Sedizione
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Re: Sedizione
Racconto eccellente!
Il worldbuilding è proprio ben fatto, sia nell’ambientazione post apocalittica, sia nella struttura dello stormo, persino nelle parole utilizzate (sedizione, capo-ala); l’unica cosa non capisco come possano ancora funzionare i manufatti umani.
Ottima la scrittura e il linguaggio, originali e con un ottimo ritmo.
Alcune considerazioni: l’inciso all’inizio (Corvus corona, le cornacchie grigie,) è una spiegazione che si poteva omettere: tutte gli incisi quando sono troppo esplicitamente strutturati per dare informazioni aggiuntive al lettore fuori contesto della narrazione, sono secondo me da evitare.
Sulla trama: Raavi e Veluna sono ribelli, ok, ma alla fine vengono prescelti non per la loro sedizione ma per motivi imperscrutabili del Messaggero. Dunque tutta la loro ribellione appare, ai fini della storia, anche superflua. E anche il fatto che lo stormo li lascerà andare, senza neanche provare a seguirli verso quello che appare un paradiso, appare strano.
Comunque molto, molto bello.
Il worldbuilding è proprio ben fatto, sia nell’ambientazione post apocalittica, sia nella struttura dello stormo, persino nelle parole utilizzate (sedizione, capo-ala); l’unica cosa non capisco come possano ancora funzionare i manufatti umani.
Ottima la scrittura e il linguaggio, originali e con un ottimo ritmo.
Alcune considerazioni: l’inciso all’inizio (Corvus corona, le cornacchie grigie,) è una spiegazione che si poteva omettere: tutte gli incisi quando sono troppo esplicitamente strutturati per dare informazioni aggiuntive al lettore fuori contesto della narrazione, sono secondo me da evitare.
Sulla trama: Raavi e Veluna sono ribelli, ok, ma alla fine vengono prescelti non per la loro sedizione ma per motivi imperscrutabili del Messaggero. Dunque tutta la loro ribellione appare, ai fini della storia, anche superflua. E anche il fatto che lo stormo li lascerà andare, senza neanche provare a seguirli verso quello che appare un paradiso, appare strano.
Comunque molto, molto bello.
SuperGric- Padawan
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Re: Sedizione
Un bel racconto, fatto di atmosfere un po' cyberpunk e un po' post-apocalittiche. Mi ha colpito il silenzio che c'è in questa narrazione, un silenzio che è rotto solo dai dialoghi (beh, dal gracchiare) dei protagonisti e dai suoni dello stormo quando scoppia la gazzarra finale.
E' tutto molto ovattato, e anche la scelta di evidenziare gli aspetti visivi, le luci al led, le insegne accese, contribuiscono a dare delle istantanee piuttosto evocative.
Credo tu abbia anche tentato di caratterizzare, in qualche modo, queste cornacchie usando alcuni termini particolari, lo stesso titolo è una parola del gergo militare tutt'altro che comune nel linguaggio quotidiano, peccato che questo aspetto permei solo in parte il racconto. Mi rendo conto che sarebbe stato complesso, ma forse si poteva fare: usare più termini strani per descrivere le cose che fanno parte del mondo di questi volatili rimasti soli in una città fantasma.
L'altro aspetto che non mi ha convinto del tutto è la scelta di far intervenire il Messaggero per salvare Raavi da morte certa. Non mi lascia capire, infatti, la dinamica per la quale i due sono entrati in contatto. E' Raavi a scorgere il Messaggero e quindi, in qualche modo, a candidarsi per essere prescelto, oppure è il Messaggero che ha scelto lui e di conseguenza si lascia avvistare qua e là?
Questo dubbio me lo sono portato fino a fine narrazione.
Ho notato anch'io, infine, una certa fretta nel finale, come se le cose si aggiustassero seguendo un filo già scritto piuttosto che per naturale evoluzione della storia.
