Figli
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Re: Figli
Un padre farebbe qualsiasi cosa per il proprio figlio e tu hai reso benissimo tutto ciò. Non ho capito bene il messaggio finale, sarà che lo devo rileggere, però mi piacerebbe che questa storia fosse più strutturata, l'ho trovata un po' sbrigativa, però ovviamente sono i miei gusti, se ti piace così com'è allora lasciala così com'è
Fenix- Viandante
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Re: Figli
Non posso fare a meno di ammirare, innanzitutto, in questo racconto, la scrittura così elegante, perfetta, priva di errori e refusi di ogni genere e con una punteggiatura che rasenta la perfezione.
Il racconto, per contro, non è così immediato e ha necessitato da parte mia una rilettura per comprenderlo meglio e, soprattutto, per inserire quell’incipit che la prima volta mi era rimasto ostico e staccato dal resto del racconto.
Se la brevità del racconto lo considero un pregio, soprattutto rispetto al “tanto” che vi è raccontato, i continui salti avvengono un po’ troppo repentinamente per il lettore che fatica un po’ a starvi dietro (alla prima lettura anche i nomi mi si sono confusi).
Resta la bellezza di un racconto con un messaggio niente affatto banale e non sempre facile da accettare e digerire ma che, purtroppo, oggi più che mai appare vero e tristemente necessario.
Lo prendo senza dubbio in considerazione per la cinquina finale.
Il racconto, per contro, non è così immediato e ha necessitato da parte mia una rilettura per comprenderlo meglio e, soprattutto, per inserire quell’incipit che la prima volta mi era rimasto ostico e staccato dal resto del racconto.
Se la brevità del racconto lo considero un pregio, soprattutto rispetto al “tanto” che vi è raccontato, i continui salti avvengono un po’ troppo repentinamente per il lettore che fatica un po’ a starvi dietro (alla prima lettura anche i nomi mi si sono confusi).
Resta la bellezza di un racconto con un messaggio niente affatto banale e non sempre facile da accettare e digerire ma che, purtroppo, oggi più che mai appare vero e tristemente necessario.
Lo prendo senza dubbio in considerazione per la cinquina finale.
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paluca66- Maestro Jedi
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Re: Figli
Car autor,
Il tuo racconto mi ha convinta solo in parte. Trovo molto intrigante la storia che hai scelto e apprezzo il registro narrativo. La gestione della trama la trovo un po' lacunosa, ci sono alcune scene che avrebbero bisogno di più dettagli per permettere al lettore di entrare totalmente in sintonia con la storia.
Il racconta fila anche così, certo, ma a mio personale avviso manca qualcosa che renda la tua storia memorabile come meriterebbe.
Ele
Il tuo racconto mi ha convinta solo in parte. Trovo molto intrigante la storia che hai scelto e apprezzo il registro narrativo. La gestione della trama la trovo un po' lacunosa, ci sono alcune scene che avrebbero bisogno di più dettagli per permettere al lettore di entrare totalmente in sintonia con la storia.
Il racconta fila anche così, certo, ma a mio personale avviso manca qualcosa che renda la tua storia memorabile come meriterebbe.
Ele
Hellionor- Admin
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Re: Figli
L'idea di base è molto buona. Cruda e cinica. Lo sviluppo perde parecchio del suo potenziale. Soprattutto i balzi temporali. Ho sempre avuto l'impressioni di essermi perduto qualcosa. Non so se il tempo era tiranno oppure se lo hai concepito così. Ti direi una buona base di partenza sulla quale costruire un ottimo racconto.
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I giorni indimenticabili della vita di un uomo sono cinque o sei in tutto. Gli altri fanno volume.
CharAznable- Maestro Jedi
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Re: Figli
La vità è continua evoluzione, speranza, rivoluzione. Qualcosa alla quale abbandonarsi sarebbe troppo semplice se non per necessariamente soccombere.
Un racconto ben scritto, dosato al punto giusto; pertinente e coerente con il male fisico del quale narra. Un male che non è solo interiore ed umano, ma anche naturale e universale. Malessere che travalica il concetto di solitudine dentro al silenzio di un mondo tanto più grande quanto assoluto e complicato.
