diventa storia. In altri termini non succede quasi nulla, se non proprio nulla. Solo l'orologio del tempo batte le sue ore inesorabile e ci conduce verso la fine.
Di contro è evidente che la vicenda non si evolve, non diventa storia. In altri termini non succede quasi nulla, se non proprio nulla. Solo l'orologio del tempo batte le sue ore inesorabile e ci conduce verso la fine.
gipoviani- Padawan
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Re: Uliuiu Cherkechekh
Sì, lo ammetto, mi sono aiutato con internet per ambientarmi nel mondo che hai creato.
Vi ho ritrovato molto di quello che scrivi e devo farti i complimenti perché hai scelto un'ambientazione misteriosa, originale e ricca di spunti. Ti permette di legarti al passato, al futuro, a guerre, asteroidi e alieni.
Però l'azione è troppo frettolosa e alla fine rimane poco.
Lo giudico un spunto su cui creare una storia, più complessa, con qualche colpo ci scena, che porti a una conclusione compiuta.
Ti segnalo solo un refuso: Mi auguro che il governo, non vedendoci tornare, mandi altre persone. E che siano sufficientemente protette, perché non le posso avvisare...
Vi ho ritrovato molto di quello che scrivi e devo farti i complimenti perché hai scelto un'ambientazione misteriosa, originale e ricca di spunti. Ti permette di legarti al passato, al futuro, a guerre, asteroidi e alieni.
Però l'azione è troppo frettolosa e alla fine rimane poco.
Lo giudico un spunto su cui creare una storia, più complessa, con qualche colpo ci scena, che porti a una conclusione compiuta.
Ti segnalo solo un refuso: Mi auguro che il governo, non vedendoci tornare, mandi altre persone. E che siano sufficientemente protette, perché non le posso avvisare...
FedericoChiesa- Cavaliere Jedi
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Re: Uliuiu Cherkechekh
Apprezzo l'idea di base del racconto e la qualità della scrittura, ma sono indeciso sulla sua esecuzione e struttura. Da una parte trovo che la trama manchi di avvincenti colpi di scena e di approfondimento dei personaggi, mentre dall'altra parte mi piace la coerenza dell'intreccio e mi suscita interesse l'idea delle cupole olgius. Concordo sul fatto che il racconto avrebbe potuto beneficiare di una maggiore espansione e sviluppo, specialmente per quanto riguarda il finale e l'approfondimento dei personaggi. Anche secondo me è come un'opportunità mancata per sfruttare appieno il potenziale dell'ambientazione.
Gimbo- Padawan
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Re: Uliuiu Cherkechekh
Un racconto scritto in maniera quantomeno particolare. Non intendo per la scrittura, che mi sembra buona, ma per l'impostazione. Mi spiego, il testo ha il pregio di rispecchiare la situazione strana nella quale il narratore si trova. La narrazione e lo stato d'animo del protagonista vanno di pari passo a mio avviso.
Inoltre, ho notato la lucidità del capitano, non scontata, che cerca di "mantenersi in piedi" almeno per lasciare il messaggio con la speranza che qualcuno lo riceva. Anche qui c'è un'ottima sintonia tra narrazione ed emozioni.
Ciò che non ho capito - e questo mi intriga - è in quale porzione di futuro, vicino o lontano, si colloca la vicenda. Ho pensato, per ora, a un futuro molto lontano, dove il genere umano attuale si è estinto, seguito da un intermezzo "alieno" che ha costruito le olgius (a causa del metallo sconosciuto con le quali sono state costruite). Infine - e questo mi intriga ancora di più - è riapparso il genere "umano" che tenta di capire cosa è successo prima. Supposizioni. Ma anche paranoie. Se succede così va bene.
Grazie
Inoltre, ho notato la lucidità del capitano, non scontata, che cerca di "mantenersi in piedi" almeno per lasciare il messaggio con la speranza che qualcuno lo riceva. Anche qui c'è un'ottima sintonia tra narrazione ed emozioni.