Nel complesso l'ho trovata comunque una buona lettura, scorrevole, tratteggiata quanto basta e sufficientemente originale.
E' tutto molto ovattato, e anche la scelta di evidenziare gli aspetti visivi, le luci al led, le insegne accese, contribuiscono a dare delle istantanee piuttosto evocative.
Credo tu abbia anche tentato di caratterizzare, in qualche modo, queste cornacchie usando alcuni termini particolari, lo stesso titolo è una parola del gergo militare tutt'altro che comune nel linguaggio quotidiano, peccato che questo aspetto permei solo in parte il racconto. Mi rendo conto che sarebbe stato complesso, ma forse si poteva fare: usare più termini strani per descrivere le cose che fanno parte del mondo di questi volatili rimasti soli in una città fantasma.
L'altro aspetto che non mi ha convinto del tutto è la scelta di far intervenire il Messaggero per salvare Raavi da morte certa. Non mi lascia capire, infatti, la dinamica per la quale i due sono entrati in contatto. E' Raavi a scorgere il Messaggero e quindi, in qualche modo, a candidarsi per essere prescelto, oppure è il Messaggero che ha scelto lui e di conseguenza si lascia avvistare qua e là?
Questo dubbio me lo sono portato fino a fine narrazione.
Ho notato anch'io, infine, una certa fretta nel finale, come se le cose si aggiustassero seguendo un filo già scritto piuttosto che per naturale evoluzione della storia.
Nel complesso l'ho trovata comunque una buona lettura, scorrevole, tratteggiata quanto basta e sufficientemente originale.
Fante Scelto- Cavaliere Jedi
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Re: Sedizione
Beh, che dire, super. Mi è piaciuto tutto di questo racconto. Chissà che città avevi in testa mentre scrivevi? Sarebbe una graphic novel con i fiocchi. Me la immagino a New York ovviamente. Time Square, la Quinta strada. fighissimo. Si può dire fighissimo di un racconto così. Secondo me sì.
Gli avrebbe giovato una coda ancora più lunga, un finale prolungato, perché termina e ti lascia il desiderio di averne ancora.
Complimenti, davvero un racconto speciale e originalissimo.
Gli avrebbe giovato una coda ancora più lunga, un finale prolungato, perché termina e ti lascia il desiderio di averne ancora.
Complimenti, davvero un racconto speciale e originalissimo.
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Asbottino- Cavaliere Jedi
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Re: Sedizione
Un racconto bello e coinvolgente fin dalle prime righe, mi è piaciuto molto l'immagine delle cornacchie e lo stile di scrittura, fatto davvero bene, bello anche il messaggio, davvero complimenti!
Fenix- Viandante
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Re: Sedizione
Ho trovato questo racconto davvero completo: una scrittura ricca, corretta e scorrevole che si abbraccia a una fantasia convincente e capace di unire una storia fantastica con un contenuto di alto spessore morale e umano.
I protagonisti sono tratteggiati con cura senza diventare troppo pesanti o complessi e questo agevola il lettore a entrare in empatia con loro, la città è descritta con pochi tratti ma molto efficienti tanto che non è difficile immaginarsela, molto buona anche l'atmosfera di rivolta/rivalsa/ribellione che scaturisce sia dai dialoghi dei pennuti che dai loro comportamenti dei pennuti con l'aggiunta di finissime pennellate psicologiche capaci di solleticare emozioni e sensazioni in chi legge. Bellissimo e ricco di suggestioni il paragone tra i due boschi che sottolinea tutto il racconto senza essere mai eccessivo o risultare invadente.
L'arrivo del corvo-robot da una svolta al testo regalando un perchè corposo e intrigante al racconto: c'è tutta una storia corposa dopo il punto che chiude questa lettura e se ne percepisce il peso e l'importanza.
originali i nomi dei protagonisti.
