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Respiro d'acqua
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Respiro d'acqua
«Oggi spacco tutto!» Riccardo, cuffia calata fino agli occhi, costume verde fluorescente e ciabatte blu è pronto per l’allenamento.
Si tuffa e inizia a nuotare con vigore.
Scivola leggero nell’acqua, respiro dopo respiro, una bracciata dietro l’altra. L’allenatore lo segue lungo il bordo della vasca con il cronometro in mano.
«Bravo Ric! Vai così… Vai così!»
Un’ora e mezzo di felicità liquida per tre giorni alla settimana. Diciotto ore al mese.
Ventidue aggiungendo il tempo necessario per gli spostamenti in auto e lo spogliatoio.
Riccardo, un pesce fuor d’acqua nella vita di tutti i giorni, un siluro tra le corsie della piscina.
In camera, una foto grande quanto tutta la parete gli ricorda il giorno più bello.
In tre sorreggono il tricolore. La medaglia al collo. Argento nei duecento farfalla. La gioia limpida come un cristallo riluce sul volto.
Mercoledì. Sul calendario il giorno è cerchiato di rosso insieme al lunedì e al venerdì.
Il borsone è pronto. Riccardo cammina avanti e indietro fissando l’orologio al polso.
«Mamma, partiamo?»
La donna lo guarda dritto negli occhi cercando le sue mani.
«Amore, oggi la piscina è chiusa.»
«È tardi. Devo nuotare. Andiamo.»
«Non possiamo uscire, tesoro.»
Riccardo esce dalla stanza per tornare un attimo dopo col calendario in mano.
«Mamma, lo vedi?» Le indica il cerchietto rosso. «Oggi devo spaccare. Andiamo.»
«Ascolta, Riccardo. C’è una brutta malattia in giro. Tutte le persone devono restare in casa.»
Riccardo si tappa le orecchie con le mani. Sbatte la porta di camera e si butta sul letto.
Si spoglia, indossa il costume e l’accappatoio e resta a guardare il soffitto.
«Pronto… Sì, gliel’ho detto. No, non l’ha presa bene.»
Due mesi, forse tre o chissà magari qualcuno in più. Senza cloro, senza nuoto, senza felicità.
Riccardo gira a vuoto nella stanza. Vive in accappatoio e non parla quasi mai.
La mamma lo sente piangere spesso. Il medico gli ha prescritto un farmaco per aiutarlo a superare le crisi, ma lei preferisce non somministrarglielo. Non vuole vederlo stordito.
A volte riesce a calmarlo portandogli un secchiello pieno d’acqua, come faceva quando era bambino. Ancora adesso gli occhi si illuminano di un sorriso obliquo quando immerge le mani a lungo, fino a farle raggrinzire.
“Dottore, è capitato perché sono troppo vecchia per avere un figlio?”
“L’età è un fattore di rischio, ma non è detto che sia il suo caso. Non deve farsene una colpa.”
“Dottore, io voglio tenerlo.”
Mentre lo guarda giocare, le lacrime sono spilli che pungono dietro le palpebre. Riccardo, un bambino difettoso ieri, un giovane speciale oggi.
Forse la soluzione è proprio lì davanti agli occhi. Peccato non avere una vasca! Però…
«Riccardo, vieni che ti ho preparato la doccia.»
Lui solleva lo sguardo. «Posso mettermi il costume?»
«Certo, amore.»
«Posso mettere anche la cuffia?»
«Sì, se vuoi.»
«Un’ora e mezzo, mamma. Devo spaccare.»
Magari non è la soluzione più economica, ma Riccardo grazie a quelle docce riesce a sopportare la clausura.
Un’ora e mezzo tre volte alla settimana. Indossando cuffia, costume e ciabatte. Fino a quando gli impianti sportivi non potranno riaprire.
«Pronto. Sì, sono io… Davvero? Riccardo non vede l’ora.»
La donna rovista nel cassetto in cerca di una penna.
«Allora ci vediamo lunedì prossimo alle diciassette, buona giornata anche a lei.»
Chiusa la telefonata si precipita nella stanza del figlio.
«Riccardo, prendi il calendario. Ecco, fai un bel cerchio rosso qui.»
Non c’è bisogno di dire altro. Nel giro di cinque minuti, Riccardo riempie le settimane di allegri anelli colorati.
