L'ora di tornare
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L'ora di tornare
Ho letto: https://www.differentales.org/t1862-maschi-contro-femmine#26031
L'ORA DI TORNARE
Amo da sempre il mare, in particolare questa spiaggia. Qui riesco ad abbracciare la sua profondità, quell’azzurro immenso che proietta dentro alla sua dimensione. Mi perdo tra le sue onde, negli schizzi che sbattono sugli scogli, nel sapore salmastro che mi penetra, nel sacro pensiero d’immaginarmi dentro. Lo amo, eppure temo d’immergermi, l’acqua cristallina è bella… ma conserva il suo alone di mistero, misto alla paura di perdermi.
Il mare di luglio è spesso calmo, non smette d’incutermi quel sano senso di prudenza insito nella sua vastità, in quella ricchezza salina che mi sfiora le punte dei piedi consegnandomi un brivido. Un attimo, e uno soltanto. Bastano pochi secondi, magari anche solo un minuto, e la sua presenza si fa più docile e calda. È il mio corpo che si abitua.
Il mare di luglio è spesso calmo, non smette d’incutermi quel sano senso di prudenza insito nella sua vastità, in quella ricchezza salina che mi sfiora le punte dei piedi consegnandomi un brivido. Un attimo, e uno soltanto. Bastano pochi secondi, magari anche solo un minuto, e la sua presenza si fa più docile e calda. È il mio corpo che si abitua.
Me ne resto qui per ore ad osservare il suo mistero più grande. L’acqua che si alza e s’abbassa. Solo chi riesce a stare fermo qui ore ed ore si accorge del fenomeno.
È mattina e me ne resto in piedi appena sul bagnasciuga, al riparo dall’acqua. Ma tanto lo so, prima o poi il sole s’alza e così anche il livello del mare. Quella che prima era solo spiaggia diventa poco alla volta qualcos'altro. Mi sommerge ben oltre le caviglie, quasi fino alle ginocchia. La chiamano marea, io preferisco definirla l’attesa del tempo.
E mi ritrovo così. Questo mare candido, allegro, ristoratore. Non mi da fastidio il sole sopra la testa, posso bagnarmi con la sua acqua. Anche la vista s’appanna un poco... se tento di guardare l’orizzonte. La linea di confusione tra mare e acqua sembra vicina, ma non lo è . È la percezione che m’inganna. Un po’ come la vita, con i suoi alti e bassi.
L’alta marea non mi fa paura, anche quando supera le ginocchia, perché so che è il su punto di maggiore altezza se non faccio altri passi in avanti. Poi inevitabilmente s’abbasserà, succede sempre.
Non vedo gente intorno, anche se qualcuno c’è. Per loro io sono una figura statica, uno dei tanti.
Ero da solo qualche ora fa, inizia la confusione intorno a me. Ma io non la sento, mi concentro sulle onde del mio mare; mi sintonizzo con l’ambiente ed avviene la fusione. Sono io e il mare, soltanto noi due; un'unica essenza.
Quando la marea s’alza è come se ricoprisse anche i pensieri, lasciandoli sparire. E respiro a pieni polmoni.
Una barca a vela incrocia la mia vista, faccio un cenno con la mano, il primo movimento verso gli altri dopo tante ore. Mi ritorna la loro risposta e un sorriso solca il mio viso.
Non me ne sono accorto, intorno a me adesso è pieno di persone: bambini in festa, palloni, gonfiabili, materassini. Il mare ha perso il suo vestito di bellezza, ma agli altri piace di più così. Sarà che io sono diverso. Perciò adesso è ora di tornare a casa, per gli altri inizia la giornata al mare; per me invece è appena finita.
È mattina e me ne resto in piedi appena sul bagnasciuga, al riparo dall’acqua. Ma tanto lo so, prima o poi il sole s’alza e così anche il livello del mare. Quella che prima era solo spiaggia diventa poco alla volta qualcos'altro. Mi sommerge ben oltre le caviglie, quasi fino alle ginocchia. La chiamano marea, io preferisco definirla l’attesa del tempo.
E mi ritrovo così. Questo mare candido, allegro, ristoratore. Non mi da fastidio il sole sopra la testa, posso bagnarmi con la sua acqua. Anche la vista s’appanna un poco... se tento di guardare l’orizzonte. La linea di confusione tra mare e acqua sembra vicina, ma non lo è . È la percezione che m’inganna. Un po’ come la vita, con i suoi alti e bassi.
L’alta marea non mi fa paura, anche quando supera le ginocchia, perché so che è il su punto di maggiore altezza se non faccio altri passi in avanti. Poi inevitabilmente s’abbasserà, succede sempre.
Non vedo gente intorno, anche se qualcuno c’è. Per loro io sono una figura statica, uno dei tanti.
Ero da solo qualche ora fa, inizia la confusione intorno a me. Ma io non la sento, mi concentro sulle onde del mio mare; mi sintonizzo con l’ambiente ed avviene la fusione. Sono io e il mare, soltanto noi due; un'unica essenza.
Quando la marea s’alza è come se ricoprisse anche i pensieri, lasciandoli sparire. E respiro a pieni polmoni.
Una barca a vela incrocia la mia vista, faccio un cenno con la mano, il primo movimento verso gli altri dopo tante ore. Mi ritorna la loro risposta e un sorriso solca il mio viso.
Non me ne sono accorto, intorno a me adesso è pieno di persone: bambini in festa, palloni, gonfiabili, materassini. Il mare ha perso il suo vestito di bellezza, ma agli altri piace di più così. Sarà che io sono diverso. Perciò adesso è ora di tornare a casa, per gli altri inizia la giornata al mare; per me invece è appena finita.
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"Io sono sempre alla ricerca di qualcosa che possa dare un senso alla mia inquietudine; ho capito già molto di me stesso, ma non basta; non riesco, e probabilmente non riuscirò mai a trovare pace nella mia anima."
(Erendal)
Re: L'ora di tornare
una riflessione piuttosto profonda, come può esserlo l'acua del mare.
c'è che cerca la solitudine e chi la ripudia, la teme.
oggi come oggi, pure io la adoro, e osservare il mare o l'oceano all'alba, senza nessuno intorno, dà sensazioni particolari.
c'è che cerca la solitudine e chi la ripudia, la teme.
oggi come oggi, pure io la adoro, e osservare il mare o l'oceano all'alba, senza nessuno intorno, dà sensazioni particolari.
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L'unico modo per non rimpiangere il passato e non pensare al futuro è vivere il presente
Non si può toccare l'alba se non si sono percorsi i sentieri della notte.
Kahlil Gibran
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