Nel finale si percepisce qualcosa di frettoloso: non so se questo è imputabile al limite di battute o al poco tempo, ma questa è una storia che merita di essere ripresa in mano per avere un finale più studiato e convincente.
Avrei preferito un titolo più stuzzicante e meno generico.
I protagonisti sono tratteggiati con cura senza diventare troppo pesanti o complessi e questo agevola il lettore a entrare in empatia con loro, la città è descritta con pochi tratti ma molto efficienti tanto che non è difficile immaginarsela, molto buona anche l'atmosfera di rivolta/rivalsa/ribellione che scaturisce sia dai dialoghi dei pennuti che dai loro comportamenti dei pennuti con l'aggiunta di finissime pennellate psicologiche capaci di solleticare emozioni e sensazioni in chi legge. Bellissimo e ricco di suggestioni il paragone tra i due boschi che sottolinea tutto il racconto senza essere mai eccessivo o risultare invadente.
L'arrivo del corvo-robot da una svolta al testo regalando un perchè corposo e intrigante al racconto: c'è tutta una storia corposa dopo il punto che chiude questa lettura e se ne percepisce il peso e l'importanza.
originali i nomi dei protagonisti.
Nel finale si percepisce qualcosa di frettoloso: non so se questo è imputabile al limite di battute o al poco tempo, ma questa è una storia che merita di essere ripresa in mano per avere un finale più studiato e convincente.
Avrei preferito un titolo più stuzzicante e meno generico.
caipiroska- Cavaliere Jedi
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Re: Sedizione
Complimenti, Fante. Vittoria meritatissima.
tommybe- Maestro Jedi
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Re: Sedizione
Non lo so se questo è il tuo racconto che mi è piaciuto di più, ma di sicuro è un pezzo fortissimo. Quando convinci tutti, ma proprio tutti, è evidente che hai scritto una bomba.
Complimenti davvero!
Complimenti davvero!
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Un giorno tornerò, e avrò le idee più chiare.
vivonic- Admin
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Re: Sedizione
Rinnovo i ringraziamenti a tutti quanti!
Spendo qualche parola sul racconto, come d'abitudine.
Quando lessi che il narratore onnisciente era uno dei due paletti, decisi che era ora di spendere il gettone di un racconto che volevo scrivere da tempo, cioè qualcosa con gli animali protagonisti.
Che col narratore onnisciente si sposano bene. E io non amo il narratore onnisciente, beninteso.
Che animali scegliere è stato oggetto di un mese di riflessioni, mentre la stesura quello degli ultimi due giorni del tempo disponibile. Complice il fatto che avevo anche segnato male la data di consegna, ma questo succede mooolto spesso, e non solo con DT.
Ne è venuta fuori una storia un po' così, per il mio gusto almeno, proprio perché, come dice giustamente @gipoviani nel suo commento, la storia è molto bianco/nero e calca diversi cliché. Sono andato un po' contro i miei dogmi e oh, ha funzionato, che posso dire.
Non sono un Raavi nella vita. Vabbé, solo ogni tanto.
La mia ispirazione non è stato "Il gabbiano Jonathan Livingstone", romanzo che non conoscevo, bensì uno di quelli che più mi ha colpito anni addietro, cioè "La collina dei conigli."
Non so se lo conoscete, io l'ho adorato, è una di quelle letture che ti soffiano ispirazione dentro, almeno per i temi che piacciono a me. A fine lettura, avevo forse vent'anni, oscillavo tra il pianto a dirotto e la voglia di farmi crescere i capelli, pittarmi la faccia di blu e diventare William Wallace.
Infatti fino all'ultimo i protagonisti dovevano essere dei ratti, ma poi sarebbe stato troppo simile al romanzo e così ho virato sui volatili.
Vero, il finale è affrettato, l'ho proprio un po' buttato via, ma il tempo era tiranno e io arrivo sempre all'ultimo.
