Ieri 21 giugno, Patrizia Cavalli ha lasciato questo mondo.
Mi piace pensare che dove andrà ci saranno ancora poesie da scrivere, ogni giorno, per sempre.
Condivido questa sua potente poesia per celebrarla e salutarla.
Così arrivi, come sempre,
a spargere il sospetto del paradiso,
e prima ancora di aprire la finestra
ti riconosco dalla luce più lenta
dai pulviscoli sospesi e senza direzione
dalla replica ossessiva degli uccelli,
e se non fossero gli uccelli
sarebbe un'altra cosa,
per ogni posto hai le tue specialità;
e quando entri e ti lascio i miei sensi
riabito case sconosciute e ho nostalgia
di cose mai avvenute.
E attraverso i tuoi labirinti
sospingi addosso a me i continenti
e le stagioni
e io divento la parete degli urti e dei rimbalzi
l'appoggio dove cominciano le fughe
fino al risucchio silenzioso dell'estate.
Mi piace pensare che dove andrà ci saranno ancora poesie da scrivere, ogni giorno, per sempre.
Condivido questa sua potente poesia per celebrarla e salutarla.
Così arrivi, come sempre,
a spargere il sospetto del paradiso,
e prima ancora di aprire la finestra
ti riconosco dalla luce più lenta
dai pulviscoli sospesi e senza direzione
dalla replica ossessiva degli uccelli,
e se non fossero gli uccelli
sarebbe un'altra cosa,
per ogni posto hai le tue specialità;
e quando entri e ti lascio i miei sensi
riabito case sconosciute e ho nostalgia
di cose mai avvenute.
E attraverso i tuoi labirinti
sospingi addosso a me i continenti
e le stagioni
e io divento la parete degli urti e dei rimbalzi
l'appoggio dove cominciano le fughe
fino al risucchio silenzioso dell'estate.