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Messaggio Da Different Staff Lun Mag 13, 2024 9:35 pm

In un freddo pomeriggio di marzo, Clara si ritrovò bloccata nella casa in montagna. All’esterno, fiocchi di neve cadevano abbondanti e il vento ululava facendo sobbalzare i rami degli alberi. Avvolta in vestiti invernali recuperati dagli armadi, era riuscita in qualche modo ad accendere il fuoco nel caminetto. Internet e telefono non funzionavano bene, era però riuscita a inviare un SMS prolisso a cui Roberto aveva risposto solo “Ok!”
Si fece numerosi selfie davanti alle fiamme che danzavano vivaci: con la bocca a cuore, con gli occhi da cerbiatta, con le dita a V, eccetera, eccetera, eccetera; tutto molto instagrammabile ma impossibile da condividere per il momento. Esaurite le pose, Clara si sedette in poltrona a godersi il calduccio, pensando a come passare il tempo senza Netflix, né Roblox, né nient’altro fosse abituata a fare giù a valle con la fibra iperveloce. Provò perfino ad accendere il televisore, ma lo schermo replicava in modo impertinente il turbinare della bufera fuori dalla finestra.
Il mobile accanto alla TV era una credenza anni ottanta, in cui erano state accumulate stoviglie scompagnate che senza vergogna davano mostra di sé dietro la vetrinetta. Nell’angolo in basso erano timidamente allineati alcuni libri. Clara ricordò di averci curiosato una volta: avevano tutti le pagine ingiallite e il prezzo ancora in lire.
Annoiata, si alzò dalla poltrona e si avvicinò, rabbrividendo per gli spifferi che fischiavano attraverso le finestre. Scelse in fretta il volume più grande e tornò saltellando a sedersi.
Ripulì la polvere con il bordo del plaid. La copertina era rigida e monocolore, di un marrone ingrigito dal tempo, solo il titolo brillava ancora: Cronache dalla fine. Non c’era scritto altro. Curiosa, iniziò a leggere le prime righe. Le parole del libro la catturarono, trasportandola in una Terra futura e in pericolo.

È tutta la mattina che Adele si scervella sui dati, nonostante i test numerici non rilevino nulla di anomalo.
Ti guarda con gli occhi scavati nel viso struccato. «Il ronzio del radar è troppo regolare; mi rimbomba nella testa, mi fa venire la nausea!»
Ma tu non percepisci nessun ronzio. Poi guardi per l’ennesima volta la striscia di numeri che non ha senso né per te né per l’intelligenza artificiale.
Adele inizia a camminare in tondo attorno alla sedia. «Com’è possibile? Eppure tutto qui dentro è fatto per identificare qualsiasi cosa sia sopra di noi!»

Clara pensò: “Scommetto che la cosa si trova di sotto!” Poi voltò pagina e fece una smorfia di compiacimento.

Con un filo di voce azzardi: «Forse la cosa si trova di sotto?»
Adele continua a girare ma resta in silenzio, con un’espressione fissa e imperscrutabile.
La minaccia di un attacco alieno alla città è reale. Le notizie dal mondo parlano di distruzione e morte: decine di metropoli sono state rase al suolo e ancora nessuno ha capito davvero in che modo. Speri e vorresti che non fosse imminente, ma hai piedi e mani gelate e un rivolo di sudore ti scorre lungo i fianchi come una disgustosa premonizione.
E non ti è di aiuto l’agitazione della tua compagna d’armi. Con lo sguardo fisso davanti a sé, si mette a parlare senza nemmeno gesticolare. «So cosa dovrei fare, ma in questo bunker mancano gli algoritmi necessari per filtrare i dati. Fare i conti a mano è impossibile, ma anche con un foglio di calcolo ci metterei un giorno intero… e forse non abbiamo tutto questo tempo.»

La pagina a fianco era un’illustrazione in bianco e nero che riproduceva l’interno del fortino. A colpire l’attenzione di Clara non furono tanto le strumentazioni pseudo-futuristiche né la rastrelliera piena di armi laser fin troppo simili al fucile del nonno cacciatore; in un angolo si intravvedeva un mini impianto per il karaoke. “Non so se avrei il sangue freddo di cantare in una situazione del genere,” pensò. Poi sorrise. “Chissà, magari è proprio quella la chiave per risolvere la situazione?”