Per lo stesso motivo vi siete accorti di certe cose strane che compaiono qua e là: si tratta di espedienti salva-caratteri, perché non c'era grande tempo per fare revisioni, o di neologismi che ho buttato lì perché mi piacevano.
Allo stesso modo, ve lo racconto per riderci, la genesi dell'incipit è partita come espediente salva-caratteri.
Trascrizione del mio dialogo interiore.
"Cornacchia è una parola con TROPPI caratteri, ti proibisco di usarla. Fai che sono corvi."
"Ma i corvi non vivono nelle città, è irrealistico!"
"NIENTE CORNACCHIE."
"Senti, facciamo così: la parola cornacchia la uso una sola volta nell'incipit, ci abbino il nome scientifico Corvus corona, così poi posso chiamarli corvus/corvi per tutto il racconto e nessuno se ne accorge. Ci stai?"
"Sei un cazzo di genio del male."
E niente, peccato che alla fine ho usato mezza volta "corvidi" e basta, quindi tutto il genio per niente. Vabbé.
Oh, e ancora meglio, a fine scrittura, tipo undici di sera, mi dico okay, palle salde, adesso dovremo sfrondare almeno cinquemila caratteri.
Conteggio: 15.000 caratteri.
COSA?
Lacrime e scorno.
In merito ad alcuni passaggi narrativi poco chiari, la città è ancora funzionante perché, nell'idea che avevo in mente, era popolata solo più dai robot e le intelligenze artificiali, che non producono scorie organiche da mangiare per le povere cornacchie. Poi scrivendo ho deciso di cassare questo aspetto, sempre in nome dei tempi corti e della mancanza di tempo per sfrondare i caratteri in eccesso, e di tenere la città illuminata solo per dare un alone misterioso e fare ambience.
Conteggio a fine scrittura: 15.000 caratteri.
Lacrime e scorno.
L'avevo già scritto? Bene, rafforzo.
In merito a che città ho immaginato, come chiedeva @Asbottino , ti direi Seoul, o anche Tokyo, ma più Seoul. So che forse non è quanto traspare dalla lettura, lo era di più nella mia immaginazione che comprendeva anche i robot, ma tant'è.
Il Messaggero che risolve la contesa alla fine toglie valore alla ribellione dei due protagonisti, è vero, ma questo va un po' in accordo con le mie personali convinzioni sul mondo, cioé che non siamo propriamente padroni del nostro destino.
Il motivo per il quale il Messaggero sceglie proprio Raavi e Veluna è appena accennato e quindi facilmente passato inosservato: non è la ribellione, è il fatto che sono fertili, mentre il resto dello stormo lo è sempre meno.
Avrei voluto approfondire meglio, ma poi non avrei avuto tempo di sfrondare i caratteri in eccesso.
Conteggio a fine scrittura: 15.000 caratteri.
Lacrime e scorno.
Rafforzo, è doveroso.
Penso di aver detto tutto.
Grazie mille, e alla prossima.
Non so se vi è arrivato il messaggio, ma sarò nella giuria.
Cioé giudicherò dalle ombre.
Aiutissimo. [cit.]
Spendo qualche parola sul racconto, come d'abitudine.
Quando lessi che il narratore onnisciente era uno dei due paletti, decisi che era ora di spendere il gettone di un racconto che volevo scrivere da tempo, cioè qualcosa con gli animali protagonisti.
Che col narratore onnisciente si sposano bene. E io non amo il narratore onnisciente, beninteso.
Che animali scegliere è stato oggetto di un mese di riflessioni, mentre la stesura quello degli ultimi due giorni del tempo disponibile. Complice il fatto che avevo anche segnato male la data di consegna, ma questo succede mooolto spesso, e non solo con DT.
Ne è venuta fuori una storia un po' così, per il mio gusto almeno, proprio perché, come dice giustamente @gipoviani nel suo commento, la storia è molto bianco/nero e calca diversi cliché. Sono andato un po' contro i miei dogmi e oh, ha funzionato, che posso dire.
