Piccole crepe
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Hellionor
Petunia
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Piccole crepe
- La vera storia dì Lucifero :
- Ah ah! Un digito versione umoristica. Così la donna sarebbe Lucifero?... interessante .
Ci sono trovate divertenti in questo testo e mi so o divertita a leggerlo.
Digito dovresti assolutamente leggere anche il racconto di Dalcapa scritto per il primo step del concorso “TAS” . Magari ci saranno alcune parti che forse ti scandalizzeranno
(Anche in quel caso una rivisitazione “biblica” ) però...
Complimenti e ora scappo, ho una tentazione in corso.
Devo tentare di lavorare.
Via Roma angolo via Garibaldi n. 8 bis. Scorro i cognomi sulla campanelliera. Dovrebbero metterli in ordine alfabetico. Cinquantacinque nomi.
«Sesto piano» risponde una voce asettica senza chiedere neppure: chi è? .
Nell’ingresso, un cartello recita: lavori in corso, scale non agibili. Servirsi dell’ascensore. Dannazione.
Alcune persone sono in attesa davanti alle porte chiuse: direi trecentodieci chili, stando larga. Contando anche me trecentosettanta in tutto. Respiro a fondo.
La pulsantiera lampeggia, le porte mi inghiottiscono con un cigolio maligno. Una mistura nauseante di bagnoschiuma, sudore e dopobarba mi investe, mentre un alito alla menta cerca il mio sguardo.
«Anche lei al sesto?» annuisco.
Lo specchio all’interno raddoppia le immagini. Ora, c’è una folla. Due paia di décolleté tacco dodici ondeggiano su gambe dall’equilibrio instabile, quattro mocassini tirati a lucido hanno i tacchi consumati verso l’esterno; otto snickers: quattro rosa fluo con stelle sbiadite e quattro nere con uno strappo sulla tela e i nastri slacciati. Vicine, troppo vicine. Dalle scarpe si capiscono molte cose. La cabina si ferma con un sobbalzo. Mi aggrappo forte al manico della borsa. Non è ancora il mio piano.
«State salendo?» Vampata di caffè.
Nicotina, nei polpastrelli. Unghie smangiucchiate che immagino ancora umide di saliva premono il pulsante. Vorrei vomitare.
Aggiungo ottantacinque chili al calcolo e un paio di stivaletti marroni sformati. Siamo fuori portata massima.
Mi appiattisco nell’angolo e a occhi chiusi attendo che il destino si compia.
I cavi reggono. Resto concentrata sui miei piedi. Ho un velo di polvere sulla punta della scarpa sinistra. Devo pulire queste maledette scarpe. Prima che sia troppo tardi. Prima che i piedi rimangano schiacciati dal peso di quelle particelle.
Le porte si aprono. Scendo per ultima. Terza porta a sinistra sul corridoio.
Il pavimento di marmo ha delle venature che non combinano. E poi il marmo non è di prima scelta: qua e là ci si o piccole irregolarità. Piccole crepe, buchi dall’apparenza insignificante, ma pericolosi. Si potrebbe inciampare, essere risucchiati e finire chissà dove.
Meglio essere prudenti ed evitare di camminarci sopra. Devo dirlo al signor Pelli.
Sono davanti alla porta. Legno di abete bianco verniciato color noce chiaro. Cerchi ora più scuri, ora più chiari. A volte grandi come una moneta da un euro e a volte piccoli come il neo di Marylin; righe sottili come l’orizzonte, o increspate come onde di lago sotto la pioggia. Un odore di bosco e di resina che nessuna cera industriale riesce mai completamente a togliere.
La maniglia è un capolavoro di lucentezza. L’ottone brilla a dovere e riflette l’immagine intera del volto. Un viso deformato: un naso imponente avvicinandosi un po’; distanziandosi leggermente la figura diventa esile, filiforme con delle enormi dita.
La porta si apre con uno scatto improvviso. Mi fa sempre sobbalzare.
Il signor Pelli è ancora in bagno e ispeziona con dovizia la propria cavità orale. Una piccola foglia di insalata si è incastrata tra gli incisivi. Colpa di una leggero diastema. Insiste con il filo interdentale su e giù fino a quando un rivolo rosso inizia a colare dai lati delle labbra, una cascata che fluisce e inonda la stanza, si attacca alle mie suole. Devo andare, non posso restare. Potrei affogare.
Sento un rumore provenire dalla camera. Centinaia di piccoli piedi marciano sopra le lenzuola stropicciate. Un esercito di acari saltano fuori dal materasso vorrebbero arrampicarsi sulle mie braccia. Prurito, un fastidioso formicolio su tutto il corpo.
Ė allora che comincio a grattarmi con furia per rimuovere quelle bestie immonde che si vogliono cibare della mia pelle. C’ė un lungo capello sul cuscino e scaglie di forfora in abbondanza. Tenete! Saziatevi con queste!