«Abbiamo il karaoke!» Spieghi, indicandolo: «Puoi usare l’auto-tune per aggiustare la frequenza intercettata dal radar e puoi invertire il lettore mp3 per separare i canali del ronzio. Non so se può essere utile, ma l’impianto può fare tutto questo in tempo reale.»
Adele finalmente decide di fermarsi e guardarti, senza cambiare espressione. «Ma sì! È proprio quello di cui ho bisogno. Perché il Signore mi ha fatta stonata? Grazie, meno male che almeno tu sai cantare.»
Recuperate cacciaviti, cavi e saldatori, quaderni per gli appunti, calcolatrici e fogli elettronici.
In cuor tuo, preghi di fare in tempo. Poi, mentre i minuti passano inesorabili, speri che Adele si sbagli, che gli alieni non colpiranno la città perché ci sono centinaia di altre metropoli da distruggere in giro per il mondo. Ma scacci anche questo pensiero orribile e tutto questo mentre le mani tremano a disegnare circuiti, cercare componenti piccoli come mattoncini in un mare di Lego, e incollare fili sottili sul tavolino con lo scotch perché non avete altro a disposizione.
Alla fine il vostro karaoke al contrario è pronto nel giro di poche ore, durante le quali Adele è andata pure un paio di volte a vomitare succhi gastrici. Il collaudo del vostro impianto improvvisato ti fa venire i brividi, perché adesso anche tu percepisci il ronzio e, soprattutto, lo vedi: lo schermo riproduce le anomalie del sottosuolo, un groviglio di punti che cresce a vista d’occhio, la rappresentazione dell’arma segreta che il nemico alieno sta usando per annientare l’umanità.
Ti guardi intorno e cerchi di capire come neutralizzare l’attacco. Controlli ogni angolo del bunker, comprese le mensole cariche di oggetti, gli armadietti e la fuciliera.
La tua compagna d’armi ti guarda, gli occhi lucidi di lacrime e terrore. «Cosa facciamo? Ti prego, non startene lì immobile senza far niente. Fatti venire un’idea!»
In realtà non sai nemmeno contro cosa dovresti combattere. E i punti nel sottosuolo continuano ad aumentare.

Il capitolo terminava così. Clara si sentì delusa. La storia non stava andando da nessuna parte e meditò di abbandonare la lettura. Proprio in quel momento sobbalzò dalla poltrona.
Un rombo di tuono scosse le finestre accompagnato da violente raffiche di vento, come se la bufera volesse penetrare nella stanza. La cappa si riempì di fumo grigio che sembrava sul punto di riversarsi nella stanza da un momento all’altro.
Aiuto, cosa faccio?”
Ma, così com’erano iniziate, le raffiche si calmarono. Il grigio scomparve dal caminetto e tutto sembrò essersi fermato. Fuori dalla finestra, fiocchi di neve cadevano abbondanti e verticali.
Clara tirò un sospiro di sollievo. Con il cuore che piano piano stava rallentando pensò che per il momento non valeva la pena alzarsi, almeno finché non si fosse sentita più rilassata. Così ricominciò a leggere.

La coltre densa che ti avvolge si dissolve. Tossisci e lacrimi. Intorno a te c’è una lenta ricaduta, sembra quasi cenere di carta bruciata. Vedi il suolo disseminato di rovine e ti senti mancare le forze. Il cielo è oscurato da una cortina impenetrabile e il sole è solo un pallido ricordo.
Eri l’ultima speranza per quelle persone e adesso sono tutte morte. Adele è rimasta sepolta nel bunker insieme alle guardie e tu sei l’unica sopravvissuta. Potevi salvare la città, perché non hai fatto nulla, Clara?

Sbatté gli occhi. Fino a quel momento non si era resa conto né che la protagonista fosse una donna né che avesse il suo stesso nome. Sbirciò qualche pagina all’indietro giusto per essere sicura che non le fosse sfuggito qualcosa, ma non trovò niente.
Pazzesco!” pensò.

