Ironia tragica
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Ironia tragica
Forse ho letto troppa letteratura greca quando ero giovane, e certi discorsi ascoltati in adolescenza ti segnano per sempre; per questo capisco il detto: “Beata ignoranza”.
Per esempio quella storia dell’ironia tragica: da quando ce l’ha spiegata, con la sua voce nasale, il professore di greco nel millennio scorso, non l’ho più dimenticata.
“Edipo crede di dire una cosa che abbia un certo significato, e letteralmente è così, ma ciò che lui dice si realizzerà in un senso completamente opposto a quello che aveva in mente: - Prenderò colui che è colpevole della peste a Tebe e lo punirò con le mie mani- peccato che il povero Edipo non sappia che il colpevole della peste a Tebe è proprio lui, e infatti si punirà con le sue mani, accecandosi.”
Questa mattina ti ho visto in piazza, c’era una marea di gente, ma io lo so che, se ci sei, il mio radar allenato nei decenni ti vede molto prima che tu mi veda, così decido: ti saluto, oppure fingo di non vederti.
Questa volta ho aspettato con calma che mi vedessi tu, facendomi i fatti miei: guarda, sono abbastanza vecchia ormai, e sono successe troppe cose perché io abbia voglia di star male per te, dunque chissenefrega, se mi vedi e hai voglia di fare due chiacchiere bene, se no, amen.
Dopo un po' tu mi vedi, e a quel punto non ha più senso che io finga spudoratamente di non averti visto, così rispondo al tuo saluto e tu mi regali la tua ennesima frase di ironia tragica, come se fossimo ancora al liceo in aula col professore di greco che spiega le tragedie, mentre io dal primo banco cerco di intercettarti con lo specchietto, che tanto tu figurati se ti accorgi di qualcosa…
Mi sorridi ilare e giulivo come al solito, sotto il caldo boia a 32 gradi di questa primavera senza misura, e cerchi di raggiungermi.
La piazza è colma di gente e noi siamo vicinissimi, ma tra me e te c’è una tizia con una bici di traverso, che ostacola il passaggio.
Tu mi guardi sorridendo, e quasi impacciato mi dici: “Siamo separati…”
Rido per non piangere, perché mi verrebbe da dirti:
“Hai ragione: siamo separati dalla nascita.”
Ma tanto non capiresti la battuta: sono passati troppi anni da quando il prof. di greco spiegava l’ironia tragica di Edipo, e tu sei intelligente, molto più di me, e anche sincero, e io ti ho creduto quella volta che mi hai detto che mi volevi bene, ma forse anche quella volta che me l'hai detto, era solo una frase di ironia tragica.
Era meglio se non me lo dicevi.
Ospite- Ospite
Re: Ironia tragica
Brava, Daf. Hai reso perfettamente i sentimenti dei due: l'ansia lei per raggiungerlo e per averlo anche solo per cinque minuti e il serafico atteggiamento di lui che non ha idea di quello che passa per la testa della ragazza. Gli uomini sono così: o gli spiattelli pari pari il tuo interesse, o te ne fai una ragione e ci rinunci, o cambi direttamente bersaglio.
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Mai innamorarsi di un fiocco di neve...
bucaneve88- Younglings
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Re: Ironia tragica
Non credo che oggi i ragazzi siano meno "romantici", sono convinta che spesso, proprio il loro "andare per le spicce", nasconda un bisogno terribile di affetto e protezione.
Grazie del passaggio bei ragazzi!
Grazie del passaggio bei ragazzi!
Ospite- Ospite
Re: Ironia tragica
Ilare e giulivo, li eliminerei.
I tuoi sentimenti, le tue azioni, sono da donna moderna, non usare termini del passato.
Che poi tu hai un bel vantaggio, puoi plasmare questo amore all'infinito.
Puoi essere cento volte felice.
Puoi essere cento volte infelice.
Io non ti leggo, ti ascolto.
I tuoi sentimenti, le tue azioni, sono da donna moderna, non usare termini del passato.
Che poi tu hai un bel vantaggio, puoi plasmare questo amore all'infinito.
Puoi essere cento volte felice.
Puoi essere cento volte infelice.
Io non ti leggo, ti ascolto.
Ospite- Ospite
Re: Ironia tragica
Ciao Tom, ah... Non ti piace "ilare e giulivo"? Per me più che aggettivi desueti, hanno un senso ironico, io li uso spesso anche parlando ... Ma sarà il mio particolare senso dell'ironia, che non è detto tutti condividano...
Grazie del passaggio
Grazie del passaggio
Ospite- Ospite
Re: Ironia tragica
Ciao @Dafne
nei tuoi racconti affiora spesso il tema dell’incomunicabilità e della coppia. In questo caso mi è sembrato molto efficace il parallelo con la figura classica perché proprio rimanda anche al periodo in cui i due si sono conosciuti. Innamorarsi o credersi innamorati tra i banchi di scuola è una sensazione che prima o dopo penso abbiamo sperimentato tutti.