Il signor Pelli appare all’improvviso. È riuscito a rimuovere l’insalata ma ora quella fessura tra i denti è come una finestra sulla fogna. Una folata d’aria fetida mista a un sentore di colonia scadente mi fa perdere l’equilibrio.
Le labbra si muovono a rallentì mentre la lingua colpisce il palato.
«Posso avere un caffè?»
Striscio rasente al muro e raggiungo la cucina. La polvere di caffè invade ogni interstizio e mi penetra nel naso lasciandomi senza respiro. Cerco di contenerla, ma quella di deposita sulla filettatura della moka e lo stridore sferraglia nella testa mentre cerco disperatamente di chiuderla. È una lotta fra me e il mostro di alluminio.
Una battaglia quotidiana che devo combattere.
Ma sono la migliore. Nessuno, dico nessuno riesce a pulire una casa bene quanto me.
E il Signor Pelli lo sa.
Petunia- Moderatore
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Re: Piccole crepe
Davvero inquietante, Pet.
Ci torno domani con più calma, ma mi hai risucchiata nelle ossessioni della tua protagonista da quando sale in ascensore.
Calatissima nel personaggio, ritmo sincopato, grandissima!
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Ci torno domani con più calma, ma mi hai risucchiata nelle ossessioni della tua protagonista da quando sale in ascensore.
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Hellionor- Admin
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Re: Piccole crepe
Concordo con Hellionor: inquietante.
La prima parte - le scarpe - mi ha riportato alla mente un libriccino che ha scritto mia figlia: "Una donna una scarpa". Solo foto: il ritratto di una donna (ragazze e meno ragazze) fotografate in un posto a loro caro, intimo e le scarpe che più le rappresenta. Esagerate, rovinate, vissute, per una occasione speciale.
Poi si entra un po' nel paranoico, perchè insomma 'sta donna proprio a posto non deve essere. Avevamo una vicina di casa maniaca della pulizia: dopo un sabato dedicato alle pulizie, passavi per un saluto a casa sua e quando tornavi a casa... aloni dappertutto, la polvere sulle cornici, il battiscopa non spolverato. Mi è piaciuto il tono asciuto e il ritmo incalzante. Campanelleria è un Petunianeologismo? Io l'ho sempre chiamata pulsantiera.
La prima parte - le scarpe - mi ha riportato alla mente un libriccino che ha scritto mia figlia: "Una donna una scarpa". Solo foto: il ritratto di una donna (ragazze e meno ragazze) fotografate in un posto a loro caro, intimo e le scarpe che più le rappresenta. Esagerate, rovinate, vissute, per una occasione speciale.
Poi si entra un po' nel paranoico, perchè insomma 'sta donna proprio a posto non deve essere. Avevamo una vicina di casa maniaca della pulizia: dopo un sabato dedicato alle pulizie, passavi per un saluto a casa sua e quando tornavi a casa... aloni dappertutto, la polvere sulle cornici, il battiscopa non spolverato. Mi è piaciuto il tono asciuto e il ritmo incalzante. Campanelleria è un Petunianeologismo? Io l'ho sempre chiamata pulsantiera.
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"Quindi sappiatelo, e consideratemi pure presuntuoso, ma io non scrivo per voi. Scrivo per me e, al limite, per un'altra persona che può capire. Spero di conoscerla un giorno… G. Laquaniti"
Susanna- Maestro Jedi
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Re: Piccole crepe
@Hellionor @Susanna grazie ragazze per la lettura “matttutina” di questo piccolo pezzo maniacale.
Susanna, campanelliera esiste già come termine e il significato è analogo a pulsantiera. Magari aver inventato un parola nuova!
Susanna, campanelliera esiste già come termine e il significato è analogo a pulsantiera. Magari aver inventato un parola nuova!
Petunia- Moderatore
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Re: Piccole crepe
È un pezzo di grande atmosfera. Brava Petunia.
Non ho consigli da darti per migliorare qualcosa, a me sembra perfetto così.
La mania di avere tutto sotto controllo, tutto in ordine, che nel corso degli anni si è sedimentata in tante piccole ossessioni. Io ho il sospetto che a breve la bomba esploderà, perché non penso che la signora possa andare avanti ancora per molto senza deragliare.
Non ho consigli da darti per migliorare qualcosa, a me sembra perfetto così.
La mania di avere tutto sotto controllo, tutto in ordine, che nel corso degli anni si è sedimentata in tante piccole ossessioni. Io ho il sospetto che a breve la bomba esploderà, perché non penso che la signora possa andare avanti ancora per molto senza deragliare.
