Il dono - Fuori Concorso
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Re: Il dono - Fuori Concorso
Io vi ringrazio del supporto e confidiamo in tempi migliori.
Fante Scelto- Cavaliere Jedi
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Re: Il dono - Fuori Concorso
@Fante Scelto potrei dirti anche io che ti comprendo, sono mesi che non scrivo niente e non scrivo neanche per dt e faccio fatica a sistemare le parole in fila anche quando devo completare una didascalia per un laboratorio coi bambini.
A scrivere mi sento un'impostora, in linea generale.
Ma non posso capirti davvero, perché ognuno con la scrittura ha il suo personalissimo rapporto.
Non so cosa ti tenga bloccato ma mi sento di dirti "non fermarti" anche se quello che scrivi non dovesse convincerti. Tu scrivilo.
Questo racconto è un perla bellissima e davvero al limite della perfezione. Non era in concorso? E sti cazzi.
Resta una meraviglia. E l'hai scritta tu.
PS
Anche scrivere questo messaggio in questo periodo resta una grandissima fatica
A scrivere mi sento un'impostora, in linea generale.
Ma non posso capirti davvero, perché ognuno con la scrittura ha il suo personalissimo rapporto.
Non so cosa ti tenga bloccato ma mi sento di dirti "non fermarti" anche se quello che scrivi non dovesse convincerti. Tu scrivilo.
Questo racconto è un perla bellissima e davvero al limite della perfezione. Non era in concorso? E sti cazzi.
Resta una meraviglia. E l'hai scritta tu.
PS
Anche scrivere questo messaggio in questo periodo resta una grandissima fatica

Hellionor- Admin
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Re: Il dono - Fuori Concorso
Ti ringrazio, Ele.
In realtà non è che non mi piace quel che scrivo, è che proprio non trovo la voglia di mettermi a farlo.
Pare che la mancanza di voglia non esista, in realtà, sia solo assenza di motivazione. Se riesco a scrivere per DR è perché c'è una scadenza, un limite, insomma un pungolo che dà la motivazione per farlo.
Ma in tutto il resto, attualmente, poco o nulla.
Io penso sia colpa del blocco emotivo: senza stimoli nuovi manca l'impulso a creare.
In realtà non è che non mi piace quel che scrivo, è che proprio non trovo la voglia di mettermi a farlo.
Pare che la mancanza di voglia non esista, in realtà, sia solo assenza di motivazione. Se riesco a scrivere per DR è perché c'è una scadenza, un limite, insomma un pungolo che dà la motivazione per farlo.
Ma in tutto il resto, attualmente, poco o nulla.
Io penso sia colpa del blocco emotivo: senza stimoli nuovi manca l'impulso a creare.
Fante Scelto- Cavaliere Jedi
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Re: Il dono - Fuori Concorso
Sottoscrivo quello che dice Ele. Il bello di DT è che è un faro nel buio. Hai un feedback continuo, ti eserciti con costanza. Sa cosa stai facendo e sai dove stai andando. Un microcosmo di lettori uno diverso dall'altro, che ti leggono e ti commentano e ti fanno migliorare.
Io scrivo tutti i giorni. Scrivo quanto non ho mai scritto in vita mia. Lavoro al romanzo di Tutta un altra storia come se fosse la cosa più importante del mondo. E probabilmente lo è, almeno per me. Ma secondo voi ho una vaga idea di quello che sto facendo? Zero. Sono terrorizzato all'idea di finire e sono terrorizzato all'idea che quando finirò mi troverò con un milione di parole senza senso. Mi sembra di aver perso il contatto con la realtà...
Io scrivo tutti i giorni. Scrivo quanto non ho mai scritto in vita mia. Lavoro al romanzo di Tutta un altra storia come se fosse la cosa più importante del mondo. E probabilmente lo è, almeno per me. Ma secondo voi ho una vaga idea di quello che sto facendo? Zero. Sono terrorizzato all'idea di finire e sono terrorizzato all'idea che quando finirò mi troverò con un milione di parole senza senso. Mi sembra di aver perso il contatto con la realtà...
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Asbottino- Padawan
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Re: Il dono - Fuori Concorso
Fante Scelto ha scritto:Ti ringrazio, Ele.