Non sono un Raavi nella vita. Vabbé, solo ogni tanto.
La mia ispirazione non è stato "Il gabbiano Jonathan Livingstone", romanzo che non conoscevo, bensì uno di quelli che più mi ha colpito anni addietro, cioè "La collina dei conigli."
Non so se lo conoscete, io l'ho adorato, è una di quelle letture che ti soffiano ispirazione dentro, almeno per i temi che piacciono a me. A fine lettura, avevo forse vent'anni, oscillavo tra il pianto a dirotto e la voglia di farmi crescere i capelli, pittarmi la faccia di blu e diventare William Wallace.
Infatti fino all'ultimo i protagonisti dovevano essere dei ratti, ma poi sarebbe stato troppo simile al romanzo e così ho virato sui volatili.
Vero, il finale è affrettato, l'ho proprio un po' buttato via, ma il tempo era tiranno e io arrivo sempre all'ultimo.
Per lo stesso motivo vi siete accorti di certe cose strane che compaiono qua e là: si tratta di espedienti salva-caratteri, perché non c'era grande tempo per fare revisioni, o di neologismi che ho buttato lì perché mi piacevano.
Allo stesso modo, ve lo racconto per riderci, la genesi dell'incipit è partita come espediente salva-caratteri.
Trascrizione del mio dialogo interiore.
"Cornacchia è una parola con TROPPI caratteri, ti proibisco di usarla. Fai che sono corvi."
"Ma i corvi non vivono nelle città, è irrealistico!"
"NIENTE CORNACCHIE."
"Senti, facciamo così: la parola cornacchia la uso una sola volta nell'incipit, ci abbino il nome scientifico Corvus corona, così poi posso chiamarli corvus/corvi per tutto il racconto e nessuno se ne accorge. Ci stai?"
"Sei un cazzo di genio del male."
E niente, peccato che alla fine ho usato mezza volta "corvidi" e basta, quindi tutto il genio per niente. Vabbé.
Oh, e ancora meglio, a fine scrittura, tipo undici di sera, mi dico okay, palle salde, adesso dovremo sfrondare almeno cinquemila caratteri.
Conteggio: 15.000 caratteri.
COSA?
Lacrime e scorno.
In merito ad alcuni passaggi narrativi poco chiari, la città è ancora funzionante perché, nell'idea che avevo in mente, era popolata solo più dai robot e le intelligenze artificiali, che non producono scorie organiche da mangiare per le povere cornacchie. Poi scrivendo ho deciso di cassare questo aspetto, sempre in nome dei tempi corti e della mancanza di tempo per sfrondare i caratteri in eccesso, e di tenere la città illuminata solo per dare un alone misterioso e fare ambience.
Conteggio a fine scrittura: 15.000 caratteri.
Lacrime e scorno.
L'avevo già scritto? Bene, rafforzo.
In merito a che città ho immaginato, come chiedeva @Asbottino , ti direi Seoul, o anche Tokyo, ma più Seoul. So che forse non è quanto traspare dalla lettura, lo era di più nella mia immaginazione che comprendeva anche i robot, ma tant'è.
Il Messaggero che risolve la contesa alla fine toglie valore alla ribellione dei due protagonisti, è vero, ma questo va un po' in accordo con le mie personali convinzioni sul mondo, cioé che non siamo propriamente padroni del nostro destino.
Il motivo per il quale il Messaggero sceglie proprio Raavi e Veluna è appena accennato e quindi facilmente passato inosservato: non è la ribellione, è il fatto che sono fertili, mentre il resto dello stormo lo è sempre meno.
Avrei voluto approfondire meglio, ma poi non avrei avuto tempo di sfrondare i caratteri in eccesso.
Conteggio a fine scrittura: 15.000 caratteri.
Lacrime e scorno.
Rafforzo, è doveroso.
Penso di aver detto tutto.
Grazie mille, e alla prossima.