Anche qui abbiamo notevoli spunti di riflessione verso ciò che ci attende nel prossimo futuro.
Grazie
Un racconto ben scritto, dosato al punto giusto; pertinente e coerente con il male fisico del quale narra. Un male che non è solo interiore ed umano, ma anche naturale e universale. Malessere che travalica il concetto di solitudine dentro al silenzio di un mondo tanto più grande quanto assoluto e complicato.
Anche qui abbiamo notevoli spunti di riflessione verso ciò che ci attende nel prossimo futuro.
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"È buio il mattino che passa senza la luce dei tuoi occhi." Cesare Pavese
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Molli Redigano- Maestro Jedi
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Re: Figli
Per il tema trattato, per la scrittura corretta e per i messaggi che trasmette lo considero un ottimo lavoro.
Forse potevi dilungarti di più su certi episodi che hai solo accennato ed essere più chiaro nei dialoghi, ma il risultato rimane molto gradevole.
Grazie.
Forse potevi dilungarti di più su certi episodi che hai solo accennato ed essere più chiaro nei dialoghi, ma il risultato rimane molto gradevole.
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Come l'acqua che scorre, sono un viandante in cerca del mare. Z. M.
Menico- Padawan
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Re: Figli
Spendo due parole anch'io per dare alcune spiegazioni.
Se qualcuno ha riconosciuto la mia mano nella scrittura, sarà rimasto perplesso nel leggere di Juan, questo "buono cattivo": nei miei racconti nemmeno i cattivi riescono mai a essere davvero cattivi, figurati tu i buoni. Infatti questo è stato il punto che ha tenuto bloccato il mio racconto fino alle ultime ore. Da una decina di giorni l'idea generale mi frullava in testa, ma la mia mente non accettava "moralmente" di scrivere che un bambino (pur figlio del super cattivo) veniva sacrificato: Claudio Bezzi, ti confesso che il tuo commento mi ha fatto piuttosto male, io di certo non sono la persona che pensa che si possa sacrificare chicchessia per un qualsivoglia obiettivo. Proprio questo mi ha bloccato per dieci giorni: l'idea era buona, ma io non potevo decidermi a scrivere. Finché, proprio alle 17 dell'ultimo giorno, la mia mente non ha trovato la strada giusta: Lucas viene sì rapito e avvelenato, ma da una - potremmo definirla - "parte estremista", che appartiene sì al popolo dello sciamano Juan, ma con cui Juan non è d'accordo. Juan non è in grado di opporsi agli eventi, deve attendere che accadano, ma poi ha una scelta: intervenire o no, nel modo in cui lui è in grado di farlo. Chiede consiglio agli spiriti degli antenati, perché in realtà potrebbe anche lasciare che Lucas muoia, ma alla fine capisce che la scelta è sua, anche se ogni scelta comporta conseguenze e responsabilità (Fante l'ha scritto: cosa impedirebbe poi a Mathias di costringere Juan e la sua gente a rivelare la cura con la forza? Scegliere di rivelarsi a Mathias salva Lucas ma mette più in pericolo la sua gente; Juan in qualche modo "scommette" su Mathias).
Il problema a questo punto era il tempo. Alla fine, calcolando i tempi tecnici per la cena e il mio stacco necessario post pasto (dopo che ho mangiato, per circa due ore non posso leggere, altrimenti mi si blocca lo stomaco), ho dovuto scrivere tutto in una manciata di ore.
Da qui la struttura "a blocchi" e la mancanza di collegamenti tra le scene. Ho provato a inserire due passaggi che chiarissero il ruolo di Juan nella vicenda: ho parlato di "attesa, scelta" e ho inserito il pezzo in cui si capisce che qualcuno cerca di fermarlo, quando vuole andare a portare la cura per Lucas. In quel dialogo si capisce che altri volevano che Lucas morisse ma Juan no, lui pensa che la vita di Lucas sia legata alla loro.
Purtroppo questi indizi non sono bastati, ha prevalso nei commenti di tutti l'altra lettura, in cui è stato Juan a ordinare l'avvelenamento di Lucas.