In realtà non è che non mi piace quel che scrivo, è che proprio non trovo la voglia di mettermi a farlo.
Pare che la mancanza di voglia non esista, in realtà, sia solo assenza di motivazione. Se riesco a scrivere per DR è perché c'è una scadenza, un limite, insomma un pungolo che dà la motivazione per farlo.
Ma in tutto il resto, attualmente, poco o nulla.
Io penso sia colpa del blocco emotivo: senza stimoli nuovi manca l'impulso a creare.
Mah... non so che dirti, Fante. Io vivo in questa condizione sempre, da anni. Sinceramente, sono arrivata a pensare che questa sia la condizione normali di tutti (o quasi), solo che idealizziamo la figura dello "scrittore" (anche se dilettante, come noi), come colui che cavalca sempre l'onda emotiva dell'ispirazione.
A me è capitato davvero una sola volta: nell'anno e mezzo in cui ho messo su carta la storia che la mia testa mi stava raccontando e che poi è diventata il romanzo. In quel caso sì che c'era una vera e propria "urgenza narrativa", legata a mie esigenze inconsce profonde, in quel caso sì che non scrivere sarebbe stato come morire, ma è davvero stato un unicum.
Una volta terminato il romanzo, tutta la mia scrittura è stata legata (a parte casi eccezionali) alla necessità di avere stimoli, scadenze, richieste, paletti, ecc.
Se poi ci pensi, anche chi scrive "per mestiere" lavora dietro richiesta e con scadenze, ha quindi bisogno di pungoli e stimoli.
E' che noi non abbiamo un editore che ci faccia richieste e ci dia scadenze, quindi ci appoggiamo al forum, a concorsi e simili.
Secondo me, è una condizione di tutti.
Altra cosa: non mi sembra assolutamente che tu sia fuori rotta, anzi. Nell'ultimo anno hai scritto bellissimi racconti; semplicemente, non sono rientrati del tutto nei malefici paletti, ma, a dire il vero, questo non mi sembra un difetto, anzi. Certo, in questo modo non hai partecipato alla corsa per la classifica, ma hai "salvato" la sincerità di quello che volevi scrivere.
Mi sembra che la tua scrittura stia seguendo una sua personale e nuova direzione, per certi versi, che forse ti allontana da una certa "standardizzazione narrativa" che avevi nel passato (pur nella abilità tecnica che mostravi).
Non sei fuori rotta, secondo me. Forse devi guardare meglio quello che stai scrivendo.
Arianna 2016- Cavaliere Jedi
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Re: Il dono - Fuori Concorso
Asbottino ha scritto:Sottoscrivo quello che dice Ele. Il bello di DT è che è un faro nel buio. Hai un feedback continuo, ti eserciti con costanza. Sa cosa stai facendo e sai dove stai andando. Un microcosmo di lettori uno diverso dall'altro, che ti leggono e ti commentano e ti fanno migliorare.
Io scrivo tutti i giorni. Scrivo quanto non ho mai scritto in vita mia. Lavoro al romanzo di Tutta un altra storia come se fosse la cosa più importante del mondo. E probabilmente lo è, almeno per me. Ma secondo voi ho una vaga idea di quello che sto facendo? Zero. Sono terrorizzato all'idea di finire e sono terrorizzato all'idea che quando finirò mi troverò con un milione di parole senza senso. Mi sembra di aver perso il contatto con la realtà...
Era ora che ti mettessi dietro a un romanzo!
Goditi il momento, perché è un momento di grazia. Non è detto che in futuro questo senso meraviglioso, di cavalcare una profonda onda emotiva, si ripeta, quindi vivi con gioia questo periodo.
Arianna 2016- Cavaliere Jedi
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Re: Il dono - Fuori Concorso
@Asbottino
Avere un progetto è fondamentale, ed è ciò che in questo momento mi manca.
O meglio, ce l'ho, ma non ho le motivazioni per dedicarmici.
Però mi affascina questa cosa dello scrivere senza sapere cosa si sta facendo. Per me è il contrario, io ho sempre in mente tutto, al massimo riempio a piacere o lascio volutamente andare quelle parti in cui non voglio progettare a tavolino. Ma è una forma di controllo anche quella.