Il lunedì sembra non arrivare mai. Sono le quindici e il borsone è già pronto.
«Mamma, partiamo?»
«È ancora troppo presto.»
«Mamma, devo nuotare. Andiamo.»
Riccardo, cuffia calata fino agli occhi, costume verde fluorescente e ciabatte blu siede nello spogliatoio. Manca più di un’ora all’inizio dell’allenamento, ma lui è già pronto per ricominciare.
Different Staff- Admin
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Re: Respiro d'acqua
Ce lo si vede davanti agli occhi, Riccardo, in costume fluorescente, con la cuffia calata, entrare nel box doccia per un'ora e mezza.
Hai reso l'immagine, poetica e potente.
Hai reso la difficoltà che molte famiglie hanno dovuto affrontare durante i mesi di lockdown, già difficili per chi ha a che fare con la normalità, una sfida per chi dà un significato diverso al termine normalità.
Complimenti
Hai reso l'immagine, poetica e potente.
Hai reso la difficoltà che molte famiglie hanno dovuto affrontare durante i mesi di lockdown, già difficili per chi ha a che fare con la normalità, una sfida per chi dà un significato diverso al termine normalità.
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FedericoChiesa- Padawan
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Re: Respiro d'acqua
Riccardo è molto probabilmente affetto dalla sindrome di Down e noi lo capiamo da come si comporta e dal cruccio della madre per avere avuto il figlio in età avanzata. Lo capiamo senza che tu ce lo dica, e in questo sei stata davvero bravissima. Tanto da farmi domandare se per caso hai avuto esperienze dirette con persone affette da questa patologia, altrimenti non si spiega come tu sia riuscita a descrivere così bene il ragazzo e le dinamiche tra lui e la madre in un momento così difficile come quello del lockdown. Ottima la scelta di puntare sulla routine quotidiana, prima sconvolta, poi ricostruita a fatica in modo diverso, più che sull'interiorità dei personaggi. In questo caso hai saputo trovare la giusta distanza, non troppo distaccata né troppo retorica, e hai scritto un pezzo davvero efficace. Complimenti.
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"Stirpe miserabile ed effimera, figlio del caso e della pena, perché mi costringi a dirti ciò che per te è vantaggiosissimo non sentire?
Il meglio è per te assolutamente irraggiungibile: non essere nato, non essere, essere niente. Ma la cosa in secondo luogo migliore per te è morire presto."
SisypheMalheureux- Padawan
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Re: Respiro d'acqua
Faccio 2 appunti:
"una bracciata dietro l’altra."
io avrei scritto, per una questione di gusto evidentemente:
"una bracciata dopo l'altra"
"Ancora adesso gli occhi si illuminano"
sono sempre più fan dell'elisione, perché, a mio avviso suona meglio:
"Ancora adesso gli occhi s'illuminano"
Per il resto, tecnicamente, assolutamente niente da dire.
Un bel racconto che unisce il tema del contest all'attualità, al passato recente del lockdown, di cui, e non c'entra niente il testo, non se ne può più di sentirne parlare. Ma è proprio il parlarne, il fatto che questa maledetta storia del virus finisca financo nei nostri racconti, che ci fa capire quanto ci abbia segnato l'esistenza. E bene ha reso l'idea la nostra @Petunia, soprattutto per quelle famiglie che hanno grosse difficoltà già nell'ordinario, figurarsi nello straordinario.
Il personaggio di Riccardo è molto potente, sia narrativamente che emotivamente e colpisce il lettore al cuore. Un cuore che lacrima di gioia nel rivederlo a nuotare, a spaccare. E spacca.
"una bracciata dietro l’altra."
io avrei scritto, per una questione di gusto evidentemente:
"una bracciata dopo l'altra"
"Ancora adesso gli occhi si illuminano"
sono sempre più fan dell'elisione, perché, a mio avviso suona meglio:
"Ancora adesso gli occhi s'illuminano"
Per il resto, tecnicamente, assolutamente niente da dire.
Un bel racconto che unisce il tema del contest all'attualità, al passato recente del lockdown, di cui, e non c'entra niente il testo, non se ne può più di sentirne parlare. Ma è proprio il parlarne, il fatto che questa maledetta storia del virus finisca financo nei nostri racconti, che ci fa capire quanto ci abbia segnato l'esistenza. E bene ha reso l'idea la nostra @Petunia, soprattutto per quelle famiglie che hanno grosse difficoltà già nell'ordinario, figurarsi nello straordinario.