Per quanto assurdo ti possa sembrare, hai un’unica scelta per riscattare il tuo fallimento. Hai visto con i tuoi occhi come funziona l’arma aliena, devi raggiungere la città più vicina e usare la tua esperienza per salvare la Terra.
E non serve che tu faccia “no” con la testa. Hai già perso troppo tempo prezioso piangendoti addosso. Trova un mezzo di trasporto e affronta la lenta ricaduta con il coraggio che si addice a un’eroina!

Era davvero troppo. Clara chiuse il libro, infastidita. Controllò il telefono, nella speranza che fosse tornata internet, ma la rete era ancora irraggiungibile. Così si avvicinò alla credenza per cercare un altro titolo. Mentre era indecisa tra Amore oltre il confine e Cuori in fiamme, sbirciò fuori dalla finestra come alla ricerca di un’ispirazione mistica. Fu in quel momento che si accorse che ciò che cadeva dal cielo non erano fiocchi di neve ma sembrava cenere di carta bruciata.
Strizzò gli occhi, dicendo a bassa voce: «Non è possibile!»
Corse all’ingresso e aprì la porta, ciò che vide le fece schizzare il cuore fuori dal petto. Non c’era traccia di neve, solo una lenta ricaduta di quel materiale sconosciuto che, a contatto con il suolo, si dissolveva in una nuvola di polvere grigia.
Si girò verso il soggiorno e il libro che stava leggendo era per terra, aperto. Corse a leggere i paragrafi successivi e, nei minimi dettagli, era descritto ciò che stava vivendo in quel momento, compreso il tremore alle gambe e la crisi respiratoria.

Non hai altro tempo da perdere: scendi a valle e salva la Terra!

Clara recuperò l’inalatore e mandò giù due spruzzi di Clenil.
Fuori, nel cortile, la cenere aveva velato leggermente i finestrini del Pandino verde 4x4. Con lo sguardo fisso davanti a sé, si mise in modo meccanico a ripulire il parabrezza con uno straccio.
«Ah! Sono matta!» Gridò, gettando la pezzuola sudicia a terra.
Salì in macchina e mise in moto. Affrontò correndo i tornanti della strada regionale, senza incrociare nessuno. Nei paesi che attraversava erano accesi solo i pochi lampioni dei centri abitati. Sul sedile del passeggero, le Cronache dalla fine le facevano compagnia, unico punto di riferimento rimasto in quell’universo che all’improvviso le era impazzito attorno.

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Messaggio Da Molli Redigano Mar Mag 14, 2024 11:25 pm

Un metaracconto metaraccontato. Per questo motivo dico che mi è piaciuto. 

Dal punto di vista tecnico nulla da eccepire per me; a livello stilistico mi sembra ben gestito con il carattere normale per la storia di Clara, mentre hai usato il corsivo per le parti del libro che sta leggendo. Una combinazione che ritengo audace, ma le resa finale secondo me è più che ottima. Come è ottima l'idea di fondo del metaracconto, genere affascinante e (forse) sottovalutato.

Insomma, due storie diverse che in realtà sono ben intrecciate tra loro poiché sul finale convergono svelando che in realtà le protagoniste hanno il destino segnato, in un modo o nell'altro. Mi sembra di assistere ad un annullamento della metanarrazione per cui sia nella finzione che nella realtà, sta succedendo qualcosa di comune che riduce le dimensioni a un'unica realtà. Molto interessante questo aspetto.

Ecco, se dovesse mancare qualcosa, dico che l'Autore avrebbe potuto spendere qualche parola in più, magari sul finale, a proposito della minaccia che incombe sul mondo e della quale abbiamo solo ipotesi.

Grazie

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Messaggio Da Albemasia Mer Mag 15, 2024 10:07 pm

Mentre leggevo mi è subito tornato alla mente un film cult degli anni Ottanta; "Never Ending Story", proprio per via della struttura narrativa, la metanarrazione appunto.
Ottimo stratagemma per ottemperare al paletto che prevedeva di rivolgersi al lettore.
Corretta la formattazione, che con l'utilizzo del corsivo per il testo del libro lo ha facilmente reso individuabile dal racconto-cornice. Scorrevole lo stile e privo di refusi.
Interessante come il racconto sia scivolato dalla normalità dell'incipit (la protagonista che si fa dei selfie "instagrammabili") al totale abbandono del dato reale nel finale, dove la stessa protagonista si comporta  in qualità di destinataria del messaggio contenuto nel libro.
Resta sempre il tarlo del motivo per cui Clara abbia deciso di prendere in mano proprio quel libro. Predestinata proprio come Bastian de "La storia infinita"...?
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Messaggio Da FedericoChiesa Mer Mag 15, 2024 11:17 pm