Mi è piaciuto tanto questo passaggio:
“ mentre io dal primo banco cerco di intercettarti con lo specchietto, che tanto tu figurati se ti accorgi di qualcosa…
sarà perché qualcosa di simile l’ho fatto anch’io...
nei tuoi racconti affiora spesso il tema dell’incomunicabilità e della coppia. In questo caso mi è sembrato molto efficace il parallelo con la figura classica perché proprio rimanda anche al periodo in cui i due si sono conosciuti. Innamorarsi o credersi innamorati tra i banchi di scuola è una sensazione che prima o dopo penso abbiamo sperimentato tutti.
Mi è piaciuto tanto questo passaggio:
“ mentre io dal primo banco cerco di intercettarti con lo specchietto, che tanto tu figurati se ti accorgi di qualcosa…
sarà perché qualcosa di simile l’ho fatto anch’io...
Mi hai ricordato un bel periodo della vita e ti ringrazio.:blossom:
Petunia- Moderatore
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Re: Ironia tragica
Ciao Dafne. Leggendo il tuo racconto ho avuto come una sensazione di deja vu. Qualcosa del genere l'avevo già letto da qualche parte. Poi ho visto il commento di Petunia e mi sono ricordato che un racconto simile a questo l'avevo trovato nell'altro sito chiuso. Era il racconto di una donna indecisa se andare a una festa, mentre pensava a come vestirsi. Probabilmente era tuo. Bello il parallelismo tra Edipo e quel ragazzo di un tempo che dicendole "ti voglio" bene, per tragica ironia ha scatenato la "peste" nel cuore di lei. Mi è piaciuto.
digitoergosum- Cavaliere Jedi
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Re: Ironia tragica
Ciao bei ragazzi! grazie Petunia, siamo praticamente coetanee, inevitabile che certe corde suonino all'unisono... Digito, sì, sono sempre io, quella del vestito giusto, grazie dell'apprezzamento.
E tommy... perché riapparire: non sono mai andata via...
E tommy... perché riapparire: non sono mai andata via...
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Re: Ironia tragica
Il racconto, piacevole, trova lo slancio nell'ottimo spunto classico. Concordo pienamente qui con Digito. Per il resto storie di tutti, storie di sempre. Ma il riferimento edipico è notevole e sinceramente meriterebbe una rivisitazione da parte dell'autrice. Consiglierei di ribaltare la storia. Partirei dal momento per raggiungere l'eterno. Spero di non attirarmi antipatie, è che vedo una piccola perla "dispersa" e c'è un grande apprezzamento in queste mie parole.
Ospite- Ospite
Re: Ironia tragica
Ciao Rasal, mi fa molto piacere che lo spunto classico ti sia piaciuto: un Edipo un po' a mio uso e consumo, non me ne voglia Sofocle... non ho ben capito cosa dovrei ribaltare della mia storia, il mio parallelismo è abbastanza semplice (e poco filologicamente fondato, lo ammetto...): Edipo è tragicamente inconsapevole di quel che sta dicendo e che si realizzerà in modo completamente inaspettato, così come serenamente ignaro è il personaggio maschile, che non si rende conto di quel che dice, perché non sa quel che davvero prova lei, non l'ha mai capito davvero, se l'avesse capito se ne starebbe stato zitto. Anche se è sincero e dice la verità, non capisce. Come Edipo del resto: promette che punirà il colpevole, ma non sa che il colpevole è lui. Nemmeno Edipo capisce cosa stia davvero succedendo.
La differenza semmai è che alla fine Edipo si acceca, il tizio tranquillo e serafico no, semmai rischia di finire male lei, se continua così...
Grazie del passaggio... Bye
La differenza semmai è che alla fine Edipo si acceca, il tizio tranquillo e serafico no, semmai rischia di finire male lei, se continua così...
Grazie del passaggio... Bye
Ospite- Ospite
Re: Ironia tragica
Buongiorno Dafne. Sì il parallelismo è evidente. Devo spiegarmi meglio, ma non senza prima rimarcare che si tratta solo di un punto di vista. La bellezza di questo mito è universale. L'ho vista ingabbiata in una storia troppo "locale", se mi passi il termine. In questo senso parlavo di una piccola perla dispersa. Forse non è arrivato come doveva, ma il complimento nascosto in queste parole voleva anche rappresentare un invito a proseguire su questa strada in trame di più ampio respiro.
Ospite- Ospite
Re: Ironia tragica
Si certo, ho capito, e davvero ti ringrazio dell'apprezzamento. E condivido la critica, povero Edipo. Se vuoi il mio era anche un confronto ironico, si licet parva... Con quanto segue... Per quanto riguarda opere di maggior respiro... Per carità, di Sofocle ce n'è già stato uno... Baci baci.
Ospite- Ospite
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