Il personaggio di Riccardo è molto potente, sia narrativamente che emotivamente e colpisce il lettore al cuore. Un cuore che lacrima di gioia nel rivederlo a nuotare, a spaccare. E spacca.
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"La strada dell'eccesso porta al palazzo della saggezza." William Blake
Sensa cugnisiun

Molli Redigano- Cavaliere Jedi
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Re: Respiro d'acqua
Bellissimo racconto, come sempre, Petunia.
Di una delicatezza commovente, ci porta dentro una famiglia che come tante, hanno vissuto il lockdown in maniera molto più difficile di quanti sia accaduto a tutti noi.
E se pensiamo quanto per ciascuno di noi sia stato faticoso superare quel periodo ben possiamo capire quanto lo possa essere stato per famiglie come quella di Riccardo. L'immagine più bella è quella della mamma che si inventa una piscina nella doccia, solo chi è abituato a convivere con il difficile trova il modo per affrontare anche l'impossibile.
Un piccolo riconoscimento per una delle frasi più belle di questo breve contest:
Di una delicatezza commovente, ci porta dentro una famiglia che come tante, hanno vissuto il lockdown in maniera molto più difficile di quanti sia accaduto a tutti noi.
E se pensiamo quanto per ciascuno di noi sia stato faticoso superare quel periodo ben possiamo capire quanto lo possa essere stato per famiglie come quella di Riccardo. L'immagine più bella è quella della mamma che si inventa una piscina nella doccia, solo chi è abituato a convivere con il difficile trova il modo per affrontare anche l'impossibile.
Un piccolo riconoscimento per una delle frasi più belle di questo breve contest:
Riccardo, un bambino difettoso ieri, un giovane speciale oggi.
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paluca66- Cavaliere Jedi
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Re: Respiro d'acqua
Racconto delicato e poetico. Il Covid ci ha segnato tutti ma questo brano ci fa capire il suo effetto devastante su certe creature sensibili che con grande sforzo, anche delle rispettive famiglie, erano riuscite a trovare un precario equilibrio in un’attività, in questa caso sportiva, che aveva dato un senso alla loro vita. L’idea della doccia come surrogato temporale è veramente originale e del tutto plausibile. Il lieto fine e il ritorno alla “normalità” lascia molto soddisfatto il lettore. Proprio un bel lavoro.
Danilo Nucci- Cavaliere Jedi
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Re: Respiro d'acqua
Il Riccardo me lo sono visto davanti agli occhi per l’intero racconto. Sei stata in grado di tratteggiarlo così bene in poche battute che mi lascia senza parole.
Il tutto racconto è bellissimo e lascia una bella sensazione mi ha dato la carica mi viene da dire “Oggi spacco tutto”
Guarda non ho molto da dire perché veramente per me non c’è nulla da dire ho goduto per ogni singola parola quindi grazie grazie grazie e complimenti, complimenti, complimenti.
Il tutto racconto è bellissimo e lascia una bella sensazione mi ha dato la carica mi viene da dire “Oggi spacco tutto”
Guarda non ho molto da dire perché veramente per me non c’è nulla da dire ho goduto per ogni singola parola quindi grazie grazie grazie e complimenti, complimenti, complimenti.
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Un caloroso benvenuto alle persone giunte fino a noi dal futuro.
ImaGiraffe- Cavaliere Jedi
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Re: Respiro d'acqua
Ciao Petunia,
mi è piaciuto molto il tuo racconto, è davvero armonioso, naturale.
E molto delicato.
L'unico appunto che ti posso fare per essere pignoli riguarda la chiusa. È una mia sensazione, magari sbaglio, ma se lo stacco tra l'inizio(normalità) e il blocco centrale(periodo covid) non l'avevo sentito, quello del finale(ritorno alla normalità) l'ho percepito. E se avessi concluso il racconto in epoca covid?
Non ci sarebbe stato il lieto fine, ma noi ce lo saremmo aspettato ugualmente, spinti dalla speranza di Riccardo sotto la doccia e poi perché sappiamo che le cose sono ripartite.
Però ripeto è una pignoleria, secondo sarebbe più omogeneo come ti ho detto, ma i ltuo rimane un gran bel pezzo.
mi è piaciuto molto il tuo racconto, è davvero armonioso, naturale.