Byron.RN- Maestro Jedi
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Re: Piccole crepe
Bisogna rimettere l'emoticon con l'omino che ride, perché qui ci vuole!
Sul momento ho pensato che lei avesse scelto il mestiere sbagliato, poi mi è venuta in mente quella trasmissione televisiva in cui prendono i "malati di pulito" per pulire le case degli accumulatori seriali o comunque di quelli che hanno la nevrosi opposta. Insomma, utilizzano una forma maniacale per farne del bene per qualcuno.
Davvero buono il modo in cui fai percepire come lei viva in un mondo di particolari che la colpiscono.
Ti è sfuggito qualche refuso:
- «Anche lei al sesto?» annuisco.= se ho capito il senso della frase, "Annuisco" vuole la maiuscola.
- qua e là ci si o= credo che manchi qualcosa.
- "Il signor Pelli è ancora in bagno e ispeziona con dovizia la propria cavità orale. Una piccola foglia di insalata si è incastrata tra gli incisivi."= tutto il racconto è in prima persona, con una focalizzazione interna sulla protagonista; nella riga precedente lei è appena entrata in casa: come fa a vedere tutto questo, che accade in bagno? Se è entrata in bagno (cosa che comunque suona un po' strana), allora manca un passaggio logico-narrativo.
- "dovizia" significa "grande abbondanza"; secondo me, tu volevi dire "cura", "attenzione", "meticolosità".
Per il resto, davvero ben scritto.
Brava, Petunia.
Sul momento ho pensato che lei avesse scelto il mestiere sbagliato, poi mi è venuta in mente quella trasmissione televisiva in cui prendono i "malati di pulito" per pulire le case degli accumulatori seriali o comunque di quelli che hanno la nevrosi opposta. Insomma, utilizzano una forma maniacale per farne del bene per qualcuno.
Davvero buono il modo in cui fai percepire come lei viva in un mondo di particolari che la colpiscono.
Ti è sfuggito qualche refuso:
- «Anche lei al sesto?» annuisco.= se ho capito il senso della frase, "Annuisco" vuole la maiuscola.
- qua e là ci si o= credo che manchi qualcosa.
- "Il signor Pelli è ancora in bagno e ispeziona con dovizia la propria cavità orale. Una piccola foglia di insalata si è incastrata tra gli incisivi."= tutto il racconto è in prima persona, con una focalizzazione interna sulla protagonista; nella riga precedente lei è appena entrata in casa: come fa a vedere tutto questo, che accade in bagno? Se è entrata in bagno (cosa che comunque suona un po' strana), allora manca un passaggio logico-narrativo.
- "dovizia" significa "grande abbondanza"; secondo me, tu volevi dire "cura", "attenzione", "meticolosità".
Per il resto, davvero ben scritto.
Brava, Petunia.
Arianna 2016- Maestro Jedi
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Re: Piccole crepe
Ciao Petunia. Un bellissimo racconto questo. Un horror delle ossessioni. E in fondo si sorride anche. Ci sono molti refusi, alcuni già segnalati da Arianna. "Le labbra si muovono a rallentì mentre la lingua colpisce il palato." Anche altri prima, che non ricordo. Ma questi refusi non tolgono piacere alla lettura. Brava!
digitoergosum- Cavaliere Jedi
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Re: Piccole crepe
@Byron.RN @Arianna 2016 @digitoergosum
Grazie del passaggio e delle parole! Arianna, dovrei pagarti per la consulenza! Grazie di cuore per i consigli e le correzioni
Grazie del passaggio e delle parole! Arianna, dovrei pagarti per la consulenza! Grazie di cuore per i consigli e le correzioni
Petunia- Moderatore
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Re: Piccole crepe
Petunia, penso che da questo tuo pezzo sia nato un personaggio meraviglioso per il quale vale la pena inventare altri mondi e altre storie per potergli dare altro spazio. Continuo a trovare la tua protagonista perfetta nelle sue ossessioni, bilanciata e caratterizzata magistralmente.
Promettimi che non la lascerai andare.
Promettimi che non la lascerai andare.
Hellionor- Admin
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Re: Piccole crepe
Grazie @Hellionor! Chi lo sa. In realtà non avevo pensato a questa possibilità. Magari ci provo.
Grazie dell’incoraggiamento
Grazie dell’incoraggiamento
Petunia- Moderatore
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Re: Piccole crepe
@petunia sì, è un personaggio meraviglioso e lo dico anche con una punta di invidia, sallo! Un personaggio pieno di spessore e di umanità.
Io non ti incoraggio ma potrei quasi obbligarti sah! Certe meraviglie vanno valorizzate e ti offro un super sostegno come lettrice!
Io non ti incoraggio ma potrei quasi obbligarti sah! Certe meraviglie vanno valorizzate e ti offro un super sostegno come lettrice!
Hellionor- Admin
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