L'inizio non prometteva molto, per i miei gusti: normale e allo stesso tempo infarcito di descrizioni ridondanti.
Poi tutto si è sciolto, in una scrittura più scorrevole e accattivante.
L'intrecciarsi tra storia letta e racconto '"vero e proprio" è un po' troppo telefonato, soprattutto per chi ha vissuto un'adolescenza infarcita di Never Ending Story, film e canzone, ma il risultato finale è positivo.
Non avrei fatto morire Adele per fare lottare insieme le due eroine fino alla fine, ma l'autore ha sempre ragione.
Piaciuto.
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Messaggio Da ceo Gio Mag 16, 2024 9:10 am

Racconto metanarrativo che inizia con un comportamento della protagonista di moderna (e irritante) normalità. Poi si apre uno scenario del tutto inaspettato proprio in virtù della normalità con cui inizia la storia. È un racconto che lascia il giusto spazio all’immaginazione del lettore, che è indotto a chiedersi perché la protagonista iniziale si trovi in un contesto così, isolata da sola in montagna. In seguito il libro che legge per noia diventa parte della storia stessa, e anche qui il lettore entra in una dimensione difficile da comprendere ma che mantiene vivo l'interesse. A livello di scrittura nulla da eccepire. L’ho letto volentieri.

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Messaggio Da Arunachala Gio Mag 16, 2024 12:10 pm

perdonami se puoi, ma non l'ho gradito più di tanto.
tutto quanto mi pare un po' troppo scontato, anche se la connessione tra il libro e la realtà è una buona idea, per quanto già utilizzata.
la protagonista non mi ha ispirato alcuna empatia se non alla fine, e questo, per me, è un punto dolente. ovvio che si tratta dia una mia opinione e niente altro, ma se le avessi fatto dire qualcosa in più, magari saresti riuscito nell'intento.
nulla da dire sulla scrittura, ben eseguita.

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Messaggio Da gipoviani Ven Mag 17, 2024 11:11 am

Scritto, è scritto bene. L'idea era buona. Però c'è qualcosa che non me lo fa gustare più di tanto. 
Forse il tono troppo asciutto, troppo asettico, poco emozionante.
O forse per quanto scritto bene, la qualità e principalmente il tono, troppo regolare e piatto, della scrittura non fanno aumentare la tensione dove occorre.
Eppure parliamo di fine del mondo, di invasione aliena...
Non stai raccontando di una gita al parco con picnic finale

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Messaggio Da mirella Lun Mag 20, 2024 7:01 am

Bloccata da una tempesta di neve  in una vecchia casa di montagna, Clara si mette a leggere un libro che descrive un pericolo futuro per la terra. Il libro narra di un attacco alieno incombente su una città  dove la protagonista, Adele, si trova in una situazione di isolamento molto simile a quella che Clara sta vivendo.
Pagina dopo pagina, Clara si rende conto di una stranezza: c’è una singolare coincidenza tra  le sue azioni e gesti e quelli compiuti da Adele. Dal punto di vista narrativo c’è il problema di distinguere la storia del libro dalla storia di Clara Il problema tecnico è risolto in modo opportuno  mediante l’uso del corsivo per descrivere le azioni di Adele.
L’idea di una storia nella storia mi piace molto, non altrettanto lo svolgimento.
Alcune cose non hanno spiegazione:  il libro è chiaramente scritto in un tempo anteriore a quello che Clara sta vivendo, ma descrive esattamente ciò che accade a Clara durante e dopo la lettura. Potrebbe essere una  coincidenza, ma ben strana.
Alta coincidenza: Adele si rivolge a un’amica che si chiama come Clara, invitandola a far qualcosa per salvarsi.
Il finale rimane sospeso: Clara fugge in auto, nel tragitto non incontra anima viva, tutto è distrutto, ridotto in cenere e non è detto che riesca a salvarsi.