@Arianna
Il fatto è che non ci sono abituato. Ho passato tanti anni a scrivere sempre, ad avere idee su idee, storie su storie, lunghe o corte che fossero. Ero un po' quello scrittore stereotipato che menzioni.
Adesso non è diverso, le idee le ho, saprei cosa scrivere da qui ai prossimi 2 anni, ma non trovo la voglia di farlo.
Cioè, piuttosto che scrivere preferisco mettermi a guardare i video su Youtube dei gatti che si picchiano.
Da mesi vado avanti così.
E' terribile.
Avere un progetto è fondamentale, ed è ciò che in questo momento mi manca.
O meglio, ce l'ho, ma non ho le motivazioni per dedicarmici.
Però mi affascina questa cosa dello scrivere senza sapere cosa si sta facendo. Per me è il contrario, io ho sempre in mente tutto, al massimo riempio a piacere o lascio volutamente andare quelle parti in cui non voglio progettare a tavolino. Ma è una forma di controllo anche quella.
@Arianna
Il fatto è che non ci sono abituato. Ho passato tanti anni a scrivere sempre, ad avere idee su idee, storie su storie, lunghe o corte che fossero. Ero un po' quello scrittore stereotipato che menzioni.
Adesso non è diverso, le idee le ho, saprei cosa scrivere da qui ai prossimi 2 anni, ma non trovo la voglia di farlo.
Cioè, piuttosto che scrivere preferisco mettermi a guardare i video su Youtube dei gatti che si picchiano.
Da mesi vado avanti così.
E' terribile.
Fante Scelto- Cavaliere Jedi
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Re: Il dono - Fuori Concorso
Provo a condividere la mia esperienza anch'io.
No, invece dico altro: ho notato che negli ultimi tempi mi ritrovo molto in ciò che scrivi, sia come racconti che come commenti. Questo accade a differenza di tre/quattro o anche cinque anni fa, da quando le nostre penne hanno iniziato a incrociarsi insomma: non ti sopportavo come commentavi e non mi piacevano i tuoi racconti.
Adesso non so se sono cambiato io o se ci siamo in qualche modo trovati a metà strada. Però diamo per scontato che sei cambiato tu, giusto per avere un punto di partenza per proseguire con il discorso.
Una cosa del genere è capitata anche a me: probabilmente perché ho un carattere fatto così, fatto sta che tendo con il tempo a adeguarmi alle persone con cui interagisco. Io dieci anni fa è innegabile che scrivevo in modo diverso. Però a forza di sentirmi dire sempre le stesse cose dalle stesse persone, goccia dopo goccia ho cambiato tantissimo il mio stile. È giusto? È sbagliato? Non lo so, ma statisticamente si tratta di un "bias cognitivo" perché il mio modo di scrivere è cambiato sulla base di un campione di commenti limitato e (a parte qualcuno* che si distingue) piuttosto omogeneo.
Il mio momento di crisi l'ho avuto, forse nemmeno l'unico. Il concorso Tutta un'altra storia mi ha sbattuto a terra. Anche Natale bifronte è stato un momento buio, ma il più buio è stato proprio Tutta un'altra storia. Sono stato un anno senza scrivere, almeno ho questo ricordo e non so nemmeno se sia vero oppure un ricordo sballato.
Il motivo era proprio che non mi riconoscevo più in ciò che scrivevo, partecipavo ai concorsi di SPS e DT solo per abitudine e "non scrivere", aver saltato il terzo step di Tutta un'altra storia, per me è stato devastante.
Volevo essere breve e invece... Senti: se per sentirti meglio può servire, io non vedo l'ora di non sopportarti più come non ti sopportavo prima. Voglio "odiarti" ed essere felice per te, se questo può essere la cosa che ti fa stare bene. Non so se mi sono spiegato. Non so nemmeno se è questo ciò che volevo scrivere. Perché a volte abbiamo (o forse è solo una cosa mia) solo bisogno di leggere qualcosa che ci rappresenta e non messaggi motivazionali con il rischio che ci motivino per andare da qualche parte che però non ci interessa.
No, invece dico altro: ho notato che negli ultimi tempi mi ritrovo molto in ciò che scrivi, sia come racconti che come commenti. Questo accade a differenza di tre/quattro o anche cinque anni fa, da quando le nostre penne hanno iniziato a incrociarsi insomma: non ti sopportavo come commentavi e non mi piacevano i tuoi racconti.