E molto delicato.
L'unico appunto che ti posso fare per essere pignoli riguarda la chiusa. È una mia sensazione, magari sbaglio, ma se lo stacco tra l'inizio(normalità) e il blocco centrale(periodo covid) non l'avevo sentito, quello del finale(ritorno alla normalità) l'ho percepito. E se avessi concluso il racconto in epoca covid?
Non ci sarebbe stato il lieto fine, ma noi ce lo saremmo aspettato ugualmente, spinti dalla speranza di Riccardo sotto la doccia e poi perché sappiamo che le cose sono ripartite.
Però ripeto è una pignoleria, secondo sarebbe più omogeneo come ti ho detto, ma i ltuo rimane un gran bel pezzo.
Byron.RN- Cavaliere Jedi
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Re: Respiro d'acqua
Sì, forse Byron ha ragione, il lieto fine era scontato, perché sappiamo che lentamente tutto sta tornando alla normalità. Ma sarebbe mancata la ciclicità e nonostante tutto il racconto sarebbe stato monco. Quindi non so, sono indeciso. Di sicuro non sono indeciso nel farti i complimenti, perché hai avuto un'idea potente e l'hai portata avanti con delicatezza. Per i ragazzi con deficit intellettivo il lockdown è stato un incubo. Lo è stato per loro e per le loro famiglie. Brava e complimenti!
Akimizu- Cavaliere Jedi
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Re: Respiro d'acqua
Sono contento di aver letto questo racconto. È capitato per caso. Dal cellulare non si capisce chi l'ha scritto (non so dal web) ma diventa chiaro agli altri che è stato scritto da Petunia. E torno all'incipit: sono contento di aver letto l'unico racconto folgorato che casualmente, o forse no, è di una delle autrici che letterariamente adoro qui. Vorrei chiedere scusa a tutti gli altri autori. Non li sto leggendo perché sono preso dalla vita e da un altro racconto che vorrei terminare prima della lunga e faticosa kermesse dei commenti del vicino step. Ma questo racconto, senza conoscere l'altezza degli altri fulminati, è comunque bellissimo. Non avevo dubbi.
digitoergosum- Cavaliere Jedi
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Re: Respiro d'acqua
Anche questo è un racconto impegnativo, che – bravissima Petunia – mette in evidenza l’altra protagonista della vita di un disabile: la famiglia. Supporto indispensabile e spesso nascosto, che sopporta prove altrettanto terribili. Le madri, soprattutto, quando si sentono in colpa di non aver messo al mondo un figlio perfetto. E non sempre le risposte che la scienza e la ricerca forniscono riescono a cancellare questo pensiero. Le fatiche di una famiglia, di una madre, sono per 24 ore al giorno, per 365 giorni, senza una tregua perché sono sempre in trincea – e che valgono il doppio. Madri spesso abbandonate dal compagno, che riescono a fare cose incredibili.
Scusate la banalità del commento: Petunia ha scritto un racconto semplice ma che racchiude una complessità di vita per molti neanche immaginabile.
Ricordo di aver letto, ragazzina, un libro che mi è rimasto nel cuore, purtroppo prestato e mai reso: Karen, di Marie Killilea.
“Nel 1940, Karen Killilea nacque prematura di tre mesi e sviluppò una paralisi cerebrale: i medici incoraggiarono i suoi genitori a metterla in un istituto e a dimenticarla. A quel tempo, la sua condizione era considerata incurabile e l'istituzionalizzazione era l'unica risorsa. Ma in un atto rivoluzionario di fede e amore, i Killilea decisero altrimenti. Scritto dalla madre di Karen, Marie, questo libro di memorie narra dell’enorme lavoro svolto da tutta la famiglia per alleviare le sofferenze di Karen, diventando i suoi fisioterapisti, “inventando” esercizi che sarebbero poi stati adottati ufficialmente, grazie anche ad un medico, l’unico che credette in loro. Karen sopravvisse, imparò a camminare, a leggere e scrivere, ebbe una vita abbastanza normale, lavorò. Morì nel 2020. L'attivismo di Marie ha diffuso la consapevolezza del maltrattamento delle persone disabili in America e ha portato alla formazione di molteplici fondazioni.”
