Lei non è cattiva, non lo è mai stata.
È giusta, questo sì, e forse può essere matrigna e crudele a volte, perché la sua natura le impone di essere così. Ma cattiva no, non può esserlo.
E mi dispiace, credimi, che tu non riesca a capirlo, che ti ostini a disperarti e imprecare per ciò che è accaduto, per la tua solitudine, per la tua paura.
Certo, vederti vagare sulla terra da solo in cerca di qualche superstite come te, è uno spettacolo straziante e ti sono vicino, credimi, ma lei è fatta così, bisogna fidarsi. E non sbaglia mai.
Quante volte deve perdonare una madre il figlio che la delude? Infinite, potrebbe essere una risposta. Ebbene sappi che quel limite l’avete superato.
Tu e gli altri nove miliardi di esseri umani che popolavano il pianeta non ve ne accorgeste, ma io ero attento quando nel buio della notte la scia del bolide brillò all’improvviso, sparendo poco prima dell’orizzonte. Tutto si zittì rimanendo per qualche secondo sospeso sul nulla, perché nell’aria si diffuse qualcosa di sbagliato, come se la musicalità della vita stessa avesse inciampato in una nota stonata. Ma fu la sensazione di pochi secondi, poi tutto tornò alla sua apparente normalità. Soltanto un cane, lontano, si ostinò ad abbaiare per tutta la notte. E voi tutti in strada a festeggiare, forse un nuovo anno, forse una partita di calcio finita bene. Forse una guerra vinta.
Chissà… la cosa certa è che eravate distratti, ma quello lo siete sempre stati.
Ricordo che il bolide sparì nel mare con un guizzo perfetto. Al contatto con l’acqua l’involucro roccioso si crepò, lasciando filtrare uno strano riverbero verde che si affievolì nella lenta caduta dell’oggetto verso la profondità del mare.
Dondolando si lasciò attrarre verso l’abisso, finché non venne abbracciato dalle chiome fluenti della posidonia che lo cullò depositandolo sul fondo dove si schiuse lentamente, lasciando rotolare fuori gigantesche uova azzurre che si adagiarono sulla sabbia del fondale.
Accanto a quelle cadute il giorno prima, circondate dalle centinaia cadute nell’ultima settimana.
E voi tutti a fare quello che sapete fare da millenni: pensare a voi stessi, a quella minuscola scintilla di ego che proietta la vostra ombra nera per terra, lunga e affilata, quasi a farvi credere di essere dei giganti. Siete così ridicoli a volte… Meravigliosi, certo, ma teneramente limitati.
Comunque la pioggia di uova spaziali è stata talmente discreta e silenziosa che nessuno di voi se ne accorse, fatta eccezione per un vecchio cane mezzo cieco che abitava vicino alla scogliera, e che non la smise mai di abbaiare rivolgendo la sua voce roca laggiù, al mare.
E il tempo passò indifferente…
Una notte, nelle oscure e fredde profondità marine, un suono risuonò cupo. Le uova giganti si mossero in un fremito collettivo agitando l’acqua del mare che turbinò in mulinelli impetuosi. Mi piace pensare che anche Lei fu scossa da un brivido e non credo di sbagliare a definirlo di piacre. Milioni di uova s’incrinarono tutte insieme lasciando filtrare inquietanti bagliori verdastri di luce malsana. Poi gli involucri vennero frantumati con ferocia e le creature aliene che li avevano abitati salirono con movimenti violenti verso la superficie del mare.
Nel buio della notte invernale, i loro occhi brillarono un attimo sul pelo dell’acqua prima di confondersi con il luccichio delle stelle quando le creature distesero le loro enormi ali nere e si dispersero nell’immensità del cielo.
Ecco, se Lei ha avuto un dubbio, ma sono abbastanza sicuro che ciò non sia accaduto, quello era il momento adatto: la caccia iniziava, che Dio avesse pietà di voi. Che poi, per essere chiari fino in fondo, Lei questo vostro Dio non è ancora riuscita a capirlo del tutto, ma voi sembrate piuttosto convinti a riguardo quindi va bene così.
Nel giro di ventiquattro ore le creature hanno seguito la linea che delimita la notte dal giorno per cacciare e razziare con ferocia inaudita ogni persona che hanno stanato in quest’ultima alba fatta di urla e disperazione, fagocitandole nei loro stomaci capienti, sterminando sistematicamente il genere umano.
Questo in definitiva ciò che è accaduto, anche se credo tu l’abbia capito. D’altronde sei circondato dalle carcasse smembrate dei tuoi simili che pendono dagli alberi e dai terrazzi come bandiere inamidate, che disegnano graffiti con le loro interiora sparpagliate sulle strade delle città, che improvvisano laghi di sangue nei campi incolti.
Lo so che non ci credi, ma per Lei tutto ciò è stato molto doloroso: alla fine aveva scommesso molto su di voi e, come molti altri, ha perso. E ha dovuto scegliere: o Lei o voi.
Oh, ma non preoccuparti, mio desolato amico superstite. Presto troverai una manciata di tuoi simili e ripartirete per una nuova rinascita anche se, spero, la prossima volta non alzerete la testa al cielo cercando strani idoli astratti da adorare, ma abbassiate la testa e finalmente vedrete quale e dove sia l’unica cosa che merita amore e rispetto.
Ecco, a questo punto a me rimane solo da saldare una fattura, a te, piccolo uomo dal grande trauma, ci vuole solo un po' di coraggio per provare a essere diverso.
In che modo, chiedi?
E chi lo sa! Sicuramente il precedente non andava bene.
Oh, guarda qua che carini1 Ti faccio dare una sbirciata al biglietto che accompagna la fattura della ditta che Lei ha incaricato per… per occuparsi di voi.
La fattura quella no, non te la faccio vedere: il valore è espresso in una valuta che ancora non comprendete.
Alla cortese attenzione di Gaia, terzo pianeta del Sistema solare:
Siamo lieti di comunicarle che La sua richiesta di disinfestazione è stata eseguita con ottimi risultati.
La Società è lieta di comunicarLe che il parassita “Uomo” che infestava il Suo suolo è stato debellato con il nuovo sistema di pulizia biologica integrata: niente prodotti chimici per i nostri Clienti, soltanto metodi naturali ed ecosostenibili.
A breve noterà evidenti miglioramenti sul suolo sia marino che terrestre, che conferiranno un aspetto più sano e giovanile a tutta la Sua massa, togliendo quel fastidioso prurito che La infastidiva da millenni.
Si consiglia di ripetere l’operazione più volte nell’arco delle Ere.
Sicuri di averLa soddisfatta Le porgiamo i nostri più cordiali saluti.