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IL CONSULENTE MATRIMONIALE
Luciano e Adriana sono davvero una bella coppia, lo dicono tutti.
Fuori.
Appena chiudono la porta, il loro mondo diventa silenzioso.
Commentano sempre più banalmente le notizie del tg o l'ultimo pettegolezzo da condominio che la signora Liliana ha propinato loro dalla sua postazione strategica: la poltroncina accanto alle cassette delle lettere.
Una vita tranquilla, due persone senza troppe pretese, un tran-tran che si trascina senza scosse: niente figli a popolare spazi e pensieri, un lavoro senza carriere che assorbano tempo ed energie, vacanze fotocopia ogni anno.
Da qualche tempo sembrano vivere in punta di piedi, per non disturbarsi a vicenda: Luciano passa le serate davanti al computer, in cerca su Internet di idee e materiali per il suo hobby, il modellismo.
Adriana saltella da un film a un documentario, poi gironzola tra tutorial di cucito o siti letterari, ma alla fine preferisce leggere, fino a notte fonda.
Niente che non sia già successo, che succeda o che accadrà ancora.
Però adesso tutto sembra aver preso una piega strana: entrambi pare abbiano stretto una calda amicizia con video e mouse.
Luciano col suo PC, nel sottotetto trasformato in piccolo laboratorio, Adriana col suo Apple sistemato nella “craftroom”, come sua sorella inglesofona ha definito la stanzetta dove Adriana stira, cuce, scrive, lavora anche, qualche volta.
Entrambi hanno sistemato le scrivanie in modo che chi entra non possa vedere lo schermo; tanto non succederebbe: i loro spazi sono i loro spazi.
Lo strano è che sembrano essersi rivitalizzati: qualche chiacchiera in più, Luciano che addirittura si è rimesso a leggere, anche se poi nasconde i libri tra le riviste di modellismo. Adriana invece ha ripreso a scrivere, racconti brevissimi, piccole storie dentro cui si perde per ore.
Poi, una sera, si comunicano a vicenda che escono:
- Vado da Giulia, una sua amica vende biancheria per la casa. Ti spiace?
- Ma figurati. Magari io faccio un salto in palestra, vedo se ci sono i ragazzi per una partitella a basket.
Salgono sulle loro auto, carini e forse un po' troppo eleganti per una serata con gli amici, ma nessuno dei due dice niente.
Mezz'ora dopo, in un ristorantino giapponese coi classici separè di carta di riso, avvolta da un'atmosfera ovattata popolata da una leggera musica di sottofondo, un’esterrefatta Adriana si trova di fronte un Luciano con un bouquet di piccole orchidee e nessuna parola che esce dalla bocca.
- Mare in tempesta?
- Orchidea selvaggia?
Da non crederci!
Galeotta la pubblicità infilata nella cassetta della posta, che per una volta non era finita col foderare il fondo della pattumiera, si erano iscritti allo stesso forum, Hobbymisti.it, dove si spaziava da poesie per compleanni a brevi racconti per bimbi scatenati, passando attraverso i consigli per il costruttore di castelli con tappi di sughero: la curiosità di due nick name un po' retrò e si erano aperte le danze.
Per settimane si erano scritti messaggi via via sempre più personali, via mail, raccontando di sé anche fatti molto intimi: i sogni sbiaditi, le abitudini rassicuranti che stavano diventando noia, l'affetto reciproco che stava prendendo sempre più la strada dell'amicizia che non quella dell'amore.
Erano riemersi i piccoli desideri di ogni giorno, che da qualche tempo nessuno dei due esaudiva più: una lettura in comune, un fiore sul cuscino, la sorpresa di una serata magari solo in pizzeria quando la giornata era stata troppo pesante… una carezza inaspettata, un bacio.
Era stato molto più facile affidare alla tastiera quelle parole, che non pronunciarle.
Era stato molto più liberatorio confidarsi tra sconosciuti che non affrontare il disagio perché no, anche con una bella litigata.
La proposta, da timidi adolescenti datati, di conoscersi e la sorpresa di abitare più o meno nella stessa zona aveva messo addosso loro quel briciolo di vita che da tempo era sopito, a dispetto della prudenza e del buon senso.
Luciano e Adriana sono tornati a casa molto tardi, hanno parlato a lungo come non accadeva da tempo. Si sono scoperti curiosamente gelosi dei loro alter ego, quasi fossero davvero esistiti, sconcertati dall'idea che l'altro abbia parlato con un estraneo dei loro problemi.
Estranei: ecco. Stavano diventando estranei.
A un semaforo rosso lunghissimo si sono guardati negli occhi: avevano trovato il modo di comunicare, di esternare i loro problemi. Un modo tutto loro.
Mare in tempesta e Orchidea selvaggia si scrivono ancora, quando per uno di loro arriva un attimo di crisi: con calma, studiando le parole, dosando le frasi, pensando a lungo a quello che vogliono affidare alla rete, ragionando con lo schermo.
Si danno appuntamento sul divano, con le stampate delle proprie mail: leggono quei pensieri a voce alta, come attori che provano le parti, senza arrabbiarsi o urlare, recriminando quel tanto che basta. A volte la voce è rotta dalla commozione, ogni tanto c’è posto per un bel pianto liberatorio.
Le loro mail finiscono archiviate in una cartellina colorata: chissà mai se le riprenderanno in mano o rimarranno un ricordo, come le foto conservate in una scatola, che da tanto tempo non prendono più aria.
Luciano e Adriana: uso intelligente di Internet.
Quando il mouse ti prende la mano, per portarti lontano, nella stanza accanto.
Non sarà la soluzione perfetta, ma almeno evitano di dirsi cose che non pensano davvero, parole dure che possono sfuggire in un attimo di rabbia o di profondo sconforto e che non è più possibile cancellare con il tasto delete.
Meglio di uno psicologo o di un consulente di coppia, che forse avrebbe dato loro lo stesso consiglio: parlarsi apertamente, senza timori.
Ma senza parcelle e appuntamenti che tolgono anche un po’ di spontaneità ai discorsi bensì al modico prezzo del collegamento Internet!
E il tutto protetto da passwords che tengono lontani esperti, curiosi, pettegoli e, come si dice da qualche parte, i pericolosissimi “sporcapercasa”.
Ultima modifica di Susanna il Mer Nov 17, 2021 11:03 am - modificato 2 volte.