La mamma di Riccardo, affrontando con la sola risorsa del cuore il problema lockdown, è un'altra, una delle tante, Marie Killilea.
Scusate la banalità del commento: Petunia ha scritto un racconto semplice ma che racchiude una complessità di vita per molti neanche immaginabile.
Ricordo di aver letto, ragazzina, un libro che mi è rimasto nel cuore, purtroppo prestato e mai reso: Karen, di Marie Killilea.
“Nel 1940, Karen Killilea nacque prematura di tre mesi e sviluppò una paralisi cerebrale: i medici incoraggiarono i suoi genitori a metterla in un istituto e a dimenticarla. A quel tempo, la sua condizione era considerata incurabile e l'istituzionalizzazione era l'unica risorsa. Ma in un atto rivoluzionario di fede e amore, i Killilea decisero altrimenti. Scritto dalla madre di Karen, Marie, questo libro di memorie narra dell’enorme lavoro svolto da tutta la famiglia per alleviare le sofferenze di Karen, diventando i suoi fisioterapisti, “inventando” esercizi che sarebbero poi stati adottati ufficialmente, grazie anche ad un medico, l’unico che credette in loro. Karen sopravvisse, imparò a camminare, a leggere e scrivere, ebbe una vita abbastanza normale, lavorò. Morì nel 2020. L'attivismo di Marie ha diffuso la consapevolezza del maltrattamento delle persone disabili in America e ha portato alla formazione di molteplici fondazioni.”
La mamma di Riccardo, affrontando con la sola risorsa del cuore il problema lockdown, è un'altra, una delle tante, Marie Killilea.
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"Quindi sappiatelo, e consideratemi pure presuntuoso, ma io non scrivo per voi. Scrivo per me e, al limite, per un'altra persona che può capire. Spero di conoscerla un giorno… G. Laquaniti"
Susanna- Maestro Jedi
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Re: Respiro d'acqua
Ciao Petunia.
La trama è lineare, hai voluto calare il racconto nella realtà dell'ultimo anno e mezzo per cui non avevi molta scelta. Riccardo è descritto come un bambino che vede il mondo in bianco e nero. Si tratta di una realtà che io personalmente conosco bene. Diciamo che mia figlia è più malleabile di Riccardo, nel senso che durante questo anno e mezzo abbiamo trovato attività alternative da seguire. Più che altro ci tengo a sottolineare che non è del tutto vero che le famiglie in questo periodo sono state lasciate sole.
La vera sorpresa è che il protagonista di questa storia non è Riccardo, ma la mamma; è lei il personaggio con più sfaccettature, è lei il personaggio che evolve mentre Riccardo resta tutto sommato uguale a sé stesso. Tutto questo grazie anche a un abile flashback, insinuato come una stilettata in mezzo al racconto.
Grazie e alla prossima.
La trama è lineare, hai voluto calare il racconto nella realtà dell'ultimo anno e mezzo per cui non avevi molta scelta. Riccardo è descritto come un bambino che vede il mondo in bianco e nero. Si tratta di una realtà che io personalmente conosco bene. Diciamo che mia figlia è più malleabile di Riccardo, nel senso che durante questo anno e mezzo abbiamo trovato attività alternative da seguire. Più che altro ci tengo a sottolineare che non è del tutto vero che le famiglie in questo periodo sono state lasciate sole.
La vera sorpresa è che il protagonista di questa storia non è Riccardo, ma la mamma; è lei il personaggio con più sfaccettature, è lei il personaggio che evolve mentre Riccardo resta tutto sommato uguale a sé stesso. Tutto questo grazie anche a un abile flashback, insinuato come una stilettata in mezzo al racconto.
Grazie e alla prossima.
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Re: Respiro d'acqua
Considerando che i disturbi dello spettro autistico sono quanto di più eterogeneo esista in letteratura scientifica, il tuo finale poteva benissimo essere diverso, come dicono Byron e Aki, e sarebbe stato forse più in linea con il personaggio.
Personalmente, io ho immaginato che Riccardo, ormai, non volesse più andare in piscina. Ci stava, come ci sta il tuo finale e come ce ne stanno diversi altri, ma davvero non mi aspettavo il lieto fine. Forse perché altri racconti hanno dato un finale congruo con la trama pur senza concludere in bellezza, chissà.