Non so se vi è arrivato il messaggio, ma sarò nella giuria.
Cioé giudicherò dalle ombre.
Aiutissimo. [cit.]
Fante Scelto- Cavaliere Jedi
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Re: Sedizione
So che suona facile dirlo adesso, ma io avevo pensato proprio a "La collina dei conigli", poi non l'avevo scritto. Mi ricordavo una delle poche scene che ho visto, in cui un coniglio veniva massacrato credo perché voleva portare via tutti i conigli...
Arianna 2016- Maestro Jedi
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Re: Sedizione
Io ho adorato, e adoro, "La collina dei conigli". Così, giusto per dirlo
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Re: Sedizione
Anch'io, così giusto per dirlo.vivonic ha scritto:Io ho adorato, e adoro, "La collina dei conigli". Così, giusto per dirlo
Letto la prima volta in adolescenza e poi riletto in età adulta: un libro geniale.
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paluca66- Maestro Jedi
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Re: Sedizione
"La collina dei conogli". Vero! Avevo un bellissimo libro illustrato che mi ha terrorizzato durante l'infanzia. Ora che ci penso leggendo il tuo racconto ho visto alcune immagini di qul libro senza rendermene conto.
Ho trovato invece l'ambientazioe molto Blade Runner. La città, le luci, la pioggia...
Ho trovato invece l'ambientazioe molto Blade Runner. La città, le luci, la pioggia...
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I giorni indimenticabili della vita di un uomo sono cinque o sei in tutto. Gli altri fanno volume.
CharAznable- Maestro Jedi
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Re: Sedizione
CharAznable ha scritto:"La collina dei conogli". Vero! Avevo un bellissimo libro illustrato che mi ha terrorizzato durante l'infanzia. Ora che ci penso leggendo il tuo racconto ho visto alcune immagini di qul libro senza rendermene conto.
Ho trovato invece l'ambientazioe molto Blade Runner. La città, le luci, la pioggia...
De "La collina dei conigli" esiste anche un lungometraggio a cartoni, un po' datato, che era una roba fuori di testa. Penso che se l'avessi guardato all'epoca mi avrebbe traumatizzato per la vita.
In quanto all'ambientazione stile Blade Runner, sì, l'ispirazione viene da ambientazioni molto simili, direi cyberpunk. Il primo Blade Runner l'ho visto anni fa e non ricordo granché a parte il monologo finale. Quello più recente non l'ho visto ma rimedierò!
Fante Scelto- Cavaliere Jedi
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Re: Sedizione
Credo che il libro illustrato fosse realizzato con immagini del film animato. Molto crudo.Fante Scelto ha scritto:CharAznable ha scritto:"La collina dei conogli". Vero! Avevo un bellissimo libro illustrato che mi ha terrorizzato durante l'infanzia. Ora che ci penso leggendo il tuo racconto ho visto alcune immagini di qul libro senza rendermene conto.
Ho trovato invece l'ambientazioe molto Blade Runner. La città, le luci, la pioggia...
De "La collina dei conigli" esiste anche un lungometraggio a cartoni, un po' datato, che era una roba fuori di testa. Penso che se l'avessi guardato all'epoca mi avrebbe traumatizzato per la vita.
In quanto all'ambientazione stile Blade Runner, sì, l'ispirazione viene da ambientazioni molto simili, direi cyberpunk. Il primo Blade Runner l'ho visto anni fa e non ricordo granché a parte il monologo finale. Quello più recente non l'ho visto ma rimedierò!
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CharAznable- Maestro Jedi
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Re: Sedizione
Io l'ho guardato tutto di fila e mi è piaciuto un sacco anche quello...Fante Scelto ha scritto:
De "La collina dei conigli" esiste anche un lungometraggio a cartoni, un po' datato, che era una roba fuori di testa. Penso che se l'avessi guardato all'epoca mi avrebbe traumatizzato per la vita.
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