Ciò che non ho capito - e questo mi intriga - è in quale porzione di futuro, vicino o lontano, si colloca la vicenda. Ho pensato, per ora, a un futuro molto lontano, dove il genere umano attuale si è estinto, seguito da un intermezzo "alieno" che ha costruito le olgius (a causa del metallo sconosciuto con le quali sono state costruite). Infine - e questo mi intriga ancora di più - è riapparso il genere "umano" che tenta di capire cosa è successo prima. Supposizioni. Ma anche paranoie. Se succede così va bene.
Grazie
Molli Redigano- Maestro Jedi
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Re: Uliuiu Cherkechekh
Car autor
Ho letto il tuo racconto più volte, senza riuscire a trovare una chiave emozionale che riuscisse a farmi entrare con tutte le scarpe nella storia narrata.
Mi hai fatto scoprire delle cose nuove e di questo ti ringrazio, la narrazione però non risulta coinvolgente, la voce narrante risulta distaccata e non si riesce a entrare in sintonia con il protagonista. Alla fine dello step ci dirai se questo distacco è stato intenzionale o se invece vorrai aggiustare il tiro, anche ampliando la storia per dare voci più complete ai coprotagonisti e aggiungere pathos al tuo racconto.
Ora come ora non rientra nelle mie corde come stile narrativo.
Ele
Ho letto il tuo racconto più volte, senza riuscire a trovare una chiave emozionale che riuscisse a farmi entrare con tutte le scarpe nella storia narrata.
Mi hai fatto scoprire delle cose nuove e di questo ti ringrazio, la narrazione però non risulta coinvolgente, la voce narrante risulta distaccata e non si riesce a entrare in sintonia con il protagonista. Alla fine dello step ci dirai se questo distacco è stato intenzionale o se invece vorrai aggiustare il tiro, anche ampliando la storia per dare voci più complete ai coprotagonisti e aggiungere pathos al tuo racconto.
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Hellionor- Admin
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Re: Uliuiu Cherkechekh
Bel mistero queste olgius, chiaro che abbiano suscitato la tua curiosità.
Da lì a scriverci sopra il passo è breve, anche se il racconto sa più di cronaca che di racconto vero e proprio.
Diciamo che esponi il mistero ma poi non lo usi per costruire una storia che vada oltre il mistero stesso o che lo sfrutti come trampolino di lancio per raccontare altro, magari qualcosa che ti sta più a cuore di una cupola.
Di solito è quello che fa fare ai racconti un passo avanti e smuove il lettore.
La testimonianza finale sembra una specie di Blair Witch Project ma senza gli spaventi.
Corretto, ben scritto, ma un po' povero a livello di intreccio e di spessore dei personaggi.
Da lì a scriverci sopra il passo è breve, anche se il racconto sa più di cronaca che di racconto vero e proprio.
Diciamo che esponi il mistero ma poi non lo usi per costruire una storia che vada oltre il mistero stesso o che lo sfrutti come trampolino di lancio per raccontare altro, magari qualcosa che ti sta più a cuore di una cupola.
Di solito è quello che fa fare ai racconti un passo avanti e smuove il lettore.
La testimonianza finale sembra una specie di Blair Witch Project ma senza gli spaventi.
Corretto, ben scritto, ma un po' povero a livello di intreccio e di spessore dei personaggi.
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Asbottino- Cavaliere Jedi
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Re: Uliuiu Cherkechekh
Veramente interessante l'ambientazione. Ammetto di non conoscere questo mistero e ho dovuto cercare su google per centrare la situazione. Scritto molto bene, fluido da leggere. Eh, sì. Rimane un po' freddo, distaccato. Anche il finale è disilluso, rassegnato. Non è il primo racconto con un "difetto" simile che, per un resoconto militare ci può anche stare, ma a livello di coinvolgimento del lettore paga qualcosa.
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I giorni indimenticabili della vita di un uomo sono cinque o sei in tutto. Gli altri fanno volume.
CharAznable- Maestro Jedi
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