Però aggiungo anche un'altra cosa: uno dei miei migliori amici, pedagogista come me, ha preso una terza laurea in scienze sportive, e si occupa proprio di sport e disabilità. Il suo campo prediletto è proprio quello del nuoto, e io ho immaginato Riccardo esattamente come un ragazzo di cui mi ha parlato qualche volta. Non so se tu hai una qualche esperienza personale, ma sei riuscita a raccontare davvero qualcosa di verosimile e di così attuale che non può lasciare indifferenti.
Infatti a me sei arrivata dritta come una folgore, appunto.
Io il tuo Riccardo con un disturbo dello spettro autistico voglio portarmelo sul podio. Oggi deve spaccare, Pet.
Personalmente, io ho immaginato che Riccardo, ormai, non volesse più andare in piscina. Ci stava, come ci sta il tuo finale e come ce ne stanno diversi altri, ma davvero non mi aspettavo il lieto fine. Forse perché altri racconti hanno dato un finale congruo con la trama pur senza concludere in bellezza, chissà.
Però aggiungo anche un'altra cosa: uno dei miei migliori amici, pedagogista come me, ha preso una terza laurea in scienze sportive, e si occupa proprio di sport e disabilità. Il suo campo prediletto è proprio quello del nuoto, e io ho immaginato Riccardo esattamente come un ragazzo di cui mi ha parlato qualche volta. Non so se tu hai una qualche esperienza personale, ma sei riuscita a raccontare davvero qualcosa di verosimile e di così attuale che non può lasciare indifferenti.
Infatti a me sei arrivata dritta come una folgore, appunto.
Io il tuo Riccardo con un disturbo dello spettro autistico voglio portarmelo sul podio. Oggi deve spaccare, Pet.
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Un giorno tornerò, e avrò le idee più chiare.
vivonic- Admin
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Re: Respiro d'acqua
Un testo che definirei quasi poetico. Molto delicato e nello stesso tempo estremamente vero. Il lettore percepisce la necessità di Riccardo per l'acqua. Arriva molto. Davvero complimenti.
Se devo trovare una pecca per rendere utile questo commento, ti dico che mi piace poco la telefonata nella quale conferma di aver avvisato Riccardo. Forse superflua.
Se devo trovare una pecca per rendere utile questo commento, ti dico che mi piace poco la telefonata nella quale conferma di aver avvisato Riccardo. Forse superflua.
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I giorni indimenticabili della vita di un uomo sono cinque o sei in tutto. Gli altri fanno volume.
CharAznable- Cavaliere Jedi
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Re: Respiro d'acqua
Ciao Petunia
Che bello! Proprio un bel racconto.
Toccante, commovente, incredibilmente vero, reale.
Ritorna l’acqua come elemento di salvezza.
Riccardo, un pesce fuor d’acqua nella vita di tutti i giorni, un siluro tra le corsie della piscina.
La forza, in questo caso, viene tutta dalla mamma, che lo “accetta” da subito,
nonostante il senso di colpa, che l’accompagnerà tutti i giorni.
Mi sembra di sentirla, come farà Riccardo quando non ci sarò più?
piaciuto molto anche il titolo
Bravissima.
Che bello! Proprio un bel racconto.
Toccante, commovente, incredibilmente vero, reale.
Ritorna l’acqua come elemento di salvezza.
Riccardo, un pesce fuor d’acqua nella vita di tutti i giorni, un siluro tra le corsie della piscina.
La forza, in questo caso, viene tutta dalla mamma, che lo “accetta” da subito,
nonostante il senso di colpa, che l’accompagnerà tutti i giorni.
Mi sembra di sentirla, come farà Riccardo quando non ci sarò più?
piaciuto molto anche il titolo
Bravissima.
Resdei- Cavaliere Jedi
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Re: Respiro d'acqua
Ciao Petunia,
complimenti per questo racconto: 4000 battute che spaccano!
Non ho veramente niente da dirti sul testo, che trovo ben strutturato, intenso e molto delicato: come Achillu trovo che i protagonisti siano due in questa storia e mi sono piaciuti entrambi!
complimenti per questo racconto: 4000 battute che spaccano!
Non ho veramente niente da dirti sul testo, che trovo ben strutturato, intenso e molto delicato: come Achillu trovo che i protagonisti siano due in questa storia e mi sono piaciuti entrambi!
caipiroska- Cavaliere Jedi
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