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Messaggio Da AurelianoLaLeggera Lun Mag 20, 2024 9:19 am

Ci sono troppe cose che non tornano per i miei gusti. 
L'idea c'è ma forse avrebbe avuto bisogno di molto più spazio e di espedienti migliori per essere resa bene.
Un esempio: Clara legge e arriva alla fine del capitolo, guardo indietro e l'idea è che il capitolo occupi mezza paginetta. Nonostante la brevità scopriamo che un attacco alieno sta per distruggere la Terra. L'attacco viene dal sottosuolo, i puntini continuano ad aumentare, la tensione è al massimo! Ma Clara chiude il libro perché non la storia non sta andando da nessuna parte. 
Confuso, purtroppo, anche il finale. Cosa sta sucedendo? La neve non è neve ma è un materiale sconosciuto che diventa polvere grigia, non avrebbe dovuto capirlo già guardando dalla finestra?

Insomma mi dispiace ma non mi ha convinto.

Mi sono piaciute, invece, le descrizioni iniziali che in poche righe collocano bene la storia.
Grazie
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Messaggio Da Giammy Lun Mag 20, 2024 3:17 pm

Ho trovato molto particolare questo racconto. La storia nella storia è una idea ottima però non mi ha del tutto convinto. Non ho capito in cosa consiste la minaccia aliena e l'eventuale fantastica soluzione. A proposito, il Karaoke, anzi, l'mp3 al contrario a cosa serve? Sarò tardo di comprendonio ma non mi è chiaro e chiedo scusa. Infatti Clara parte ma non ho capito a fare cosa. Certo a salvare il mondo, ma come? Clara del libro ha visto con i suoi occhi come funziona l'arma aliena, ma la Clara della storia no. 
Non so, c'è tanta carne al fuoco eppure manca qualcosa. Mi manca il finale, un vero finale.
Grazie per il tuo contributo.
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Messaggio Da paluca66 Lun Mag 20, 2024 9:58 pm

Mi è piaciuta tantissimo l'idea che hai utilizzato per affrontare il paletto che ci è stato dato: il metaracconto, come si definisce questo tipo di scrittura, funziona benissimo e mi ha accompagnato come lettore in un crescendo di tensione ben creata dall'atmosfera che hai creato inizalmente con Clara sola e isolata nella vecchia casetta.
Una storia vera e propria non c'è, la trama è tutta nel doppio racconto che riga dopo riga tende a convergere fino a fondersi; forse non avrei messo il libro sul sedile accanto a Clara che guida, ormai non ce ne è più bisogno, le due "Clare" sono diventate la stessa persona.
Ottima la scrittura, scorrevole, senza refusi, non posso fare a meno di appuntarmi questo racconto per la selezione finale.

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Messaggio Da Petunia Mar Mag 21, 2024 6:03 am

Dulcis in fundo, le cronache dalla fine. Te lo dico, autor, forse sono una delle poche bambine che non sopportava Neverending story (neppure la canzone) ma il tuo racconto, nella prima parte, mi è piaciuto e l’ho letto volentieri. L’escamotage di usare il corsivo per agevolare la comprensione dei vari momenti e delle incursioni del reale nella fantasia, funziona. Un buon lavoro e un’idea che spicca per la scelta. 
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Messaggio Da Claudio Bezzi Mar Mag 21, 2024 12:28 pm

Scrittura (sotto il profilo formale: correttezza ortografica e sintattica, punteggiatura sintatticamente corretta…): Discreta; ho notato queste imprecisioni:
  • “in questo bunker mancano gli algoritmi”; a quel che capisco gli algoritmi (che sono istruzioni) possono mancare in un programma, in un computer, volendo in un progetto, ma non in una struttura (il bunker è un tipo di edificio).
  • “si intravvedeva un mini impianto”: meglio intravedere, con una sola ‘v’.
  • “Recuperate cacciaviti, cavi e saldatori,…”: recuperati (maschile).
  • “il sole è solo un pallido ricordo”: Sole maiuscolo.

Trama (originalità, ritmo, logica degli eventi, spessore personaggi, finale…): L’idea è molto carina ma trattata tropo velocemente; cara Penna, avevi altri 8.500 caratteri, a occhio e croce, e potevi sviluppare la storia con un procedere più intrigante, più interessante. Probabilmente si poteva osare di più, incastrare meglio i due piani della narrazione. Non male, ma ne consegue un finale frettoloso e abbastanza scontato.
Qualità narrativa (scelte lessicali, punteggiatura funzionale, prosodia, poeticità, dialoghi, “morale”…): Buona, con immagini simpatiche, specie nella prima parte, indice di fantasia e competenza sintattica.