Adesso non so se sono cambiato io o se ci siamo in qualche modo trovati a metà strada. Però diamo per scontato che sei cambiato tu, giusto per avere un punto di partenza per proseguire con il discorso.
Una cosa del genere è capitata anche a me: probabilmente perché ho un carattere fatto così, fatto sta che tendo con il tempo a adeguarmi alle persone con cui interagisco. Io dieci anni fa è innegabile che scrivevo in modo diverso. Però a forza di sentirmi dire sempre le stesse cose dalle stesse persone, goccia dopo goccia ho cambiato tantissimo il mio stile. È giusto? È sbagliato? Non lo so, ma statisticamente si tratta di un "bias cognitivo" perché il mio modo di scrivere è cambiato sulla base di un campione di commenti limitato e (a parte qualcuno* che si distingue) piuttosto omogeneo.
Il mio momento di crisi l'ho avuto, forse nemmeno l'unico. Il concorso Tutta un'altra storia mi ha sbattuto a terra. Anche Natale bifronte è stato un momento buio, ma il più buio è stato proprio Tutta un'altra storia. Sono stato un anno senza scrivere, almeno ho questo ricordo e non so nemmeno se sia vero oppure un ricordo sballato.
Il motivo era proprio che non mi riconoscevo più in ciò che scrivevo, partecipavo ai concorsi di SPS e DT solo per abitudine e "non scrivere", aver saltato il terzo step di Tutta un'altra storia, per me è stato devastante.
Volevo essere breve e invece... Senti: se per sentirti meglio può servire, io non vedo l'ora di non sopportarti più come non ti sopportavo prima. Voglio "odiarti" ed essere felice per te, se questo può essere la cosa che ti fa stare bene. Non so se mi sono spiegato. Non so nemmeno se è questo ciò che volevo scrivere. Perché a volte abbiamo (o forse è solo una cosa mia) solo bisogno di leggere qualcosa che ci rappresenta e non messaggi motivazionali con il rischio che ci motivino per andare da qualche parte che però non ci interessa.
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Re: Il dono - Fuori Concorso
Io ti ringrazio della franchezza e della schiettezza, Achi.
Non so se quello che scrivo sia cambiato rispetto a qualche anno fa, a me sembra di no, forse ho solo ampliato il ventaglio dei temi.
Magari il modo di commentare sì, ma non so dire come. Forse è diventato più dettagliato e un po' meno tranciante, non ne ho idea, anche se a volte tranciante lo sono lo stesso e me ne rendo conto.
Se c'è stato un cambiamento in meglio, DT/DR si prende sicuramente il merito, perché più di una volta ho letto qui in giro consigli su come commentare bene un racconto e sono convinto di aver assorbito influssi positivi.
Mi rimane inarrivabile, al contrario, la sensibilità di certi commentatori (come Asbo, ma anche altri) che hanno una capacità secondo me invidiabile di toccare sempre le corde giuste, sia che esprimano un giudizio positivo sia negativo.
Vedremo che succederà.
Sembra assurdo, ma già solo averne parlato qui sul post sta smuovendo qualcosa in termini di voglia di scrivere.
Sarà il potere della suggestione, boh!
Non so se quello che scrivo sia cambiato rispetto a qualche anno fa, a me sembra di no, forse ho solo ampliato il ventaglio dei temi.
Magari il modo di commentare sì, ma non so dire come. Forse è diventato più dettagliato e un po' meno tranciante, non ne ho idea, anche se a volte tranciante lo sono lo stesso e me ne rendo conto.
Se c'è stato un cambiamento in meglio, DT/DR si prende sicuramente il merito, perché più di una volta ho letto qui in giro consigli su come commentare bene un racconto e sono convinto di aver assorbito influssi positivi.
Mi rimane inarrivabile, al contrario, la sensibilità di certi commentatori (come Asbo, ma anche altri) che hanno una capacità secondo me invidiabile di toccare sempre le corde giuste, sia che esprimano un giudizio positivo sia negativo.
Vedremo che succederà.
Sembra assurdo, ma già solo averne parlato qui sul post sta smuovendo qualcosa in termini di voglia di scrivere.
Sarà il potere della suggestione, boh!
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