Purtroppo la scrittura troppo sintetica non ha guidato i lettori nella direzione corretta, e questo mi è apparso evidente fin dal primo commento. Sapevo che questo rischio c'era, ma la scelta era tra mandare il racconto così com'era oppure non mandare niente, quindi pazienza.
Se qualcuno ha riconosciuto la mia mano nella scrittura, sarà rimasto perplesso nel leggere di Juan, questo "buono cattivo": nei miei racconti nemmeno i cattivi riescono mai a essere davvero cattivi, figurati tu i buoni. Infatti questo è stato il punto che ha tenuto bloccato il mio racconto fino alle ultime ore. Da una decina di giorni l'idea generale mi frullava in testa, ma la mia mente non accettava "moralmente" di scrivere che un bambino (pur figlio del super cattivo) veniva sacrificato: Claudio Bezzi, ti confesso che il tuo commento mi ha fatto piuttosto male, io di certo non sono la persona che pensa che si possa sacrificare chicchessia per un qualsivoglia obiettivo. Proprio questo mi ha bloccato per dieci giorni: l'idea era buona, ma io non potevo decidermi a scrivere. Finché, proprio alle 17 dell'ultimo giorno, la mia mente non ha trovato la strada giusta: Lucas viene sì rapito e avvelenato, ma da una - potremmo definirla - "parte estremista", che appartiene sì al popolo dello sciamano Juan, ma con cui Juan non è d'accordo. Juan non è in grado di opporsi agli eventi, deve attendere che accadano, ma poi ha una scelta: intervenire o no, nel modo in cui lui è in grado di farlo. Chiede consiglio agli spiriti degli antenati, perché in realtà potrebbe anche lasciare che Lucas muoia, ma alla fine capisce che la scelta è sua, anche se ogni scelta comporta conseguenze e responsabilità (Fante l'ha scritto: cosa impedirebbe poi a Mathias di costringere Juan e la sua gente a rivelare la cura con la forza? Scegliere di rivelarsi a Mathias salva Lucas ma mette più in pericolo la sua gente; Juan in qualche modo "scommette" su Mathias).
Il problema a questo punto era il tempo. Alla fine, calcolando i tempi tecnici per la cena e il mio stacco necessario post pasto (dopo che ho mangiato, per circa due ore non posso leggere, altrimenti mi si blocca lo stomaco), ho dovuto scrivere tutto in una manciata di ore.
Da qui la struttura "a blocchi" e la mancanza di collegamenti tra le scene. Ho provato a inserire due passaggi che chiarissero il ruolo di Juan nella vicenda: ho parlato di "attesa, scelta" e ho inserito il pezzo in cui si capisce che qualcuno cerca di fermarlo, quando vuole andare a portare la cura per Lucas. In quel dialogo si capisce che altri volevano che Lucas morisse ma Juan no, lui pensa che la vita di Lucas sia legata alla loro.
Purtroppo questi indizi non sono bastati, ha prevalso nei commenti di tutti l'altra lettura, in cui è stato Juan a ordinare l'avvelenamento di Lucas.
Purtroppo la scrittura troppo sintetica non ha guidato i lettori nella direzione corretta, e questo mi è apparso evidente fin dal primo commento. Sapevo che questo rischio c'era, ma la scelta era tra mandare il racconto così com'era oppure non mandare niente, quindi pazienza.
Arianna 2016- Maestro Jedi
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Re: Figli
Come cantava Battisti?
Eppur mi son scordato di te...
Mi era tanto piaciuto il tuo racconto, e mi dispiace non averlo messo nella cinquina, solo per dimenticanza.
Eppur mi son scordato di te...
Mi era tanto piaciuto il tuo racconto, e mi dispiace non averlo messo nella cinquina, solo per dimenticanza.
tommybe- Maestro Jedi
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Età : 72
Località : Roma
Re: Figli
Gli artisti sono così, Ari. Potremmo dare anche un anno di tempo, ma scrivereste comunque l'ultimo giorno; e questo è un po' anche il bello dell'estro artistica e della capacità creativa geniale. Revisionerai dopo, per le prossime stesure, che di sicuro ti porteranno tanta soddisfazione
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Un giorno tornerò, e avrò le idee più chiare.
vivonic- Admin
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