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Messaggio Da ImaGiraffe Gio Mag 23, 2024 3:25 pm

Per me, che ho l'edizione de "La storia infinita" di Ende a colori, con i paragrafi in verde e quelli in rosso, purtroppo il tuo racconto perde di fascino. 
A mio personale parere inoltre, questo non è un narratore che si rivolge al lettore. Io, che sono il lettore, non mi sono sentito coinvolto e tu, autore, non ti sei mai rivolto a me rompendo la "quarta parete" (si chiama così anche in letteratura?). 
Per queste ragioni non ho apprezzato il tuo racconto, anche se tutta la storia meriterebbe di essere raccontata; nella trama c'è qualcosa che mi ha incuriosito.
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Messaggio Da Flash Gordon Ven Mag 24, 2024 12:20 pm

Sì, il metaracconto fila e si fa leggere, un'esperienza che si intreccia la lettura e vita e viceversa fino quasi a confondersi non riuscendo più a confrontarsi con elementi tangibili.
C'è molta atmosfera nella trama e il suo intreccio e ben gestito dovendo congiungere due sequenza completamente agli antipodi in apparenza.
Il risultato finale è ottimo e pare una moderna sceneggiatura nel finale.
Ben scritto e ben visto alla tv personale di DT e quasi quasi visto il freddo e la bufera e la grandine e i rami caduti e... che invece di DT siamo sulla fine del mondo, ma a che ora è? Che sposto le lancette dell'orologio... Il tutto a me mi e... ho detto tutto vado a leggermi in soffitta qualcosa di apocalittico, ma per sicurezza mi porto il Karaoke e una stufa a bioetanalo. Complimenti per il racconto.
(Mi studierò un po'di Marconi dovessero servire delle onde radio riflettenti per abbattere qualche ufetto dispettoso)

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Io sono sempre dall'altra parte del mondo quando gli altri mi leggono, per questo non esisterà mai un mio scritto.
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Messaggio Da Byron.RN Ven Mag 24, 2024 8:22 pm

Anche a me il racconto per come è impostato ha fatto venire in mente La storia infinita, una delle storie che ricordo con più affetto, sia il libro che la versione cinematografica.
Questa storia però non ha lo stesso fascino.
Grazie al cavolo mi dirai tu, e ci sta.
Il fatto è che su di me ha fatto poca presa, perché tutto è troppo fumoso, indefinito. Non si sa chi siano questi alieni, come sono fatti, perché vogliono annientare l'umanità. Anche le scene più movimentate mi sono parse poco appassionanti.
Soprattutto ciò che pesa sul mio giudizio è la sensazione di aver letto un racconto lasciato a metà, senza un vero finale.
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Messaggio Da tommybe Lun Mag 27, 2024 8:05 am

Il racconto minore, o almeno quello che sembrava così, divora la storia principale, la fa sua.
Nella strada che percorre la protagonista c'è una sensazione di fallimento, di orrendo vuoto, ed è questa la parte migliore del racconto, quella più angosciante.
Poi l'autrice sorridendo ci convincerà che la Panda verde è l'auto del marito e che proprio a lui si è ispirata in questo racconto per avere un barlume di salvezza in un mondo che muore.
Ma non prendete troppo sul serio questo mio impossibile approfondimento.
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Messaggio Da Susanna Lun Mag 27, 2024 10:51 pm

Un racconto particolare, penso possa rientrare nella categoria del metaracconto, in cui la protagonista si ritrova personaggio di un romanzo che narra di quello che sta vivendo nella realtà. Deve essere un’esperienza pazzesca, soprattutto se non puoi cambiare la trama o bruciare quel libro sperando che questo modifiche in qualche modo gli eventi, oppure aggiungere un capitolo tutto tuo, che aggiusti le cose.
Un’idea davvero originale, sviluppata bene, ma nel finale mi sono mancate l’ansia, il terrore, l’angoscia che sicuramente una persona nella realtà proverebbe all’ennesima potenza. Ritengo che sarebbe nelle corde della Penna sviluppare in tal senso un finale più ricco, in modo che non arrivi troppo repentinamente ma soprattutto così “tiepido” e anche monco di un piccolo appiglio – un attimo di speranza? -  che consenta al lettore di scrivere un suo prossimo capitolo: successo o fallimento definitivo, o ancora un punto interrogativo,  il lettore lo potrà decidere comunque anche qualche paragrafo dopo.
Lo spazio c’era, sia per tenere viva l’attenzione che per farci leggere qualche altra pagina di quel libro, che faccia compagnia anche a noi.
La scrittura è buona, il ritmo tiene bene, fatto salvo quanto ho scritto prima.

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Messaggio Da Resdei Lun Mag 27, 2024 11:17 pm

Ciao Autore.
E quindi? Che succede a Clara? Non puoi lasciarmi così...
Chiamata dal libro a combattere contro gli alieni o contro il Nulla che avanza (la Storia infinita docet!) e allora?
Scritto bene, è un racconto avvincente, ma sembra l’incipit di qualcosa di più lungo e articolato.
È questa la bellezza dello scrivere questo genere di racconti, inizi e non immagini nemmeno dove potresti arrivare (almeno a me succede).
Per la qualità della scrittura e le potenzialità (che forse nemmeno tu immagini), ti consiglierei di riprendere e mette mano al racconto perché merita.
Bello il titolo.
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Messaggio Da M. Mark o'Knee Ven Mag 31, 2024 12:06 am

Clara che parte incontro al suo destino (e quello della Terra) col suo "Pandino verde 4x4" mi ha ricordato Sarah Connor nel finale di Terminator, in fuga lungo le strade del Messico dopo la lotta col cyborg, con i nuvoloni scuri che si addensano all'orizzonte.
Tutto il resto della storia - e della relativa metastoria - è invece un chiaro richiamo a La storia infinita, con il fantasy che, attraverso il libro, si intreccia alla realtà di Bastian e con l'alternanza di normale e corsivo a riecheggiare le parti in rosso e in verde del romanzo di Ende.
Ma non si va molto oltre queste semplici somiglianze.
Il racconto procede in modo lineare, con una narrazione che appare quasi sempre distaccata e priva di pathos. Non si percepisce l'urgenza, l'incalzare del pericolo né nelle parti "reali" né nei capitoli del romanzo letto da Clara.
Il metaracconto stesso non brilla certo per coerenza. Non si capisce, per esempio, qual è il tempo in cui si svolge l'azione, con un bunker pieno di "strumentazioni pseudo-futuristiche" e "armi laser" accanto a un lettore mp3 e un karaoke; e le due donne che si arrabattano con degli obsoleti "cacciaviti, cavi e saldatori, quaderni per gli appunti, calcolatrici e fogli elettronici".
È tutto trattato in modo molto semplicistico e molte domande restano senza risposta, prima fra tutte quella in corsivo: "Potevi salvare la città, perché non hai fatto nulla, Clara?". E altrettanto semplicistica è l'affermazione "Hai visto con i tuoi occhi come funziona l’arma aliena, devi raggiungere la città più vicina e usare la tua esperienza per salvare la Terra". La Clara reale conosce l'arma attraverso le pagine del libro? E basta questa conoscenza a sconfiggere gli alieni? Tutto troppo semplice, appunto.
Aggiungo un paio di annotazioni.
- "il vento ululava facendo sobbalzare i rami degli alberi": forse meglio "muovere", "agitare", "fremere";
- "in questo bunker mancano gli algoritmi": gli algoritmi possono forse mancare a un software, non certo a un bunker.
Un lavoro che, in definitiva, non mi ha proprio convinto.
Grazie
M.

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Messaggio Da Gimbo Mer Giu 05, 2024 3:35 pm

Da una parte ho apprezzato l'audacia della struttura metanarrativa e la combinazione di stili, trovando interessante il modo in cui le due storie convergono alla fine del racconto. Dall'altra parte ritengo che manchi un approfondimento sul motivo per cui la protagonista sceglie quel particolare libro, e che la connessione tra la storia letta e quella vissuta sia un po' scontata, perché come struttura ricalca La storia infinita. In generale la scrittura è buona, ma i personaggi non creano una empatia immediata per via dello stile distaccato.
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Messaggio Da Achillu Mer Giu 05, 2024 5:40 pm

Ciao, Penna.

Ti invidio, in senso buono, perché anch'io avevo iniziato lo step provando a scrivere un metaracconto ispirandomi proprio a "La storia infinita" di Ende. Solo che mi sono perso in dettagli nel tentativo di ricreare l'atmosfera e alla fine mi sono buttato su una narrazione più "classica". Invece almeno tu ce l'hai fatta e ho pensato: "è vero, potevo scrivere un metaracconto di fantascienza".
Ciò premesso, penso che il racconto e il metaracconto non siano equilibrati. Pur essendo capitoli di un romanzo, i brani in corsivo sono molto brevi; avresti potuto approfondire un po' di più quella parte in modo da caratterizzare meglio il bunker e il mondo in cui vivono quei personaggi. In questo modo penso che sarebbe risultata anche più naturale la connessione tra Clara del racconto e Clara del metaracconto.
Nulla da dire invece sulla parte del metaracconto in testo piano. Mi è piaciuta molto la caratterizzazione di Clara, soprattutto la parte iniziale, e trovo credibile il contesto della tempesta per spiegare l'impossibilità di comunicare con qualcosa che non sia un SMS. Forse è un po' troppo forzato il passaggio dalla neve alla cenere, penso che sarebbe stato più plausibile se anche il capitolo del romanzo fosse stato ambientato durante una tempesta di neve.

Grazie e alla prossima.

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Messaggio Da Asbottino Mer Giu 05, 2024 7:05 pm

Non so, alla fine resta un po' preso nella sua trappola dove Clara è il lettore a cui si rivolge il romanzo e allo stesso tempo la protagonista di una storia che non va da nessuna parte e finisce in corsa.
Di certo è scritto bene e l'alternanza della due parti funziona senza alcun intoppo, segno che è stato pensato e riletto con estrema cura, ma, al di là che come interpretazione delle condizioni dello step mi lascia un po' perplesso, quello che trovo più problematico è che la trama, come detto sopra, gioca solo su questa idea e resta chiusa in se stessa e di base non succede nulla di rilevante.
Insomma è più una specie di esercizio che un racconto che vuole mandare un messaggio, tanto che la stessa distruzione, la fine di cui vorrebbe essere cronaca, di fatto diventa irrilevante e non smuove alcuna partecipazione emotiva nel lettore.
Ribadisco che la realizzazione è molto buona, pulita e estremamente leggibile, però il tema dello stesso è davvero messo in secondo piano rispetto al meccanismo che sta alla base della narrazione.

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Messaggio Da Hellionor Mer Giu 12, 2024 9:01 am

Car autor,
Apprezzo la tua scelta ma il tuo racconto non mi ha convinta.
Non ti parlerò della storia infinita, visto che già ne hanno parlato lungamente gli altri commentatori.
Posso però dirti che nel tuo racconto manca un po' di coinvolgimento che renda la storia trascinante. Invece la.tua protagonista la abbandoniamo proprio quando parte per salvare la terra. Io voglio vedere il Pandino 4x4 che salva il pianeta, vorrei più respiro nel testo che ci hai presentato e poi vorrei saperne di più su quello che succede dopo. Questa idea che hai condotto bene è stata lasciata troppo presto, senza sfruttarne appieno le potenzialità.
Qui c'è un prologo, bello cicciotto ma prologo
La storia vera comincia quando Clara sale sul Pandino. Quando Clara capisce di essere una protagonista.
Quindi, con questo taglio il tuo racconto non mi convince totalmente, ma resta un buonissimo lavoro.
Ele
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Messaggio Da Akimizu Gio Giu 13, 2024 12:19 pm

A me è piaciuto questo racconto, l'ho trovato audace e coraggioso. Non ho capito però come lo salverà il mondo, con il karaoke? Ecco, secondo me avresti potuto sfruttare i caratteri rimanenti per far esplodere meglio la storia, dedicarle più spazio e attenzione, provando a dare qualche spiegazione in più. Anche allungare i paragrafi reale/libro avrebbe aiutato, perché passare da uno all'altro, così brevi, dà un po' un senso di stordimento, soprattutto per il cambio di persona, da terza a seconda. Comunque complimenti, a rileggerci!
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